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giovedì 20 maggio 2021

ESISTE LA ZONA A TRAFFICO LIMITATO A CASCINA GATTI??? QUALE PIANO URBANISTICO STIAMO ADOTTANDO ???

E'  normale o autorizzato il transito di pullman e camion (mezzi superiori a 30 t) che attraversino la via Fratelli di Dio a Cascina gatti? 

A nostro avviso NO, e non si è mai fatto nulla per vietarlo in modo serio (tranne qualche controllo spot), in tutta l'area metropolitana quando si definisce una zona a traffico limitato è ormai pressi definire anche un sistema di controllo automatizzato con telecamere per il controllo degli accessi.

Invece di ABBATTERE GLI ALBERI, pensare alle nutrie ai cani e ai gatti (con tanto di selfie), sarebbe ora di incominciare a fare un piano urbanistico serio, che tuteli la cittadinanza dai flussi di traffico (SOPRATTUTTO QUELLI GENERATI DAL CASELLO AUTOSTRADALE) e di conseguenza dagli inquinanti che ne derivano.
A Milano si ridisegnano quartieri e piazze introducendo alberi e parchi insieme a piste ciclopedonali a Sesto sembriamo fermi alle colate di cemento degli anni 90 dove si abbattevano gli alberi per far posto a parcheggi, e mentre a Milano si ragiona sulle zone a 15 minuti (dove i servizi sono a portata della gente che può andare a piedi o in bici) a Sesto si discute di accentrare i servizi, sembriamo fermi al secolo appena passato, le grandi metropoli hanno invertito progetti e filosofie tutto il contrario di quanto stiamo facendo.

martedì 18 maggio 2021

AL PARCO DELLA BERGAMELLA LA COLLINETTA DI RIFIUTI IN PIANTA STABILE DA CIRCA 15 ANNI

In via Livorno, all'altezza della fermata dell'autobus al 289, da oltre dieci anni abbiamo una collinetta di rifiuti creata con la rimozione dei vecchi orti abusivi, ricoperta parzialmente di terra: ora è possibile vedere gomme e altro materiale che spuntano tra i ciuffi del verde che con il tempo si è formato.

Sono stati abbattuti (indiscriminatamente) gli alberi vantandosene,  ma si sono ben guardati da rimuovere i rifiuti, evidentemente pensano che facciano bene all'ambiente e alla salute.

CAMBIANO LE GIUNTE,  E I RIFIUTI RIMANGONO !!!


domenica 16 maggio 2021

INIZIATA LA FASE DI DEMOLIZIONE DELL’INCENERITORE DI VIA MANIN

Dopo l’evento “simbolico” di spegnimento avvenuto il 31 marzo 2021, è iniziata ed ormai entrata nel vivo la prima fase del periodo di demolizione della struttura ovvero quella del “decommissioning” della struttura o meglio dello smantellamento degli arredi interni non recuperabili.


Nelle prime settimane di maggio saranno organizzate tutte le attività propedeutiche alla demolizione (consegna all’impresa per la demolizione, smontaggio dei macchinari, avvio delle bonifiche dei serbatoi …..) mentre a fine maggio, saranno organizzate le attività di ponteggio per le prime demolizioni della struttura.

Tra il mese di agosto e ottobre 2021 saranno avviate le demolizioni delle strutture che non saranno più riutilizzate, ovvero tutto l’impianto tranne lo stabile dove oggi risiedono gli uffici

La demolizione del camino largo 5 metri, avverrà tra il mese di ottobre e novembre 2021 e non avverrà con esplosione controllata come qualcuno sostiene sui social ma con una demolizione meccanica notturna che andrà a demolire la struttura su un letto di sabbia, con probabile chiusura dei tratti stradali adiacenti (tangenziale compresa), ma di questo verrà data comunicazione ufficiale quando sarà definito il progetto e condiviso con le istituzioni.

Il cosiddetto periodo relativo alle demolizioni si concluderà con la rimozione delle relative macerie che indicativamente dovrebbe coprire un periodo di circa 30 giorni.

