(AGENPARL) - Trieste, 28 gen - In merito all'ipotesi di un elettrodotto Okroglo-Udine si registra la seguente dichiarazione del consigliere regionale Igor Gabrovec (PD-Ssk): "La posizione della Regione in merito all'ipotesi dell'elettrodotto Okroglo-Udine è piuttosto chiara: non è un nostro progetto, né una nostra priorità. Lo ha detto pubblicamente e a chiare lettere la presidente Debora Serracchiani dal palco del teatro Ristori a Cividale in occasione del Dan emigranta il 6 gennaio scorso e lo abbiamo ribadito il sottoscritto, assieme al capogruppo PD Cristiano Shaurli, sabato 18 gennaio a Bovec, in occasione di un incontro tecnico politico tra amministratori pubblici dell'area transfrontaliera. Se servirà un nuovo collegamento energetico significa che ci sarà compatibilmente con i diritti e le esigenze dei territori coinvolti. Nel caso delle Valli del Natisone, è da escludere una linea aerea che andrebbe a impattare mortalmente ogni possibilità di sviluppo di un'area ad alta vocazione turistico-paesaggistica. Le alternative ci sono: gli elettrodotti nei paesi civili e progrediti si fanno interrati, sfruttando corridoi già sacrificati quali linee ferroviarie, autostrade e simili. Questa è la nostra posizione e conseguentemente anche la nostra eventuale proposta".
FONTE : AGENZIA PARLAMENTARE
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mercoledì 29 gennaio 2014
domenica 26 gennaio 2014
TACHICARDIA, VERTIGINI E CONVULSIONI. "NON POSSO USARE PC, TV E TELEFONINI"
Vertigini,
tachicardia, rossore sul viso e sul corpo,
conseguenze disastrose sull'intero equilibrio psico-fisico. Ecco che
cosa succede a stare vicino a qualsiasi apparecchio che emana onde
elettromagnetiche, almeno per le persone "elettrosensibili".
Molte persone hanno le convulsioni quando parlano al telefono, altri
svengono cuocendo cibi al microonde. E' il caso di Agnès, una donna
francese che racconta il suo calvario: "Cellulari, televisioni,
computer, tablet: qualsiasi mezzo tecnologico mi fa stare male. E
ogni mese spendo 300 euro per 15 diversi medicinali".
LA
STORIA DI JUDITH - "Essere
elettrosensibili significa battersi tutti i giorni per continuare a
condurre una vita normale", racconta Agnès a Le Figarò. "Per
esempio, non posso nemmeno recarmi nel quartiere finanziario di
Parigi, La Défense. Lì ci sono troppi apparecchi collegati, sto
malissimo se vado lì. Quando mi trovo in una zona critica percepisco
un'orribile impressione di formicolamento elettrico in tutto il mio
corpo.Prima stavo male e non capivo che cos'era. A Natale del 2008 ho
capito che i miei continui mal di testa e tutto il resto era dovuto
alle onde elettromagnetiche. Nelle due settimane di vacanza ero stata
bene poi tornata in ufficio e casa con i pc e il wi-fi sono tornata a
stare malissimo. Per fortuna ha incontrato un medico che ha ascoltato
seriamente i miei sintomi, ora per continuare a vivere normalmente
devo assumere circa quindici medicinali per una spesa di 300 euro al
mese".
LO
STUDIO -
Negli scorsi mesi è stata pubblicata una ricerca innovativa sul
tema. Alcuni ricercatori svedesi hanno condotto uno studio presso la
“Karolinska Institute” di Stoccolma (dipartimento di
neuroscienze), giungendo al risultato che questo tipo di allergia
esiste, anche se non è ancora riconosciuta a livello medico. Si
manifesta con sintomi quali cefalea, vertigini, tachicardia, rossore
sul viso e il corpo. Sono circa 20 anni che tale fenomeno viene
studiato e osservato da parecchi studiosi, ma il “pioniere” in
materia è sicuramente il dottor Olle Johansson, che ha dato voce a
tutti coloro che si dichiarano, appunto, elettrosensibili. Tra
questi, ci sono soggetti che hanno avuto vere e proprie convulsioni
dopo aver parlato per un po’ di tempo al cellulare, o che non
riescono a cuocere un cibo al microonde senza accusare disturbi
fisici di varia intensità. Le conclusioni sono comunque allarmanti:
le reazioni del nostro corpo alle onde elettromagnetiche possono
avere conseguenze disastrose sull’intero equilibrio psico-fisico.
