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mercoledì 2 settembre 2015

RICCIONE, VIA LIBERA DALLA GIUNTA ALL’ INTERRAMENTO DEGLI ELETTRODOTTI

La Giunta Comunale di Riccione ha espresso parere favorevole alla linea d’indirizzo relativa al progetto di interramento degli elettrodotti presenti sul territorio comunale di proprietà RFI ( Rete Ferroviaria Italiana) e SELF (Società Elettrica Ferroviaria S.r.l). Il progetto di Terna, che include i comuni di Riccione, Rimini e Coriano è inserito nel piano quinquennale degli investimenti della società come intervento prioritario da 30 milioni di euro complessivi. Di questi il 70% ricadono sul comune di Riccione, il restante 30% tra Rimini e Coriano.
L’intervento mira a ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici, a garantire la fornitura elettrica durante tutto l’anno, specialmente nei momenti di massimo carico durante l’estate e alla riqualificazione delle linee elettriche. Nello specifico il progetto di interramento copre l’80% del territorio comunale con la prevista eliminazione degli elettrodotti nelle zone densamente urbanizzate e sulle aree adibite a parchi e verde pubblico. E’ inoltre previsto lo spostamento delle linee parallele alla Statale 16 per risanare le aree di via Alghero e via san Lorenzo adiacenti a due scuole. Il territorio interessato all’interramento riguarda il tratto di Statale compreso tra viale Veneto, via Berlinguer e via Empoli fino a via Giovanni da Verazzano.
Per l’assessore all’Ambiente Susanna Vicarelli l’interramento dell’elettrodotto è un obiettivo dal quale non retrocedere: “A seguito del memorandum siglato da Terna nel dicembre 2014 con il gruppo Ferrovie dello Stato che ha dato il via libera alla potenziale acquisizione da parte di Terna degli elettrodotti di sua proprietà, l’Amministrazione Comunale ha intenzione di riprendere fermamente i rapporti con Terna e la società RFI, per giungere alla dismissione delle reti aeree ed il conseguente interramento delle stesse”.

FONTE : NEWSRIMINI

Leggi anche l’articolo “Elettrodotti interrati, la Giunta di Riccione a Terna: "è unobiettivo prioritario" su www.riminitoday.it

sabato 29 agosto 2015

CONVEGNO A LECCO SU PATOLOGIE DA CAUSA AMBIENTALE IL 18 SETTEMBRE 2015

L’Associazione Italiana Elettrosensibili promuove per 

VENERDI' 18 SETTEMBRE ORE 20:45

Presso l’Ospedale  A. Manzoni di Lecco, via dell’Eremo 9/11
(Aula Bianca – Palazzina amministrativa, piano 0)

Un convegno sulle patologie da causa ambientale:
SENSIBILITA' CHIMICA MULTIPLA (MCS) ed ELETTROSENSIBILITA' (dal cellulare al wi-fi) : UNA REALE EMERGENZA SANITARIA

Modera: Sergio Crippa - Coordinatore nazionale Associazione Italiana elettrosensibili

La partecipazione al convegno è gratuita. Il numero dei posti è limitato. Per prenotare la propria partecipazione, inviare entro il 10 settembre 2015  una e-mail a:vale.gusp@gmail.com


giovedì 27 agosto 2015

NUOVA RICHIESTA DI CLASSIFICAZIONE IARC IN GROUP 2A PER LE RADIOFREQUENZE

Il 4 agosto 2015 i Professori svedesi Lennart Hardell e Michael Carlberg della Oncology University Hospital ( SE-701 85 Örebro – Sweden ) hanno inviato una (ulteriore) richiesta al Direttore Generale di WHO ( World Health Organization / Organizzazione Mondiale della Sanità ) e al team leader del Radiation Programe Department del  WHO di rivedere la classificazione della pericolosità delle radiofrequenze da 2B e 2A (probabile cancerogeno).


Il documento ( scaricalo QUI ) riporta le motivazioni ed i link alle pubblicazioni scientifiche che supportano tale richiesta.


mercoledì 26 agosto 2015

UN TRIBUNALE FRANCESE RICONOSCE LA ELETTROSENSIBILITÀ

QUI trovate la copia del verdetto del tribunale :  tribunal du Contentieux de l'incapacité de Toulouse secondo il quale viene riconosciuta la incapacità dell'85% di una donna 39enne che aveva fatto ricorso dopo decisione negativa  dell'ente statale francese per la disabilità.

