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mercoledì 11 febbraio 2015

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO, LA FRANCIA VARA UNA LEGGE CHE LO LIMITA

Non sarà la riforma ‘precauzionale’ perfetta, ma ha tutte le caratteristiche per poterlo diventare. Finita l’epoca della deregulation e di (troppe!) teste sotto la sabbia, il parlamento francese ha varato una legge innovativa che regolamenta la diffusione eterea dell’elettrosmog, compresa la giungla delle cosiddette ‘antenne selvagge’. Da adesso i ripetitori di telefonia mobile spuntati come funghi sui palazzi saranno censiti, mappati e monitorati nella loro emissione elettromagnetica dall’Agenzia Nazionale delle Frequenze, con tanto di risultati resi (giustamente!) pubblici. Previste multe per i trasgressori beccati fuori soglia (75.000 euro, per la verità non proprio multe salate!): Parigi ha così tirato il freno alle incontrollate politiche di marketing degli operatori delle Tlc, irriducibili negazionisti dei pericoli socio-sanitari derivanti dall’elettrosmog, stabilendo un limite anche all’utilizzo ‘cumulativo’ di cellulari e dispositivi Wi-Fi, vietati negli asili e nei luoghi con bimbi sotto i tre anni (anche se dai quattro anni non c’è certezza d’inibizione dell’apoptosi…suicidio programmato delle cellule), ma disabilitato pure nelle scuole elementari (eccetto per uso didattico).
Vietate le pubblicità di telefoni portatili che non contengano raccomandazioni sull’uso precauzionale di auricolare o modalità Hands Free per ridurre l’esposizione della testa alle radiazioni di radiofrequenza. La cosa non è nuova: “Un cellulare prima dei 12 anni? Mai” fu il discusso claim della campagna pubblicitaria promossa nel 2008 dal sindaco di Lione Mireille Roy. E per il calcolo dei campi elettromagnetici plurimi generati da più antenne in città, più informazione e consapevolezza per la cittadinanza attraverso relazioni annuali con dati sulle rilevazioni dei Cem alla portata di tutti. La partecipazione, infatti, sembra essere proprio un cardine transalpino: venne già tentata a Grenoble nel 2009 con la promozione della Tavola Rotonda sui Ripetitori di Cellulari, mettendo gli uni di fronte agli altri cittadini-consumatori, compagnie operatrici e amministrazioni locali. Insomma, il modello francese non è altro che quanto dovuto per tentare di preservare il benessere generale, dei bambini, e della crescente popolazione affetta da elettrosensibilità, insidiosa malattia ambientale scatenata (proprio!) dall’esposizione anche a piccole dosi a campi elettromagnetici (a Parigi c’è la via dello shopping  No Wi-Fi e sulle Alpi esiste una Free Elettrosmog Zone per tutelare gli ammalati).

Leggi QUI l’articolo COMPLETO di Maurizio Martucci del 10 febbraio 2015


lunedì 17 novembre 2014

ELETTROSMOG AD OSTIA, CITTADINI CONTRO LE ANTENNE DELLA TORRE ACEA: "TOGLIETELE"

Perlusz: "La dislocazione delle restanti antenne della Torre Acea era parte integrante del programma del Pd in campagna elettorale. Ma ora?"

I residenti di Parco della Vittoria, a Ostia, ieri hanno fatto sentire la loro voce contro l’elettrosmog e la Torre Acea che tanto fa paura. Ad organizzare l’iniziativa Alessandra Perlusz, presidente del locale comitato di quartiere 'Parco della Vittoria - Silvio Messina', da anni impegnata nella lotta per la dismissione delle antenne di telefonia.
L’ultima vittima è stata Giorgia, una giovane donna ammalatasi di tumore, che ha lasciato una bambina di soli tre anni. I cittadini, 'armati' di cartelloni di protesta, sono rimasti davanti la sede del X Municipio a far sentire le loro ragioni fino alle 15:00, ossia poco dopo l'inizio del consiglio del parlamentino di Ostia.

"Avevamo sospeso ogni protesta in segno di solidarietà verso i nostri amici concittadini che cercano e vogliono una soluzione al problema del dissesto idrogeologico. - spiega Perlusz sulla sua pagina facebook - Ma è giunto il momento di riprendere un argomento scottante, disturbatore, problematico: la dislocazione delle antenne della Torre Acea. C'è un accordo che non viene rispettato, ci sono malati e ci sono morti , c'è chi ha sacrificato la propria vita per il bene della collettività. Possibile che si continui quanto è stato fatto con la passata amministrazione? Cioè niente. Ieri eravamo presenti davanti al X Municipio con i nostri cartelli a cercare di sollecitare le coscienze di chi ci amministra. Perchè noi non molliamo. L'abbiamo promesso a Ludovica, Silvia, Giorgia, Silvio, Maria Grazia, Giuliana, Alessandra, Stefano, Rossella, ecc.ecc", conclude.

FONTE : ROMATODAY.it

giovedì 6 novembre 2014

IMPORTANTE CONFERENZA SULL’ELETTROSMOG A VELLETRI SABATO 8 NOVEMBRE

VELLETRI - Appuntamento l'8 novembre dalle ore 10 presso la sala "Il Pigneto" di Velletri. L'evento ha ottenuto il riconoscimento del Ministero dell'Ambiente.

Si terrà  sabato l'8 novembre dalle ore 10 a Velletri presso la sala “il Pigneto” in via di Cori n°18 il convegno "Elettrosmog: il pericolo invisibile che ci circonda" organizzato dal Comitato StopAntenna.

