Urge affrontare seriamente la questione dei mezzi di superficie, che non passano e se passano sono in condizioni non degne di una città metropolitana del nuovo millennio, una narrazione che, chi usa i mezzi pubblici a Sesto (e anche a Milano) vive quotidianamente costretto ad attese snervanti alle pensiline degli autobus.
Nel
2018 avevamo inoltrato (nelle note al PGT) una ricca nota in merito, ma secondo
noi è finita in un cassetto (forse troppo complessa da affrontare) e
dimenticata, anche perché non ci risulta che questa amministrazione si sia
accorta della situazione che la città vive soprattutto nelle ore di punta sul
trasporto pubblico, e non parliamo solo della carenza di autisti, stiamo
parlando di un servizio fondamentale che va dalle 7 alle 9 del mattino a dalle
17 alle 19 della sera, che coinvolge lavoratori e studenti, da segnalazioni
pervenute (soprattutto sulla 713) sono frequenti gli autobus che saltano le
fermate (senza apparente ragione), autobus danneggiati utilizzati lo stesso
(dalle porte bloccate, ammortizzatori esplosi, motori che non funzionano), a
problemi di ordine pubblico.
Ricordiamo
che Sesto San Giovanni NON È SOLO la metropolitana rossa, ma è
un complesso agglomerato urbano di OLTRE 80000 abitanti sul quale
confluiscono migliaia di lavoratori dall'hinterland, per colmare la
carenze (dove non passa la metropolitana) serve rivedere l'utilizzo del
trasporto pubblico, rendendolo efficiente e vantaggioso al trasporto su
macchina (soprattutto per chi viaggia da solo) mentre abbiamo la percezione che
nell’ultimo decennio le istituzioni (tutte, compresa ATM) abbiano
lavorato in maniera opposta.
Da
parte nostra continuiamo a proporre e ribadire, questa volta pubblicamente, i
seguenti punti:
- Utilizzo di autobus NUOVI, o quanto meno in ottime condizioni, non è ammissibile avere autobus con ammortizzatori sfondati, che non si accendono, con le portiere bloccate o che si fermano sulla prima salita che trovano.
- Aumento degli autobus di linea nelle ore di punta e analisi di nuove linee soprattutto in previsione dell’apertura della nuova area urbana sulle aree Falk e dei suoi poli tecnologici
- Far pagare il biglietto a tutti, i furbi (o meglio gli IDIOTI) danneggiano e peggiorano il servizio, facendo rispettare il regolamento di igiene urbana, tradotto serve un controllo efficace perché gli autobus e le pensiline non diventino terra di nessuno dove sporcare, fumare, urlare, lasciare cani liberi o commettere reati sia la normalità.
- Ripristino di una circolare urbana (ex 700) e del collegamento veloce est/ovest proposto inizialmente con l’introduzione della 713, proprio sul percorso della 713 ci eravamo esposti (sbagliando), il compromesso generato ha creato un servizio lento, per coprire aree che non era necessario coprire, con logiche di assistenzialismo vecchie di anni, anche se riconosciamo che il tutto è nato dalla (scellerata) scelta di sopprimere il percorso originale della 700 (senza avvisare la popolazione), prioritaria dovrebbe essere un’analisi e del relativo sviluppo di connessione veloce dei punti strategici della città di Sesto San Giovanni con Milano e i paesi confinanti.
- Soppressione delle fermate degli autobus ravvicinate che limita (di molto) i tempi di percorrenza sulle medie distanze e non hanno ragione di esistere, a distanza inferiori di 200/300 mt. (ci si può spostare anche a piedi, non bisogna avere necessariamente avere la fermata sotto casa!!!!!!)
- Organizzazione di un servizio pomeridiano di connessione dei principali centri sportivi con le principali aree della città, (suggerimento da cogliere solo se capaci di organizzarlo!) con lo scopo di limitare (o eliminare) il traffico di attraversamento dovuto ai singoli trasporti privati dei bambini / ragazzi nei centri sportivi che avviene di solito dopo le chiusure delle scuole primarie fino alle 19,00 in concomitanza con il grosso del traffico dovuto alla chiusura degli uffici e o fabbriche.
Completa
il tutto la logica (importante) di condividere e confrontarsi su eventuali
modifiche delle linee esistenti o sui percorsi delle ciclabili, (prima di
definire un progetto), tradotto: incominciamo a lavorare sul
territorio non solo con il proprio elettorato, ma per i cittadini e
con i cittadini di Sesto San Giovanni, cercando di offrire servizi reali a
problemi reali, confrontandosi e magari smettendola di svendere il territorio
agli speculatori di turno, perché NON abbiamo bisogno di cemento, ma di
servizi e di verde (de-cementificando).