FONTE : RETE NO ELETTROSMOG

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SINDROME DA ONDE ELETTROMAGNETICHE - PENSIONE DI INVALIDITÀ A UNA DONNA

Per la prima volta a Tolosa riconosciuto il danno per la controversa patologia per cui non ci sono prove scientifiche. Soddisfazione delle associazioni

Il tribunale per i contenziosi per invalidità di Tolosa, ha dato ragione alla donna che aveva fatto ricorso contro il rifiuto della sua richiesta di pensione d’invalidità.
Alla 39 enne è stato riconosciuto un deficit funzionale dell’85% e quindi un contributo di 800 euro al mese per 3 anni, eventualmente rinnovabile. Lei, ex documentarista e drammaturga, oggi vive isolata ( come molti elettrosensibili ) sulle montagne dei Pirenei, senza elettricità.


Leggi QUI l’articolo della Redazione Salute online del CORRIERE DELLE SERA 

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PRECISAZIONI DA PARTE DELL'ASSOCIAZIONE ELETTROSENSIBILI ITALIANA 

Operiamo da anni con l’apporto e la consulenza dell’Ass.Elettrosensibili per cui riportiamo qui con piacere , le considerazioni fatte dalla Ass.Elettrosensibili a completamento di quella informazione apparsa in questi giorni su giornali e TV .
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Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

"Sono però d’obbligo alcune considerazioni nonchè una precisazione, che esponiamo a seguire.
La malattia viene definita “controversa” per la mancanza di prove scientifiche.
In realtà le prove scientifiche dei danni provocati dai CEM (campi elettromagnetici), soprattutto quelli in alta frequenza, esistono da molti anni e sono numerose.
L’esempio più classico sono i danni descritti nel lontano 1950 dai ricercatori russi che identificarono la cosiddetta “malattia da microonde” in soldati e operai sottoposti ad una esposizione professionale giornaliera a radiofrequenze (RF) e apparecchiature a microonde.
Ciò che invece manca è una chiara conoscenza della patogenesi della malattia ed a questo proposito bisogna sottolineare che numerosissime sono le malattie anche comuni per le quali non esiste una patogenesi certa (malattie autoimmuni, epilessia, ecc.), che, nonostante ciò, vengono riconosciute come tali e trattate al meglio delle possibilità terapeutiche.

E, seppur esistano in proposito chiare evidenze scientifiche provenienti da studi indipendenti (non quindi sovvenzionati dalle compagnie telefoniche) e rese note da tempo, nessuno si sta preoccupando di ridurre la esposizione dei bambini, che anzi stanno venendo incessantemente irradiati dalle microonde degli onnipresenti dispositivi Wireless, ora ampiamente utilizzati anche nelle scuole (nelle quali è obbligatoria l’installazione di reti Wi-Fi per la gestione delle attività).
Viene dunque da chiedersi quanti malati di Elettrosensibilità dobbiamo aspettarci in un futuro non troppo lontano, considerati l’abuso che si sta facendo della tecnologia wireless ed il numero sempre crescente di ripetitori della telefonia mobile che stanno venendo installati in prossimità delle abitazioni.
http://sante.lefigaro.fr/actualite/2014/04/17/22237-premiere-indemnisation-pour-electrosensibilite]
Soprattutto a rischio sono i bambini, molto più suscettibili ai danni da CEM rispetto agli adulti.
Basandosi sulle attuali conoscenze, pare che la malattia abbia tra le cause principali una esposizione ai CEM ripetuta nel tempo anche a dosi non elevate, oltre alla esposizione acuta a dosi massicce.
Ricollegandosi al discorso precedente, bisogna altresì chiedersi come lo Stato potrà gestire una simile emergenza sanitaria, considerato che tutti i soggetti colpiti saranno, oltreché dei malati molto sofferenti, anche degli inabili al lavoro bisognosi di una pensione di invalidità come la donna citata nell’articolo.
Infine vogliamo fare una precisazione. Questo parrebbe non essere il primo caso in Francia, poiché, secondo quanto riporta il giornale “Le Figaro”, una sentenza simile è stata emessa nel 2014, ed al seguente link potete trovare l’articolo originale de “Le Figaro-Santé” datato 17 aprile 2014:  http://sante.lefigaro.fr/actualite/2014/04/17/22237-premiere-indemnisation-pour-electrosensibilite]

giovedì 20 agosto 2015

OSTIA, PARTE L’ABBATTIMENTO DI 150 TRALICCI DELL’ALTA TENSIONE

Sel X municipio: “L’abbattimento di queste strutture metalliche e dei restanti fili sospesi costituisce una importante opera di riqualificazione delle aree abitate così come delle aree sottoposte a tutela ambientale. Ringraziamo il “Comitato contro l’Elettrodotto” presieduto della presidente Fernanda Pascolini e tutti i comitati e le associazioni che da anni si battono con determinazione ed efficacia nel nostro territorio per denunciare le gravi conseguenze prodotte dai campi elettromagnetici”

