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giovedì 15 aprile 2021

L'ESITO DELLA SECONDA COMMISSIONE

 


Parliamo oggi del vergognoso teatrino andato in onda durante la seconda commissione del 13 aprile: non si è capito lo scopo per il quale è stato richiesto, né tanto meno dove si voleva arrivare.

Le domande anticipate come del resto le risposte erano del tutto generali, preparate a dovere e vertevano sulla gestione del verde, argomento importante ma non fondamentale, nel 2021 in una città che è stata nominata come sito di interesse nazionale per l’inquinamento post industriale siderurgico del XX secolo. Incomprensibile anche la squadra di sostegno richiesta dalla stessa assessora, dove non era chiaro chi gestiva l’assemblea e chi doveva dare le risposte.

Vergognoso anche il teatrino politico andato avanti per due ore senza produrre nulla.

Di sicuro c’è che non lo abbiamo chiesto noi visto che abbiamo già detto tutto pubblicando otto post a riguardo e quello che manca lo diremo prossimamente e, a differenza di quanto esternato da qualche politico nostrano, che forse non conosce bene la storia della città, non siamo sotto l’ala di nessun partitino, siamo liberi da qualsiasi vincolo nessuna bandiera, con buona pace degli pseudo statisti di una classe politica locale che sui problemi ambientali non ha né proposte, né soluzioni degne di nota che non vadano oltre gli abbattimenti o la cementificazione del territorio, quasi gli faccia schifo preservare quel poco che si è salvato.

Abbiamo sempre sostenuto che l’area della Bergamella doveva, e deve essere bonificata, ma da qui ad abbattere arbitrariamente un bosco (con alberi e arbusti) ce ne passa, le giustificazioni addotte sono state da subito quantomeno “articolate” (giusto per non esser volgari) anche se purtroppo sono tutte vere e dette a volte in un lasso di tempo tanto breve da non riuscire a crederci, dette tutte durante la consulta dell’ambiente del 22 febbraio 2021 : “Le abbiamo tagliate perché le persone per raccogliere i frutti salgono sugli alberi i rami si rompono, le piante si spaccano e le persone si fanno male” ; “raccolgono i frutti li mangiano e si ammalano”; “il terreno è inquinato ce lo impone ATS (prima) e ARPA (poi)”, anche se la cosa più veritiera è stato quello di ammettere che è stata una scelta politica, affermando alle varie richieste di spiegazione che “ci sono mille ragioni per tagliare le piante”, è per questi motivi che si perde di credibilità.

La più bella è stata fatta pervenire a qualche cittadino via mail che chiedeva spiegazioni per i continui abbattimenti.

Informiamo (se non foste a conoscenza) che la scienza e la tecnica oggi (nel 2021) ci fornisce mezzi anche per sopperire a questo inconveniente

NON È NECESSARIO ABBATTERE GLI ALBERI IN MEZZO AL PARCO PER TAGLIARE L’ERBA 

    

Nè usufruiscono più o meno tutti i comuni, basta NON tagliare l’erba con il trattore che di fatto distrugge i prati esistenti (soprattutto se sono parzialmente allagati, cosa che succede spesso su terreni argillosi come quelli presenti nel parco della Bergamella).       

L’assessore ha affermato che ha fatto tutto questo per rendere fruibile l'area, ma fruibile a chi ?? ai cani? , ma i cani non dovrebbero scorrazzare per il parco magari dovrebbero avere una loro area (richiesta fatta da oltre dieci anni e mai accolta) come al parco Adriano, non vorremmo invece che questi abbattimenti fossero frutto di un visione miope con promesse fatte a qualche associazione animalista promettendogli prati dove fare ciò che si vuole, visto soprattutto la totale indifferenza ad intervenire sulle nutrie al laghetto e la tempestiva creazione di recinti per galline e gatti in via Livorno, peccato che ci si è dimenticati di dire che nel quartiere sono molti gli animali ad avere avuto problemi di tumore, e a nulla è valsa la nostra richiesta di una indagine epidemiologica veterinaria (parallela a quella umana chiesta ai tavoli tecnici in comune prima dell'interramento) per verificarne le cause, perché forse, se c’è anche solo il dubbio che siano presenti PCB e diossina sui prati, l’unica cosa da NON fare era renderli fruibili, ma richiedere nuove analisi e più dettagliate per pianificare un intervento serio, non sembra poi così difficile da comprendere, basta avere le idee chiare su quanto si sta facendo.

Sull’ambiente manca tutto, manca una visione futura, una condivisione con il territorio, mancano progetti nel breve, medio e lungo termine, il tutto con la Sua totale assenza dai principali progetti che ha visto coinvolta questa città negli ultimi anni: l’interramento dell’elettrodotto, la BioPiattaforma e la bonifica delle aree FALCK (tutti progetti iniziati e frutto della programmazione della precedente giunta) forse perché argomenti troppo complessi per la sua formazione.

Siamo all’esaltazione del mito dell'individuo, quello del fenomeno di turno che esalta il lavoro ordinario come il taglio dell’erba o la lotta alle zanzare, ma non è capace di generare nessun progetto ambientale che sia degno di nota.

