Translate

giovedì 6 febbraio 2014

ELETTROSMOG: SENTENZA STORICA DEL TAR .VINCONO I CITTADINI CONTRO L’ANTENNA

Vittoria a Cinecittà, subito Piano Regolatore degli impianti di stazione Radio base

“Il Tar, lo scorso 27 gennaio, ha dato ragione ai cittadini di Cinecittà che si erano appellati tramite il Comitato spontaneo No Antenna alla giustizia amministrativa contro l’installazione di un’antenna ( SRB ) di telefonia mobile senza che gli uffici municipali ne fossero a conoscenza. Si tratta di una vittoria storica e molto significativa, che deve spingere le Istituzioni all’adozione di un dettagliato Piano Regolatore degli impianti di stazione Radio base”, così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e membro della commissione Ambiente, nel commentare la sentenza del TAR che ha riconosciute come errate le procedure seguite dai gestori di telefonia mobile.
“Si tratta naturalmente di una vittoria esclusiva della cittadinanza di Via Francesco Gentile e di Cinecittà, che nel 17 dicembre del 2011 si era vista installare un’antenna a pochi passi dalle loro abitazioni e, in particolare, a pochi metri da un plesso scolastico che ospitava 1100 bambini di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Dopo mesi di estenuanti battaglie, manifestazioni, raccolte di firme, esposti, ecco a fine gennaio che è arrivata la sentenza del TAR. Un grande risultato che dovrà essere da esempio per Roma Capitale che spesso con il silenzio assenso dei Municipi rilascia autorizzazioni scandalose a pochi passi da parchi, scuole e altri luoghi sensibili. Dovrà essere anche un incentivo per le amministrazioni regionali e comunali a dotarsi di una disciplina quadro sulle antenne elettromagnetiche, ad oggi ancora mancante nella nostra Regione e anche a Roma. Ad oggi a Roma proliferano infatti, spesso anche selvaggiamente, antenne elettromagnetiche nei quartieri più disparati e, a danno dei cittadini, la normativa appare ancora carente sotto il profilo di un’autentica tutela disciplinata dall’art. 32 della Costituzione Italiana”, conclude la nota.

lunedì 3 febbraio 2014

VIA IL WIRELESS, A SCUOLA TORNA IL CAVO

CIVITANOVA giovedì 30 gennaio 2014 - La Sant'Agostino ha accontentato le richieste di un comitato di genitori.


La scuola Sant’Agostino spegne il wifi e torna al cablaggio. Questa mattina l’assessore alla Pubblica Istruzione Piergiorgio Balboni ha staccato il segnale al modem wi-fi della scuola primaria e acceso il nuovo sistema via cavo. ( leggi QUI l’articolo completo )

giovedì 30 gennaio 2014

TUMORI SI INTERVENGA

Riportiamo una nota apparsa sul giornale “METRO” a pagina 10  il giorno 28.01.2014 scritta dal lettore Alfredo

“Ogni anno in Italia 150 mila persone muoiono a causa dei tumori. Sarebbe come se qui al nord, città come Sesto San Giovanni e Cologno Monzese scomparissero di colpo. E il ministro della Salute che cosa dice? Assolutamente nulla o quasi, se non incoraggiare la vendita di arance e di azalee. Ci vuole ben altro o moriremo tutti. ALFREDO”

Caro Alfredo condividiamo appieno la tua analisi , hai colto con un’ottima sintesi il vero problema, è inutile fare centri di ricerca avanzati per poter curare il cancro e non fare niente per limitarne, contenerne o abbassare la sua diffusione e il numero di malati.

Crediamo che il particolato e gas generati da un aumento del traffico veicolare e dai sistemi a combustione , la presenza di amianto , inceneritori , linee elettriche ad alta tensione , antenne radio base, inquinamento chimico del terreno e dell’acqua di falda ( generato nel tempo da una industrializzazione incontrollata ) non possano coesistere in una società civile, che nel 2014 utilizza terminologie come “Bio” , “Green”, “Eco” con un abuso impressionante.


