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mercoledì 27 giugno 2018

SITUAZIONE INTERRAMENTO ELETTRODOTTO DI VIA SOTTOCORNO


Come anticipato nel precedente post si sono concluse le attività di tracciamento degli scavi
  

Aspettiamo l’inizio dei lavori di scavo, mentre si sta completando lo smantellamento delle linee sull'elettrodotto gemello da 380 kV presente nel quartiere Adriano ( lungo la via Vipiteno e San Mamete ).







martedì 12 giugno 2018

SITUAZIONE INTERRAMENTO ELETTRODOTTO DI VIA SOTTOCORNO



A febbraio è incominciato il cantiere per l’interramento da via Mulino Tuono dove sono stati installati i nuovi tralicci d’interramento, conclusa questa attività il cantiere, di fatto, si è fermato.
Da crono programma, presentato al ministero, lo scavo con la posa dei prefabbricati dovrebbe incominciare ad agosto
Di fatto in questi mesi abbiamo sollecitato più di una volta il comune a fornirci informazioni a riguardo anche perché all’inizio dei lavori veniva garantita la chiusura entro il mese di agosto
Ora la situazione è la seguente il 6 giugno 2018 il comune di Sesto San Giovanni ha incontrato i tecnici Terna per le attività di coordinamento propedeutiche all'avvio del cantiere, in quella sede, ci riferiscono i funzionari del Comune, è stato garantito il rispetto del cronoprogramma.

Le attività iniziali di tracciamento degli scavi dovrebbero essere avviate questa settimana visto che si sono completate le indagini per rilevare la eventuale presenza di ordigni della seconda guerra mondiale e si stanno completando le assegnazioni alle imprese per l'esecuzione dei lavori,  a breve dovrebbe seguire l'inizio fisico degli stessi.


lunedì 14 maggio 2018

TERNA CANCELLA INTERCONNECTOR AUSTRIA-ITALIA (FORSE NO)

Domenica 8 aprile abbiamo pubblicato un post ( leggi QUI ) che riprendeva dei comunicati usciti a mezzo stampa ai quali avevamo dato credito perché confermati da articoli usciti anche su giornali di caratura nazionale.
In questo giorni invece siamo stati avvisati dal Comitato per la Vita del Friuli Rurale (comitato con il quale siamo in contatto) che la notizia della cancellazione dell'Interconnector Austria-Italia diramata ad arte dal supplemento del Piano 2018 e dalle agenzie di stampa non corrisponde al vero.
Sembra che sia stata emessa per scongiurare che le Amministratori locali presentino un ricorso avverso al Consiglio dei Ministri che ha approvato l'elettrodotto aereo delle Dolomiti nonostante la contrarietà del Ministero delle Attività Culturali. 

Noi ovviamente ci auguriamo che tale progetto venga effettivamente annullato, per correttezza riportiamo qui sotto il comunicato stampa 668 del 10 aprile 2018 ricevuto in data 12 maggio 2018 dal Comitato per la Vita del Friuli Rurale.
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Nell'incondizionato abuso di posizione dominante i padroni dell'energia dettano legge con la complicità della politica e degli organi di controllo: intanto a pagare il conto dei loro inganni siamo sempre noi.