L'evento, che ha ottenuto il riconoscimento costituito dal patrocinio del Ministero dell'Ambiente, tratterà tematiche relative all'impatto sull'ambiente e sulla salute delle nuove fonti di inquinamento costituite, in particolare, dalle cosiddette antenne per la telefonia mobile.



Il convegno vedrà la partecipazione di relatori di indiscussa fama nazionale, provenienti dai più importanti istituti di ricerca nazionali e dipartimenti universitari, che illustreranno le tematiche di competenza. Alla manifestazione, infatti, oltre agli interventi della professoressa Gaudenzi, del dott. Greci, dell'arch. Limardo, della dott.ssa Orlando, dell'avv. Roscioni, interverrà anche la prof. Brandimarte, docente di Biofisica applicata all'università di Tor Vergata di Roma, che illustrerà l'impatto biologico prodotto dalle antenne; il prof. Genovesi, docente di Medicina sperimentale dell'università Sapienza di Roma, che chiarirà gli effetti patologici delle onde elettromagnetica e il dott. Marinelli, ricercatore del CNR di Bologna, che presenterà i suoi studi in materia di inquinamento elettromagnetico.
Gli interventi si concluderanno con un ampio dibattito prima delle considerazioni finali dell'arch. Pezzotti, coordinatrice del Comitato StopAntenna.



( leggi QUI anche l'interessante articolo su Roma Today su come è nato il comitato StopAntenne )

venerdì 31 ottobre 2014

NISCEMI, ALLARME DA UNO STUDIO: IL MUOS ALTERA LE CELLULE UMANE

Destano allarme i risultati preliminari di una ricerca condotta da due scienziati sulla emissione delle onde elettromagnetiche



NISCEMI. Allarmanti i risultati preliminari di uno studio condotto da due scienziati sugli effetti tumorali che possono causare le emissioni elettromagnetiche presenti nella zona adiacente al sistema di trasmissione Nrtf 46 della base militare della Marina statunitense di contrada Ulmo. In questo sito, dove recentemente è stato realizzato il contestatissimo Muos, sono funzionanti dal 1991 una quarantina di antenne tradizionali.
Sono proprio le onde elettromagnetiche di questi trasmettitori a essere state oggetto dello studio, commissionato da un gruppo di cittadini, al dottor Fiorenzo Marinelli, ricercatore presso l’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna, e al professor Massimo Caraddu del Politecnico di Torino. «Le conclusioni dello studio – fanno sapere i consiglieri Giuseppe Rizzo e Sandro Tizza, del gruppo consiliare Idv - confermano i gravissimi rischi per la salute umana determinati dal sistema di trasmissione Nrtf 46 KHz di Ulmo». Nel documento dei due ricercatori si legge: «I risultati mostrano una tendenza all’alterazione della regolazione genica delle cellule esposte al campo elettromagnetico di 46 KHz sia in laboratorio sia in campo.


mercoledì 29 ottobre 2014

COORDINAMENTO ROMA NORD: PROPOSTA N. 114/2014 NON MINIMIZZA ESPOSIZIONE DA ELETTROSMOG

Il Coordinamento dei comitati di Roma Nord contro l'elettrosmog critica la proposta di deliberazione del Consiglio di Roma Capitale n. 114/2014 poiché "non dimostra di poter raggiungere il più importante degli obiettivi dichiarati nella premessa, cioè la minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici (cem) emessi dalle antenne delle stazioni radio base dei gestori telefonici e neanche di poterla contenere". Il coordinamento dei comitati di Roma Nord ne elenca quindi i motivi:
1. La proposizione di localizzazioni per sistemi di microcelle che determineranno una sensibile minor distanza delle sorgenti dalla popolazione, seppur con una minore potenza di trasmissione, e un loro maggior numero in quanto l’area di copertura della microcella è assolutamente contenuta. E ciò invece di verificare a priori quale potrebbe essere, in questo processo di completa proliferazione delle antenne, la migliore combinazione di tipologie di celle al fine di ridurre l’esposizione della popolazione ai cem.
2. Il divieto all'installazione soltanto sopra i luoghi sensibili (asili nido, scuole, ospedali, case di cura e di riposo, oratori, orfanotrofi, parchi gioco), invece che anche intorno ad essi. Quest’ultimo divieto è già presente nel protocollo d’intesa fra il comune di Roma e i gestori telefonici e, in un mondo normale, dovrebbe essere sancito in un valido regolamento.
3. La deroga al suddetto divieto se quei siti, per le attività in essi svolta, richiedono una puntuale copertura radioelettrica. Quindi il diritto costituzionale alla salute viene subordinato alla necessità del servizio.
4. La possibilità di installare impianti provvisori, anche fino ad un anno, in attesa del compimento delle procedure di pianificazione dei siti programmati, stabilendo così una norma senza precedenti e in assoluto favore dei gestori telefonici.
5. Nessun obbligo per il gestore di giustificare tecnicamente il piano di sviluppo annuale della propria rete.
6. La disposizione di mascherare e mimetizzare le sorgenti per motivi paesaggistici, estetici e di decoro urbano, sottoponendo la popolazione ad un’esposizione inconsapevole.

( Leggi QUI l’interessante articolo che evidenzia altre criticità )


FONTE : MAINFATTI.it

sabato 18 ottobre 2014

ELETTROSMOG A VOLTURINO: "COSTANTE SUPERAMENTO DEI LIMITI"

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L’associazione Sottocorno esprime la solidarietà ad Antonio Gagliardi presidente dell'Associazione Elettrosmog Volturino per la lotta contro l’elettrosmog condotta a Volturino con la speranza che le amministrazioni considerino l ‘elettrosmog un problema reale da fronteggiare e non un effetto secondario, di disturbo ad uno sviluppo economico che non tiene conto minimamente degli effetti che possono esserci sulla salute umana.
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Impianti radiotrasmittenti a Volturino, Gagliardi: "Costante superamento dei limiti"


Sembra non abbiano prodotto alcuno stimolo le comunicazioni dell'associazione del 28 aprile, 11 giugno e 21 luglio, segnalanti il superamento dei limiti legali delle emissioni elettromagnetiche propagate dagli impianti radiotrasmittenti situati a ridosso degli ambienti privati del comune di Volturino.