La vera prevenzione non è scoprire di avere il cancro nella fase iniziale ma far si che la popolazione non si ammali sfruttando le conoscenze esistenti ed intervenendo la dove è possibile, per le istituzioni incominciare questo percorso è doveroso.


mercoledì 29 gennaio 2014

IPOTESI ELETTRODOTTO OKROGLO-UDINE NON E' PROPRITA' REGIONE

(AGENPARL) - Trieste, 28 gen - In merito all'ipotesi di un elettrodotto Okroglo-Udine si registra la seguente dichiarazione del consigliere regionale Igor Gabrovec (PD-Ssk): "La posizione della Regione in merito all'ipotesi dell'elettrodotto Okroglo-Udine è piuttosto chiara: non è un nostro progetto, né una nostra priorità. Lo ha detto pubblicamente e a chiare lettere la presidente Debora Serracchiani dal palco del teatro Ristori a Cividale in occasione del Dan emigranta il 6 gennaio scorso e lo abbiamo ribadito il sottoscritto, assieme al capogruppo PD Cristiano Shaurli, sabato 18 gennaio a Bovec, in occasione di un incontro tecnico politico tra amministratori pubblici dell'area transfrontaliera. Se servirà un nuovo collegamento energetico significa che ci sarà compatibilmente con i diritti e le esigenze dei territori coinvolti. Nel caso delle Valli del Natisone, è da escludere una linea aerea che andrebbe a impattare mortalmente ogni possibilità di sviluppo di un'area ad alta vocazione turistico-paesaggistica. Le alternative ci sono: gli elettrodotti nei paesi civili e progrediti si fanno interrati, sfruttando corridoi già sacrificati quali linee ferroviarie, autostrade e simili. Questa è la nostra posizione e conseguentemente anche la nostra eventuale proposta".

FONTE : AGENZIA PARLAMENTARE

domenica 26 gennaio 2014

TACHICARDIA, VERTIGINI E CONVULSIONI. "NON POSSO USARE PC, TV E TELEFONINI"


Vertigini, tachicardia, rossore sul viso e sul corpo, conseguenze disastrose sull'intero equilibrio psico-fisico. Ecco che cosa succede a stare vicino a qualsiasi apparecchio che emana onde elettromagnetiche, almeno per le persone "elettrosensibili". Molte persone hanno le convulsioni quando parlano al telefono, altri svengono cuocendo cibi al microonde. E' il caso di Agnès, una donna francese che racconta il suo calvario: "Cellulari, televisioni, computer, tablet: qualsiasi mezzo tecnologico mi fa stare male. E ogni mese spendo 300 euro per 15 diversi medicinali".

LA STORIA DI JUDITH - "Essere elettrosensibili significa battersi tutti i giorni per continuare a condurre una vita normale", racconta Agnès a Le Figarò. "Per esempio, non posso nemmeno recarmi nel quartiere finanziario di Parigi, La Défense. Lì ci sono troppi apparecchi collegati, sto malissimo se vado lì. Quando mi trovo in una zona critica percepisco un'orribile impressione di formicolamento elettrico in tutto il mio corpo.Prima stavo male e non capivo che cos'era. A Natale del 2008 ho capito che i miei continui mal di testa e tutto il resto era dovuto alle onde elettromagnetiche. Nelle due settimane di vacanza ero stata bene poi tornata in ufficio e casa con i pc e il wi-fi sono tornata a stare malissimo. Per fortuna ha incontrato un medico che ha ascoltato seriamente i miei sintomi, ora per continuare a vivere normalmente devo assumere circa quindici medicinali per una spesa di 300 euro al mese".

LO STUDIO - Negli scorsi mesi è stata pubblicata una ricerca innovativa sul tema. Alcuni ricercatori svedesi hanno condotto uno studio presso la “Karolinska Institute” di Stoccolma (dipartimento di neuroscienze), giungendo al risultato che questo tipo di allergia esiste, anche se non è ancora riconosciuta a livello medico. Si manifesta con sintomi quali cefalea, vertigini, tachicardia, rossore sul viso e il corpo. Sono circa 20 anni che tale fenomeno viene studiato e osservato da parecchi studiosi, ma il “pioniere” in materia è sicuramente il dottor Olle Johansson, che ha dato voce a tutti coloro che si dichiarano, appunto, elettrosensibili. Tra questi, ci sono soggetti che hanno avuto vere e proprie convulsioni dopo aver parlato per un po’ di tempo al cellulare, o che non riescono a cuocere un cibo al microonde senza accusare disturbi fisici di varia intensità. Le conclusioni sono comunque allarmanti: le reazioni del nostro corpo alle onde elettromagnetiche possono avere conseguenze disastrose sull’intero equilibrio psico-fisico.