Fallacia alia alium trudit: per dirla con le parole di Publio Terenzio Afro, oggi più che mai un inganno tira l'altro e la cosa è tanto plateale, che nessuno ci fa più caso. A dispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione, con le nostre tasche e la nostra dignità ad essere colpiti sono i beni comuni e i bisogni più vitali ed irrinunciabili, quali l'acqua e l'energia.
Con le istituzioni letteralmente appecoronate, o per meglio dire drogate dalle loro stesse presunzioni e impunità, nessuno si sogna di mettersi di traverso agli interessi particolari. Basti dire che all'indomani della batosta elettorale del PD, i poteri forti non hanno perso tempo e, timorosi che nel fuggi fuggi generale non volassero gli stracci, hanno subito puntellato la baracca renziana. Senza paura del ridicolo, ecco dunque quel tal Calenda, messo di proposito a fare il ministro per conto della Confindustria, chiedere la tessera del PD nell'esclusivo intento di tenerlo sotto controllo. Come dire che di fronte al gregge impazzito i lupi avessero deciso di affidare le pecore ad uno dei loro. Lo hanno visto entrare al Nazareno fischiettando bandiera rossa e in quel preciso istante gli ultimi quadri di Berlinguer hanno preferito staccarsi dalle pareti per andarsene a gambe levate... mentre quelli di Gramsci erano fuggiti il giorno prima, all'arrivo del “compagno” Tommaso Cerno inviato alla bisogna da De Benedetti!  
E allora come pretendere che in un siffatto clima il funzionario regionale non distolga l'attenzione dalle scartoffie per dedicarsi alle prime mosche primaverili e decida di seguirne con trepida attenzione l'incerto volo, tanto da passare notti insonni in attesa di ritrovarle al rientro in ufficio. In questo contesto, tutto torna e anche le cose più abominevoli possono prendere forma e decollare grazie ai materni elogi delle scorte mediatiche. 
Grazie ai cospicui incentivi economici e alla collaborativa cecità del burocrate, le nostre montagne vengono deturpate dalle centraline idroelettriche che devono funzionare quel tanto che basta per passare all'incasso e che non hanno nemmeno un bacino di utenza da servire;  ben per questo veniamo inebriati dagli slogan taumaturgici fatti di sostenibilità, di low carbon, di green economy e dei buoni propositi acchiappamerli, con la stessa fondatezza scientifica della supercazzola prematurata con doppio scapellamento a destra di Monicelliana memoria.

Così è stato anche in occasione della presentazione del Bilancio di Sostenibilità presentato di recente dalla società A2A, quella che per intenderci ha l'incontrastato “merito” di rubarci le acque della Carnia, da una parte, e l'aria di Monfalcone, inquinata dalla centrale a carbone dall'altra. Ebbene, in una Regione che a prescindere dal colore politico della compagine di governo rinuncia a gestire in proprio l'Idroelettrico, l'A2A si è presentata in forze e con grandi mezzi per imbambolare gli effefugini con i suoi buoni propositi e il mal celato fine di farsi strada nel mercato libero della elettricità e del gas. Non a caso si sono insediati nel museo di storia naturale di Udine e in quella sede votata all'amore per la natura hanno pontificato davanti ad un numero di selezionatissimi e mansueti portatori di interessi (gli stakeholders!). Cosicché i trentadue eletti sono stati suddivisi secondo i criteri che in Ciociaria distinguono gli antipasti di montagna da quelli di mare: assegnati i primi a rappresentare la montagna invasa dall'idroelettrico e i secondi la costa, interessata dalla centrale a carbone.
Non essendo stati ammessi fra gli eletti, ci siamo presi la soddisfazione di curiosare e di capire come si costruiscono i collaborazionisti, cioè come si fa ad imbonire la gente con proposte accattivanti, per poi metterle in bocca le conclusioni e le proposte già stabilite a priori dagli organizzatori. Cosicché le cavie si sono sentite dire che “La presenza del gruppo A2A in un territorio di alto valore storico e paesaggistico richiede un particolare impegno per una gestione attenta e responsabile.” Che: “L'attenzione per mantenere minimo l'impatto di ogni attività produttiva si completa con l'attenzione alle persone, attraverso progetti educativi nelle scuole e iniziative per la valorizzazione turistica e sportiva della zona” E ancora: ”Da sempre l'ascolto delle esigenze dei cittadini guida le scelte del Gruppo!” Commossi da cotanto altruismo e rifocillati dal generoso buffet, le cavie hanno fatto la ola e astenendosi da ogni imbarazzante questione, si sono guardate dal chiedere la vita per il lago di Cavazzo, soffocato dai fanghi dell'idroelettrico. Fra la gioia degli organizzatori hanno invece  sottolineato l'utilità di qualche pista ciclabile, il che, in mezzo alle nevi della montagna, o sotto la ciminiera di Monfalcone, è un vero toccasana.