Abbiamo richiesto un cronoprogramma dettagliato visto che al momento siamo in possesso di un documento preliminare che riporta delle tempistiche meno specifiche riguardanti tutta la progettazione e non solo le fasi della demolizione pur rimanendo valido verrà di volta in volta aggiornato con le relative fasi.

giovedì 15 aprile 2021

L'ESITO DELLA SECONDA COMMISSIONE

 


Parliamo oggi del vergognoso teatrino andato in onda durante la seconda commissione del 13 aprile: non si è capito lo scopo per il quale è stato richiesto, né tanto meno dove si voleva arrivare.

Le domande anticipate come del resto le risposte erano del tutto generali, preparate a dovere e vertevano sulla gestione del verde, argomento importante ma non fondamentale, nel 2021 in una città che è stata nominata come sito di interesse nazionale per l’inquinamento post industriale siderurgico del XX secolo. Incomprensibile anche la squadra di sostegno richiesta dalla stessa assessora, dove non era chiaro chi gestiva l’assemblea e chi doveva dare le risposte.

Vergognoso anche il teatrino politico andato avanti per due ore senza produrre nulla.

Di sicuro c’è che non lo abbiamo chiesto noi visto che abbiamo già detto tutto pubblicando otto post a riguardo e quello che manca lo diremo prossimamente e, a differenza di quanto esternato da qualche politico nostrano, che forse non conosce bene la storia della città, non siamo sotto l’ala di nessun partitino, siamo liberi da qualsiasi vincolo nessuna bandiera, con buona pace degli pseudo statisti di una classe politica locale che sui problemi ambientali non ha né proposte, né soluzioni degne di nota che non vadano oltre gli abbattimenti o la cementificazione del territorio, quasi gli faccia schifo preservare quel poco che si è salvato.

Abbiamo sempre sostenuto che l’area della Bergamella doveva, e deve essere bonificata, ma da qui ad abbattere arbitrariamente un bosco (con alberi e arbusti) ce ne passa, le giustificazioni addotte sono state da subito quantomeno “articolate” (giusto per non esser volgari) anche se purtroppo sono tutte vere e dette a volte in un lasso di tempo tanto breve da non riuscire a crederci, dette tutte durante la consulta dell’ambiente del 22 febbraio 2021 : “Le abbiamo tagliate perché le persone per raccogliere i frutti salgono sugli alberi i rami si rompono, le piante si spaccano e le persone si fanno male” ; “raccolgono i frutti li mangiano e si ammalano”; “il terreno è inquinato ce lo impone ATS (prima) e ARPA (poi)”, anche se la cosa più veritiera è stato quello di ammettere che è stata una scelta politica, affermando alle varie richieste di spiegazione che “ci sono mille ragioni per tagliare le piante”, è per questi motivi che si perde di credibilità.

La più bella è stata fatta pervenire a qualche cittadino via mail che chiedeva spiegazioni per i continui abbattimenti.

Informiamo (se non foste a conoscenza) che la scienza e la tecnica oggi (nel 2021) ci fornisce mezzi anche per sopperire a questo inconveniente

NON È NECESSARIO ABBATTERE GLI ALBERI IN MEZZO AL PARCO PER TAGLIARE L’ERBA 

    

Nè usufruiscono più o meno tutti i comuni, basta NON tagliare l’erba con il trattore che di fatto distrugge i prati esistenti (soprattutto se sono parzialmente allagati, cosa che succede spesso su terreni argillosi come quelli presenti nel parco della Bergamella).       

L’assessore ha affermato che ha fatto tutto questo per rendere fruibile l'area, ma fruibile a chi ?? ai cani? , ma i cani non dovrebbero scorrazzare per il parco magari dovrebbero avere una loro area (richiesta fatta da oltre dieci anni e mai accolta) come al parco Adriano, non vorremmo invece che questi abbattimenti fossero frutto di un visione miope con promesse fatte a qualche associazione animalista promettendogli prati dove fare ciò che si vuole, visto soprattutto la totale indifferenza ad intervenire sulle nutrie al laghetto e la tempestiva creazione di recinti per galline e gatti in via Livorno, peccato che ci si è dimenticati di dire che nel quartiere sono molti gli animali ad avere avuto problemi di tumore, e a nulla è valsa la nostra richiesta di una indagine epidemiologica veterinaria (parallela a quella umana chiesta ai tavoli tecnici in comune prima dell'interramento) per verificarne le cause, perché forse, se c’è anche solo il dubbio che siano presenti PCB e diossina sui prati, l’unica cosa da NON fare era renderli fruibili, ma richiedere nuove analisi e più dettagliate per pianificare un intervento serio, non sembra poi così difficile da comprendere, basta avere le idee chiare su quanto si sta facendo.

