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sabato 9 novembre 2019

RICHIESTO UN TERZO CONSIGLIO COMUNALE APERTO SUL PROGETTO DELLA BIOPIATTAFORMA - PER QUALE MOTIVO?



Non comprendiamo la richiesta sottoscritta dalle opposizioni su un terzo consiglio comunale aperto sulla biopiattaforma da eseguirsi ora (autunno 2019) su un progetto fatto, finito e approvato, possiamo anche concordare sulla gravità del mancato ricevimento della richiesta, ma la precisazione che facciamo è proprio sui contenuti che non sono mai stati nascosti a nessuno, anzi sono stati calendarizzati per tempo con la partecipazione fissa dell’azienda che non si è mai tirata indietro ad ogni contestazione o richiesta, forse da parte di qualcuno non c'è stata la volontà o la possibilità di partecipare, anche se quest'ultima ci risulta un po’ difficile da comprendere.
Se ci sarà un consiglio aperto ben venga, noi ci saremo, come ci siamo sempre stati a qualsiasi incontro istituzionale, pubblico o riservato, ma ribadiamo i forti dubbi sui contenuti e le proposte che arrivano ormai a tempo scaduto e che non sono mai state presentate nei tempi consoni.
Sembra che la politica si sia svegliata di colpo e stia cercando visibilità politicizzando una protesta, che possiamo considerare anche legittima da chi non era informato, ci pare però orchestrata a dovere a tempo scaduto.
Comprendiamo l'intento di riportare la discussione nell’unico posto "istituzionale" dove si dovrebbe discutere dei problemi della comunità ovvero la sala comunale, ma non vorremmo che sotto queste proteste ci sia qualcuno che stia lavorando per far saltare questo progetto per poi riproporre la costruzione di un inceneritore più grande (da 100.000 tonn./anno).
Vorremmo essere molto chiari, se il progetto di conversione prevede la formazione di  BOSCO ci siamo (è stata da sempre la nostra proposta), se si deve discutere sulla  BIOPIATTAFORMA, ci siamo come ci siamo sempre stati in questi ultimi tre anni, con le nostre proposte, dubbi e perplessità, ma attenzione perchè il progetto è in fase “avanzata”, se qualcuno invece volesse cogliere l'occasione per riproporre, anche solo l'ipotesi di un nuovo inceneritore (più potente in termini di volumi inceneriti) NO NON CI SIAMO e siamo pronti allo scontro.
 


venerdì 8 novembre 2019

PROBLEMA DI VIABILITÀ IN VIA ADRIANO AL CONFINE CON SESTO SAN GIOVANNI


È dal 19 agosto di quest’anno che abbiamo segnalato al comune di Milano due situazioni di pericolo sulla via Adriano senza mai ricevere una risposta.
Sono situazioni che si sono create con la definizione dello spartitraffico prima e della mezza rotonda poi sulla via Adriano al confine con Sesto S.G all'altezza dell’Adriano Community Center per permettere l'inversione di marcia da chi proviene da Sesto San Giovanni e non può entrare nell'area B.


Siamo a conoscenza che all'interno del quartiere Adriano è in atto una discussione social molto dibattuta e partecipata su come modificare l’assetto urbanistico del quartiere, e su questo argomento non vogliamo entrarci minimamente, ci limitiamo però a segnalare i pericoli che le scelte fatte fino ad ora hanno creato e che ci vedono, gioco forza, coinvolti essendo vicini e percorrendo le stesse strade.
Lo spartitraffico, ha creato seri problemi di Viabilità, avendo inibito di fatto a chi parcheggia l’auto nel parcheggio all'altezza del civico numero 110 di via Adriano di entrare direttamente sulla via in direzione di Milano e obbligandoli ad andare esclusivamente a Sesto S.G. e, di fatto, a fare il giro del quartiere di Cascina Gatti per rimettersi in direzione Milano (urbanisticamente parlando un assurdo).

Tutto ciò ovviamente non avviene, per cui vengono eseguite numerose inversione di marcia, estremamente pericolose, inversioni che sono già state oggetto di incidenti.

Per ovviare a questo chiediamo di realizzare, al posto della mezza rotonda davanti all'Adriano Comunity Center una rotonda vera e propria, senza andare a danneggiare il parco adiacente (sentite le informazioni un po’ confuse che ci sono giunte a inizio estate) soluzione che ci appare molto veloce e non influirebbe negativamente sul flusso di traffico.
Ci permettiamo inoltre di chiedere la continuazione dello spartitraffico fino al confine  Milano/Sesto S.G. perché il secondo problema che registriamo è la continua violazione da parte di chi percorre la via Adriano in direzione di Sesto a svoltare in via Mulas (svolta a sinistra attualmente non consentita), evento che anche in questo caso ha già causato qualche incidente fortunatamente non grave.
Infine ci piacerebbe che i due comuni (Sesto e Milano) incominciassero ad affrontare la realizzazione di un attraversamento ciclo-pedonale (già sollecitato da noi da almeno sei anni) che permetta la connessione del parco Bergamella/Adriano con i nuovi giardini nati, siamo quasi nell'anno 2020 sarebbe ora!!!!!
Siamo consapevoli che stiamo parlando di problemi noti ma gradiremmo avere, quanto meno, una risposta (da agosto ad oggi sempre negata) e magari una programmazione con una proposta o soluzione (anche provvisoria) che si intende adottare per mettere in sicurezza gli ultimi 20 metri di strada che portano a Sesto San Giovanni, indipendentemente dalle scelte urbanistiche che si sceglieranno di eseguire  sul quartiere prima di assistere ad un grave incidente.

