Attaccati da ignoti lungo via Vittorio Veneto, i “No Antenne” si dissociano: «Nelle nostre iniziative ci mettiamo la faccia»
PEDAVENA.
Movimenti paralleli contro le antenne e l'elettrosmog. Nei giorni scorsi sugli
alberi di viale Vittorio Veneto a Pedavena sono comparsi alcuni volantini,
formato A4 e stampati in casa, con messaggi intimidatori come ad esempio
“L'elettrosmog uccide”. Segno che la battaglia contro le antenne non si ferma,
così come le emissioni di onde elettromagnetiche della Bu33 di via Roma. «Non
siamo noi gli autori di quei manifesti», spiega il presidente dei “No Antenne”
Augusto De Nato, che già tempo fa si è dovuto giustificare per conto del
comitato di alcuni volantini minatori comparsi in paese contro il proprietario
del terreno su cui a fine dicembre è stata costruita l'antenna Telecom, «è
giusto e tutti sono liberi di esprimere la propria opinione, ma è ancora più
giusto metterci la faccia ed essere equilibrati, senza scendere mai a livelli
sconvenienti o deprecabili come nel caso dei manifesti contro il proprietario.
Siamo scesi in campo per difendere un diritto civile, non ha senso adottare
atteggiamenti violenti».
Qualche
settimana fa sono usciti i risultati del monitoraggio trimestrale fatto
dall'Arpav sulle emissioni dell'antenna 4G: «Si è data molta enfasi al
risultato, che è stato entro la norma. Ma sia chiaro che non poteva essere
diversamente. Il punto è che anche a livelli bassi quelle onde sono dannose per
la salute. Se leggiamo attentamente i dati raccolti poi, capiamo che un'analisi
dello studio non è così semplice. La media di emissioni rientra nei termini
fissati dalla legge, ma i picchi sono comunque elevati. La stessa Telecom,
nella documentazione presentata all'Arpav, ha annunciato che arriverà a
emettere una potenza molto superiore a quella attuale», anticipa il presidente,
«ora i livelli sono bassi, anche troppo. Uno dei picchi che più ci
insospettisce è quello registrato tra le 4 e le 7 del mattino, pari a 0,8 Volt
per metro». Il valore massimo di emissione fissato dalla legge entro le 24 ore
di misurazione è di 6 volt/metro.
Nel
frattempo l'attività del gruppo prosegue a ritmi serrati: «Abbiamo dovuto
rinviare l'incontro con Felice Casson a dicembre, visto che sta pensando di
concorrere alle prossime amministrative di Venezia», prosegue De Nato, «l'idea
ora è di fare un incontro con l'associazione degli elettrosensibili, ovvero
persone che soffrono fisicamente e psicologicamente la presenza dei campi
elettromagnetici». Proseguono anche le donazioni al comitato: «La raccolta
fondi sta andando bene, stiamo avendo una grande risposta e questo in un certo
senso ci spaventa perché godiamo di una fiducia che comunque ci carica di
responsabilità. Molti cittadini hanno fatto questa sottoscrizione dandoci
energia e soddisfazione. Rivolgiamo loro un grazie emozionato. C'è una maturità
che non è facile riscontrare in altri luoghi».
La raccolta
firme su www.change.org per l'abolizione della legge Gapsarri e la
rideterminazione dei limiti di emissione ha raggiunto 1.899 firme. (f.v.)
FONTE:
CORRIERE DELLE ALPI