Sull’ambiente manca tutto, manca una visione futura, una condivisione con il territorio, mancano progetti nel breve, medio e lungo termine, il tutto con la Sua totale assenza dai principali progetti che ha visto coinvolta questa città negli ultimi anni: l’interramento dell’elettrodotto, la BioPiattaforma e la bonifica delle aree FALCK (tutti progetti iniziati e frutto della programmazione della precedente giunta) forse perché argomenti troppo complessi per la sua formazione.

Siamo all’esaltazione del mito dell'individuo, quello del fenomeno di turno che esalta il lavoro ordinario come il taglio dell’erba o la lotta alle zanzare, ma non è capace di generare nessun progetto ambientale che sia degno di nota.

Quando si parla di gioco di squadra, ci si dovrebbe domandare qual è la squadra? Perché confondiamo i tecnici o gli uffici pubblici con la sua squadra e le norme come la visione progettuale da perseguire, quando invece il tutto si dovrebbe modellare su un’idea di ambiente che abbia radici più profonde (obbiettivo) proprio perché Sesto è un SIN e sulla condivisione del progetto con le realtà del territorio (squadra), non stiamo facendo la stessa partita, gioca da sola per auto-elogiarsi, ma non sta costruendo nulla.

All'assessore diciamo che non ci interessano le sue risposte, né l’esito di questa commissione o la difesa del suo partito, del capo di gabinetto o di altri l’Associazione Sottocorno, per quanto esposto fino ad oggi, chiede le sue dimissioni.

Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Sottocorno

martedì 13 aprile 2021

MOTIVAZIONE 8: LA DOCUMENTAZIONE DI ARPA CHE NON HA MAI AUTORIZZATO NESSUN DISBOSCAMENTO

Qui sotto riportiamo i  Rapporti di Prova per campionamenti eseguiti nell'anno 2008 ricevuti a seguito alla istanza presentata all'ufficio protocollo di Arpa n. 43565 del 18.03.2021, a seguito di una richiesta di accesso generalizzato.




Sono i documenti che riportano i risultati dell’indagine di caratterizzazione ambientale effettuata sui terreni dell’area PII Cascina Gatti a Sesto San Giovanni.


Ribadiamo, a meno che l'amministrazione comunale non nasconda altra documentazione, nessun documento giustifichi lo scempio fatto al parco della Bergamella, che risulta sempre più una scelta fatta in modo arbitrario dal soggetto politico (probabilmente a meri fini elettorali) non certo per una fantomatica cautela nei confronti della salute della cittadinanza né un approccio giustificato dal principio di precauzione.

Ribadiamo (come già affermato nel precedente post) che Il principio di precauzione NON DEVE ESSERE UTILIZZATO perché le istituzioni non vogliono approfondire, analizzare e risolvere i problemi ambientali, NON È UNA SORTA DI AUTORIZZAZIONE a non procedere o a procedere in ritardo, qui abbiamo completamente confuso, o meglio strumentalizzato un principio fondamentale per meri fini politici e per giustificare azioni prive di senso.

Al Sindaco RINNOVIAMO l'invito a sostituire l’attuale assessore all’ambiente per manifesta incompetenza.


SITUAZIONE RELATIVA ALLA EX TERRAZZA BOTTONI (DOPO LA SOSPENSIONE DEI LAVORI)

In attesa di conoscere il fantomatico "contest" per trovare il nuovo nome alla terrazza (ex Bottoni) come aveva espressamente detto durante un incontro a novembre 2020 (QUI il post dedicato), osserviamo che dopo l'apertura del cantiere del 14/12/2020 (subito fermato per oltre un mese) dopo poche settimane di lavoro (e da oltre un mese) il cantiere è fermo di nuovo a causa di materiale NON PREVISTO come affermato dai rappresentanti del comune (perché noi, invece, lo abbiamo sempre detto che non potevano esserci solo rifiuti solidi!!!!!!!!).