FONTE
: AFFARITALIANI.IT
FRANCIA - E' legge la limitazione all'esposizione alle onde elettromagnetiche
Certo non siamo in Italia .......................................
E' stata appena approvata una legge - qui le prime notizie giornalistiche - , che introduce:
- trasparenza, coordinamento e dialogo per la autorizzazione alla installazione delle antenne e stazioni radiobase , dando più poteri al comune
- bando dello uso del wi-fi ad asili con bambini fino a 3 anni di età
- valutazione se usare le connessioni via cavo nelle scuole
- pubblicità ai cellulari proibita per un target di età inferiore a 14 anni
- riconoscimento della elettrosensibilità, individuazione di zone a basso inquinamento da C.E.M. ( le cosiddette zone bianche )
- controllo più stringente sui limiti delle emissioni.
- trasparenza, coordinamento e dialogo per la autorizzazione alla installazione delle antenne e stazioni radiobase , dando più poteri al comune
- bando dello uso del wi-fi ad asili con bambini fino a 3 anni di età
- valutazione se usare le connessioni via cavo nelle scuole
- pubblicità ai cellulari proibita per un target di età inferiore a 14 anni
- riconoscimento della elettrosensibilità, individuazione di zone a basso inquinamento da C.E.M. ( le cosiddette zone bianche )
- controllo più stringente sui limiti delle emissioni.
FONTE : LE MONDE
Il MUOS pressoché ultimato nel silenzio delle istituzioni
Comunicato stampa del 26-1-2014
L'innalzamento della prima parabola della stazione MUOS di Niscemi avviene nel più assoluto silenzio e disinteresse da parte delle istituzioni locali e di quegli amministratori che solo parole, e mai atti incisivi, hanno speso sulla vicenda.
Nonostante in più occasioni sia stato denunciato il palese e colpevole travisamento del contenuto e delle conclusioni della relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, nonostante eminenti studiosi - tra cui lo stesso verificatore del TAR Sicilia - abbiano contestato sia il metodo scientifico usato, che la validità del monitoraggio eseguito da ISPRA, nonostante ancora il monitoraggio di ARPA Sicilia legittimi più di un sospetto di irregolarità commesse dai tecnici dell'ISPRA stessa, ebbene il Presidente della Regione, ignorato il parere dei tecnici nominati dalla sua stessa Giunta, ha dato il via libera ai lavori, tradendo la sua promessa elettorale con una vergognosa marcia indietro e sfuggendo al confronto con gli attivisti e la gente di Niscemi.
Crocetta ci ha lasciato soli, gli amministratori locali ci hanno lasciato soli.
Dov'è il Coordinamento dei Sindaci, che a più riprese ha promesso impegno e sostegno alle nostre iniziative, a cominciare da quelle legali, e che sono stati invitati a mezzo fax in più occasioni? Dopo un primo incontro ad Acate, ha avuto nuovamente la meglio il vecchio vizio del disimpegno.
Che fine ha fatto il Consiglio Comunale di Mirabella Imbaccari, la cui presidente, vantando un lungo passato di lotta contro il MUOS (!), aveva promesso un nuovo incontro per la metà di ottobre 2013? I Sindaci avevano promesso di mettere in contatto i propri uffici legali con i nostri avvocati ma, ad oggi, nulla è successo.
In questo quadro avvilente, chiediamo all'Amministrazione niscemese un sussulto di dignità e coraggio: smetta di accodarsi e si faccia, finalmente, promotrice di nuove e più incisive azioni di contrasto alla messa in funzione del sistema militare. Il sindaco organizzi subito un dibattito pubblico, nel quale la Giunta Regionale chiarisca pubblicamente, ai siciliani tutti, i motivi tecnici e politici delle proprie decisioni in merito al MUOS.
FONTE : NOMUOS
L'innalzamento della prima parabola della stazione MUOS di Niscemi avviene nel più assoluto silenzio e disinteresse da parte delle istituzioni locali e di quegli amministratori che solo parole, e mai atti incisivi, hanno speso sulla vicenda.