La verità è che l'energia suscita grandi appetiti, soprattutto dove le istituzioni sono corrotte o inette e le privatizzazioni non servono a stimolare la concorrenza e ad abbattere i costi, bensì a moltiplicare gli intrallazzi. Lo abbiamo visto nel recente incontro avutosi con il presidente  dell'Autorita per l'energia elettrica, il gas e il servizio idrico. Ebbene a dimostrazione che l'Autorità non controlla un bel niente, ma serve ai poteri forti, i soggetti ammessi alla fornitura dell'energia in Italia sono per il momento più di 500, senza contare le agenzie di vendita cui i titolati affidano in subappalto l'acchiappo dei clienti: senza il benché minimo controllo e garanzia di qualità. Una situazione fuori dal controllo visto che inizialmente dovevano essere non più di venticinque!
Basti dire che in Inghilterra, dove la privatizzazione è in corso da decenni, il numero dei fornitori non supera le trentacinque unità, dunque addirittura inferiore ai 50 e oltre che operano nel soloFriuli Venezia Giulia, con poco più di un milione di abitanti. E allora come non escludere che in mezzo ai 500 non si annidi la malavita organizzata, il riciclaggio di denaro sporco, o solo qualche imbroglione che alla fine della fiera taglia la corda col malloppo? Sì perché costoro oltre al fatto di istupidire gli utenti presentando offerte non confrontabili, non sono nemmeno tenuti a versare una garanzia fideiussoria che ci metta al riparo dal solito fallimento! Sono tutte cose che abbiamo contestato al Presidente dell'Autorità, non senza sottolineare lo scandalo degli aiuti alle società energivore e lo strapotere conferito alla Terna, la quale agisce in piena libertà al di là delle iniziali mansioni conferitele e, al di fuori di ogni controllo, determina scelte nella programmazione del sistema elettrico e industriale della intera Nazione, che gravando sulle tasche dell'utente servono a consolidare il monopolio e ad ingrassare i suoi azionisti, cinesi o americani che siano. Gli astanti hanno applaudito in segno di palese condivisione, ma lui -elegante uomo di gomma- in ossequio alle ragioni che lo hanno elevato a cotanta carica, ha fatto orecchie da mercante.
Li mettono apposta, così come è avvenuto con la nostra compianta governante o la decaduta assessora che il mondo intero ci invidia per sagacia e competenza scientifica, tant'è che dopo due mila anni i tre re sono già messi in cammino per rendere omaggio alla sua persona. Ebbene, dopo essersi vantata di aver fatto interrare l'elettrodotto della Carnia, che in realtà è finito sotto terra per merito della magistratura austriaca, la nostra ha lasciato il campo promettendo che la nuova linea seguirà “Un percorso partecipato che conduca ad una definizione  condivisa del tracciato e di tutti gli aspetti relativi alla tutela della salute e dell'ambiente”; cioè esattamente come per suo merito non è stato fatto con l'elettrodotto Udine ovest-Redipuglia. Parole che illumineranno la storia dell'umanità, tanto da essere subito riprese dal tengofamiglia di turno che ha fornito i nomi degli illustri tecnici incaricati di imbonire i Carnici: gli stessi che hanno impedito di interrare l'ecomostro della Terna!

Siamo davvero in buone mani! Lo abbiamo constatato con Renzi, quando si è piegato al volere della Terna nella approvazione dell'elettrodotto aereo del Friuli ed ora lo vediamo con Gentiloni il quale, in linea con chi comanda in Italia, si è macchiato della stessa nefandezza approvando in sede di Consiglio dei Ministri l'elettrodotto aereo del medio Piave che provenendo dall'Austria costeggia le Dolomiti. Un'approvazione che in barba ad un patrimonio dell'Umanità, al buon senso e alla inequivocabile bocciatura da parte del Ministero delle attività culturali, irride all'articolo 9 della Costituzione repubblicana e infanga le nostre coscienze di uomini liberi. Un consenso attribuito sulla base di vistose menzogne costruite ad arte e dell'avvallo di quel Ministero che anziché tutelare l'ambiente ne favorisce la predazione in ossequio agli interessi particolari.
Una vicenda squallida che per non suscitare l'immediata reazione delle Amministrazioni locali e della gente, ha messo in campo dei mercenari   per disinformare la popolazione, per condizionare la stampa locale con l'idea che l'opera appena approvata non è più in programma! Davvero squallidi: gettano il sasso e nascondono la mano!               

