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martedì 28 luglio 2015

FRIULI, BOCCIATO MEGATRALICCIO SULL’ISONZO. ‘IL MINISTERO NON FACCIA INTERESSI DIVERSI’

L'impianto doveva attraversare la piana da Udine a Redipuglia per 39 km con una doppia linea di tralicci da 61 metri. Comuni e associazioni sono contrari, la Regione sta alla finestra. Dal Tar si arriva al Consiglio di Stato che boccia definitivamente il tracciato che il Mibac ha avvallato, sulla base di valutazioni produttive che "esulano dalle sue attribuzioni"


Quel megatraliccio non attraverserà l’Isonzo. Non ferirà un luogo simbolo della storia italiana sconvolgendo il paesaggio e l’ambiente. Lo ha deciso il Consiglio di Stato con una sentenza depositata ieri (scarica) che ha definitivamente bocciato la Valutazione di impatto ambientale dell’elettrodotto di Terna che doveva fendere la piana del Friuli tra Udine e Redipuglia, lungo un tracciato di 39 km. Si erano opposti sette comuni, diverse associazioni, imprese agricole e linee di aviazione. L’impatto ci sarebbe stato eccome, visto che si tratta della più grande tipologia di elettrodotti, sorretta da tralicci alti 61 metri ad altissima tensione (380kw).

Terna è in fibrillazione, soddisfatti i comuni. Non parla la Regione che aveva tenuto un atteggiamento ambiguo, tanto che non si era voluta costituire in giudizio né in sede di Tar (2009), dove Terna l’aveva spuntata tre volte, né nel avanti il Cds dove il colosso energetico ha perso la sua battaglia. La sentenza è bella da leggere perché afferma una serie di principi importanti in materia di tutela del paesaggio. Su tutti, dove dovrebbe stare l’istituzione quando si contrappongono interessi diversi.
Nel caso specifico che il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali non poteva fare valutazioni comparative con altri interessi, doveva occuparsi della tutela del paesaggio. Punto. In sede di valutazione, infatti, la locale Soprintendenza già nel 2004 aveva dato un giudizio tecnico sfavorevole, ravvisando nel progetto un impatto potenzialmente devastante per l’ambiente e il paesaggio: dal “depauperamento della scenografia di tratti fluviali” all’esbosco di specie arboree di alto valore naturalistico ed ecologico. Avanza allora la proposta di interramento della linea nelle zone sottoposte a tutela paesaggistica. Ma non è solo Terna a dire di no, è il ministero da cui quella soprintendenza dipende: a distanza di sette anni, infatti, proprio il Ministero dei Beni Culturali cambia idea e si esprime favorevolmente al tracciato.

Illogico e quindi illegittimo, hanno stabilito ora i giudici, che il Ministero che ha bocciato quel tracciato lo potesse poi promuovere in virtù di considerazioni diverse, attinenti alla sfera produttiva. In soldoni, è vero che l’opera da 110 milioni di euro può garantire l’approvvigionamento alle acciaierie di Udine, ma questo non solleva il ministero dal fare il suo lavoro. “Nell’esercizio della funzione di tutela spettante al MIBAC – si legge nella sentenza – l’interesse che va preso in considerazione è solo quello circa la tutela paesaggistica, il quale non può essere aprioristicamente sacrificato dal MIBAC stesso, nella formulazione del suo parere, in considerazione di altri interessi pubblici la cui cura esula dalle sue attribuzioni”. E in una stagione dove non si capisce più chi fa l’interesse pubblico quando si parla di ambiente, pare un buon principio.


giovedì 23 luglio 2015

VIDEO SULLE MUTAZIONI DEGLI ORTAGGI ESPOSTI AD ALTE FREQUENZE ( ANTENNE RADIO BASE )


A Gaeta, in Provincia di Latina, due agricoltori notano strane mutazioni nei prodotti della loro terra, che coltivano da generazioni.
Lo strano fenomeno segue di poco l'installazione, nelle vicinanze, di alcune antenne per la telefonia mobile. Il reportage di TMO, a cura di Luigi Oliviero, mostra gli esiti sugli ortaggi di questo "strano" e imprevisto fenomeno.