Nonostante in più occasioni sia stato denunciato il palese e colpevole travisamento del contenuto e delle conclusioni della relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, nonostante eminenti studiosi - tra cui lo stesso verificatore del TAR Sicilia - abbiano contestato sia il metodo scientifico usato, che la validità del monitoraggio eseguito da ISPRA, nonostante ancora il monitoraggio di ARPA Sicilia legittimi più di un sospetto di irregolarità commesse dai tecnici dell'ISPRA stessa, ebbene il Presidente della Regione, ignorato il parere dei tecnici nominati dalla sua stessa Giunta, ha dato il via libera ai lavori, tradendo la sua promessa elettorale con una vergognosa marcia indietro e sfuggendo al confronto con gli attivisti e la gente di Niscemi.
Crocetta ci ha lasciato soli, gli amministratori locali ci hanno lasciato soli.
Dov'è il Coordinamento dei Sindaci, che a più riprese ha promesso impegno e sostegno alle nostre iniziative, a cominciare da quelle legali, e che sono stati invitati a mezzo fax in più occasioni? Dopo un primo incontro ad Acate, ha avuto nuovamente la meglio il vecchio vizio del disimpegno.
Che fine ha fatto il Consiglio Comunale di Mirabella Imbaccari, la cui presidente, vantando un lungo passato di lotta contro il MUOS (!), aveva promesso un nuovo incontro per la metà di ottobre 2013? I Sindaci avevano promesso di mettere in contatto i propri uffici legali con i nostri avvocati ma, ad oggi, nulla è successo.
In questo quadro avvilente, chiediamo all'Amministrazione niscemese un sussulto di dignità e coraggio: smetta di accodarsi e si faccia, finalmente, promotrice di nuove e più incisive azioni di contrasto alla messa in funzione del sistema militare. Il sindaco organizzi subito un dibattito pubblico, nel quale la Giunta Regionale chiarisca pubblicamente, ai siciliani tutti, i motivi tecnici e politici delle proprie decisioni in merito al MUOS.
FONTE : NOMUOS
venerdì 17 gennaio 2014
«ELETTRODOTTI, ADESSO TERNA CI ASCOLTERÀ»
Comune di
Venezia e Regione Veneto, con l’appoggio indiretto del ministro dello Sviluppo
Economico, Flavio Zanonato, e di quello dell’Ambiente, Andrea Orlando, sono
decisi ad andare fino in fondo.
Se non vuole
avere contro anche queste due amministrazioni pubbliche e due ministri - oltre
ai Comuni della Riviera del Brenta e vari comitati di cittadini che già
l’accusano di non voler interrare interamente la nuova linea dell’elettrodotto
Camin-Dolo - Terna spa dovrà farsene una ragione e ripresentare un nuovo
progetto per l’interramento, già previsto, del tratto che attraversa
Malcontenta, scorporandolo dal resto del progetto, bocciato alla vigilia di
Natale da una sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso del
proprietario di Villa Sagredo (Vigonovo) contro il traliccio monostilo da 60
metri previsto che dovrebbe essere piazzato a circa 100 metri di distanza dallo
storico edificio. Il progetto bocciato dai giudici dovrà, quindi, essere
trasformato in due progetti distinti, come hanno formalmente chiesto gli
assessori regionale e comunale, Renato Chisso e Gianfranco Bettin, ai vertici
di Terna. Uno dei due nuovi progetti dovrà riguardare solamente l’interramento
delle linee aeree di Terna che attraversano il Vallone Moranzani - tra
Malcontenta e Marghera - dove dovrà sorgere la discarica di fanghi contaminati
da idrocarburi ed altri composti organici tra i quali pcb e antiparassitari
chimici presenti nei fanghi marini e fluviali che abbondano nella laguna di
Venezia. Terna spa gestisce senza concorrenza la Rete di Trasmissione Nazionale
con oltre 63.500 chilometri di linee elettriche in alta tensione. C’è ancora un
anno di autonomia per garantire lo stato di avanzamento delle opere di
«compensazione» previste dall’Accordo di programma Moranzani siglato nel 2008:
dividere con rotonde e nuove bretelle il traffico stradale pesante (camion e
Tir) dal resto; migliorare la rete idraulica per evitare nuovi allagamenti e
approntare la mega discarica e l’impianto di trattamento dei fanghi scavati dai
canali industriali da stoccare in sicurezza nel Vallone Moranzani, dove in
seguito sorgerà il nuovo parco lineare di Malcontenta con tanto di collinetta. ( leggi
QUI l'articolo completo )
FONTE : LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE
UNO STUDIO SULL'IMPATTO DEGLI ELETTRODOTTI DISPONIBILE SUL SITO DI ARPA PIEMONTE.
