QUI trovate la copia del verdetto del tribunale : tribunal du Contentieux de l'incapacité de Toulouse secondo il quale viene riconosciuta la incapacità dell'85% di una donna 39enne che aveva fatto ricorso dopo decisione negativa dell'ente statale francese per la disabilità.
FONTE
: RETE NO ELETTROSMOG
SINDROME DA
ONDE ELETTROMAGNETICHE - PENSIONE DI INVALIDITÀ A UNA DONNA
Per la prima volta a Tolosa riconosciuto il danno per la controversa
patologia per cui non ci sono prove scientifiche. Soddisfazione delle
associazioni
PRECISAZIONI DA PARTE DELL'ASSOCIAZIONE
ELETTROSENSIBILI ITALIANA
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SINDROME DA
ONDE ELETTROMAGNETICHE - PENSIONE DI INVALIDITÀ A UNA DONNA
Per la prima volta a Tolosa riconosciuto il danno per la controversa
patologia per cui non ci sono prove scientifiche. Soddisfazione delle
associazioni
Il tribunale per i contenziosi
per invalidità di Tolosa, ha dato ragione alla donna che aveva fatto ricorso
contro il rifiuto della sua richiesta di pensione d’invalidità.
Alla 39 enne è stato riconosciuto un
deficit funzionale dell’85% e quindi un contributo di 800 euro al mese per 3
anni, eventualmente rinnovabile. Lei, ex documentarista e drammaturga, oggi
vive isolata ( come molti elettrosensibili ) sulle montagne dei Pirenei, senza
elettricità.
Leggi QUI l’articolo della Redazione Salute online del CORRIERE DELLE SERA
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PRECISAZIONI DA PARTE DELL'ASSOCIAZIONE
ELETTROSENSIBILI ITALIANA
Operiamo da anni con l’apporto
e la consulenza dell’Ass.Elettrosensibili per cui riportiamo qui con piacere ,
le considerazioni fatte dalla Ass.Elettrosensibili a completamento di quella informazione
apparsa in questi giorni su giornali e TV .
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Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)
"Sono però d’obbligo alcune
considerazioni nonchè una precisazione, che esponiamo a seguire.
La malattia viene definita “controversa” per
la mancanza di prove scientifiche.
In
realtà le prove scientifiche
dei danni provocati dai CEM (campi elettromagnetici), soprattutto quelli in
alta frequenza, esistono da molti anni e sono numerose.
L’esempio più classico sono i danni descritti nel lontano 1950 dai ricercatori russi che identificarono la cosiddetta “malattia da microonde” in soldati e operai sottoposti ad una esposizione professionale giornaliera a radiofrequenze (RF) e apparecchiature a microonde.
Ciò che invece manca è una chiara conoscenza della patogenesi della malattia ed a questo proposito bisogna sottolineare che numerosissime sono le malattie anche comuni per le quali non esiste una patogenesi certa (malattie autoimmuni, epilessia, ecc.), che, nonostante ciò, vengono riconosciute come tali e trattate al meglio delle possibilità terapeutiche.
E, seppur esistano in proposito chiare evidenze scientifiche provenienti da studi indipendenti (non quindi sovvenzionati dalle compagnie telefoniche) e rese note da tempo, nessuno si sta preoccupando di ridurre la esposizione dei bambini, che anzi stanno venendo incessantemente irradiati dalle microonde degli onnipresenti dispositivi Wireless, ora ampiamente utilizzati anche nelle scuole (nelle quali è obbligatoria l’installazione di reti Wi-Fi per la gestione delle attività).
Viene dunque da chiedersi quanti malati di Elettrosensibilità dobbiamo aspettarci in un futuro non troppo lontano, considerati l’abuso che si sta facendo della tecnologia wireless ed il numero sempre crescente di ripetitori della telefonia mobile che stanno venendo installati in prossimità delle abitazioni.
http://sante.lefigaro.fr/actualite/2014/04/17/22237-premiere-indemnisation-pour-electrosensibilite]
L’esempio più classico sono i danni descritti nel lontano 1950 dai ricercatori russi che identificarono la cosiddetta “malattia da microonde” in soldati e operai sottoposti ad una esposizione professionale giornaliera a radiofrequenze (RF) e apparecchiature a microonde.
Ciò che invece manca è una chiara conoscenza della patogenesi della malattia ed a questo proposito bisogna sottolineare che numerosissime sono le malattie anche comuni per le quali non esiste una patogenesi certa (malattie autoimmuni, epilessia, ecc.), che, nonostante ciò, vengono riconosciute come tali e trattate al meglio delle possibilità terapeutiche.
E, seppur esistano in proposito chiare evidenze scientifiche provenienti da studi indipendenti (non quindi sovvenzionati dalle compagnie telefoniche) e rese note da tempo, nessuno si sta preoccupando di ridurre la esposizione dei bambini, che anzi stanno venendo incessantemente irradiati dalle microonde degli onnipresenti dispositivi Wireless, ora ampiamente utilizzati anche nelle scuole (nelle quali è obbligatoria l’installazione di reti Wi-Fi per la gestione delle attività).
Viene dunque da chiedersi quanti malati di Elettrosensibilità dobbiamo aspettarci in un futuro non troppo lontano, considerati l’abuso che si sta facendo della tecnologia wireless ed il numero sempre crescente di ripetitori della telefonia mobile che stanno venendo installati in prossimità delle abitazioni.
http://sante.lefigaro.fr/actualite/2014/04/17/22237-premiere-indemnisation-pour-electrosensibilite]
Soprattutto a rischio sono i
bambini, molto più suscettibili ai danni da CEM rispetto agli adulti.
Basandosi sulle attuali
conoscenze, pare che la malattia abbia tra le cause principali
una esposizione ai CEM ripetuta nel tempo anche a dosi non elevate,
oltre alla esposizione acuta a dosi massicce.
Ricollegandosi al discorso
precedente, bisogna altresì chiedersi come lo Stato potrà gestire una
simile emergenza sanitaria, considerato che tutti i soggetti colpiti
saranno, oltreché dei malati molto sofferenti, anche degli inabili al
lavoro bisognosi di una pensione di invalidità come la donna citata
nell’articolo.
Infine vogliamo fare una precisazione. Questo
parrebbe non essere il primo caso in Francia, poiché, secondo quanto riporta il
giornale “Le Figaro”, una sentenza simile è stata emessa nel 2014, ed al
seguente link potete trovare l’articolo originale de “Le Figaro-Santé” datato
17 aprile 2014: http://sante.lefigaro.fr/actualite/2014/04/17/22237-premiere-indemnisation-pour-electrosensibilite]