Ostia - Sinistra Ecologia e Libertà X Municipio esprime soddisfazione per l’avvio del piano di abbattimento dei 150 tralicci dell’alta tensione “spenti” presenti sul nostro territorio. “Nel nostro municipio sono ancora ben piantati a terra alcuni tralicci dell’alta tensione, tecnicamente inutili in quanto “spenti”, che rappresentano un ingente danno ambientale e paesaggistico”, dichiara Marco Possanzini, coordinatore Sel X Municipio.
L’abbattimento di queste strutture metalliche e dei restanti fili sospesi costituisce una importante opera di riqualificazione delle aree abitate così come delle aree sottoposte a tutela ambientale. Nello specifico verranno abbattuti i tralicci "spenti" presenti nel quartiere della Longarina dove, grazie alle battaglie, allo studio epidemiologico e alle denunce del “Comitato Contro l’Elettrodotto” presieduto dalla signora Fernanda Pascolini, già erano stati interrati i cavi dell’alta tensione. Sel X municipio ringrazia il “Comitato Contro l’Elettrodotto” nella persona della presidente Fernanda Pascolini e ringrazia tutti i comitati e le associazioni che da anni si battono con determinazione ed efficacia nel nostro municipio per denunciare le gravi conseguenze prodotte dai campi elettromagnetici indotti dalle linee di trasmissione elettriche e dalle antenne”, conclude Marco Possanzini.


FONTE : OSTIATV.IT

martedì 11 agosto 2015

TREK CIELI LIBERI PER UN'OSSOLA SENZA MEGA-ELETTRODOTTI

Salviamo il Paesaggio VALDOSSOLA organizza un trekking di 3 giorni per vedere con i propri occhi le bellissime zone alpine interessate dal progetto INTERCONNECTOR Svizzera-Italia 380 kV.

Trek CIELI LIBERI per un'Ossola senza mega-elettrodotti 
Il 21, 22 e 23 agosto 2015 porteremo le bandiere di Salviamo il Paesaggio a sventolare sulle creste e a specchiarsi nei laghi alpini, camminando sugli antichi sentieri degli alpigiani, oggi Patrimonio Escursionistico della Regione Piemonte.

Vogliamo testimoniare che le nostre montagne, con i loro paesaggi, i loro profumi, i loro colori, valgono per noi molto, ma molto di più di qualsiasi compensazione che Terna ci possa dare per costruire un elettrodotto INTERCONNECTOR, utile solo alle industrie del milanese e agli azionisti di Terna.

Partenza con il trenino della Vigezzina fino a Prestinone, poi in funivia fino alla Piana di Vigezzo,e da lì ci si incammina, zaino in spalla e scarponi ai piedi, per ammirare ciò che potremmo perdere per sempre.

Due percorsi e tre tappe ciascuno:

una versione soft, per escursionisti a cui piace godersi gli attimi, passerà per i laghetti di Muino, il Panelatte, il rifugio Bonasson, salirà al lago Gelato e arriverà a Matogno, con una puntatina in Cravariola, per raggiungere Baceno passando da Aleccio e gli Orridi di Uriezzo;

una versione integrale per grandi camminatori su lunghe distanze, con buone capacità e allenamento fisico, proseguirà subito per il pernotto al lago di Matogno, attraverserà gli alpeggi di Cravariola, dormirà nel rifugio di Grossalp in Svizzera e raggiungerà Fondovalle di Formazza passando per il Lago Superiore.