Le emissioni, controllate periodicamente dall'associazione, continuano a superare il limite dei 20 V/m nell'area degli impianti e dei 6 V/m, sino ad arrivare a oltre 9 V/m, sui balconi degli abitanti esposti più direttamente alle antenne, mentre la parte opposta del paese sembra appartenere ad un altro comune, circa 1 V/m di c.e. rilevato.

Più preoccupante è la rilevazione scaturita sui letti di alcuni sfortunati insonni che ha registrato valori sino a 3,3 V/m, valori legali certo, ma non certo scientifici. E' così che si persegue "al massimo grado" l'obiettivo di minimizzare e di rendere uniforme sul territorio l'esposizione della popolazione? Anche la Carta Costituzionale è imperativa nel suo articolo 3 "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge"

O forse è più importante rassegnarsi agli interessi economici degli anarchici abusivi che oltretutto non hanno titoli neanche per emissioni di 0,1 V/m, essendo molti operatori sprovvisti di concessione ministeriale e comunale. L'Associazione reitera la richiesta di incaricare ispettori per un sopralluogo obiettivo del c.e.m. che ponga fine alle ipocrite risultanze dell'Arpa che fanno da scudo al piano di risanamento o di trasferimento in altro sito e di tenere informato il sottoscritto presidente.

COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE ELETTROSMOG VOLTURINO

sabato 4 ottobre 2014

ABOLIZIONE LEGGE GASPARRI E TUTELA CONTRO L'ELETTROSMOG

Qui sotto pubblichiamo la petizione lanciata da Comitato No Antenne Pedavena (Italy) che invitiamo a leggere e a sottoscrivere sul sito :
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Al Ministero dell’Ambiente, dell’Istruzione, della Salute e dello Sviluppo Economico
In data 27 dicembre 2013 , nel terreno di un privato cittadino del Comune di Pedavena , Belluno, alle porte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, in una zona ad alta densità abitativa, vicino ad una scuola dell’infanzia ed alla biblioteca civica, veniva installata un’antenna Telecom “BU-33” per trasmissione dati (4G) contro la volontà della popolazione (erano state raccolte 800 firme in quattro giorni nell’autunno 2012) e contro la volontà dell’amministrazione comunale che , in tal senso, aveva deliberato all’unanimità.
Delibera successivamente impugnata da Telecom per abuso di potere tramite ricorso al T.A.R., ma vinta dallo stesso comune di Pedavena nell’estate 2013.
Ciò è potuto avvenire solo in ottemperanza al dettato del Decr. Legisl. 259/2003  (Legge Gasparri).
In tutta Italia esistono crescenti e numerosi esempi di opposizione a questo tipo di installazioni in primis per motivi di salvaguardia della salute pubblica e della tutela del paesaggio, non ultimo dell’interesse puramente economico legato al diritto di godimento di una proprietà.
Ritenendo non indispensabile l’investimento di milioni di euro per la realizzazione di questi apparati tecnologici, senza tener conto che lo IARC (International Agency for Research on Cancer) nel 2011 ha classificato i campi elettromagnetici di radiofrequenza come possibili cancerogeni di “classe 2B” ,e soprattutto, avendo ben presente l’Appello di Friburgo del 2002 redatto e sottoscritto da un gruppo internazionale di medici e studiosi tra i più stimati nel mondo scientifico
CHIEDIAMO
 Il rispetto del principio di precauzione (di cui all’art.191 paragrafo 2 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea) ;
  • Una riduzione dei valori di esposizione innalzati nel 2012 all’interno del “decreto sviluppo-bis”, art.14 decreto-legge n.179 del 2012 da 6V/m a “0,6 V/m e nel medio termine ridurli a 0,2V/m” come espresso dal rapporto Bioinitiative 2012 e dall’ICEMS (International Commission for electromagnetic safety) citati anche dal Consiglio d’Europa e dal Parlamento europeo;
  • Programmazione di periodici controlli sulle emissioni e sanzionare le inadempienze;
  • Programmazione di adeguati investimenti su metodologie più sicure per la salute dell’uomo come reti via cavo in fibra ottica che ad oggi rappresentano l’unica tecnologica per trasmissione voce e dati efficiente e priva di controindicazioni per la salute dell’uomo;
  • Programmazione della sostituzione delle antenne con la metodologia sopra citata;
  • Garanzia della tutela della salute dell’uomo (art. 32 Costituzione) e la salvaguardia degli aspetti paesaggistico-ambientali dell’intero territorio nazionale (art. 9 Costituzione);
  • Che parte degli utili derivati dall’extragettito della gara LTE , 4 M€ sono quelli ottenuti contro una previsione di 2,4 M€, vengano destinati alla ricerca scientifica sugli effetti dei campi elettromagnetici di radiofrequenza sugli esseri umani e per l’implementazione della fibra ottica.

venerdì 3 ottobre 2014

ELETTROSMOG, NUOVI VOLANTINI A PEDAVENA

Attaccati da ignoti lungo via Vittorio Veneto, i “No Antenne” si dissociano: «Nelle nostre iniziative ci mettiamo la faccia»

