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domenica 27 ottobre 2019

PARCO DELLA BERGAMELLA – COSI NON PUÒ FUNZIONARE


A seguito delle precisazioni ricevute durante l’ultimo incontro della consulta dell’ambiente svoltasi in data 30 settembre 2019, il consiglio Direttivo dell’Associazione Sottocorno, con rammarico, precisa che in relazione al punto relativo al Verde dissente alle affermazioni dell’assessore Magro.
L’associazione è in primis contro la chiusura dei giardini a Sesto San Giovanni, che non risolve il problema relativo agli atti vandalici nelle ore notturne (purtroppo ben radicato sul territorio a causa di forti sacche di ignoranza all'interno della cittadinanza e della cronica mancanza di sorveglianza) e non trova corretta la soluzione che avrà come unico risultato quello di avere una città “blindata” anche negli spazi verdi, crediamo che le soluzioni non debbano sempre essere calate dall'alto ma dovrebbero essere condivise fin dal principio.
Capitolo disinfestazione zanzare, è una azione invocata da buona parte della cittadinanza, ma è anche una pratica che risulta essere pericolosa, non è ad impatto zero, e presenta probabili zone di rischio per i cittadini non sufficientemente informati e i residenti vicino agli arbusti e alberi lungo i quali viene NEBULIZZATA la sostanza, Il discorso è diverso riguardo agli interventi larvicidi che si potrebbero anche aumentare, ma che ad esempio nell’area della Bergamella SONO STATI RESI VANI dal mancato intervento sull’acqua stagnante del laghetto presente nel parco per oltre 7 mesi.
Sempre sull'area della Bergamella (che ricordiamo NON E’ IL GIARDINO posto di fronte alla nuove abitazioni ma un parco che si estende dalla via Manin fino ad arrivare in via Adriano) è da un anno che NON viene eseguito uno sfalcio d’erba su tutta l'area di confine con il comune di Milano facendo proliferare zecche, zanzare insetti vari e animali infestanti (sui quali NON si sta neanche valutando il ben che minimo intervento).
Ad oggi manca una bozza seria di un progetto condiviso sulla creazione di piste ciclopedonali con collegamenti al parco Adriano di Milano mentre, inspiegabilmente, non sono state eseguite opere come Terrazza Bottoni e Skate Park già definite e deliberate da anni.
Il parco non può essere gestito e considerato come un giardino presente in città, è ormai da anni parte integrante del parco regionale PMVL, la gestione e la cura del verde e della sicurezza devono necessariamente assumere connotati differenti non è più accettabile che alcune aree non ricevano i necessari sfalci, ne che vengano eseguiti a mesi di distanza rispetto ad aree di non competenza (ad es parco Adriano), come non è concepibile che ad oggi non si sia inserito un piano serio per la piantumazione di alberi autoctoni oltre a non prevedere una gestione uniforme per la manutenzione e della sicurezza del dell’area interessata.
Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Sottocorno



mercoledì 23 ottobre 2019

SOLIDARIETÀ AI GIORNALISTI DE IL GIORNO


Che la situazione editoriale italiana fosse precaria ne eravamo consci ma non pensavamo che le condizioni di lavoro dei corrispondenti fosse quasi drammatica, ricordando che senza di loro (e delle varie testate locali che man mano che passa il tempo si riducono sempre di più) non saremmo riusciti a far conoscere i vari problemi ambientali e le situazioni che in molti ignoravano con una informazione che è sempre stata sviluppata con professionalità e costante presenza, indifferentemente se venivano coinvolti sotto una nevicata incessante a qualche grado sotto lo zero in tarda serata in pieno inverno o in un caldo pomeriggio estivo.
Ai giornalisti e fotografi che abbiamo avuto il piacere di conoscere va la nostra totale solidarietà e al mondo politico il nostro grido di allarme, perché l’eventuale soppressione dell’edizione di Sesto San Giovanni sul quotidiano, la sua riduzione o il suo accorpamento con Milano o altra area del Nord Milano significa sicuramente una perdita d’informazione locale capillare e quotidiana e non comprendiamo se tale situazione sia il proseguo di una degenerazione continua del settore o ci sia un disegno specifico nel limitare l’informazione.
Leggi QUI il comunicato dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti

