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martedì 8 ottobre 2019

INAUGURATA A COPENHAGEN LA PISTA DA SCI SUL NUOVO INCENERITORE A SESTO AVREMO SOLO UN AREA INDUSTRIALE


Come era già stato annunciato anni fa è stata inaugurata ,con la presenza di
Kristian Ghedina, la pista artificiale da sci sul tetto dell’inceneritore di Copenaghen, di fronte al mare.





 Ne avevamo già parlato in altri post, e giusto per riprendere le affermazioni dell’architetto Bjarke Ingels “Un inceneritore non deve essere per forza una grossa e brutta scatola che blocca la vista o proietta la sua ombra sui vicini. Può diventare magari il parco più famoso della città”, ci eravamo premurati di segnalare a titolo di esempio come tale principio potesse funzionare anche per la nuova biopiattaforma che dovrebbe nascere a Sesto San Giovanni in sostituzione dell’inceneritore di CORE.
Inutile raccontare che non solo non è stata recepita ma è stata scartata, meglio avere edifici industriali dipinti che avere una collina (anche parziale) con alberi e sentieri, e perché no anche con una pista da sci come quella di Copenaghen, magari da utilizzare (anche solo per qualche evento pubblicitario) durante le prossime olimpiadi.
Non era complesso è un problema economico semplicemente è un problema di mentalità,non siamo pronti, siamo ancora rimasti alle aree industriali stile fabbriche anni 70 isolate in loro stesse e non integrate nel contesto sociale di un area urbana come quella metropolitana di Milano.
Peccato potevano essere un esempio di una nuova architettura industriale e non solo un buon progetto industriale da verificare.

giovedì 3 ottobre 2019

IN MOLISE FINANZIATO DALLA REGIONE UNA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA SUGLI EFFETTI DI TRE INCENERITORI

Il Ministero della Salute ha chiesto un coinvolgimento diretto dell’istituto nella programmazione del nuovo studio, proprio alla luce delle criticità emerse dallo studio preliminare sullo stato di salute della popolazione dei comuni di Venafro, Pozzilli, Sesto Campano e Isernia, commissionato al Cnr di Pisa dall'associazione ‘Mamme per la Salute’, studio che rende necessario “approfondire l’indagine conoscitiva".
Lo studio ha evidenziato anomalie “rispetto al contesto regionale” in particolare per le malattie cerebrovascolari e per quelle del sistema circolatorio. Per le donne “l’analisi ha mostrato un eccesso di tumori – scrivono dal ministero – soprattutto per quello della mammella”.



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