Quando si parla di gioco di squadra, ci si dovrebbe domandare qual è la squadra? Perché confondiamo i tecnici o gli uffici pubblici con la sua squadra e le norme come la visione progettuale da perseguire, quando invece il tutto si dovrebbe modellare su un’idea di ambiente che abbia radici più profonde (obbiettivo) proprio perché Sesto è un SIN e sulla condivisione del progetto con le realtà del territorio (squadra), non stiamo facendo la stessa partita, gioca da sola per auto-elogiarsi, ma non sta costruendo nulla.

All'assessore diciamo che non ci interessano le sue risposte, né l’esito di questa commissione o la difesa del suo partito, del capo di gabinetto o di altri l’Associazione Sottocorno, per quanto esposto fino ad oggi, chiede le sue dimissioni.

Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Sottocorno

martedì 13 aprile 2021

MOTIVAZIONE 8: LA DOCUMENTAZIONE DI ARPA CHE NON HA MAI AUTORIZZATO NESSUN DISBOSCAMENTO

Qui sotto riportiamo i  Rapporti di Prova per campionamenti eseguiti nell'anno 2008 ricevuti a seguito alla istanza presentata all'ufficio protocollo di Arpa n. 43565 del 18.03.2021, a seguito di una richiesta di accesso generalizzato.




Sono i documenti che riportano i risultati dell’indagine di caratterizzazione ambientale effettuata sui terreni dell’area PII Cascina Gatti a Sesto San Giovanni.


Ribadiamo, a meno che l'amministrazione comunale non nasconda altra documentazione, nessun documento giustifichi lo scempio fatto al parco della Bergamella, che risulta sempre più una scelta fatta in modo arbitrario dal soggetto politico (probabilmente a meri fini elettorali) non certo per una fantomatica cautela nei confronti della salute della cittadinanza né un approccio giustificato dal principio di precauzione.

Ribadiamo (come già affermato nel precedente post) che Il principio di precauzione NON DEVE ESSERE UTILIZZATO perché le istituzioni non vogliono approfondire, analizzare e risolvere i problemi ambientali, NON È UNA SORTA DI AUTORIZZAZIONE a non procedere o a procedere in ritardo, qui abbiamo completamente confuso, o meglio strumentalizzato un principio fondamentale per meri fini politici e per giustificare azioni prive di senso.

Al Sindaco RINNOVIAMO l'invito a sostituire l’attuale assessore all’ambiente per manifesta incompetenza.


SITUAZIONE RELATIVA ALLA EX TERRAZZA BOTTONI (DOPO LA SOSPENSIONE DEI LAVORI)

In attesa di conoscere il fantomatico "contest" per trovare il nuovo nome alla terrazza (ex Bottoni) come aveva espressamente detto durante un incontro a novembre 2020 (QUI il post dedicato), osserviamo che dopo l'apertura del cantiere del 14/12/2020 (subito fermato per oltre un mese) dopo poche settimane di lavoro (e da oltre un mese) il cantiere è fermo di nuovo a causa di materiale NON PREVISTO come affermato dai rappresentanti del comune (perché noi, invece, lo abbiamo sempre detto che non potevano esserci solo rifiuti solidi!!!!!!!!).

Avendo rimosso la catena che delimitava l'accesso a parte della via, si è di fatto (lasciando l'area abbandonata a se stessa) creato l'ennesima area di degrado, lo pseudo cancello (chiamarlo cancello è un eufemismo) di accesso all'area cantiere è stato divelto più volte, e più di una volta sono state scaricate masserizie di ogni genere (durante la notte).
Da qualche  giorno sono stati scaricati anche dei pannelli di cartongesso accatastati insieme a macerie lasciate nell'area, tanto che continuiamo a ricevere chiarimenti da più parti sul motivo del fermo o meglio se il cantiere è fermo e  abbandonato.



L'area più volte presa come area di libera discarica, ultimamente viene utilizzata come libero parcheggio (nonostante il divieto di sosta con rimozione) per tornei di calcetto con relativi assembramenti di qualche centinaio di giovani senza nessun controllo da ormai più di tre settimane.


Di chi sia la competenza diretta NON SI SA, si sa che dovrebbe intervenire il Comune di Sesto San Giovanni, giusto per ricordare che si professa sempre bene ma si "razzola" sempre male.

lunedì 12 aprile 2021

SITUAZIONE COMUNICATA DALL'ASSESSORE MAGRO RELATIVA ALLA BONIFICA DEL GIARDINO DI VIA RIMEMBRANZE (TRE STRADE)


Martedì 23 febbraio 2021 (alle 21:59, per la precisione) avevamo scritto all'Assessore ANTONIO LAMIRANDA (con in copia il Sindaco di Sesto S.G ) per avere informazioni riguardo alla bonifica relativa al giardino delle tre strade in via Rimembranze (chiuso da anni!!), vedi QUI il post del 25/02/2021, sollecitati a chiedere informazioni su quando cominceranno i lavori di bonifica e di ripristino dell'area, e se i fondi per tale bonifica sono effettivamente arrivati o sono frutto di messaggi di propaganda politica, visto che ad oggi nulla si è mosso.

Abbiamo chiesto inoltre il cronoprogramma dei lavori, visto che nel materiale ricevuto il 23 dicembre 2020 richiesto con domanda di accesso agli atti non era presente.