venerdì 20 aprile 2018

IN SVIZZERA GUFI FULMINATI DALLA CORRENTE DELLE LINEE DI MEDIA TENSIONE


Una ricerca dell’Università di Berna ha rivelato come un terzo dei 228 gufi rinvenuti lo scorso anno sia morto per colpa delle linee dell'alta tensione.
I gufi ,che il pericolo morte purtroppo non lo possono percepire, il rischio di folgorazione da corrente elettrica è reale e ha dei dati sconcertanti.
I gufi rinvenuti, come riferito dal media svizzero Neue Zürcher Zeitung, sarebbero venuti a contatto con i fili delle linee a media tensione. E’ loro abitudine coricarsi in cima ai tralicci prima della caccia notturna alle loro prede.
L’abitudine di molti uccelli di utilizzare come posatoi i tralicci metallici, tra cui appunto i gufi, è pericolosa soprattutto per le specie caratterizzate dalle maggiori aperture alari, come ad esempio i rapaci. Le ampie dimensioni favoriscono nelle fasi dell’atterraggio e del decollo il contatto tra le ali spiegate e gli elementi in tensione con conseguente folgorazione.
In condizioni di scarsa visibilità anche l’impatto con i fili durante il volo in rende gli elettrodotti pericolosi per i grandi volatili.

Se il gufo, o il rapace di grosse dimensioni, tocca simultaneamente due conduttori percorsi da tensione diversa provoca un cortocircuito in cui lo stesso rimane folgorato. ( Leggi QUI l’articolo originale )
FONTE : NANOPRESS.IT

domenica 8 aprile 2018

TERNA CANCELLA INTERCONNECTOR AUSTRIA-ITALIA


L’elettrodotto Italia-Austria che doveva passare attraverso la stazione di Volpago, non si farà più. Come scrive La Tribuna di Treviso (clicca QUI per leggere l’articolo), il gruppo Terna ha cancellato il progetto dal piano di sviluppo 2018 pubblicato sul sito. Se un raccordo energetico con l’Austria si farà in futuro, esso probabilmente sarà fatto passare attraverso il tunnel del Brennero attualmente in costruzione, il progetto della nuova linea da 380 kV è si presente nel piano di sviluppo di Terna per il 2017, ma relegata nelle opere in valutazione (ovvero non ha carattere prioritario)




Sembra invece confermato l’impegno a realizzare la stazione elettrica di Volpago del Montello, si tratta di una stazione di conversione 380/220/132 kV estesa su otto ettari e che coinvolgerà complessivamente 13 comuni trevigiani ed uno veneziano (Scorzè). 


Leggi anche questi articoli:


giovedì 5 aprile 2018

VERRA’ RIMOSSO L’ELETTRODOTTO DAL CENTRO ABITATO DI GUDO VISCONTI


Una notizia attesa da lungo tempo (anni) a Gudo Visconti , l’elettrodotto aereo a 380 kV “S.E. BAGGIO – S.E. PIEVE ALBIGNOLA” verrà rimosso  dal centro abitato di Gudo Visconti e spostato su area agricola esterna al centro abitato, l'annuncio arriva da Terna ed era atteso da anni, i lavori per lo spostamento dei tralicci inizieranno tra maggio e giugno del 2018, lo spostamento a carico dell’azienda energetica sembra essere di circa due milioni di euro. 

Come si legge a pagina 4 della RELAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA pubblicato sul sito del comune di GUDO (QUI per leggere il documento originale)
“l’elettrodotto attualmente all’interno del centro abitato potenzialmente responsabile di un sensibile impatto elettromagnetico, verrà spostato verso l’esterno, in area agricola;”

Al di là degli aggettivi utilizzati per minimizzare eventuali esposizioni, rimane la valenza di un progetto che tende, spostando un elettrodotto ad elevata portata, a risanare e riqualificare un centro abitato, una soluzione intelligente ad un problema reale.





martedì 20 febbraio 2018

20 FEBBRAIO 2018 INIZIA IL CANTIERE PER L'INTERRAMENTO DELL'ELETTRODOTTO DI VIA SOTTOCORNO

      

Oggi 20 febbraio 2018 è iniziato intorno alle ore 14 , dopo mesi, l'allestimento del cantiere per l'interramento dell'elettrodotto, nei pressi di via Mulino Tuono, il cantiere si muoverà poi verso la via Adriano lungo il parco della Bergamella.
Finalmente iniziamo, vi invitiamo a seguirci per seguire insieme l'avanzamento dei lavori.
Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che in questi 9 ( NOVE ) anni si sono impegnati e hanno reso possibile tutto questo, nella speranza che l'inizio di quest'opera non venga " fagocitata " dalla chiusura della campagna elettorale.



lunedì 12 febbraio 2018

INIZIO DEI LAVORI DI INTERRAMENTO - LA SITUAZIONE AD OGGI

Forse si incomincia……….