Avendo rimosso la catena che delimitava l'accesso a parte della via, si è di fatto (lasciando l'area abbandonata a se stessa) creato l'ennesima area di degrado, lo pseudo cancello (chiamarlo cancello è un eufemismo) di accesso all'area cantiere è stato divelto più volte, e più di una volta sono state scaricate masserizie di ogni genere (durante la notte).
Da qualche  giorno sono stati scaricati anche dei pannelli di cartongesso accatastati insieme a macerie lasciate nell'area, tanto che continuiamo a ricevere chiarimenti da più parti sul motivo del fermo o meglio se il cantiere è fermo e  abbandonato.



L'area più volte presa come area di libera discarica, ultimamente viene utilizzata come libero parcheggio (nonostante il divieto di sosta con rimozione) per tornei di calcetto con relativi assembramenti di qualche centinaio di giovani senza nessun controllo da ormai più di tre settimane.


Di chi sia la competenza diretta NON SI SA, si sa che dovrebbe intervenire il Comune di Sesto San Giovanni, giusto per ricordare che si professa sempre bene ma si "razzola" sempre male.

lunedì 12 aprile 2021

SITUAZIONE COMUNICATA DALL'ASSESSORE MAGRO RELATIVA ALLA BONIFICA DEL GIARDINO DI VIA RIMEMBRANZE (TRE STRADE)


Martedì 23 febbraio 2021 (alle 21:59, per la precisione) avevamo scritto all'Assessore ANTONIO LAMIRANDA (con in copia il Sindaco di Sesto S.G ) per avere informazioni riguardo alla bonifica relativa al giardino delle tre strade in via Rimembranze (chiuso da anni!!), vedi QUI il post del 25/02/2021, sollecitati a chiedere informazioni su quando cominceranno i lavori di bonifica e di ripristino dell'area, e se i fondi per tale bonifica sono effettivamente arrivati o sono frutto di messaggi di propaganda politica, visto che ad oggi nulla si è mosso.

Abbiamo chiesto inoltre il cronoprogramma dei lavori, visto che nel materiale ricevuto il 23 dicembre 2020 richiesto con domanda di accesso agli atti non era presente.

Avevamo scritto a Lamiranda perché sempre presente sui lavori e perché ci ha sempre risposto (forse perché gli saremo simpatici o forse perché sa fare il suo mestiere al contrario di qualcun altro), lo stesso ci aveva comunicato che la competenza era dall'assessore Magro alla quale aveva inoltrato la mail per competenza.

Per questo motivo avevamo specificato nel post (scritto due giorni dopo la mail inviata) che l'assessore di competenza era l'assessore dell'ambiente, ma mai e poi mai ci saremmo sognati di re-inoltrare la stessa mail che Lamiranda ci aveva confermato aver inoltrato internamente per competenza, SIAMO NEL 2021 e quando si scrive ad un ente (anche sbagliando soggetto) è il soggetto dell'ente che si prende in carico di girare a chi di competenza, questo accade nelle strutture pubbliche che in quelle private.


Questa la risposta dell'Assessore Magro che riportiamo pari pari a come l'abbiamo ricevuta in data 16 marzo 2020 e che pubblichiamo ora

 

"Buongiorno, ho recuperato questa mattina una vostra mail inerente l’area verde di viale Rimembranze. Come si evince dalla comunicazione, la stessa è stata indirizzata all’Assessore Lamiranda e non a me. Ciò spiega perché io non l’avessi ricevuta. Come già comunicato, il finanziamento di Regione è stato correttamente stanziato e attualmente è in corso la procedura di gara per affidare i lavori."