Avevamo scritto a Lamiranda perché sempre presente sui lavori e perché ci ha sempre risposto (forse perché gli saremo simpatici o forse perché sa fare il suo mestiere al contrario di qualcun altro), lo stesso ci aveva comunicato che la competenza era dall'assessore Magro alla quale aveva inoltrato la mail per competenza.

Per questo motivo avevamo specificato nel post (scritto due giorni dopo la mail inviata) che l'assessore di competenza era l'assessore dell'ambiente, ma mai e poi mai ci saremmo sognati di re-inoltrare la stessa mail che Lamiranda ci aveva confermato aver inoltrato internamente per competenza, SIAMO NEL 2021 e quando si scrive ad un ente (anche sbagliando soggetto) è il soggetto dell'ente che si prende in carico di girare a chi di competenza, questo accade nelle strutture pubbliche che in quelle private.


Questa la risposta dell'Assessore Magro che riportiamo pari pari a come l'abbiamo ricevuta in data 16 marzo 2020 e che pubblichiamo ora

 

"Buongiorno, ho recuperato questa mattina una vostra mail inerente l’area verde di viale Rimembranze. Come si evince dalla comunicazione, la stessa è stata indirizzata all’Assessore Lamiranda e non a me. Ciò spiega perché io non l’avessi ricevuta. Come già comunicato, il finanziamento di Regione è stato correttamente stanziato e attualmente è in corso la procedura di gara per affidare i lavori."


A prescindere dal bando per la procedura di gara per l’affidamento dei lavori che è scaduto il 25 marzo, come sempre accade, al di là della forma e della supponenza che traspare, non viene data nessuna risposta, nessuna data, nessun cronoprogramma, nessun documento: verrà fatto probabilmente in prossimità delle elezioni giusto per fare qualche inaugurazione con relativo selfie.

sabato 10 aprile 2021

A SESTO SUL BANDO DI IGIENE URBANA (RIFIUTI) NON SI SA NULLA, L'UNICA COSA CERTA L'AUMENTO DELLA TARI NEL 2020 (E FORSE ANCHE PER IL 2021)

Dopo quasi sei mesi dall'uscita del Bando (che in teoria doveva assegnare l'igiene urbana ad un nuovo operatore a partire dal 1 GENNAIO 2021), non si sa ancora niente, è chiaro solo che l'indifferenziato che prima veniva bruciato nell'inceneritore di CORE a 90 €/tonn per un anno finirà a Brescia nell'inceneritore di A2A. al costo di circa 120/125 €/tonnellata.

C'era da aspettarselo, se si gestisce in maniera superficiale un settore fondamentale per questa città in questo modo si può solo sperare di non sprofondare.

Manca tutto, dalla trasparenza con la cittadinanza, ad un cronoprogramma serio, ma soprattutto ad una politica attiva che dovrebbe essere il perno di un comune che HA DECISO di dismettere il proprio forno d'incenerimento rifiuti.

Questo passo doveva avvenire con politiche specifiche sul territorio, basate sulla informazione (dobbiamo drasticamente aumentare la raccolta differenziata in modo corretto e diminuire la parte indifferenziata) e sulla programmazione, invece , nonostante le richieste fatte (è dalla fine del 2019 che in tutte le riunioni della Consulta dell’Ambiente abbiamo chiesto informazioni sulla gestione dei rifiuti indifferenziati senza avere risposte), invece si è continuato ad agire con slogan fini a se stessi rinunciando totalmente al dialogo con la cittadinanza (anche per palese incompetenza di chi ne era incaricata).

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Al Sindaco rinnoviamo l'ennesimo invito a sostituire l’attuale assessore all’ambiente.

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ASSESSORE MAGRO SI DIMETTA 




martedì 30 marzo 2021

31 MARZO 2021 - CERIMONIA DI SPEGNIMENTO DELL’INCENERITORE DI SESTO SAN GIOVANNI

 

Inizia di fatto il progetto di riconversione dell’inceneritore di Sesto San Giovanni, che diventerà un polo di economia circolare a 0 emissioni di CO2 di origine fossile con una cerimonia che avverrà mercoledì 31 marzo alle ore 10.00 e che sarà trasmessa in diretta su Facebook e YouTube.

L’evento è sicuramente importante dopo aver interrato l’elettrodotto riusciremo a spegnere definitivamente l’inceneritore, inizia il cammino del primo progetto di simbiosi industriale unico in Italia: la Biopiattaforma, che convertirà i fanghi di depurazione in energia pulita e bio-fertilizzanti e trasformerà la FORSU (frazione umida organica) in biometano.