PEDAVENA. Movimenti paralleli contro le antenne e l'elettrosmog. Nei giorni scorsi sugli alberi di viale Vittorio Veneto a Pedavena sono comparsi alcuni volantini, formato A4 e stampati in casa, con messaggi intimidatori come ad esempio “L'elettrosmog uccide”. Segno che la battaglia contro le antenne non si ferma, così come le emissioni di onde elettromagnetiche della Bu33 di via Roma. «Non siamo noi gli autori di quei manifesti», spiega il presidente dei “No Antenne” Augusto De Nato, che già tempo fa si è dovuto giustificare per conto del comitato di alcuni volantini minatori comparsi in paese contro il proprietario del terreno su cui a fine dicembre è stata costruita l'antenna Telecom, «è giusto e tutti sono liberi di esprimere la propria opinione, ma è ancora più giusto metterci la faccia ed essere equilibrati, senza scendere mai a livelli sconvenienti o deprecabili come nel caso dei manifesti contro il proprietario. Siamo scesi in campo per difendere un diritto civile, non ha senso adottare atteggiamenti violenti».
Qualche settimana fa sono usciti i risultati del monitoraggio trimestrale fatto dall'Arpav sulle emissioni dell'antenna 4G: «Si è data molta enfasi al risultato, che è stato entro la norma. Ma sia chiaro che non poteva essere diversamente. Il punto è che anche a livelli bassi quelle onde sono dannose per la salute. Se leggiamo attentamente i dati raccolti poi, capiamo che un'analisi dello studio non è così semplice. La media di emissioni rientra nei termini fissati dalla legge, ma i picchi sono comunque elevati. La stessa Telecom, nella documentazione presentata all'Arpav, ha annunciato che arriverà a emettere una potenza molto superiore a quella attuale», anticipa il presidente, «ora i livelli sono bassi, anche troppo. Uno dei picchi che più ci insospettisce è quello registrato tra le 4 e le 7 del mattino, pari a 0,8 Volt per metro». Il valore massimo di emissione fissato dalla legge entro le 24 ore di misurazione è di 6 volt/metro.
Nel frattempo l'attività del gruppo prosegue a ritmi serrati: «Abbiamo dovuto rinviare l'incontro con Felice Casson a dicembre, visto che sta pensando di concorrere alle prossime amministrative di Venezia», prosegue De Nato, «l'idea ora è di fare un incontro con l'associazione degli elettrosensibili, ovvero persone che soffrono fisicamente e psicologicamente la presenza dei campi elettromagnetici». Proseguono anche le donazioni al comitato: «La raccolta fondi sta andando bene, stiamo avendo una grande risposta e questo in un certo senso ci spaventa perché godiamo di una fiducia che comunque ci carica di responsabilità. Molti cittadini hanno fatto questa sottoscrizione dandoci energia e soddisfazione. Rivolgiamo loro un grazie emozionato. C'è una maturità che non è facile riscontrare in altri luoghi».

La raccolta firme su www.change.org per l'abolizione della legge Gapsarri e la rideterminazione dei limiti di emissione ha raggiunto 1.899 firme. (f.v.)


martedì 19 agosto 2014

OSTIA, ELETTROSMOG: I CITTADINI SI ORGANIZZANO CONTRO ‘ANTENNA SELVAGGIA’

Il ‘Coordinamento dei Comitati no elettrosmog’ del Municipio X, che si è riunito il 17 luglio scorso, ha designato una task force che provvederà a redigere un documento da sottoporre alle amministrazioni municipale e comunale e all’Osservatorio presieduto dal consigliere Eliseo Franzese. Tra gli obiettivi l'applicazione del Piano dei ripetitori e la sua regolamentazione

Ostia – No all’elettrosmog. E i cittadini si organizzano. Giovedì 17 luglio si è riunito ad Ostia il ‘Coordinamento dei Comitati No Elettrosmog del Municipio X’ nella sede del Co.Cid nella in via Desiderato Pietri, 113. Nel corso dell’ incontro è stato deciso di proseguire negli impegni presi nella riunione del 9 maggio scorso e di contribuire all’Osservatorio elettrosmog del Municipio X, dove rappresenteranno le richieste e le aspettative dei cittadini in materia di regolamentazione delle antenne e di monitoraggio dei livelli di elettrosmog.
Dopo la discesa ‘in campo’ del Coordinamento l’amministrazione municipale ha emanato la delibera di consiglio n. 3 del 20 marzo 2014 che impegna il presidente ad intervenire presso il sindaco e la giunta di Roma Capitale per sollecitare l’adozione del Regolamento e del Piano delle antenne per tutto il territorio comunale. E’ stato inoltre avviato l’Osservatorio elettrosmog del Municipio per una “regolamentazione efficace ed adeguata alle soluzioni urbanistiche, ambientali e di tutela della salute che, purtroppo, da oltre tredici anni tardano ad essere varate, lasciando il campo libero allo strapotere ed agli abusi delle società di telefonia”.
L’inerzia del comune di Roma, che ancora non ha adottato il Piano delle antenne ed il suo mancato rispetto delle minime misure di informazione ai cittadini fissate nel Protocollo d’intesa del luglio 2004, ha scatenato negli anni una corsa ad accaparrarsi nuove postazioni per il 4G /LTE . Questa aggressione delle società al territorio del Municipio X arrivata, negli ultimi mesi, a livelli non più sopportabili... ( leggi QUI l'articolo completo di Maria Grazia Stella )


FONTE : OSTIATV.IT

sabato 16 agosto 2014

MONTESCUDO DIMEZZA L'ELETTROSMOG

Quasi completo lo smantellamento dei ripetitori

Il Comune di Montescudo si avvia a completare il piano di risanamento dell'inquinamento elettromagnetico, durato ben tre anni, che comporterà una riduzione del 50% dei valori dell’inquinamento rispetto a quelli attuali.
leggi QUI l'articolo completo

sabato 24 maggio 2014

ISOLA D’ELBA, “INVASIONE DI ANTENNE PER I CELLULARI”

