NEVIANO.
Braccio di ferro tra il comitato per la salvaguardia della salute e
del territorio “La Radice” e la Wind in merito ad un ripetitore
telefonico presente ormai da 15 anni in piazza Concordia. Secondo
alcuni, l’impianto avrebbe dovuto trovare altra sistemazione già
da tempo, stando al regolamento comunale del 2007 che dispone,
appunto, la riallocazione di impianti preesistenti non conformi al
“principio di precauzione” stabilito dallo stesso regolamento. Il
capitolo “elettrosmog”, insomma, continua a tenere banco in
paese. È da più di un mese, infatti, che se ne parla anche in
relazione alla possibile correlazione (sostenuta da qualcuno) tra le
emissioni elettromagnetiche e gravi casi di malattie accaduti in
paese.
Se
il Comitato chiede con forza la rimozione dell’impianto, o, in
ultima analisi, lo spostamento, magari in periferia, la compagnia
telefonica pare disposta a depotenziare l’antenna lasciandola,
però, nel sito attuale, ovvero sul terrazzo di un’abitazione
privata proprio al centro del paese, a pochi passi dalla scuola e
dalla casa catechistica. A dare l’allarme, nei giorni scorsi, è
stato pure l’attuale assessore all’Ambiente, Raffaele Birtele
giacché, in seguito ad un monitoraggio effettuato da uno studio
privato di ingegneria ambientale di Conversano, sarebbe emersa una
quantità di onde elettromagnetiche superiore ai limiti imposti dalla
legge, ovvero 6 Volt al metro; questa particolare circostanza sarebbe
stata registrata proprio nella centrale piazza Concordia.
In
un comunicato congiunto dell’assessorato all'Ambiente e del
Comitato, diffuso meno di un mese fa, è riportato anche il dato
relativo all’emissioni elettromagnetiche registrato nella scuola
cittadina pari a due Volt al metro, valore che, sebbene sia nei
limiti di legge, è costante in tutti i punti dell’edificio
scolastico: ne deriverebbe, però, un’esposizione continua a
carico dei piccoli scolari. Altri controlli sarebbero stati
effettuati tra marzo e aprile anche dagli uomini dell’Arpa, “sia
su banda larga sia su banda stretta”, così affermato dal sindaco
Silvana Cafaro, e i valori riscontrati sarebbero nella norma. Ma la
paura c’è, e resta, soprattutto alla luce degli ultimi dati
relativi all'incidenza tumorale sul territorio.
Diversi
sarebbero stati gli incontri con i referenti territoriali della
compagnia telefonica che, a quanto si apprende dal Comitato,
avrebbero dapprima proposto il trasferimento dell’antenna – da
potenziare – nella zona cimiteriale, decidendo alla fine di
lasciarla lì dov'è riducendone le emissioni. «Non ci daremo pace
finché l’antenna non verrà portata via dal centro del nostro
paese», fa sapere, tuttavia, Natascia Cazzato, presidente del
comitato “La Radice”. Un “atto di civiltà”, secondo la
Cazzato, nei confronti dei nevianesi che da tempo soffrono “il cupo
primato di un’alta incidenza tumorale sul territorio”. Intanto,
in città si attende il ritorno di un referente della stessa
compagnia telefonica.
FONTE : PIAZZASALENTO.IT