A causa delle disposizioni di sicurezza anti-covid sarà una cerimonia "contenuta" dove saranno presenti solo:

  • il Governatore della Regione Lombardia
  • il Consigliere della Città metropolitana di Milano
  • il Sindaco di Sesto San Giovanni; 
  • il Sindaco di Cologno Monzese
  • il Sindaco di Segrate
  • il Sindaco di Pioltello
  • il Sindaco di Cormano
  • il Sindaco di Cinisello Balsamo;
  • il presidente di Gruppo CAP
  • il presidente del R.A.B. Biopiattaforma

 

Oltre ai giornalisti che possono accreditarsi contattando il numero 339.8179632

mercoledì 24 marzo 2021

MOTIVAZIONE 7: LA DOCUMENTAZIONE DI ATS CHE NON HA MAI AUTORIZZATO NESSUN DISBOSCAMENTO E L'APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE (AL CONTRARIO)

Come supponevamo nessun documento di ATS ha autorizzato il disboscamento della Bergamella, la tanto citata relazione ATS ne chiedeva la rimozione NON ESISTE, come specificato nella risposta ad una richiesta d’accesso agli atti.

Nella quale si specifica che sono stati rimossi alberi infestanti (con metodologie secondo noi non congrue), che si fa riferimento alla nota di ASL del 2010, e che gli alberi davano fastidio allo sfalcio dell’erba (e su questo non commentiamo........).

Effettivamente esiste una nota del 2010 relativa al PII Cascina Gatti (area con localizzazione differente dall’area della Terrazza), sulla quale la bonifica (e non rimozione dei rifiuti) è stata svolta, per la precisione sul tratto poi edificato da UNIABITA e le ACLI (giardino intermedio compreso), mentre una rimozione rifiuti venne eseguita nel 2013 sull’area definita “ex piccoli proprietari” in fondo a Mulino Tuono.


Scarica QUI la planimetria delle bonifiche dal sito del comune

Abbiamo fatto questa premessa perché secondo l’assessore tutta la parte di parco rurale è classificata terreno non contaminato, risulta essere bonificata e non presenta nessun tipo di inquinamento, affermazione non vera in quanto da quanto conosciamo, solo l’area identificata come PII CASCINA GATTI è stata bonificata.

La rimozione dei rifiuti solidi superficiali venne eseguita su tutto il parco grazie ad un’opera che coinvolse gli ex ortisti abusivi e il comune coadiuvato da Italia Nostra, MA NON VENNE BONIFICATA NESSUN’ALTRA AREA, tant’è che gli orti vennero costruiti riportando a “TITOLO DI PRECAUZIONE” 50 cm di terra considerata “buona” (visto che gli ortaggi non penetrano oltre) e venne emesso il divieto di piantumare alberi da frutto su tutto il parco.

Per l’assessore la parte che inizia alla fine degli orti fino al confine del campetto di calcio asfaltato è da considerarsi "terreno contaminato" e dovrà essere soggetto a studio, valutazione per un intervento tipo "parco delle torri", affrettandosi ad affermare che ATS non ha rilevato problemi di tossicità da contatto superficiale (questo punto NON ci risulta sia mai stato dichiarato in nessuna comunicazione) ma solo eventualmente da ingestione di prodotti coltivati in quell’area (altra affermazione che NON risulta sia mai stata dichiarata agli atti in tutti questi anni).

Questa è la parte dove sono state tagliate la maggior parte delle piante che potevano avere frutti inquinati: QUI È TUTTO UN CONTROSENSO.

In consulta si era affermato che erano state abbattute le piante perché le persone si arrampicavano sugli alberi e potevano cadere, facendosi male, oltre ad affermare che gli alberi impedivano di tagliare correttamente il prato, praticamente tutto e il contrario di tutto, ma è durante il sopraluogo del 2 marzo che si fa riferimento ad una caratterizzazione del territorio e si incomincia a dichiarare che ATS ha suggerito la rimozione degli alberi da frutto cosa che il comune ha fatto utilizzando il principio di precauzione,

Ricordiamo a questa amministrazione che il principio di precauzione non si utilizza per abbattere gli alberi, si utilizza in condizioni in cui la letteratura scientifica non chiarisce del tutto la pericolosità o meno di un agente fisico o di un’inquinante, non si usa perché una istituzione non fa le analisi dei terreni e dei frutti.

Siamo nel 2021, in puglia hanno spostato ulivi di 200 anni per sotterrare la TAP e li hanno riposizionati dopo mesi, in Giappone è consuetudine spostare gli alberi secolari, qui abbiamo deciso di disboscare un bosco perché una decina di persone prendeva i frutti quando sarebbe bastato eseguire una potatura alzando il cosiddetto punto di presa e delimitare l’area in attesa di analisi approfondite del terreno (magari avvisando la cittadinanza con opportuni cartelli).

In quell’area non si svolgeva nessuna attività agricola da almeno dieci anni, e nessuna rimozione è stata eseguita in ottemperanza all’indicazione di ATS, l’ottemperanza semmai era di ASL ed è stata resa operativa rimuovendo gli orti abusivi presenti nell’area, specifichiamo orti che gestiscono ortaggi che utilizzano alcuni decine di cm di terra, guarda caso proprio il primo strato dichiarato contaminato, mentre gli alberi pescano più in profondità dove nessuno ha mai fatto analisi specifiche a parte l’area della terrazza, risultata negativa, dove comunque gli alberi sono stati abbattuti lo stesso, per cui o l’assessore parla perché ha dei documenti che non ha mai reso noti (ma visto le continue contraddizioni in cui cade non pensiamo) o sta millantando report e analisi che non ha.