mercoledì 6 novembre 2019

STRANA INSTALLAZIONE DEI CARTELLI DEL COMUNE DI MILANO



Non capiamo come si possano installare dei cartelli in modo che uno vada a coprire l'altro, forse andrebbe rivista l’installazione!!!!



lunedì 4 novembre 2019

COMUNICATO STAMPA SULLA NOSTRA PARTECIPAZIONE AI TAVOLI PER LA BIOPIATTAFORMA

Questi per noi sono periodi intensi impegnati su più fronti, dal P.E.B.A. (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), alla consulta sull'ambiente, ai tavoli sulla nuova Biopiattaforma che a partire dal 2020 andrà a sostituire l'attuale inceneritore, a chiarire la nostra posizione, dopo aver letto articoli di giornale non corretti e discussioni "social" totalmente fuori luogo, precisiamo che:
articolo del Sole 24 ore del 4 ottobre 2019
Stiamo lavorando affinché la nuova Biopiattaforma venga costruita con parametri elevati, (e in parte ci siamo riusciti), e ora coinvolti nella definizione del cosiddetto gruppo R.A.B. (Residential Advisory Board) ovvero nella definizione dello statuto del futuro comitato di controllo della Biopiattaforma per poter dare in forma stabile un organismo di controllo alla cittadinanza che esuli dai parametri di valutazione aziendali e istituzionali tradizionali, nonostante l'impegno che ci stiamo mettendo l’Associazione Sottocorno, riconosce nella figura della facilitatrice che ad oggi sta guidando i tavoli di confronto sulla Biopiattaforma una buona capacità di dialogo ed elevata professionalità ma teniamo a precisare (come del resto abbiamo già fatto nelle assemblee pubbliche) che la sindrome di Nimby su questo caso specifico non esiste, come non esiste sui principali tavoli ambientali presenti nella nostra società.
Terminologia ideata dai lobbisti (stakeholder  d’impresa o shareholder) per poter dequalificare qualsiasi forma di protesta legittima, crediamo nel dibattito pubblico, nella condivisione delle scelte e nella partecipazione attiva, non siamo contrari a priori e non ci importa del consenso (inteso come consenso politico) ma fortemente motivati al rispetto ambientale e della salute che ad essa è strettamente legata, per questo motivo l’Associazione Sottocorno NON riconosce in nessun modo la sindrome NIMBY né tanto meno il NIMBY FORUM utilizzato dai ministeri italiani per controllare le forme di protesta presenti sul territorio italiano.
Sia chiaro che la soluzione adottata (ovvero la nascita della Biopiattaforma) NON ci soddisfa pienamente, come soluzione avremmo preferito l'abbattimento dell'attuale inceneritore, la bonifica dell’area e la creazione di un bosco, proposta NOSTRA che rivendichiamo e che abbiamo sempre presentato a TUTTI I TAVOLI A CUI ABBIAMO PARTECIPATO (consigli comunali aperti compresi) e nella quale abbiamo sempre creduto, l’unico rammarico è che chi ora contesta (a prescindere) se ci fosse stato a contestare e a proporre nei tempi consoni (invece di lasciarci soli) forse tale proposta avrebbe visto la luce.
Ricordiamo che la scelta di procedere con una Biopiattaforma in alternativa alla costruzione di un nuovo inceneritore da 100.000 tonnellate annue (sollecitato fortemente dalla politica milanese) è stata esclusivamente politica, presa dalla precedente giunta di centro sinistra, l'attuale giunta ha confermato la scelta scartando la nostra proposta che nel frattempo, come ci aveva illustrato l'assessore Lamiranda, aveva visto la sostenibilità con una eventuale copertura economica tramite oneri di urbanizzazione derivate dalle aree Falk.
Noi abbiamo fatto il possibile per eliminare definitivamente questo inceneritore e qualsiasi tecnologia ad essa affina, ma purtroppo non siamo noi a decidere ma la classe politica democraticamente eletta (giusto per non dimenticarselo), non ci siamo mai nascosti e abbiamo cercato di sfruttare al massimo gli spazi di confronto che ci sono stati offerti, spazi che si sono presentati con una intensità notevole nell'ultimo anno alla quale abbiamo fatto veramente fatica ad arrivare sempre preparati e numerosi come gruppo, non sono mancati momenti di tensione e di confronto, momenti che comunque siamo sempre riusciti a convertire in confronti propositivi, e ci rammarica vedere attacchi strumentali indiretti da chi non solo si è sempre nascosto ma non ha mai fatto nulla per migliorare le cose.
Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Sottocorno