La pressione che abbiamo esercitato ha fatto sì che il Sindaco di Sesto San Giovanni organizzasse per il 6 febbraio un incontro con Terna e il comune di Milano, incontro nel quale si è evidenziata la mancanza dell’affidamento di incarico relativo alla stipula per la costituzione di servitù dell’elettrodotto a favore di Terna per l’interramento dello stesso, tale mancanza che ha determinato, di fatto IL RITARDO NELL'APERTURA DEL CANTIERE il 17 gennaio , nonostante i vari comunicati stampa del comune o articoli sui giornali ERA TUTTO FERMO , quindi tutti in attesa ...... di chissà cosa ......

ora come si può leggere sul sito del comune ( clicca QUI )abbiamo la determina dirigenziale che porta gli enti davanti ad un notaio il 14 febbraio 2018 da questa data il cantiere “dovrebbe” aprire entro una settimana, incominciando dalle collinette presenti nel parco della Bergamella (in zona via Mulino Tuono) per poi procedere verso la via Adriano.

Aspettiamo impazienti ... e consigliamo ai comuni di verificare tutte le fasi del procedimento di tutte le pratiche e le eventuali responsabilità su ritardi ed omissioni che porterebbero al fallimento del bando vinto.


È ORA DI INCOMINCIARE


SMETTIAMOLA CON I PROCLAMI


lunedì 22 gennaio 2018

SMANTELLAMENTO PARZIALE ELETTRODOTTO DI VIA ADRIANO / VIA VIPITENO

Il 18 dicembre 2017 abbiamo appreso dai giornali (QUI l’articolo del Corriere) che il comune di Milano ha ricevuto la conferma dei 18 milioni di euro per il completamento del quartiere Adriano.

Siamo sicuramente felici per l'ottenimento di tale finanziamento che verranno utilizzati per:
·        realizzare la nuova scuola media,
·        il prolungamento della metrotranvia 7
·        il parco con le relative bonifiche

ma anche (e lo abbiamo appreso solo allora con non poco stupore) lo smantellamento parziale dell'elettrodotto di via Adriano / via Vipiteno elettrodotto a doppia terna da 380 kv , che era stato interrato solo parzialmente
Lo stupore è d’obbligo perché solo fino aIi primi mesi del 2017 l’interramento o smantellamento per far posto al capolinea del tram 7 era una sola vaga idea presentata durante un incontro pubblico a Villa Palavicini, mentre ora sembra essere realtà.

Come è nostra consuetudine, abbiamo verificato la notizia chiedendo informazioni e conferma all'assessorato alla Mobilità Ambiente del Comune quale tipo di accordo è stato stilato con il gruppo TERNA, che cosa prevede e in che tempi, se c’è un cronoprogramma o qualche altra informazione.

Dopo il periodo natalizio il comune ha  confermato che, l’area Infrastrutture per la mobilità della direzione Mobilità Ambiente ed Energia, nel quadro delle azioni relative al prolungamento della metrotranvia 7 (Tremelloni-Adriano-Cascina Gobba M2) ha interpellato Terna richiedendo formalmente la dismissione e la demolizione definitiva della linea elettrica L22 presente nell'area adiacente a via Adriano, interferente con la realizzazione della metrotranvia, e che a luglio 2017 Terna ha informato il comune di Milano che ha dato priorità alla dismissione di questa, prevedendo la pianificazione dei lavori necessari, per l’anno 2018.
Rimane attiva la linea L12-L13, rispetto alla quale l’Amministrazione comunale si impegnerà ad interrare nel quadro della progettazione del prolungamento del tram da Adriano a Cascina Gobba.