A prescindere dal bando per la procedura di gara per l’affidamento dei lavori che è scaduto il 25 marzo, come sempre accade, al di là della forma e della supponenza che traspare, non viene data nessuna risposta, nessuna data, nessun cronoprogramma, nessun documento: verrà fatto probabilmente in prossimità delle elezioni giusto per fare qualche inaugurazione con relativo selfie.

sabato 10 aprile 2021

A SESTO SUL BANDO DI IGIENE URBANA (RIFIUTI) NON SI SA NULLA, L'UNICA COSA CERTA L'AUMENTO DELLA TARI NEL 2020 (E FORSE ANCHE PER IL 2021)

Dopo quasi sei mesi dall'uscita del Bando (che in teoria doveva assegnare l'igiene urbana ad un nuovo operatore a partire dal 1 GENNAIO 2021), non si sa ancora niente, è chiaro solo che l'indifferenziato che prima veniva bruciato nell'inceneritore di CORE a 90 €/tonn per un anno finirà a Brescia nell'inceneritore di A2A. al costo di circa 120/125 €/tonnellata.

C'era da aspettarselo, se si gestisce in maniera superficiale un settore fondamentale per questa città in questo modo si può solo sperare di non sprofondare.

Manca tutto, dalla trasparenza con la cittadinanza, ad un cronoprogramma serio, ma soprattutto ad una politica attiva che dovrebbe essere il perno di un comune che HA DECISO di dismettere il proprio forno d'incenerimento rifiuti.

Questo passo doveva avvenire con politiche specifiche sul territorio, basate sulla informazione (dobbiamo drasticamente aumentare la raccolta differenziata in modo corretto e diminuire la parte indifferenziata) e sulla programmazione, invece , nonostante le richieste fatte (è dalla fine del 2019 che in tutte le riunioni della Consulta dell’Ambiente abbiamo chiesto informazioni sulla gestione dei rifiuti indifferenziati senza avere risposte), invece si è continuato ad agire con slogan fini a se stessi rinunciando totalmente al dialogo con la cittadinanza (anche per palese incompetenza di chi ne era incaricata).

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Al Sindaco rinnoviamo l'ennesimo invito a sostituire l’attuale assessore all’ambiente.

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ASSESSORE MAGRO SI DIMETTA 




martedì 30 marzo 2021

31 MARZO 2021 - CERIMONIA DI SPEGNIMENTO DELL’INCENERITORE DI SESTO SAN GIOVANNI

 

Inizia di fatto il progetto di riconversione dell’inceneritore di Sesto San Giovanni, che diventerà un polo di economia circolare a 0 emissioni di CO2 di origine fossile con una cerimonia che avverrà mercoledì 31 marzo alle ore 10.00 e che sarà trasmessa in diretta su Facebook e YouTube.

L’evento è sicuramente importante dopo aver interrato l’elettrodotto riusciremo a spegnere definitivamente l’inceneritore, inizia il cammino del primo progetto di simbiosi industriale unico in Italia: la Biopiattaforma, che convertirà i fanghi di depurazione in energia pulita e bio-fertilizzanti e trasformerà la FORSU (frazione umida organica) in biometano.

A causa delle disposizioni di sicurezza anti-covid sarà una cerimonia "contenuta" dove saranno presenti solo:

  • il Governatore della Regione Lombardia
  • il Consigliere della Città metropolitana di Milano
  • il Sindaco di Sesto San Giovanni; 
  • il Sindaco di Cologno Monzese
  • il Sindaco di Segrate
  • il Sindaco di Pioltello
  • il Sindaco di Cormano
  • il Sindaco di Cinisello Balsamo;
  • il presidente di Gruppo CAP
  • il presidente del R.A.B. Biopiattaforma

 

Oltre ai giornalisti che possono accreditarsi contattando il numero 339.8179632

mercoledì 24 marzo 2021

MOTIVAZIONE 7: LA DOCUMENTAZIONE DI ATS CHE NON HA MAI AUTORIZZATO NESSUN DISBOSCAMENTO E L'APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE (AL CONTRARIO)

Come supponevamo nessun documento di ATS ha autorizzato il disboscamento della Bergamella, la tanto citata relazione ATS ne chiedeva la rimozione NON ESISTE, come specificato nella risposta ad una richiesta d’accesso agli atti.

Nella quale si specifica che sono stati rimossi alberi infestanti (con metodologie secondo noi non congrue), che si fa riferimento alla nota di ASL del 2010, e che gli alberi davano fastidio allo sfalcio dell’erba (e su questo non commentiamo........).

