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giovedì 10 ottobre 2013

TUMORI CEREBRALI MALIGNI E L’USO DEL TELEFONO CELLULARE / CORDLESS

Studio su casi e controlli dell’associazione tra tumori cerebrali maligni diagnosticati tra il 2007 e il 2009 e l’uso del telefono cellulare e del telefono cordless.


Autori: Lennart Hardell, Michael Carlberg, Fredrik Söderqvist, Kjell Hansson Mild
Pubblicato su Internet il 24 settembre 2013

Abstract
Studi precedenti hanno dimostrato un’associazione significativa consistente associazione tra l'uso prolungato di telefoni cellulari e cordless e glioma e neuroma acustico, ma non per il meningioma. Mentre sono in uso, questi telefoni emettono campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF) e il cervello è il principale organo bersaglio del telefono portatile. L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato nel maggio 2011 le radiofrequenze come appartenenti al Gruppo 2B, cioè come 'possibile' cancerogeno per l'uomo.

Lo scopo di questo studio era indagare ulteriormente il rapporto tra l'uso di telefoni senza fili, soprattutto a lungo termine (> 10 anni), e lo sviluppo di tumori cerebrali maligni. Abbiamo condotto un nuovo studio casi-controlli di casi di tumore al cervello appartenenti ad entrambi i sessi nell’età compresa tra 18 e 75 anni diagnosticati nel periodo 2007-2009. Per ogni singolo caso è stato adottato un controllo basato sulla popolazione abbinato al sesso e all'età (entro 5 anni). Qui riportiamo i casi maligni tra cui tutti i controlli disponibili. L’esposizione, ad esempio ai telefoni cellulari e ai telefoni cordless, è stata valutata con un questionario auto-somministrato. È stata effettuata un'analisi di regressione logistica incondizionata, aggiustata per età, sesso, anno di diagnosi e indice socio-economico utilizzando l'intero campione di controllo. Dei casi con un tumore maligno al cervello, l’87% (n = 593) ha partecipato, e l'85% (n = 1.368) dei controlli in tutto lo studio ha risposto al questionario. Il rischio relativo per l'uso del telefono cellulare di tipo analogico è stato 1,8, l’intervallo di confidenza era 95% = 1,04 3.3, aumentando con> 25 anni di latenza (tempo dalla prima esposizione) per un rischio relativo di 3.3, 95% intervallo di confidenza = 1,6-6,9. L’uso del telefono cellulare digitale 2G ha reso un rischio relativo di 1.6, 95% intervallo di confidenza =,996-2,7, aumentando la latenza a > 15-20 anni c’è un rischio relativo di 2.1, 95% intervallo di confidenza = 1,2-3,6. I risultati per l'uso del telefono cordless sono stati un rischio relativo pari a 1.7, 95% intervallo di confidenza = 1,1-2,9, e, per la latenza di 15-20 anni, un rischio relativo pari a 2.1, 95% di intervallo di confidenza pari a 1,2-3,8. Pochi partecipanti avevano usato un telefono cordless per più di 20-25 anni.

I telefoni senza fili di tipo digitale (2G e 3G telefoni cellulari, telefoni cordless) ha dato un aumento del rischio con latenza maggiore di 1-5 anni, quindi un minor rischio nei seguenti gruppi di latenza, ma ancora una volta l'aumento del rischio con latenza maggiore di 15-20 anni. L’uso ipsilaterale di cellulare e cordless ha determinato un rischio più elevato rispetto all'uso contro laterale. Rischi relativi più alti sono stati calcolati per i tumori ai lobi temporali e sovrapposti. Utilizzando i casi di meningioma come riferimento nel medesimo studio, si sono prodotti dati del rischio relativo alquanto più alti indicando che i risultati verosimilmente non erano dovuti a problemi nella memoria dei soggetti osservati o a pregiudizi dell’osservatore.

Questo studio ha confermato i risultati precedenti dell'associazione tra l’uso del telefono cellulare e di quello cordless e i tumori cerebrali maligni. Questi risultati forniscono il supporto all'ipotesi che i campi elettromagnetici da radiofrequenza svolgano un ruolo sia nella fasi di avvio che di promozione della cancerogenesi.

L’articolo completo è disponibile online al link :


Fonte e traduzione di Francesca Romana Orlando per A.M.I.C.A.  ( www.infoamica.it )