Arpa
Piemonte ha recentemente presentato uno studio con l'analisi dell'esposizione a
campi elettromagnetici indotti da elettrodotti in Piemonte. L'analisi è stata
effettuata dal Dipartimento Radiazioni di Ivrea a partire dai dati geografici
tematici già disponibili nel Geoportale (sezione tematica "Campi
elettromagnetici") ed accessibili attraverso la specifica applicazione
Mappatura Campi Elettromagnetici. Lo studio ha permesso di individuare alcuni
comuni piemontesi per i quali è maggiore l'impatto degli elettrodotti sul
proprio territorio.
L'attraversamento
di aree urbane da parte di elettrodotti può infatti dare luogo ad esposizione
della popolazione al campo magnetico a bassa frequenza emesso da queste
infrastrutture. I livelli di esposizione dipendono sia dalla distanza dai
conduttori, che formano le campate della linea elettrica e che trasportano la
corrente, che dall'intensità della corrente stessa.
Per valutare
le possibili criticità Arpa Piemonte ha messo a punto un indicatore basato
sulla quantità di territorio edificato interessato da corridoi attorno ai
tracciati delle linee elettriche aeree. Questi corridoi saranno di ampiezza
variabile in funzione della tensione della linea e, quindi, della sua capacità
di carico in termini di massima corrente trasportabile.
Gli esiti di
questa indagine saranno utili sia per una migliore programmazione delle azioni
di monitoraggio e controllo da parte dell'Arpa sia per una adeguata
pianificazione degli interventi di compensazione da prevedere nell'ambito della
Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano di Sviluppo di TERNA, che
gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale.
Leggi QUI ( o scarica ) lo studio
FONTE: ARPA PIEMONTE
martedì 14 gennaio 2014
SESTO SAN GIOVANNI - LA FALDA ACQUIFERA VA RIPULITA
La falda acquifera va ripulita: tra Roma e i grandi gruppi è già battaglia in tribunale
LA BONIFICA
dei terreni inquinati non è l'unica controversa: ancora più complicata si
preannuncia quella dell'acqua di falda. I ministeri, tra le prescrizioni per il
Sin, hanno inserito anche la messa in sicurezza d'emergenza della prima falda e
un intervento di ripulitura unitario, coordinato dal Comune, che prevede la
costruzione di una «barriera idraulica», ossia due linee di pozzi a nord e su della
città, per ripescare l'acqua di prima falda, ripulirla, ri e infine
riutilizzarla a scopo energetico o per usi non potabili. Il costo
dell'intervento dovrebbe essere proporzionalmente suddiviso, come in un
maxi-condominio, tra i proprietari delle aree, una dozzina tra grandi e piccoli
operatori: Sesto Immobiliare (Falck), Gruppo Caltagirone (Vulcano e Deca),
Gruppo Pasini (Marelli), Sarca (Metalcam), Alstom, Breda energia, Marcegaglia,
Nichelcrome, Carbone-Burro-Panucci, Edison, Vetrobalsamo e Rfi (Rete ferroviaria
italiana). Nel 2007 quasi tutti avevano aderito al progetto. Nonostante ciò, di
fronte alle prescrizioni del ministero, molti hanno presentato ricorso al Tar.
La partita si giocherà in aula, ma non solo. Proseguono infatti gli incontri al
ministero che già lo scorso luglio aveva apportato modifiche alle proprie
prescrizioni. Se non sarà individuata in modo condiviso la strada da
percorrere, dovrà essere un giudice, o più d'uno, a indicarla.