Effettivamente esiste una nota del 2010 relativa al PII Cascina Gatti (area con localizzazione differente dall’area della Terrazza), sulla quale la bonifica (e non rimozione dei rifiuti) è stata svolta, per la precisione sul tratto poi edificato da UNIABITA e le ACLI (giardino intermedio compreso), mentre una rimozione rifiuti venne eseguita nel 2013 sull’area definita “ex piccoli proprietari” in fondo a Mulino Tuono.


Scarica QUI la planimetria delle bonifiche dal sito del comune

Abbiamo fatto questa premessa perché secondo l’assessore tutta la parte di parco rurale è classificata terreno non contaminato, risulta essere bonificata e non presenta nessun tipo di inquinamento, affermazione non vera in quanto da quanto conosciamo, solo l’area identificata come PII CASCINA GATTI è stata bonificata.

La rimozione dei rifiuti solidi superficiali venne eseguita su tutto il parco grazie ad un’opera che coinvolse gli ex ortisti abusivi e il comune coadiuvato da Italia Nostra, MA NON VENNE BONIFICATA NESSUN’ALTRA AREA, tant’è che gli orti vennero costruiti riportando a “TITOLO DI PRECAUZIONE” 50 cm di terra considerata “buona” (visto che gli ortaggi non penetrano oltre) e venne emesso il divieto di piantumare alberi da frutto su tutto il parco.

Per l’assessore la parte che inizia alla fine degli orti fino al confine del campetto di calcio asfaltato è da considerarsi "terreno contaminato" e dovrà essere soggetto a studio, valutazione per un intervento tipo "parco delle torri", affrettandosi ad affermare che ATS non ha rilevato problemi di tossicità da contatto superficiale (questo punto NON ci risulta sia mai stato dichiarato in nessuna comunicazione) ma solo eventualmente da ingestione di prodotti coltivati in quell’area (altra affermazione che NON risulta sia mai stata dichiarata agli atti in tutti questi anni).

Questa è la parte dove sono state tagliate la maggior parte delle piante che potevano avere frutti inquinati: QUI È TUTTO UN CONTROSENSO.

In consulta si era affermato che erano state abbattute le piante perché le persone si arrampicavano sugli alberi e potevano cadere, facendosi male, oltre ad affermare che gli alberi impedivano di tagliare correttamente il prato, praticamente tutto e il contrario di tutto, ma è durante il sopraluogo del 2 marzo che si fa riferimento ad una caratterizzazione del territorio e si incomincia a dichiarare che ATS ha suggerito la rimozione degli alberi da frutto cosa che il comune ha fatto utilizzando il principio di precauzione,

Ricordiamo a questa amministrazione che il principio di precauzione non si utilizza per abbattere gli alberi, si utilizza in condizioni in cui la letteratura scientifica non chiarisce del tutto la pericolosità o meno di un agente fisico o di un’inquinante, non si usa perché una istituzione non fa le analisi dei terreni e dei frutti.

Siamo nel 2021, in puglia hanno spostato ulivi di 200 anni per sotterrare la TAP e li hanno riposizionati dopo mesi, in Giappone è consuetudine spostare gli alberi secolari, qui abbiamo deciso di disboscare un bosco perché una decina di persone prendeva i frutti quando sarebbe bastato eseguire una potatura alzando il cosiddetto punto di presa e delimitare l’area in attesa di analisi approfondite del terreno (magari avvisando la cittadinanza con opportuni cartelli).

In quell’area non si svolgeva nessuna attività agricola da almeno dieci anni, e nessuna rimozione è stata eseguita in ottemperanza all’indicazione di ATS, l’ottemperanza semmai era di ASL ed è stata resa operativa rimuovendo gli orti abusivi presenti nell’area, specifichiamo orti che gestiscono ortaggi che utilizzano alcuni decine di cm di terra, guarda caso proprio il primo strato dichiarato contaminato, mentre gli alberi pescano più in profondità dove nessuno ha mai fatto analisi specifiche a parte l’area della terrazza, risultata negativa, dove comunque gli alberi sono stati abbattuti lo stesso, per cui o l’assessore parla perché ha dei documenti che non ha mai reso noti (ma visto le continue contraddizioni in cui cade non pensiamo) o sta millantando report e analisi che non ha.