FRANCIA - E' legge la limitazione all'esposizione alle onde elettromagnetiche

Certo non siamo in Italia .......................................
E' stata appena approvata una legge - qui le prime notizie giornalistiche -  , che introduce:

- trasparenza, coordinamento e dialogo per la autorizzazione alla installazione delle antenne e stazioni radiobase , dando più poteri al comune
- bando dello uso del wi-fi ad asili con bambini  fino a 3 anni di età
- valutazione se usare le connessioni via cavo nelle scuole
- pubblicità ai cellulari proibita per un target di età inferiore a 14 anni
- riconoscimento della elettrosensibilità,  individuazione di zone a basso inquinamento da C.E.M. ( le cosiddette zone bianche )
- controllo più stringente sui limiti delle emissioni.

FONTE : LE MONDE

Il MUOS pressoché ultimato nel silenzio delle istituzioni

Comunicato stampa del 26-1-2014

L'innalzamento della prima parabola della stazione MUOS di Niscemi avviene nel più assoluto silenzio e disinteresse da parte delle istituzioni locali e di quegli amministratori che solo parole, e mai atti incisivi, hanno speso sulla vicenda. 
Nonostante in più occasioni sia stato denunciato il palese e colpevole travisamento del contenuto e delle conclusioni della relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, nonostante eminenti studiosi - tra cui lo stesso verificatore del TAR Sicilia - abbiano contestato sia il metodo scientifico usato, che la validità del monitoraggio eseguito da ISPRA, nonostante ancora il monitoraggio di ARPA Sicilia legittimi più di un sospetto di irregolarità commesse dai tecnici dell'ISPRA stessa, ebbene il Presidente della Regione, ignorato il parere dei tecnici nominati dalla sua stessa Giunta, ha dato il via libera ai lavori, tradendo la sua promessa elettorale con una vergognosa marcia indietro e sfuggendo al confronto con gli attivisti e la gente di Niscemi.
Crocetta ci ha lasciato soli, gli amministratori locali ci hanno lasciato soli.
Dov'è il Coordinamento dei Sindaci, che a più riprese ha promesso impegno e sostegno alle nostre iniziative, a cominciare da quelle legali, e che sono stati invitati a mezzo fax in più occasioni? Dopo un primo incontro ad Acate, ha avuto nuovamente la meglio il vecchio vizio del disimpegno.
Che fine ha fatto il Consiglio Comunale di Mirabella Imbaccari, la cui presidente, vantando un lungo passato di lotta contro il MUOS (!), aveva promesso un nuovo incontro per la metà di ottobre 2013? I Sindaci avevano promesso di mettere in contatto i propri uffici legali con i nostri avvocati ma, ad oggi, nulla è successo.
In questo quadro avvilente, chiediamo all'Amministrazione niscemese un sussulto di dignità e coraggio: smetta di accodarsi e si faccia, finalmente, promotrice di nuove e più incisive azioni di contrasto alla messa in funzione del sistema militare. Il sindaco organizzi subito un dibattito pubblico, nel quale la Giunta Regionale chiarisca pubblicamente, ai siciliani tutti, i motivi tecnici e politici delle proprie decisioni in merito al MUOS.

FONTE : NOMUOS

venerdì 17 gennaio 2014

«ELETTRODOTTI, ADESSO TERNA CI ASCOLTERÀ»

Comune di Venezia e Regione Veneto, con l’appoggio indiretto del ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e di quello dell’Ambiente, Andrea Orlando, sono decisi ad andare fino in fondo.
Se non vuole avere contro anche queste due amministrazioni pubbliche e due ministri - oltre ai Comuni della Riviera del Brenta e vari comitati di cittadini che già l’accusano di non voler interrare interamente la nuova linea dell’elettrodotto Camin-Dolo - Terna spa dovrà farsene una ragione e ripresentare un nuovo progetto per l’interramento, già previsto, del tratto che attraversa Malcontenta, scorporandolo dal resto del progetto, bocciato alla vigilia di Natale da una sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso del proprietario di Villa Sagredo (Vigonovo) contro il traliccio monostilo da 60 metri previsto che dovrebbe essere piazzato a circa 100 metri di distanza dallo storico edificio. Il progetto bocciato dai giudici dovrà, quindi, essere trasformato in due progetti distinti, come hanno formalmente chiesto gli assessori regionale e comunale, Renato Chisso e Gianfranco Bettin, ai vertici di Terna. Uno dei due nuovi progetti dovrà riguardare solamente l’interramento delle linee aeree di Terna che attraversano il Vallone Moranzani - tra Malcontenta e Marghera - dove dovrà sorgere la discarica di fanghi contaminati da idrocarburi ed altri composti organici tra i quali pcb e antiparassitari chimici presenti nei fanghi marini e fluviali che abbondano nella laguna di Venezia. Terna spa gestisce senza concorrenza la Rete di Trasmissione Nazionale con oltre 63.500 chilometri di linee elettriche in alta tensione. C’è ancora un anno di autonomia per garantire lo stato di avanzamento delle opere di «compensazione» previste dall’Accordo di programma Moranzani siglato nel 2008: dividere con rotonde e nuove bretelle il traffico stradale pesante (camion e Tir) dal resto; migliorare la rete idraulica per evitare nuovi allagamenti e approntare la mega discarica e l’impianto di trattamento dei fanghi scavati dai canali industriali da stoccare in sicurezza nel Vallone Moranzani, dove in seguito sorgerà il nuovo parco lineare di Malcontenta con tanto di collinetta.  ( leggi QUI l'articolo completo )