Ai giornalisti e lavoratori del quotidiano Il Giorno va la nostra solidarietà con l’augurio di riuscire a risolvere tale situazione nel migliore dei modi.
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Sottocorno


lunedì 14 ottobre 2019

ROGO DI RIFIUTI ALLA BOVISASCA DEL 2018 - CONDANNE SOLO FINO A 6 ANNI E MEZZO


Nella speranza che i condannati siano effettivamente i responsabili dell’evento del maxi rogo di rifiuti avvenuto alla Bovisasca nel  2018, constatiamo che le condanne sono SOLO fino a 6 anni e mezzo, di ben altra misura invece sono i due milioni di euro richiesti a titolo di risarcimento danni.
Non possiamo non notare la disparità tra la condanna penale e quella amministrativa,  crediamo che se si voglio sconfiggere questi approcci "mafiosi" alla gestione dei rifiuti sarebbe bene equiparare tali eventi a tentativi di strage, perchè le emissioni in atmosfera sono state quelle di 600 inceneritori (senza filtri) che hanno intossicato circa un milione di persone, una esposizione tale è sicuramente incidente ai futuri decessi di qualche migliaio di persone, la sola differenza che questo accadrà nel prossimo futuro e non nell'immediato, e nessuno andrà ad associare tale evento alla malattia subita.
Certo se consideriamo che fino a qualche anno fa a chi dava fuoco ai rifiuti veniva applicata una sanzione di poche centinaia di euro (vedi la terra dei fuochi), all'ora tale decisione è un evento, ma è ancora troppo poco, la percezione è che i quadagni loschi che si fanno sulla salute della popolazione siano ancora troppo alti per il rischio che incorre per chi commette tali reati.
Se vogliamo cambiare non basta togliere le bottiglie di plastica e fare città più green bisogna dotarsi di mezzi per contrastare atti mafiosi come questi scoraggiandone  anche solo l'intenzione (= a dure sanzioni e pene certe).

martedì 8 ottobre 2019

INAUGURATA A COPENHAGEN LA PISTA DA SCI SUL NUOVO INCENERITORE A SESTO AVREMO SOLO UN AREA INDUSTRIALE


Come era già stato annunciato anni fa è stata inaugurata ,con la presenza di
Kristian Ghedina, la pista artificiale da sci sul tetto dell’inceneritore di Copenaghen, di fronte al mare.





 Ne avevamo già parlato in altri post, e giusto per riprendere le affermazioni dell’architetto Bjarke Ingels “Un inceneritore non deve essere per forza una grossa e brutta scatola che blocca la vista o proietta la sua ombra sui vicini. Può diventare magari il parco più famoso della città”, ci eravamo premurati di segnalare a titolo di esempio come tale principio potesse funzionare anche per la nuova biopiattaforma che dovrebbe nascere a Sesto San Giovanni in sostituzione dell’inceneritore di CORE.
Inutile raccontare che non solo non è stata recepita ma è stata scartata, meglio avere edifici industriali dipinti che avere una collina (anche parziale) con alberi e sentieri, e perché no anche con una pista da sci come quella di Copenaghen, magari da utilizzare (anche solo per qualche evento pubblicitario) durante le prossime olimpiadi.
Non era complesso è un problema economico semplicemente è un problema di mentalità,non siamo pronti, siamo ancora rimasti alle aree industriali stile fabbriche anni 70 isolate in loro stesse e non integrate nel contesto sociale di un area urbana come quella metropolitana di Milano.
Peccato potevano essere un esempio di una nuova architettura industriale e non solo un buon progetto industriale da verificare.