Il trek sarà accompagnato dalle Guide Escursionistiche Ambientali Filippo Pirazzi, Francesco Annovazzi e Sonia Vella e sarà a carattere gratuito, fatte salve le spese dei mezzi di trasporto pubblici, il vitto dei tre giorni, il pernotto nel rifugio custodito e un contributo forfettario per l'organizzazione, con omaggio di maglietta Salviamo il Paesaggio Valdossola da indossare durante l'evento.



sito nazionale di Salviamo il Paesaggio: www.salviamoilpaesaggio.it

giovedì 6 agosto 2015

MINISTERO DEL’AMBIENTE : SI È INSEDIATO IL COMITATO INTERMINISTERIALE SULL'INQUINAMENTO

Ad annunciarlo un comunicato stampa sul sito del Ministero, non aspettiamoci grandi cose, soprattutto grandi tutele visto le forti pressioni che arrivano dai vari associati di confindustria .
Già si parla di metter mano alla legge quadro del 2001 che qualcuno considera troppo cautelativa !!!!!
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Presenti il ministro Galletti e i sottosegretari di Difesa, Interno, Beni Culturali, Salute, Lavoro, Istruzione e Sviluppo.

Roma, 4 ago - Si è insediato nel pomeriggio al ministero dell’Ambiente il Comitato interministeriale per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico. Presenti il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, i sottosegretari alla Difesa Gioacchino Alfano, al lavoro Teresa Bellanova, all’Interno Gianpiero Bocci, ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, alla Salute Vito De Filippo, all’Istruzione Gabriele Toccafondi, allo Sviluppo Economico Simona Vicari.
Il comitato è chiamato ad affrontare il problema dell’inquinamento elettromagnetico sotto diversi aspetti: nell'ambito della sicurezza sul lavoro, della tutela di ambiente, salute e paesaggio, della promozione della ricerca scientifica per valutare gli effetti dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici magnetici ed elettromagnetici. 

La legge quadro 36 del 2001, che istituisce il comitato, si applica agli impianti, ai sistemi, alle apparecchiature per usi civili, militari, delle forze di polizia, agli elettrodotti e agli impianti radioelettrici, compresi quelli per telefonia mobile, per radiodiffusione e ai radar.
Nella prima riunione è stata svolta un’analisi dello schema della relazione informativa annuale da trasmettere al Parlamento sulle attività svolte nel 2014 sotto il profilo amministrativo, normativo, di controllo e monitoraggio delle sorgenti di campi elettromagnetici.



mercoledì 5 agosto 2015

ELETTRODOTTO VILLANOVA-GISSI RICORSI A PREFETTO E MAGISTRATURA DOPO GLI SCONTRI PER GLI ESPROPRI

Comune di Lanciano e comitati anti elettrodotto Villanova-Gissi annunciano esposti contro Terna per gli espropri. Lo scorso 8 luglio ci furono scontri tra manifestanti e incaricati Terna, con due feriti, durante un sit in in contrada Sant'Onofrio a Lanciano

LANCIANO - Esposti al prefetto di Chieti e alla magistratura contro la società Terna in merito agli espropri dei terreni sono stati annunciati in conferenza stampa questa mattina dal Comune di Lanciano e dai comitati anti elettrodotto Villanova-Gissi. Tutti denunciano le procedure non rispettate dalla società autorizzata a realizzare l’elettrodotto Villanova-Gissi, in relazione in particolare ai fatti dello scorso 8 luglio che hanno anche portato a scontri tra manifestanti e incaricati Terna durante un sit in a Lanciano, in contrada Sant'Onofrio. Due i feriti in quell'occasione, i quali avrebbero già presentato a loro volta denuncia per violenza e lesioni, mentre la polizia aveva inoltrato un rapporto in procura denunciando un tecnico Terna di Pescara, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le generalità.
Il vicesindaco di Lanciano Pino Valente e i responsabili del Comitato Ambiente Salute e Territorio (Cast), Lab 61, Zona 22 e Nuovo Senso Civico hanno stigmatizzato "un'indebita prevaricazione operata dagli incaricati della società, che avrebbero dovuto comportarsi diversamente una volta giunti alla presenza dei proprietari, e invece agli occhi dei presenti hanno intenzionalmente forzato ogni libera manifestazione dei diritti e facoltà dei proprietari stessi". Valente ha ricordato che il Comune di Lanciano ha rinunciato a un milione di euro di eco ristoro. Sulla realizzazione dell'elettrodotto sono tuttora in corso al Tar i ricorsi del comuni di Lanciano, Castel Frentano e Paglieta, e al Consiglio di Stato quelli del CAST e privati, oltre a cittadini di Casalincontrada.