Legambiente contro le compagnie
Installazioni a Porto Azzurro, Campo nell'Elba e Portoferraio. Nel primo caso il sindaco esprime "perplessità", ma Soprintendenza e Arpat danno il via libera. Gli ambientalisti: "Troppo vicine ai centri abitati"
Legambiente torna alla carica contro l’installazione di antenne per la telefonia mobile all’Isola d’Elba. Il territorio – attacca la sezione Arcipelago Toscano – sembra essere “nuovamente alla mercé delle compagnie telefoniche che installano dove e come vogliono le loro antenne, sfregiando paesaggi e habitat”. L’associazione ambientalista parla di “occupazione anarchica” del territorio a danno dell’ambiente “e dei diritti dei cittadini alla salute e all’informazione”: agli 8 Comuni elbani (la maggior parte dei quali accusati di “complice disinteresse“) viene perciò chiesto di sospendere le autorizzazioni per nuove strutture fino a che non sarà approvato “un Piano comprensoriale per la telefonia”. L’obiettivo è fare ordine tra le questioni di ordine urbanistico, ambientale e paesaggistico. A puntare il dito contro “il proliferare incontrollato di antenne” è anche il Comitato No elettrosmog.
Nel mirino del Cigno Verde finiscono la stazione radio base Wind attualmente in costruzione a Porto Azzurro (la pratica edilizia venne avanzata nel 2007 da Nokia Siemens su incarico appunto della società di telefonia mobile), la richiesta di autorizzazione per una nuova stazione Vodafone a Portoferraio e il finto cipresso di 17 metri (“suppostone di plastica verde”) che a Campo nell’Elba avvolge dall’agosto scorso l’antenna Vodafone. A Porto Azzurro il caso è stato nei giorni scorsi sollevato da alcuni residenti e dal gruppo consiliare di opposizione. Al sindaco è stata presentata un’interrogazione poichè “la questione sta creando tra la popolazione un condivisibile allarme”. Secondo Legambiente i cittadini non sarebbero stati adeguatamente consultati e il manufatto in costruzione sarebbe troppo vicino alle abitazioni.
Luca Simoni, sindaco di centrodestra di Porto Azzurro, precisa però che il Comune “non ha mai rilasciato concessione edilizia”: l’amministrazione comunale – spiega il primo cittadino – ha infatti sempre espresso “perplessità” sulla localizzazione del manufatto, anche perché “quel terreno era stato destinato nel nuovo Regolamento urbanistico a parcheggio pubblico”. La svolta a favore della società è però arrivata a seguito della sentenza d’appello del Tar e dei pareri favorevoli della Soprintendenza e dell’Arpat. Simoni precisa comunque che il livello delle emissioni elettromagnetiche verrà costantemente monitorato.
Una struttura simile potrebbe presto sorgere anche a Portoferraio, in località La Biodola (anche in questo caso località balneare che d’estate è affollatissima). La richiesta d’autorizzazione è stata presentata nelle scorse settimane al Comune da parte della società Vodafone-Omnitel. Legambiente ricorda polemicamente “le inamovibili antenne” piazzate in passato a Portoferraio in località Puntale e sottolinea che la nuova antenna verrebbe installata “ancora una volta a un passo dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ancora una volta in un’isola che fa parte di un International bird area e di Rete Natura 2000 dell’Ue”. A chiedere di rigettare la richiesta di autorizzazione è anche il “Comitato No elettrosmog”.
Lo scontro sulle antenne per la telefonia mobile si era riacceso lo scorso agosto a seguito dell’installazione a Campo nell’Elba di una stazione radio base Vodafone. L’operazione è andata a buon fine malgrado oltre 400 firma di protesta, la presentazione di alcuni esposti e roventi polemiche sul suo iter autorizzativo . L’antenna, alta circa 17 metri, si trova in una vigna a una cinquantina di metri dalle abitazioni. La struttura è stata nascosta e avvolta all’interno di un finto cipresso di plastica. “Camuffamento” che aveva spinto Legambiente a parlare appunto di “orribile suppostone di plastica verde”. La “guerra” contro le antenne non è ancora finita.


domenica 18 maggio 2014

ELETTROSMOG : RADIO VATICANA ABBATTE LE PRIME 4 ANTENNE

In questi ultimi giorni quattro antenne ad onde medie sono state abbattute. Le antenne, a forma di fungo, che si trovavano a ridosso della linea ferroviaria tra le fermate di Cesano ed Olgiata, risultavano spente da diversi mesi come annunciato direttamente la Radio Vaticana nel luglio del 2012.
Questo è un giorno fondamentale. La fase di demolizione delle antenne è cominciata. Dopo anni di lotta nei quartieri, nei tribunali e tra le persone questo non può che essere un momento di gioia immensa. Non si riesce però a capire, a seguito di numerose nostre richieste, quale sia il programma per lo smantellamento delle altre antenne e quale il piano per la satellizzazione dell’intero palinsesto. La comunicazione della dismissione degli impianti di onde medie, fatta in passato, non basta per garantire la salute all’interno quadrante nord di Roma e dei comuni confinanti.
Le trasmissioni della radio raggiungono paesi e comunità dall’altra parte del mondo e per farlo utilizzano ancora le onde lunghe che partono direttamente dall’impianto. Tuttora queste onde attraversano i nostri corpi che subiscono un’esposizione quotidiana. Per questo noi non abbasseremo mai la guardia fino al giorno in cui tutte le antenne non verranno dismesse ed abbattute.
Ci auspichiamo che nei prossimi giorni ci sia una comunicazione ufficiale della Radio Vaticana che descriva il piano di smantellamento. Non è una richiesta impossibile, ma lo si deve ai tanti che hanno sofferto a causa dell’inquinamento elettromagnetico provocato dall’impianto e, a scanso di equivoci, condannato dai tribunali competenti."
Commenta Agnese Rollo Consigliere Municipio Roma XV: "L’abbattimento in questi giorni delle quattro antenne gemelle ad onde medie rappresenta la concretizzazione della lotta, non solo dei comitati che dal 2000 lottano contro l’inquinamento elettromagnetico, ma dell’intero quadrante nord di Roma e della cinta dei comuni confinanti dell’area metropolitana.
La novità di questi giorni è una risposta concreta ad una lotta decennale di cittadini e comitati che si battono per la restaurazione totale del diritto alla salute che manca da oltre 40 anni.
Questo però non basta. La Direzione della Radio Vaticana deve assumersi la responsabilità di comunicare alla cittadinanza quando ed in quanto tempo verranno effettuate tutte le operazioni di smantellamento dell’impianto.