mercoledì 22 luglio 2015

IN ALTO ADIGE UNA SCUOLA AZZERA L'ELETTROSMOG

Che effetto ha l’elettrosmog sugli esseri viventi? Un esperimento nella scuola di Merano ha portato ad abolire le fonti di inquinamento elettromagnetico
Ridurre l’elettrosmog tra i banchi di scuola. È la missione intrapresa dai ragazzi della quarta elementare nelle scuole De Amicis e Maia Alta di Merano, in provincia di Bolzano. Dopo aver partecipato alle lezioni in cui è stato invitato un consulente del Centro tutela consumatori, gli alunni hanno dato vita ad una iniziativa. L’intenzione era toccare con mano l’inquinamento elettromagnetico, per comprenderne le ricadute sulla natura e gli esseri viventi. Così, le classi quarte hanno condotto un esperimento sui vegetali: alcune vaschette, contenenti piantine di crescione, sono state coltivate in due punti distinti. Il primo ambiente era caratterizzato da un alto livello di elettrosmog, il secondo no. Si tratta di una metodologia di ricerca chiamata “esperimento caso-controllo”: un gruppo di soggetti con le stesse caratteristiche di partenza, in questo caso le piante, viene diviso in due. Uno soltanto viene sottoposto ad una specifica variazione del contesto, per scoprire se essa influisce e in che modo sul risultato finale.
In Alto Adige una scuola azzera l'elettrosmog«Il confronto tra il crescione irradiato e quello coltivato in ambiente meno esposto non ha lasciato dubbi – racconta il quotidiano on line Alto Adige – Le piantine irradiate sono risultate ingiallite e meno rigogliose rispetto a quelle collocate in ambiente meno esposto, pur curate e annaffiate nel medesimo modo».
La classe, poi, munita di strumenti appositi, ha mappato tutto l’edificio, scoprendo che era pervaso da segnali elettromagnetici fino ad un livello massimo di 3.000 microwatt per metro quadro. Hanno saputo dalla preside che servivano all’organizzazione della comunicazione con il personale non docente, per gestire la presenza dei ragazzi nella mensa o rispondere alle varie necessità logistiche all’interno della scuola.
Il plesso è completamente cablato, dunque non serve ad ogni costo un sistema di comunicazione senza fili. Così, è stata inoltrata una richiesta al Comune di Merano per ottenere la disattivazione dei ripetitori distribuiti all’interno della scuola. Il personale ha abbandonato i cordless e ricominciato ad utilizzare i normali telefoni interni. Una volte ripetute le misurazioni, sono stati ottenuti risultati sorprendenti: da 3 mila microwatt si era scesi ad appena 5. Il mentre il governo italiano cerca di alzare le soglie per facilitare la comunicazione 4G e promuove il Wi-Fi nelle scuole, nonostante una lettera firmata da 70 scienziati che chiede di evitare uno tsunami di onde elettromagnetiche nei luoghi di vita quotidiana.

martedì 21 luglio 2015

VIDEO SU PRESENTAZIONE DELLA BASSA FREQUENZA ESEGUITO DAL DOTT.FRANCESCO DE CAVI


Università di Roma - conferenza del Dott. De Cavi ricercatore
Emissioni a bassa frequenza (50Hz) generate da elettrodotti, cabine, impianti elettrici, elettrodomestici. 
Consigli sulle distanze di sicurezza.

lunedì 20 luglio 2015

VIDEO SULL'ELETTRODOTTO DI TOPPO FONTANELLE PERUGIA


Un elettrodotto scorre proprio sopra i tetti di alcune abitazioni di via Saturnia nella zona perugina di Prepo Toppo Fontanelle.
I cittadini che vi risiedono hanno indetto un incontro pubblico per denunciare la situazione.
Negli ultimi anni si sarebbero infatti moltiplicati casi di tumori e decessi che i residenti collegano alla forte presenza delle onde elettromagnetiche.

domenica 19 luglio 2015

SERVIZIO SHOCK - Elettrodotto Villanova Gissi

Alla scoperta dell'elettrodotto Villanova-Gissi e delle circostanze relative alla sua realizzazione. La grande disinformazione che ha caratterizzato la procedura sul comune di Filetto, in provincia di Chieti, uno dei comuni più colpiti che vedrà 16 piloni e 6 km di cavi su soli 13 km2 di superficie. Le grandi opere in Italia continuano ad essere imposte e mai concertate con i cittadini che purtroppo ne vengono a conoscenza solo ad opera in costruzione.


venerdì 17 luglio 2015

LA “TECNOLOGIA” DIVENTA UN INFERNO PER GLI "ELETTROSENSIBILI"

La vita di chi soffre a causa dei campi elettromagnetici


Roma, (askanews) - Sembrano tornati indietro di 20, 30 anni. Niente cellulari, smartphone, e-mail e se qualcuno li va a trovare è bene che si preoccupi di spegnere tutti i dispositivi elettronici e meglio ancora che li lasci lontano. La vita al giorno d'oggi non è semplice per Emilie e per il suo vicino Jean-Jacques che hanno dovuto abbandonare la città per rifugiarsi in un'area ancora libera da campi elettromagnetici, vicino a Lione.
Entrambi infatti sono ultrasensibili alle onde elettromagnetiche, sono "elettrosensibili", quando vanno in giro devono coprirsi, indossare dei cappucci per ripararsi dalle radiazioni.
"Avverto un improvviso cambiamento, mi viene la nausea, mi sento debole, neanche me ne rendo conto, non riesco più a concentrarmi" racconta Emilie.
Per sopravvivere hanno dovuto fare una scelta radicale: vivono isolati, ma anche stando a casa non è facile. Emilie dice di sentirsi malata, vive con la paura, stacca l'elettricità prima di fare la doccia. Ha 48 anni, era un architetto prima di iniziare a soffrire di questo disturbo che le ha portato ad avere sempre mal di testa, perdite di memoria e altro. A causa dei campi elettromagnetici dice, sono condannata a vivere come un eremita. E si sente esclusa dalla società:
"Non ho potuto partecipare alla marcia dopo gli attacchi a Charlie Hebdo".
Solo qui tra il legno naturale, nella sua free-zone si sente bene, senza antenne e onde di alcun tipo. In Svezia è già riconosciuta come una forma di disabilità, l'Organizzazione Mondiale della Salute la sta studiando come una "condizione", ma c'è ancora molto da fare e studiare.