Siamo contenti che oltre all'interramento dell'elettrodotto di via Sottocorno si proceda contestualmente allo smantellamento delle linee di alta tensione "gemelle" non più utilizzate, applicando quel sacrosanto principio di razionalizzazione delle linee che le istituzioni dovrebbero chiedere prima di affrontare opere molto onerose di interramento, lo diciamo da anni, in tutte le sedi nelle quali c’è stata data la possibilità di parlare, ma questa è la prima volta che vediamo un'istituzione riuscirci.


Rinnoviamo i complimenti nell'attesa di vedere dismesso l’elettrodotto nella speranza, dopo anni di promesse, che non sia propaganda pre-elettorale ma un progetto con basi solide.

mercoledì 17 gennaio 2018

INTERRAMENTO DELL'ELETTRODOTTO - ENNESIMO RITARDO

Ennesimo ritardo nell'apertura del cantiere che deve interrare l’elettrodotto, nonostante le rassicurazioni che ci giungono da più parti, possiamo solo notare che, dopo la mancata apertura a ottobre 2017 sbandierata da più parti, oggi mercoledì 17 gennaio NON APRE IL CANTIERE come invece era previsto dal crono-programma depositato insieme al progetto.





Non si comprendono i ritardi ( che si ripetono come già detto nel post del 16 novembre - leggi QUI ) anche perché non vengono mai giustificati in maniera ufficiale.

mercoledì 2 agosto 2017

ELETTRODOTTO IN VALBELLUNA, IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI BOCCIA IL PROGETTO DI TERNA, NON C’È LA COMPATIBILITÀ AMBIENTALE

BELLUNO. Il paesaggio è un valore e non può essere compromesso da un’infrastruttura. Il ministero dei Beni e delle attività culturali boccia il progetto di razionalizzazione degli elettrodotti proposto da Terna in Valbelluna. Giovedì la Direzione generale archeologia belle arti e paesaggio ha protocollato il suo «parere negativo circa la compatibilità ambientale” dell’intervento. Niente tralicci di fronte alle Dolomiti Unesco, per il Mibac, che nelle premesse del suo provvedimento riprende i due pareri della Soprintendenza Belle arti del Veneto, anch’essi negativi. L’ente di tutela regionale valuta positivamente l’interramento e smonta le controdeduzioni inviate da Terna per giustificare il passaggio del Piave in aereo.

La Via nazionale aveva dato l’ok. Il parere del Mibac segue quello della commissione Via (Valutazione di impatto ambientale), formulato il 18 maggio. La commissione tecnica si era espressa favorevolmente, ma mettendo dodici prescrizioni (tranne l’interramento ad Andreane) al progetto. A chiedere l’interramento era stata, in precedenza, la Commissione Via regionale, che nel dare il suo parere favorevole al progetto, l’estate scorsa, aveva messo molte prescrizioni. La giunta regionale, facendo proprio quel parere, aggiunse «la necessità di addivenire ad una rivisitazione complessiva della progettazione proposta da Terna Spa nel Bellunese».

Deciderà il governo. Con la Via nazionale che ha dato parere favorevole e il ministero dei Beni culturali che si è detto contrario, ora la palla passa al Consiglio dei ministri. Sarà il governo a decidere sul progetto di “Razionalizzazione della rete di trasmissione nazionale (RTN) nella media Valle del Piave”. Esattamente come era accaduto per il progetto Redipuglia Ovest - Udine, anch’esso osteggiato dalla popolazione e da alcuni sindaci (non dalla Regione Friuli). Allora il governo aveva dato l’ok.

«Impatto eccessivo». Il parere del Mibac è del 20 luglio. Viene preso in esame l’ultimo progetto presentato da Terna, la cosiddetta integrazione volontaria, con passaggio del Piave in linea aerea e innesto sulla linea esistente appena superato il fiume. Il Mibac riprende i due pareri della Soprintendenza Belle arti del Veneto, emessi il 21 settembre 2015 e il 1° settembre 2016. Nel primo l’ente motiva la sua contrarietà scrivendo che «le nuove linee elettriche aeree, l’altezza dei tralicci e l’attraversamento del Piave in più punti andrebbero a incidere negativamente nell’intorno paesaggistico tutelato», «con interferenze nei coni di percezione visiva su un’area dolomitica di eccezionale importanza ambientale e paesaggistica, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità». L’impatto dei tralicci, «sovradimensionati rispetto ad una linea a 220 kV, risulta inaccettabile».