Alla base di questa richiesta e della lotta cittadina c’è sempre il principio precauzionale mai seguito dalla Radio che non ha mai avuto una condotta cautelativa su una questione, in passato, scientificamente controversa, ma ora avallata da studi e da una sentenza della Corte di Cassazione che dimostra il nesso causale tra emissioni e malattie del sistema emolinfopoietico.

Ci attiveremo in questi giorni per comprendere la disponibilità dell’apertura di un dialogo tra gli organi competenti a tutti i livelli e la Radio, per meglio comprendere il piano di smantellamento."


giovedì 6 febbraio 2014

ELETTROSMOG: SENTENZA STORICA DEL TAR .VINCONO I CITTADINI CONTRO L’ANTENNA

Vittoria a Cinecittà, subito Piano Regolatore degli impianti di stazione Radio base

“Il Tar, lo scorso 27 gennaio, ha dato ragione ai cittadini di Cinecittà che si erano appellati tramite il Comitato spontaneo No Antenna alla giustizia amministrativa contro l’installazione di un’antenna ( SRB ) di telefonia mobile senza che gli uffici municipali ne fossero a conoscenza. Si tratta di una vittoria storica e molto significativa, che deve spingere le Istituzioni all’adozione di un dettagliato Piano Regolatore degli impianti di stazione Radio base”, così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e membro della commissione Ambiente, nel commentare la sentenza del TAR che ha riconosciute come errate le procedure seguite dai gestori di telefonia mobile.
“Si tratta naturalmente di una vittoria esclusiva della cittadinanza di Via Francesco Gentile e di Cinecittà, che nel 17 dicembre del 2011 si era vista installare un’antenna a pochi passi dalle loro abitazioni e, in particolare, a pochi metri da un plesso scolastico che ospitava 1100 bambini di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Dopo mesi di estenuanti battaglie, manifestazioni, raccolte di firme, esposti, ecco a fine gennaio che è arrivata la sentenza del TAR. Un grande risultato che dovrà essere da esempio per Roma Capitale che spesso con il silenzio assenso dei Municipi rilascia autorizzazioni scandalose a pochi passi da parchi, scuole e altri luoghi sensibili. Dovrà essere anche un incentivo per le amministrazioni regionali e comunali a dotarsi di una disciplina quadro sulle antenne elettromagnetiche, ad oggi ancora mancante nella nostra Regione e anche a Roma. Ad oggi a Roma proliferano infatti, spesso anche selvaggiamente, antenne elettromagnetiche nei quartieri più disparati e, a danno dei cittadini, la normativa appare ancora carente sotto il profilo di un’autentica tutela disciplinata dall’art. 32 della Costituzione Italiana”, conclude la nota.

giovedì 19 dicembre 2013

STUDIO INDIANO METTE SOTTO ACCUSA LE ANTENNE DEI CELLULARI

Uno studio condotto dai ricercatori del Netaji Subhas Chandra Bose Cancer Research Institute (NSCRI) ha scoperto che la radiazione emessa dai ripetitori dei cellulari sia pericolosa per la salute degli abitanti nelle zone circostanti. Sostiene che essa possa causare diversi disturbi come affaticamento, perdita di memoria, mal di testa, ipoacusia a problemi più gravi come le malattie cardiache, difetti congeniti e soprattutto cancro. Lo studio è stato condotto osservando 200 persone residenti in zone dove erano presenti molti ripetitori di cellulari nel centro di Kolkata. Praticamente tutti i partecipanti riportavano un qualche tipo di disagio fisico.
Il 70% soffriva di stanchezza, il 30% presentava una perdita parziale della memoria, il 20% soffriva di confusione e il 25% aveva disturbi del sonno, mentre il 20% presentava infezioni dermatologiche e circa il 12-15% aveva un danno uditivo con un 10% del campione che soffriva di problemi cardiaci. Metà dei partecipanti allo studio sosteneva di soffrire di problemi di concentrazione e il 30% sosteneva di soffrire di irritabilità. Lo studio ha anche scoperto che due neonati, nati negli ultimi sei mesi, presentava deficit congeniti.
L’aspetto più interessante evidenziato dallo studio è che la maggior parte dei soggetti osservati sosteneva che tutti i loro disturbi di salute sparivano quando lasciavano le loro case e si ripresentavano quando vi ritornavano.
Uno dei ricercatori, Mukhopadhya, sostiene che l’esposizione continuata ai campi elettromagnetici emessi dalle antenne dei cellulari può scatenare danni cellulari, portando al cancro e a disturbi cardiaci.
Lo standard di sicurezza previsto dalla legge indiana,che si basa sulle linee guida dell’International Convention for Non-Ionizing Radiation Protection, prevede un limite di 0.92 Watt per metro quadrato a 1,800 Mhz e di 0.47 Watt per metro quadrato a 900 MHz per un’esposizione di massimo un’ora al giorno. Nonostante ciò, gli esperti indiani ritengono che non sia sufficiente a tutelare la salute pubblica.