I COMITATI: TERNA NON DOVEVA AGIRE COSI - Quanto ai fatti dell'8 luglio a Sant'Onofrio, che hanno visto i terreni appartenenti alla signora Franca Colanero diventare teatro di uno “scontro frontale” tra cittadini e la società Terna, i comitati locali scrivono: “Davanti a decine di persone presenti sul fondo interessato da un decreto di occupazione, gli incaricati non solo hanno evitato di confrontarsi con il proprietario interessato, ma hanno messo in atto quella che è apparsa una provocazione nei confronti dei presenti. Questi si sono fatti avanti, arrivata l’ora della presentazione per l’immissione, visibilmente risoluti e senza manifestare, fin dall’inizio, nessuna dichiarazione verso il proprietario, cioè senza nemmeno cercare di parlare, porre le domande di rito, o ascoltare quanto volesse eventualmente dire. La proprietaria ha fatto quasi fatica a farsi sentire e subito gli incaricati di Terna sono stati visti letteralmente muovere addosso e contro le persone presenti. Era inevitabile che la situazione divenisse concitata e confusa, ma non è stata fatta violenza e del tutto accidentali o dovuti ad altro, devono considerarsi i danni alle persone”.

I Comitati precisano che dopo l’8 luglio e l'intervento del Prefetto, le operazioni di immissione in possesso sono avvenute diversamente, almeno finché cittadini e forze dell'ordine erano presenti, questa volta rispettando la volontà dei proprietari, e verbalizzando –quando manifestata – la loro semplice opposizione.“


martedì 4 agosto 2015

COMITATI NO ELETTRODOTTO: "TERNA NON DOVEVA AGIRE COSÌ"

Dopo i fatti dell'8 luglio scorso, comitati e cittadini denunciano il comportamento, a dir loro, violento dei funzionari a Sant'Onofrio.

LANCIANO - Le testimonianze e le storie che riportano all’8 luglio sono diverse, ma tutte simili. I tecnici Terna, incuranti dei cittadini e residenti, hanno letteralmente messo i loro piedi sulle proprietà dei lancianesi di Sant’Onofrio ed in modi che, per i manifestanti, sono al limite della legalità, hanno effettuato espropri ed immissioni, per la prosecuzione dell’elettrodotto Villanova-Gissi.
Ed ora, dopo quasi un mese, le associazioni CAST, Lab 61, Zona 22 e Nuovo Senso Civico, si trovano a denunciare l’accaduto, ancora sgomenti, ma con la volontà di non abbassare la guardia e di non far spegnere i riflettori su questa vicenda.
“La pressione psicologica effettuata da Terna - commenta Antonella La Morgia del CAST - è stata molta e, soprattutto lo scorso l’8 luglio, i tecnici si sono spinti molto oltre, ai limiti della legalità”.
“Comitati, privati e rappresentanti dell’amministrazione hanno in questi giorni ascoltato testimonianze, visionato video, confrontato ricordi comuni - si legge in una nota dei comitati -  e la conclusione è stata il riconoscimento unanime che si è trattato di un’indebita prevaricazione operata dagli incaricati dalla società”.
L’iter procedurale, in questa fase, prevede infatti che i funzionari di Terna parlino con i proprietari per capire cosa hanno da dire e, invece, l’8 luglio è accaduto tutto il contrario.
“I tecnici Terna - ricorda Franca Colanero, letteralmente messa a terra durante gli scontri dell’8 luglio e che ancora ne porta i segni addosso - non hanno voluto parlare con noi proprietari ed ho dovuto rincorrerli per dire le mie ragioni. Nessuno mi ha chiesto cosa volessi fare”.
Stesso racconto da Antonella Franceschini, una ragazza che, con la mamma è proprietaria di un terreno a Sant’Onofrio. “Avevamo provato a delimitare i nostri terreni - racconta Antonella - ma i funzionari sono entrati senza rispettare la nostra proprietà privata. Ma soprattutto non hanno rispettato noi come persone. Siamo cittadini, non sudditi, e non possiamo essere trattati solo come ostacoli”.
E sono molte le querele che, privatamente, i diretti interessati, come Alessandra Franceschini o la signora Franca Colanero, hanno sporto contro i singoli e contro Terna per le presunte ripetute situazioni di illegalità che hanno riscontrato.
“Al di là dello svolgimento dei fatti - si legge ancora nella nota dei comitati - su cui eventualmente ci saranno le indagini disposte dalle competenti autorità, i comitati ed il comune di Lanciano esprimono sincero disappunto per quanto accaduto”.
“Episodi di questo genere - conclude il vicesindaco Pino Valente - non devono più accadere. Con i nostri uffici stiamo facendo delle valutazioni su procedure e urbanistica e sull’iter da seguire. Intanto - sottolinea Valente - affermiamo ancora la nostra completa contrarietà a questo progetto”.