Di sicuro il documento di ATS che cita non esiste, e giusto per correttezza

il comune NON HA MAI PRESENTATO NESSUN DOCUMENTO, il documento lo abbiamo chiesto ad ATS, è un documento emesso da ASL DI MILANO in data 26/02/2010 prot.n°39071/U (che per correttezza istituzionale non pubblichiamo in quanto manca l’autorizzazione di ATS a renderlo pubblico vista la nota a tergo inviata via mail in data 18/03/2021), fa riferimento al rapporto conclusivo della caratterizzazione del PII Cascina Gatti, (documento che presenteremo in qualsiasi confronto si voglia fare nelle sedi istituzionali) CHE NON AUTORIZZA NESSUNO A DISBOSCARE IL PARCO DELLA BERGAMELLA.

Abbiamo chiesto la caratterizzazione del 2008 relativa al PII Cascina Gatti direttamente ad ARPA, per verificare se ci sono i rapporti dello stato dei terreni (analisi o altro) relativi a tutto il parco, ma ad aggi non li abbiamo ricevuti, e li renderemo pubblici se autorizzati, anticipiamo subito che se le conclusioni di ASL Milano riguardassero tutto il parco ci sarebbe un problema di tossicità da contatto superficiale che dura da decenni mentre per nessun ragionevole dubbio verrebbero coinvolti gli alberi e i loro frutti.

Il principio di precauzione venne definito alla Conferenza sull'Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite (Earth Summit) di Rio de Janeiro del 1992, inoltre, è una strategia di gestione del rischio nei casi in cui si evidenzino indicazioni di effetti negativi sull'ambiente o sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante, ma i dati disponibili non consentano una valutazione completa del rischio. L'applicazione del principio di precauzione richiede tre elementi chiave:

  1. l'identificazione dei potenziali rischi
  2. una valutazione scientifica, realizzata in modo rigoroso e completo sulla base di tutti i dati esistenti
  3.  la mancanza di una certezza scientifica che permetta di escludere ragionevolmente la presenza dei rischi identificati.

Nel caso venga applicato il principio di precauzione, essendo stati identificati rischi per i quali non sia possibile avere una valutazione scientifica conclusiva, le misure adottate possono essere diverse, tuttavia esse devono rispettare determinati criteri, in particolare, tali misure devono essere proporzionali al livello di protezione ricercato e dovrebbero essere prese a seguito dell'esame dei vantaggi e oneri derivati, anche in termini di una analisi economica costi/benefici.

Giusto per essere chiari il principio viene utilizzato DOVE NON SI HANNO CERTEZZE, viene utilizzata in quei ambiti dove ancora oggi non sono chiare le conseguenze a lunghe esposizioni come ad esempio campi elettromagnetici o sostante chimiche classificate 2b per cui si nutra un ragionevole dubbio.

Il principio di precauzione NON VIENE UTILIZZATO perché le istituzioni che non vogliono approfondire, analizzare e risolvere i problemi ambientali, NON È UNA SORTA DI AUTORIZZAZIONE a non procedere o a procedere in ritardo, qui abbiamo completamente confuso, o meglio strumentalizzato un principio fondamentale per meri fini politici e per giustificare azioni prive di senso.

Rinnoviamo al Sindaco l'invito a sostituire l’attuale assessore all’ambiente.

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Il principio di precauzione venne definito alla Conferenza sull'Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite (Earth Summit) di Rio de Janeiro del 1992, dal principio 15 come segue:

(EN)

«In order to protect the environment, the precautionary approach shall be widely applied by States according to their capabilities. Where there are threats of serious or irreversible damage, lack of full scientific certainty shall not be used as a reason for postponing cost-effective measures to prevent environmental degradation»

(IT)

«Al fine di proteggere l'ambiente, un approccio cautelativo dovrebbe essere ampiamente utilizzato dagli Stati in funzione delle proprie capacità. In caso di rischio di danno grave o irreversibile, l'assenza di una piena certezza scientifica non deve costituire un motivo per differire l'adozione di misure adeguate ed effettive, anche in rapporto ai costi, dirette a prevenire il degrado ambientale»

Il testo parla esplicitamente solo della protezione dell'ambiente, ma con il tempo e nella pratica il campo di applicazione si è allargato alla politica di tutela dei consumatori, della salute umana, animale e vegetale.

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mercoledì 17 marzo 2021

LE MOTIVAZIONI - 6: L'INCOMPETENZA E IL COMPORTAMENTO DI SUPPONENZA TENUTO CON LA CITTADINANZA E LE ASSOCIAZIONI

Sappiamo che la figura politica dell’assessore non deve avere necessariamente competenze specifiche in merito alla delega, ma deve individuare un soggetto politico che grazie agli uffici tecnici comunali riesca a dare indirizzi politici ai problemi ambientali.

Per farlo, sebbene non competente, le è richiesta almeno una visione e una sensibilità ambientale (che non ha), una capacità di entrare in sintonia o di avere empatia con i rappresentanti del territorio (che sia leggermente più rappresentativo del partito politico a cui appartiene) cosa che lei non ha, visto che in consulta viene saltuariamente.

Nonostante non è previsto l'obbligo a presenziare alle sedute della consulta sarebbe stato opportuno se avesse partecipato più spesso ed interagito con le associazioni per gestire meglio i problemi del territorio.