Il direttore del Chittaranjan National Cancer Research Institute (CNCRI), Dott. Jaydip Biswas, sostiene che le antenne dei cellulari non dovrebbero essere installate in aree molto popolate o vicino alle scuole.
L’oncologo Gautam Mukhopadhyay sostiene che l’esposizione continuativa a campi elettromagnetici ha un impatto sulla salute e che, se anche non dovesse causare tumori, è comunque in grado di causare una serie di malesseri che con il tempo possono produrre una malattia importante.
Il Prof. Sudarshan Neogi dell’ IIT-Kharagpur, che ha partecipato allo studio pilota sulla radiazione dei cellulari commissionato dal governo, ritiene che il limite di 0.92 Watt per metro quadro sia errato in quanto si basa su un limite temporale di esposizione di 6 minuti, ovvero prevede che ci siano 23 ore e 54 minuti di non esposizione per consentire il “raffreddamento” dei tessuti, mentre questo non avviene in aree con alta concentrazione di antenne.
In Italia il limite è 1 Watt per metro quadrato per esposizioni acute (19,4 V/m) e 0,001 Watt per metro quadro (ovvero circa 6 V/m calcolato su una media di 24 ore e non più di 6 minuti come avveniva prima del 2012) per esposizioni in aree dove si sosta più di 6 ore.

Il Dott. Fiorenzo Marinelli del CNR di Bologna ritiene che sia necessario quanto prima tornare ad un modello di misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti invece che su 24 ore in quanto nel lungo periodo i picchi di emissione vengono nascosti dal calcolo matematico della media dei valori, di fatto nascondendo gli effetti profondi delle emissioni elettromagnetiche sulla materia vivente.
“In base alla nostra esperienza di ricerca si può affermare che si presentano con maggiore prevalenza sintomatologie e malesseri negli abitanti in prossimità delle fonti di emissioni di radiofrequenza”, conclude il Dott. Marinelli. “Il fatto che la radiofrequenza sia stata classificata nel 2011 come possibile cancerogeno per l’Uomo imporrebbe di tenere le antenne dei cellulari distanti dai luoghi di alta densità abitativa e soprattutto da luoghi sensibili come ospedali o scuole.”

Dott.ssa Francesca Romana Orlando
Vice Presidente di A.M.I.C.A.
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale


FONTE : Indian Times

lunedì 9 dicembre 2013

BRESSO, CITTADINI INFURIATI: "BASTA ANTENNE PER I TELEFONI"

Il sindaco Ugo Vecchiarelli ha pubblicato le richieste di Wind e H3G per installare nuove stazioni radio. I residenti si preoccupano per la propria salute

Bresso, 9 dicembre 2013

Alle compagnie telefoniche piace Bresso. Nel Comune più densamente popolato della Lombardia potrebbero arrivare quattro nuovi impianti di telefonia radiomobile, mentre uno già esistente, in via Ticino 9, potrebbe essere potenziato. Lo hanno scoperto da poco e con sgomento, i bressesi, e già si stanno mobilitando.

Nell’arco di meno di due settimane sia Wind sia Tre hanno chiesto alla giunta guidata da Ugo Vecchiarelli di potersi allargare sul territorio. È Wind a puntare più in alto, prospettando quattro nuove stazioni radio base in un'area molto ristretta vicino al confine con l'aeroporto. H3g, invece, chiede al sindaco di ammodernare l'impianto di via Ticino.

Vecchiarelli rigira la richiesta ai suoi concittadini. Non solo dandone notizia sull'albo pretorio, come richiede la legge: "Ho deciso di far pubblicare sul sito del Comune le manifestazioni di interesse degli operatori - spiega il primo cittadino - proprio per dare massima evidenza ai cittadini, che possono fare eventuali osservazioni. L'amministrazione non intende dare nulla per scontato". C'è tempo fino a venerdì per far sentire la propria voce sulla proposta Wind, mentre entro il 4 gennaio il Comune riceve le osservazioni sulla Tre. Si può fare un salto all'Ufficio del Protocollo oppure inviare un fax o una mail tramite posta elettronica certificata agli indirizzi ufficio.commercio@bresso.net e comune.bresso@legalmail.it.

Questi i canali ufficiali. Ma su Facebook si è già scatenata la bufera e c'è chi ha già pronta un'osservazione collettiva. A preoccupare i cittadini bressesi è la vicinanza degli eventuali impianti a edifici sensibili, scuole in primis. "E' fondamentale - si legge in una bozza di osservazione - rispettare il preminente interesse della salute pubblica". Ora tocca ai cittadini farsi sentire.


FONTE : ILGIORNO 

mercoledì 20 novembre 2013

OSTIA ANTICA, ELETTROSMOG: CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER LE ANTENNE

Secondo quanto riferiscono i residenti, nella zona si sarebbero ammalate sette persone, due delle quali morte, di tumore. Ed un bambino avrebbe seri problemi ad utilizzare il sofisticato apparecchio elettromedicale indispensabile per la sua sopravvivenza.