Di sicuro il documento di ATS che cita non esiste, e giusto per correttezza

il comune NON HA MAI PRESENTATO NESSUN DOCUMENTO, il documento lo abbiamo chiesto ad ATS, è un documento emesso da ASL DI MILANO in data 26/02/2010 prot.n°39071/U (che per correttezza istituzionale non pubblichiamo in quanto manca l’autorizzazione di ATS a renderlo pubblico vista la nota a tergo inviata via mail in data 18/03/2021), fa riferimento al rapporto conclusivo della caratterizzazione del PII Cascina Gatti, (documento che presenteremo in qualsiasi confronto si voglia fare nelle sedi istituzionali) CHE NON AUTORIZZA NESSUNO A DISBOSCARE IL PARCO DELLA BERGAMELLA.

Abbiamo chiesto la caratterizzazione del 2008 relativa al PII Cascina Gatti direttamente ad ARPA, per verificare se ci sono i rapporti dello stato dei terreni (analisi o altro) relativi a tutto il parco, ma ad aggi non li abbiamo ricevuti, e li renderemo pubblici se autorizzati, anticipiamo subito che se le conclusioni di ASL Milano riguardassero tutto il parco ci sarebbe un problema di tossicità da contatto superficiale che dura da decenni mentre per nessun ragionevole dubbio verrebbero coinvolti gli alberi e i loro frutti.

Il principio di precauzione venne definito alla Conferenza sull'Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite (Earth Summit) di Rio de Janeiro del 1992, inoltre, è una strategia di gestione del rischio nei casi in cui si evidenzino indicazioni di effetti negativi sull'ambiente o sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante, ma i dati disponibili non consentano una valutazione completa del rischio. L'applicazione del principio di precauzione richiede tre elementi chiave:

  1. l'identificazione dei potenziali rischi
  2. una valutazione scientifica, realizzata in modo rigoroso e completo sulla base di tutti i dati esistenti
  3.  la mancanza di una certezza scientifica che permetta di escludere ragionevolmente la presenza dei rischi identificati.

Nel caso venga applicato il principio di precauzione, essendo stati identificati rischi per i quali non sia possibile avere una valutazione scientifica conclusiva, le misure adottate possono essere diverse, tuttavia esse devono rispettare determinati criteri, in particolare, tali misure devono essere proporzionali al livello di protezione ricercato e dovrebbero essere prese a seguito dell'esame dei vantaggi e oneri derivati, anche in termini di una analisi economica costi/benefici.

Giusto per essere chiari il principio viene utilizzato DOVE NON SI HANNO CERTEZZE, viene utilizzata in quei ambiti dove ancora oggi non sono chiare le conseguenze a lunghe esposizioni come ad esempio campi elettromagnetici o sostante chimiche classificate 2b per cui si nutra un ragionevole dubbio.

Il principio di precauzione NON VIENE UTILIZZATO perché le istituzioni che non vogliono approfondire, analizzare e risolvere i problemi ambientali, NON È UNA SORTA DI AUTORIZZAZIONE a non procedere o a procedere in ritardo, qui abbiamo completamente confuso, o meglio strumentalizzato un principio fondamentale per meri fini politici e per giustificare azioni prive di senso.

Rinnoviamo al Sindaco l'invito a sostituire l’attuale assessore all’ambiente.

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Il principio di precauzione venne definito alla Conferenza sull'Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite (Earth Summit) di Rio de Janeiro del 1992, dal principio 15 come segue:

(EN)

«In order to protect the environment, the precautionary approach shall be widely applied by States according to their capabilities. Where there are threats of serious or irreversible damage, lack of full scientific certainty shall not be used as a reason for postponing cost-effective measures to prevent environmental degradation»

(IT)

«Al fine di proteggere l'ambiente, un approccio cautelativo dovrebbe essere ampiamente utilizzato dagli Stati in funzione delle proprie capacità. In caso di rischio di danno grave o irreversibile, l'assenza di una piena certezza scientifica non deve costituire un motivo per differire l'adozione di misure adeguate ed effettive, anche in rapporto ai costi, dirette a prevenire il degrado ambientale»

Il testo parla esplicitamente solo della protezione dell'ambiente, ma con il tempo e nella pratica il campo di applicazione si è allargato alla politica di tutela dei consumatori, della salute umana, animale e vegetale.

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