Se fosse stato per lei non sarebbe mai venuta , come ci ha fatto capire quando è arrivata a dire che “avrei del lavoro da fare ma sono stata invitata ...”, mentre negli anni passati le consulte venivano gestite direttamente dagli Assessori non dai Consiglieri Comunali, in questo modo si assumeva quella responsabilità di sintesi tra il lavoro fatto e le forze cittadine che vi partecipavano, un dialogo  in questi anni sottovalutato e affrontato invece con arroganza e supponenza. 

Anche l’ultima affermazione fatta sui social rende bene l’idea di come il soggetto sia completamente scollato dalla realtà territoriale, affermare che a Sesto ci sono "13 milioni di mq di verde pubblico" (quando la città ha una estensione di 11,7 km²) è una dichiarazione grave perché fatta da un soggetto politico che in primis dovrebbe aver ben chiaro cosa sta governando, nessun politico competente si sarebbe sognato di fare affermazioni di tale genere, tanto meno di giustificarle dando la colpa a qualcuno del suo staff o affermando che che si aveva confuso lo spazio di verde pubblico con il numero di sfalci fatti (che comunque non sono veri).

Un personaggio politico che non entra nel merito di niente e conferma che non sa rispondere in consulta alle domande che gli vengono poste su un ordine del giorno già definito in precedenza sul quale dovrebbe arrivare preparata e non improvvisare, tale assenza l’abbiamo registrata su:

  • abbattimenti e progettazione piantumazioni sul territorio, nessuna condivisione o progettazione
  • Il problema sulla costruzione di un sistema di filtrazione per nitrati e cromo ESAVALENTE, totalmente assente (che qualcuno gli spieghi qualcosa),
  • Sulla terrazza “ex Bottoni” quando interpellata non ha saputo dare nessun tipo di informazioni, a parte ripetere che “non si tratta di bonifica ma di rimozione rifiuti”, mai uno stato di avanzamento lavori, un progetto lasciato nel cassetto fatto e finito e tirato fuori dopo tre anni in prospettiva della campagna elettorale.
  • Non si è provato a salvare nessun albero ora come del resto al villaggio Falck
  • Non ha fatto nulla sul nuovo progetto della Biopiattaforma, dove invece sono stati fondamentali i tavoli fatti sul territorio con associazioni e comitati insieme ai cittadini
  • Assente sulle bonifiche del giardino delle tre Strade in via Rimembranze, dell’area Falck, delle Torri (anche se chiamarlo bonifica è un eufemismo) tutti argomenti trattati dall’assessore Lamiranda che è diventato in questo modo il punto di riferimento per l’associazionismo ambientale e i cittadini interessati (che ringraziamo per il lavoro svolto e il dialogo tenuto) con il quale ci siamo confrontati.

In compenso è attivissima sugli sfalci d’erba e sulla lotta alle zanzare, ovvero dell’ordinario, come abbiamo già detto, nessuna strategia, un'idea, un progetto ambientale degno di nota.

Se l’Assessore non vuole confrontarsi su tavoli organizzati come la consulta, bene e allora che si 

SCIOLGA

così com’è non ha senso, continui pure a fare foto con il basilico o qualche cespuglio, a illudere le persone che sta lavorando per il bene comune.

A nostro avviso ci sono forze esterne, forse a causa dei progetti sulle aree Falck, ovvero la più grande colata di cemento o speculazione edilizia degli ultimi 30 anni in Europa, che fan sì che al settore dell’ambiente ci sia un soggetto politico di così basso spessore.

Sappiamo che non è stata scelta dal sindaco ma imposta con un accordo pre-elettorale, difficile pensare che nel centro destra non ci sia un soggetto capace di ricoprire questo ruolo, che ribadiamo è fondamentale per una città come Sesto San Giovanni dichiarata Sito di Interesse Nazionale per l’inquinamento lasciato dal comparto siderurgico italiano.


Rinnoviamo al Sindaco l'invito a sostituire l’attuale assessore all’ambiente.

martedì 16 marzo 2021

MOTIVAZIONE - 5: ABBATTIMENTI SEGNALATI IN TUTTA LA CITTA' (GLI ULTIMI IN VIA GENERAL CANTORE E AL PARCO MARX)

Sono mesi che alla nostra Associazione giungono segnalazioni di abbattimenti vari in città (incominciammo con i cedri di piazza della Repubblica), le ultime segnalazioni giunte riguardano via General Cantore e abbiamo cercato di comprendere cosa sia successo visto che nell'ultima Consulta dell'ambiente avevamo chiesto informazioni sui cantieri che avrebbero dovuto aprire con nuovi abbattimenti degli alberi ma questo non era stato comunicato. 

I tagli sembrerebbero risalenti ad un intervento di quattro settimane fa circa e fanno parte del progetto di "riqualificazione" del centro Falck nella zona in cui dovrà essere posizionato un nuovo campetto da calcetto. 

Errare umanum est,

perseverare autem diabolicum, 

et tertia non datur. 



Viene poi segnalato l’intervento al Parco Carlo Marx (sembra effettuato tra il giorno 10 e 11 marzo) di cui aggiungiamo le foto.