Ostia antica – Ad Ostia antica cresce la paura tra i residenti per i possibili effetti letali sulla salute delle antenne di telefonia mobile. Sotto accusa è ancora una volta il ‘sigaro’ di via Bonucci, quella specie di cilindro all’interno del quale vi sarebbero otto ripetitori. “Le antenne stanno facendo ammalare i cittadini: i colpiti da tumore noti fino ad oggi sarebbero sette, due dei quali morti”, dichiara Gaetano Di Staso, portavoce del comitato di quartiere Ostia antica-Saline. Già da tempo i riflettori si erano puntati sul ‘sigaro’ di via Bonucci in quanto, come più volte denunciato, nei pressi abita un bambino che per la sua stessa sopravvivenza deve utilizzare dei sofisticati macchinari elettromedicali. Durante la notte, in particolare, però, queste apparecchiature funzionerebbero male a causa dell’effetto dei ripetitori. I cittadini nei giorni scorsi hanno incontrato il presidente della commissione ambiente del municipio X, Eliseo Franzese, che si sarebbe impegnato ad esaminare la questione.

Sui social network ferve il dibattito………( leggi QUI l’articolo completo )

FONTE : OSTIATV.IT

lunedì 16 settembre 2013

OSTIA, ELETTROSMOG: SÌ AD UN PIANO DI LOCALIZZAZIONE DELLE ANTENNE


Ostia - Approvata all'unanimità la mozione del MoVimento 5 Stelle presentata oggi, 12 settembre, che chiedeva l'istituzione di un piano di localizzazione delle antenne e di un regolamento comunale per l’istallazione e l’esercizio degli impianti per la telefonia mobile nel territorio del municipio . Soddisfazione immediata .... ( leggi QUI l’articolo completo )

FONTE : OSTIATV.IT

ANDRIA, L’ASILO E LE ANTENNE TROPPO VICINE: IL COMITATO QUARTIERE LANCIA L’ALLARME ELETTROSMOG


“Se (forse) è vero che non si conoscono ancora le conseguenze che produco gli impianti di telefonia mobile e ripetitori di altra natura sulla salute delle persone, soprattutto dei bambini è verissimo che i comuni civilmente più evoluti continuano ad adottare principi di cautela e prevenzione, almeno per salvaguardare e preservare i cosiddetti “siti sensibili” perché i rischi derivanti dall’esposizione alle onde elettromagnetiche, purtroppo, sono reali ed accertati. Non essendoci, “naturalmente”, quasi mai studi preventivi che a monte traccino una seria e completa mappatura dei rischi, spesso questo principio di precauzione viene meno, come accade, a nostro avviso, nel comune di Andria, nonostante un preoccupante e crescente aumento di malattie oncologiche, come è emerso puntualmente da recenti indagini e dalle situazioni reali cioè i drammi che vivono le famiglie e che nessuno può riuscire né a nascondere né a tramutare in altro che non sia “la malattia” e spesso una fine predestinata, purtroppo.
Se è vero, quindi, che il problema non è solo limitato alle antenne di telefonia mobile bensì anche ad altre fonti di inquinamento elettromagnetico prodotto da altre tecnologie, a maggior ragione si rendono necessari approfondimenti scientifici e le rassicurazioni servono a ben poco, se e quando ci sono, piuttosto che, addirittura, uno scaricabarile istituzionale assolutamente inaccettabile allorquando invece di rassicurare con dati alla mano ci si limita ad affermare che se i trasmettitori sono lì “è solo colpa degli stessi inquilini e proprietari”, omettendo di dire che proprio l’Ente non è mai riuscito a dotarsi di un adeguato e aggiornato Piano delle antenne piuttosto che di un regolamento di telefonia mobile, proprio come accade, invece, nelle altre città italiane dove la salute dei cittadini è ancora considerata un valore da preservare e salvaguardare”, ........ ( leggi QUI l'articolo completo )

giovedì 30 maggio 2013

TROPPE ANTENNE NEL TERRITORIO SICILIANO

Lettera inviata da Scicli Bene Comune a Ragusa news 

Scicli - Siamo fortemente contrari al proliferare dell’installazione di macro-antenne sul territorio.
Si propone la costituzione di un Comitato contro l’elettrosmog per rispondere all’esigenza dei cittadini di autotutela riguardo il proliferare di antenne radio base per la telefonia mobile, al fine di giungere ad una pianificazione sensata dell’utilizzo delle tecnologie più avanzate, utili al principio di precauzione e minimizzazione dell’esposizione a fonti di elettromagnetismo auspicato dalla CEE e dalla OMS. Le macro antenne servono ai gestori di telefonia mobile per non perdere…


( Leggi QUI la lettera completa )

FONTE : RAGUSA NEWS

mercoledì 15 maggio 2013

COMITATO NO ELETTROSMOG: «OSCURATI DALLA RAI»



Niente blocco della corsa in cambio di un servizio tv

Hanno deposto le "armi" con la promessa di un passaggio televisivo nel dopo-tappa, ma sono stati beffati. E ora i cittadini di San Silvestro sono più arrabbiati del solito contro la Rai, si sentono presi in giro dalla tivù di Stato che aveva tutto l'interesse, insieme alla Rcs (organizzatrice del Giro d'Italia), di non fermare la corsa. Perché è questo quello che volevano fare i residenti di San Silvestro e gli iscritti del comitato "No elettrosmog" che si battono per la delocalizzazione delle antenne. Avevano annunciato di voler "intralciare" il cammino della carovana rosa, poi sono scesi a più miti consigli dietro la promessa che la Rai, ovvero il Moloch contro il quale stanno combattendo da anni, avrebbe trattato il caso e mandato in onda le immagini delle antenne prive di autorizzazione. Sono stati a dir poco ingenui e adesso si sentono beffati: «Siamo gli oscurati di San Silvestro Colle, - afferma Brunella Di Lizio, leader del comitato - ora siamo ancora più agguerriti, ora che sappia.... ( leggi QUI tutto l'articolo )

FONTE : ILTEMPO.it