«Si trovino le soluzioni tecniche per interrare». Terna aveva inviato delle controdeduzioni. Il 1° settembre 2016 le Belle arti esprimono un secondo parere, che conferma il primo: negativo. Le osservazioni di Terna (tempi più lunghi per le riparazioni di un cavo interrato, difficoltà per lo scavo trasversale da fare sotto il Piave, la previsione dell’armatura a 380 kV per motivi di sicurezza - maggiore resistenza alla neve) vengono contestate dalla Soprintendenza regionale. Il progetto viene considerato «ad elevato impatto paesaggistico negativo», viene ribadita «la sostanziale estraneità visiva dell’elettrodotto rispetto al paesaggio» e «la mitigazione di tale impatto appare ardua per l’altezza dei sostegni e gli elevati valori panoramici del versante dolomitico interessato».

Per la Soprintendenza, che considera positivamente le demolizioni di tralicci previste, «l’inserimento di un elettrodotto dovrebbe rispettare il paesaggio e integrarsi con esso». C’è anche un richiamo all'articolo 9 della Costituzione: «La tutela dei valori del paesaggio non può essere subordinata ad altri valori, ivi compresi quelli economici».

La Soprintendenza «potrebbe valutare positivamente» l’interramento «lungo la viabilità esistente». Infine, «per quanto attiene il paventato rischio, in caso di rottura del cavo terrestre (interrato, ndr), peraltro meno frequente rispetto al cavo aereo in quanto meno esposto agli agenti atmosferici, di tempi più lunghi per eventuali riparazioni» con il
rischio che la provincia resti senza energia elettrica per giorni, «si invita a prevedere una soluzione a due linee terrestri in parallelo, o a sviluppare alternative soluzioni tecniche». Quello che hanno sempre richiesto cittadini e Comune di Belluno: si trovi la soluzione per interrare.


martedì 4 luglio 2017

BANDO PER L’INTERRAMENTO DELL’ELETTRODOTTO : CITTÀ METROPOLITANA A ROMA PER IL VIA LIBERA AI FINANZIAMENTI


 Ieri, lunedì 3 luglio, la Città metropolitana si è recata a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per consegnare la delibera di approvazione dei sei progetti definitivi degli interventi facenti parte del progetto “Welfare metropolitano e rigenerazione urbana – superare le emergenze e costruire nuovi spazi di coesione e di accoglienza”, con il quale la Città metropolitana di Milano, insieme ad oltre trenta Comuni e numerose istituzioni del territorio, è stata selezionata tra i vincitori del bando governativo per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane.
Una scadenza da rispettare quella della consegna dei progetti definitivi, che consente adesso l’erogazione da parte della Presidenza del Consiglio, di un anticipo del 20% del finanziamento previsto, che, ricordiamo, ammonta complessivamente a 40 milioni di euro. Il progetto di rigenerazione urbana della Città metropolitana, oltre a consentire ai diversi Comuni (incluso Sesto San Giovanni) di intervenire sulle zone più fragili del territorio, rappresenta per l’Ente un’importante occasione di sperimentazione della governance metropolitana, e quindi di messa in pratica delle azioni previste dal Piano Strategico metropolitano.



martedì 13 giugno 2017

OK DEL COMUNE MILANO ALL'INTERRAMENTO DELL’ELETTRODOTTO QUARTIERE ADRIANO

L'intervento dovrà essere completato entro il 2018
Milano, 9 giu. (askanews) – La giunta comunale di Milano ha approvato l’adesione al patto di attuazione tra Comuni e Città Metropolitana e la convenzione con Terna S.p.a. per realizzare l’interramento dell’elettrodotto aereo che attraversa il parco di via Adriano e il parco rurale di Cascina Gatti, compreso all'interno del Parco Media Valle del Lambro di Sesto San Giovanni.


Il progetto, promosso dai Comuni di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo nell'ambito del bando nazionale per la riqualificazione delle periferie, è già interamente finanziato dal governo. Rientra infatti tra gli interventi previsti nel grande piano presentato da Città Metropolitana Milano “Welfare metropolitano e rigenerazione urbana – superare le emergenze e costruire nuovi spazi di coesione e di accoglienza” al 13esimo posto nella graduatoria e quindi meritevole di finanziamento. Il Patto impegna la Città metropolitana a trasferire alle amministrazioni la quota di finanziamento ricevuto dalla presidenza del Consiglio dei ministri e i comuni a seguire il monitoraggio delle opere, lo stato di avanzamento degli interventi e il rispetto delle tempistiche.