Vengono inoltre segnalate delle potature su alberi con germogli e con tecniche non proprio consone, su cui abbiamo chiesto informazioni poiché sono state eseguite in questi giorni e sono fuori tempo massimo mettendo a rischio le piante trattate.

Sappiamo che è previsto un progetto di piantumazione del quale non si conosce nulla, speriamo solo non siano alberi del sud est asiatico alti 60 centimetri.

Rinnoviamo al Sindaco l'invito a sostituire l’attuale assessore all’ambiente.

lunedì 15 marzo 2021

LE MOTIVAZIONI - 4: L'INDAGINE BOTANICA E IL CENSIMENTO SULLE SPECIE ARBOREE (MAI SVOLTO DAL COMUNE)

 

Nessuna indagine preliminare né sulle specie arboree né tanto meno sulla biodiversità che si era salvata da inquinamento industriale, discariche e orti abusivi, incuria e abbandono.

Tale lavoro lo abbiamo sempre ritenuto fondamentale per valorizzare il parco e rendersi conto di cosa in realtà, in un’area tanto piccola (stiamo parlando di circa 700 mt per una larghezza di 200 mt), ci potevamo trovare.

E invece, come sempre accade, tante parole, impegni presi andati in fumo tempo perso e via con la spianata generale che tanto piace agli ignoranti con tanto di trattore modello ruspa.

Questa volta, però, a loro insaputa un botanico vicino alla nostra associazione dal 2018 aveva incominciato a catalogare e censire le specie presenti, ma proprio tutte, comprese le infestanti.


Infatti in operazioni come queste è fondamentale riconoscere l'infestante presente per attuare le corrette operazioni d’intervento (tagli ed estirpazioni) per la completa eradicazione, mentre invece abbiamo assistito a tagli indiscriminati (anche di piante che non erano da frutto come del resto i cespugli) eseguiti con la motosega.

Nella fattispecie dell'AILANTO crediamo si siano fatti danni, andando a spargere i germogli nel parco, perché come gli studiosi affermano 'Il controllo manuale/meccanico dell'Ailanthus dovrebbe essere evitato al fine di prevenirne la sua proliferazione'.  

Fatta questa premessa eccovi il censimento condotto negli ultimi anni da Silvio Frattini di cui riepiloghiamo in sintesi le sue principali competenze.

  • Promotore e referente della Regione Lombardia per l’istituzione del Parco Regionale dell’Adamello, nonché autore di ricerche botaniche propedeutiche all’istituzione del parco stesso.
  • Autore di importanti ricerche sulle zone umide dell’Adamello e delle Orobie Bresciane (pubblicate dalla Regione Lombardia) e sulle zone umide della pianura bresciana e degli anfiteatri morenici dei laghi di Garda e d’Iseo (pubblicate dal Museo di Scienze Naturali di Brescia).
  • Autore di circa 250 articoli in parte a carattere divulgativo e alcuni frutto di ricerche originali di carattere geobotanico pubblicate su riviste scientifiche del settore.
  • Nel Club Alpino Italiano ha fatto parte sia del Comitato Scientifico Centrale sia della Commissione Regionale Lombarda per la Protezione della Natura Alpina.
  • Esecutore della prima ricerca botanica relativa al Bosco in Città. Su incarico dell’Associazione Italia Nostra

 

A Silvio Frattini va il nostro ringraziamento per l'encomiabile lavoro di identificazione delle specie che avrebbe, come indicato nelle sue conclusioni, identificato un’area naturalistica unica in tutta l'area metropolitana anche se di fatto preliminare poiché al momento degli abbattimenti la ricerca botanica non era ancora stata completata, aspetto che è giusto ricordare perché è possibile che ci fossero altre specie arboree oltre a quelle elencate!

Di seguito il report ricevuto che abbiamo già inviato all'ufficio protocollo del Comune di Sesto San Giovanni all'attenzione del sindaco.

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PIANTE LEGNOSE DEGLI INCOLTI DELLA BERGAMELLA

Elenco preliminare delle specie, sottospecie e varietà di alberi, arbusti e liane rilevate fino a tutto settembre 2020 a Sesto San Giovanni negli incolti dell’area situata a sud di via Livorno, via Marx e Terrazza Bottoni. Dalla dell’area ricerca è stato pertanto escluso il boschetto artificiale localizzato al margine di via Livorno da dove si estende alle spalle del campo da calcio fino a via Marx.

ALBERI

Acer negundo L. – ACERO AMERICANO - NEGUNDO

Ailanthus altissima (Mill.) Swingle – AILANTO

Cercis siliquastrum L. – ALBERO DI GIUDA

Cydonia oblonga Mill. – MELO COTOGNO

Diospyros kaki Thumb. – CACO

Ficus carica L. – FICO (presente in almeno tre diverse varietà)

Juglans regia L. – NOCE

Malus xdomestica (Borkh.) Borkh. – MELO

Morus alba L. – GELSO

Olea europaea L. – OLIVO (presente un solo individuo)

Platanus hispanica Mill. ex Munchh. (= Platanus hybrida Brot.) – PLATANO

Populus alba L. – PIOPPO BIANCO (presenti alcuni giovani esemplari derivati da disseminazione spontanea di alberi adiacenti situati in comune di Milano)