UNO STUDIO SULL'IMPATTO DEGLI ELETTRODOTTI DISPONIBILE SUL SITO DI ARPA PIEMONTE.

Arpa Piemonte ha recentemente presentato uno studio con l'analisi dell'esposizione a campi elettromagnetici indotti da elettrodotti in Piemonte. L'analisi è stata effettuata dal Dipartimento Radiazioni di Ivrea a partire dai dati geografici tematici già disponibili nel Geoportale (sezione tematica "Campi elettromagnetici") ed accessibili attraverso la specifica applicazione Mappatura Campi Elettromagnetici. Lo studio ha permesso di individuare alcuni comuni piemontesi per i quali è maggiore l'impatto degli elettrodotti sul proprio territorio.
L'attraversamento di aree urbane da parte di elettrodotti può infatti dare luogo ad esposizione della popolazione al campo magnetico a bassa frequenza emesso da queste infrastrutture. I livelli di esposizione dipendono sia dalla distanza dai conduttori, che formano le campate della linea elettrica e che trasportano la corrente, che dall'intensità della corrente stessa.
Per valutare le possibili criticità Arpa Piemonte ha messo a punto un indicatore basato sulla quantità di territorio edificato interessato da corridoi attorno ai tracciati delle linee elettriche aeree. Questi corridoi saranno di ampiezza variabile in funzione della tensione della linea e, quindi, della sua capacità di carico in termini di massima corrente trasportabile.

Gli esiti di questa indagine saranno utili sia per una migliore programmazione delle azioni di monitoraggio e controllo da parte dell'Arpa sia per una adeguata pianificazione degli interventi di compensazione da prevedere nell'ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano di Sviluppo di TERNA, che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale.

Leggi QUI ( o scarica ) lo studio

FONTE: ARPA PIEMONTE 

martedì 14 gennaio 2014

SESTO SAN GIOVANNI - LA FALDA ACQUIFERA VA RIPULITA

La falda acquifera va ripulita: tra Roma e i grandi gruppi è già battaglia in tribunale

LA BONIFICA dei terreni inquinati non è l'unica controversa: ancora più complicata si preannuncia quella dell'acqua di falda. I ministeri, tra le prescrizioni per il Sin, hanno inserito anche la messa in sicurezza d'emergenza della prima falda e un intervento di ripulitura unitario, coordinato dal Comune, che prevede la costruzione di una «barriera idraulica», ossia due linee di pozzi a nord e su della città, per ripescare l'acqua di prima falda, ripulirla, ri e infine riutilizzarla a scopo energetico o per usi non potabili. Il costo dell'intervento dovrebbe essere proporzionalmente suddiviso, come in un maxi-condominio, tra i proprietari delle aree, una dozzina tra grandi e piccoli operatori: Sesto Immobiliare (Falck), Gruppo Caltagirone (Vulcano e Deca), Gruppo Pasini (Marelli), Sarca (Metalcam), Alstom, Breda energia, Marcegaglia, Nichelcrome, Carbone-Burro-Panucci, Edison, Vetrobalsamo e Rfi (Rete ferroviaria italiana). Nel 2007 quasi tutti avevano aderito al progetto. Nonostante ciò, di fronte alle prescrizioni del ministero, molti hanno presentato ricorso al Tar. La partita si giocherà in aula, ma non solo. Proseguono infatti gli incontri al ministero che già lo scorso luglio aveva apportato modifiche alle proprie prescrizioni. Se non sarà individuata in modo condiviso la strada da percorrere, dovrà essere un giudice, o più d'uno, a indicarla.


FONTE : IL GIORNO GRANDE MILANO  ( art. di Patrizia Longo del 12.01.2014 )