FONTE : ASKANEWS





martedì 30 maggio 2017

SENTENZA STORICA SULL'ESPOSIZIONE AI CEM

SENTENZA STORICA
La sentenza del Tribunale di Verona è la prima che riconosce la correlazione tra una patologia neoplastica e l'esposizione a campi elettromagnetici non ionizzanti a bassa frequenza.
Ora nell'ambito dell'inquinamento elettromagnetico generato dalle basse frequenze i cosiddetti C.E.M.  , il giudice , in questo caso, riconosce la correlazione tra una malattia ematologica e l'esposizione alle basse frequenze emesse da una centrale adibita alla produzione di energia elettrica.
Comprendiamo molto bene  la fondamentale portata di questa sentenza soprattutto per chi è stato esposto ad induzioni magnetiche derivanti da ELETTRODOTTI, CABINE DI TRASFORMAZIONE, ecc., sembra quanto meno mutato il quadro legislativo ora sarebbe importante ed intelligente variare anche il quadro normativo perché :

L’ELETTROSMOG ESISTE ED E’ NOCIVO

IL GIUDICE HA RICONOSCIUTO IL NESSO CASUALE PERCHÉ ESISTONO LE EVIDENZE SCIENTIFICHE 

Ora nulla più come prima...


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VERONA. Una sentenza storica, che per la prima volta mette in relazione l’insorgere della patologia tumorale con l’esposizione a campi elettromagnetici con frequenza estremamente bassa (i Cem). .......
............................................... In prima battuta l’Inail aveva rigettato la richiesta di indennità, non riconoscendo la qualifica di malattia professionale. Di qui il ricorso, seguito da un team di assistenti molto qualificati: il professor Angelo Levis (già Ordinario di Mutagenesi Ambientale presso l’Università di Padova e presidente di Apple, l’Associazione Per la Prevenzione e Lotta all’Elettrosmog), il dottor Vincenzo Cordiano (specialista in Ematologia e in Medicina Interna presso l’Ospedale di Valdagno) e gli avvocati Cristina Guasti e Matteo Ceruti del Foro di Rovigo, esperti di diritto ambientale. La sentenza ha dato ragione al ricorrente, condannando l’Inail a corrispondergli l’indennizzo dovuto e le spese legali. La pronuncia del giudice Angeletti fa seguito alle recenti sentenze dei tribunali di Ivrea e Firenze e a quella della Corte d’Appello di Brescia con le quali è stato riconosciuto il nesso di causa tra l’insorgenza di patologie tumorali al cervello e l’esposizione alle onde elettromagnetiche emesse dai telefoni mobili (cellulari e cordless)............. leggi QUI l'articolo completo sul Mattino di Padova .


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Leggi QUI l’articolo completo su Verona Sera


FONTE : VERONA SERA 

giovedì 30 marzo 2017

DOMENICA 2 APRILE 2017 MANIFESTAZIONE A SETTIMO MILANESE CONTRO IL PROGETTO INTERCONNECTOR


Nei  mesi scorsi Terna Spa ha depositato presso il Ministero dell’Ambiente le integrazioni al Progetto Interconnector Svizzera – Italia, è così ripreso l’iter autorizzativo per la costruzione della stazione di conversione che il colosso nazionale della trasmissione elettrica intende realizzare
Il Comitato No Ecomostro  sta organizzando per
DOMENICA 2 APRILE 2017
ALLE ORE 10.00 a Settimo Milanese
Una manifestazione sui terreni dove potrebbe sorgere la grande stazione di conversione elettrica per mostrare visivamente ai partecipanti le enormi dimensioni dell’area agricola che andrebbe sprecata.
invitano tutti a partecipare all'iniziativa affinché’ il 2 aprile sia una giornata di grande partecipazione che possa richiamare l’attenzione dei media e allargare la mobilitazione contro un’opera che non porterà alcun beneficio alla nostra comunità e che al contrario causerà la perdita irreversibile di suolo.