Populus nigra L. – PIOPPO NERO

Populus nigra L. cv. italica – PIOPPO CIPRESSINO                          

Prunus armeniaca L. – ALBICOCCO

Prunus avium L. – CILIEGIO

Prunus cerasifera Ehrh. – MIRABOLANO

Prunus cerasifera Ehrh.  var. pissardii (Carrière) L.H.Bailey – MIRABOLANO

Prunus domestica L.  subsp. domestica – PRUNO – SUSINO

Prunus domestica L.  subsp. insititia (L.) C.K. Schneid. – PRUNO - SUSINO

Punica granatum L. – MELOGRANO (presente un solo individuo)

Pyrus xcommunis L.  subsp. communis – PERO

Quercus robur L. – QUERCIA FARNIA

Robinia pseudoacacia L. – ROBINIA

Salix alba L. – SALICE COMUNE (un solo individuo sradicato dal vento nel 2019)

Ulmus minor Mill. – OLMO COMUNE

Ulmus pumila L. – OLMO SIBERIANO

Ziziphus jujuba Mill. - GIUGGIOLO (presente un solo individuo)

ARBUSTI

Cornus sanguinea L. – CORNIOLO

Corylus avellana L. – NOCCIOLO

Crataegus monogyna Jacq. - BIANCOSPINO

Laurus nobilis L. – ALLORO

Ligustrun sinense Lour. – LIGUSTRO CINESE

Ligustrum japonicum Thunb. – LIGUSTRO GIAPPONESE

Mahonia aquifolium (Pursh) Nutt. – MAONIA COMUNE

Mespilus germanica L. – NESPOLO

Rosa canina L. – ROSA SELVATICA

Rosa multiflora Thunb. – ROSA A MAZZETTI

Rosa sp. pl. – (presenti almeno tre diversi ibridi, residui di passate coltivazioni)

Rubus fruticosus  aggr.  - ROVO – MORA

Sambucus nigra L. – SAMBUCO

 LIANE

Clematis vitalba L. – VITALBA

Hedera helix L. – EDERA COMUNE

Hedera hibernica (G. Kirchn.) Bean – EDERA IRLANDESE

Lonicera japonica Thumb. – CAPRIFOGLIO GIAPPONESE

Partenocissus inserta (A. Kern) Fritsch – VITE DEL CANADA

Passiflora caerulea L. –  PASSIFLORA (presente un solo individuo di spettacolare sviluppo)

Tecoma tagliabuana [=Campsis radicans (L.) Bureau x Campsis grandiflora Loisel.]  - BIGNONIA

Vitis vinifera L. e Vitis labrusca L. - VITE (presenti inoltre alcuni ibridi, o specie, di origine americana, utilizzati in passato come portainnesti)

 Brevi considerazioni relative all’indagine naturalistica

attuata negli incolti della Bergamella negli anni 2018, 2019 e 2020.

La ricerca ha evidenziato l’esistenza di un patrimonio arboreo e arbustivo molto diversificato, localizzato in un’area di dimensioni ridotte, rappresentato da circa 50 diversi taxa, con presenza di esemplari arborei che in alcuni casi superano il mezzo secolo di età e un diametro alla base di oltre 50 centimetri. Particolarmente rilevante risulta il numero di specie, sottospecie e varietà di alberi da frutto, costituito da quasi tutte le entità sistematiche comunemente coltivate in Lombardia per uso alimentare. Alla non comune ricchezza arborea e arbustiva va aggiunta la straordinaria ricchezza della componente erbacea che, allo stato attuale della ricerca, ha portato alla individuazione di oltre 130 specie comprendenti anche specie autoctone di particolare rilevanza scientifica, in quanto rare entità relitte della flora spontanea pregressa del Milanese.  Si tratta pertanto di un’oasi di elevata biodiversità e dunque di notevole importanza, essendo tra l’altro localizzata in una delle zone più urbanizzate della Lombardia e d’Italia. L’elevata valenza naturalistica, determinata anche dalla presenza di una zona umida, viene d’altra parte confermata, e rafforzata, dalla indagine lepidotterologica condotta parallelamente alla ricerca botanica. Indagine che ha portato alla individuazione di ben 25 diverse specie di farfalle diurne, un numero straordinariamente elevato se rapportato alla limitata estensione del biotopo e alla sua localizzazione. Si tratta di un numero di specie decisamente significativo, indicatore biologico della sostanziale assenza di particolari fattori di inquinamento ambientale di natura chimica.

Il patrimonio arboreo (di cui purtroppo oggi resta solo testimonianza fotografica), avrebbe potuto costituire, qualora fosse stato valorizzato, una irripetibile opportunità di elevato interesse per l’intera area metropolitana, trattandosi quasi di un arboreto - già pienamente sviluppato - dedicato agli alberi produttori dei frutti che costituiscono una parte importante della nostra alimentazione quotidiana. Un progetto che, a conclusione della ricerca, prevista entro la fine del 2021, sarebbe stato sottoposto all’Amministrazione comunale per una auspicabile realizzazione, non esistendo a nostra conoscenza analoghe realizzazioni pubbliche nell’intera regione.

                                                                                         Silvio Frattini