FONTE : IL GIORNO GRANDE MILANO
( art. di Patrizia Longo del 12.01.2014
)
giovedì 9 gennaio 2014
SESTO «COMUNE AL LAVORO PER L’INTERRAMENTO DELL'ELETTRODOTTO»
Sesto san
giovanni - Gli uffici tecnici comunali hanno già preso in mano i due progetti,
depositati settimana scorsa dalla società Terna, per l'interramento delle linee
ad alta tensione che passano in via Sottocorno.
Nei prossimi
giorni, il Comune convocherà il comitato che da anni ha intrapreso la battaglia
per chiedere un intervento di mitigazione. La questione ora è quella dei
finanziamenti. L'ipotesi più onerosa prevede 4,5 milioni (Iva e possibili
bonifiche escluse) per mettere sotto terra 1.300 metri di linee. «Incontreremo
il Comune di Milano. L'elettrodotto è situato in entrambi i territori. Poi, la
richiesta del progetto di fattibilità a Terna porta la sigla dei due municipi -
spiega l'assessore all'Ambiente Elena Iannizzi -. L'atteggiamento è stato
sempre di collaborazione assoluta, basti vedere divisione per le spese del
piano». In una nota il M5Stelle invita a «non perdere altro tempo.
L'investimento per lo studio è solo il primo passo. Pretendiamo che sia portato
a termine il percorso».
FONTE : IL GIORNO GRANDE MILANO ( Art. del 09.01.2014 di Laura Lana )
martedì 7 gennaio 2014
IL BARBECUE DISTRUTTO A CASCINA GATTI ( MADONNA DEL BOSCO )
Era la meta
preferita di tante gite domenicali di numerose famiglie del quartiere Cascina
Gatti di Sesto San Giovanni, ma anche dei vicini di Cologno Monzese. Era perché
qualche vandalo ha pensato bene di distruggere il forno per grigliate che si
trova accanto al santuario della Madonna del Bosco di Sesto San Giovanni. Una
piccola oasi di pace e tranquillità, in mezzo al caos metropolitano. A scoprire
lo scempio è stata una Guardia ecologica Volontaria del Parco Media Valle
Lambro, che ha postato su Facebook lo scatto (Ferdinando Baron, foto di Arselio
Sbardella)
FONTE : CORRIERE DELLA SERA
INIZIA IL 2014 E SI PARLA DI NOI .....
Terna: interrare le linee elettriche, ma senza costi
Sesto San Giovanni Terna: interrare le linee elettriche ma senza costì L'annuncio sembra promettere bene. «Con un anticipo di quasi tre mesi, Terna Rete Italia ha presentato al Comune di Sesto San Giovanni il progetto per l'interramento diparte delle 3 linee elettriche ad alta tensione che passano nell'area di via Sottocorno». Ma come spesso accade, la possibile beffa è nella coda: «il costo dell'operazione sarà a carico del richiedente». Come dire che i 4,5 milioni di euro preventivati li dovranno pagare i Comuni di Sesto e Milano, o il Comitato di cittadini che da anni si batte per l'interramento della linea, denunciandone la pericolosità per la salute. Perché secondo il gestore della rete «l'interramento non è necessario nè per motivi di salute (la linea rispetta i limiti della normativa italiana sui campi elettromagnetici), né per motivi di sicurezza e qualità». Tra il quartiere Adriano di Milano e Sesto San Giovanni c'è via Pasquale Sottocorno, dove su 150 abitanti si sono verificati 36 casi di cancro. Sospettato numero uno sono proprio i tralicci dell'alta tensione. Secondo Asl e Arpa, tuttavia, tumore e cavi non sono correlabili. Fatto sta che queste linee elettriche sono da anni in attesa di essere interrate, il Comune di Sesto ha deciso, d'accordo col Comune di Milano, di chiedere a Terna uno studio, anticipandone la spesa,il gestore ha presentato qualche giorno fa il progetto di interramento che riguarda 1.300 metri : 4,5 milioni di euro, costi di bonifica esclusi. Chi pagherà? «È presto per dirlo— afferma l'assessore all'Ambiente del Comune di Sesto Elena lannizzi (Prc) — dovremo consultarci col Comune di Milano».
FONTE : articolo del 04.01.2014 Corriere della Sera - ed. Milano (pag.5 ) di Ferdinando Baron
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Elettrodotto da interrare, c'è il progetto
FONTE : articolo del 04.01.2014 Giorno Grande Milano ( pag.7 ) di Laura Lana
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