Questa ricercatrice europea avverte:
"E' una malattia in crescita, si sta verificando sempre di più anche tra i bambini. Bisognerebbe predisporre ovunque delle zone libere da onde, inserirle nei progetti di urbanistica"


FONTE : ASKANEWS.IT

mercoledì 15 luglio 2015

TAMOXIFEN FARMACO ANTITUMORALE INIBITO DAI CAMPI MAGNETICI A 50 HERTZ ( ELETTRODOTTI )

Qui sotto riportiamo le ricerca eseguita in Germania, dall’Università di Heidelberg, che costituisce, negli anni, con ricerche svolte in tre continenti, la settima conferma che il campo magnetico a 50 Hertz, (come quello prodotto da cabine elettriche e da linee di trasmissione dell’energia elettrica) , è capace di inibire l’azione del Tamoxifen, un farmaco utilizzato per la prevenzione e la cura del cancro al seno.
I ricercatori dell'Università di Heidelberg hanno dimostrato che il campo magnetico a 50 Hertz ( anche d’intensità bassa come 1.2 µT ) è capace di inibire l'azione antitumorale del Tamoxifen.

Lo studio tedesco conferma, dimostrando addirittura che l'effetto sul Tamoxifen a 100 µT  è inferiore a quello causato da un campo magnetico 10 volte più basso (10 µT ).

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 INDUCTION OF TAMOXIFEN RESISTANCE IN BREAST CANCER CELLS BY ELF ELECTROMAGNETIC FIELDS.

·                     1Department of Obstetrics and Gynecology, University of Göttingen, Germany. rainer.girgert@med.uni-goettingen.de

ABSTRACT
The incidence of breast cancer in western societies has been rising ever since the Second World War. Besides the exposure to a multitude of new chemical compounds, electromagnetic field exposure has been linked to breast cancer through a radiation-mediated anti-melatonin pathway. We investigated, whether low-frequency electromagnetic field exposure interferes with the anti-estrogenic activity of tamoxifen. Two different clones of the breast cancer cell line MCF-7 were exposed to highly homogeneous 50Hz electromagnetic fields and IC(50) values were calculated from dose-response curves of tamoxifen at various field intensities. An intensity-dependent shift of tamoxifen dose-response curves to higher concentrations with a maximal response at 1.2muT was observed. Hypothetically, electromagnetic field exposure could contribute to tamoxifen resistance observed in breast cancer after long-term treatment.






venerdì 10 luglio 2015

COMUNICATO STAMPA DEL "COORDINAMENTO NAZIONALE NO ELETTRODOTTI INUTILI" DEL 08/07//2015

COMUNICATO STAMPA DEL 8/07/2015:
Il Coordinamento Nazionale “No Elettrodotti Inutili”, che comprende le Associazioni ed i Comitati che a livello locale contestano e si oppongono alla realizzazione degli Elettrodotti Aerei da parte della Società Terna, esprime profondo sdegno per quanto accaduto oggi a Sant’Onofrio di Lanciano, in occasione delle immissioni in possesso operate dalla Società.
Il Coordinamento manifesta piena solidarietà nei confronti dei proprietari dei terreni e dei Comitati che li sostengono, per l’aggressione che si accompagna alle arroganti procedure di un progetto non condiviso (le cui molte criticità non sono state oggetto di un'analisi concertata con gli Enti locali) e non voluto che determina lo sconvolgimento delle abitudini di interi paesi dell’Abruzzo nei confronti del proprio territorio. Sacrifici di una vita alla ricerca di un sostentamento economico vengono calpestati per dare spazio a megalomani progetti Il cui scopo di utilità pubblica (l'efficienza energetica) non pare veda equamente contemperati il profitto della società con il minimo sacrificio possibile degli interessi dei privati proprietari e con il rispetto, del pari costituzionalmente sancito, della salvaguardia del paesaggio.
Auspichiamo che Terna receda dalle modalità con cui opera e dall'autoritario rigidismo con cui si rapporta con le comunità delle quali non può ignorare il danno di un'opera in questo caso come mai imposta dall'alto, fin dall'inizio contaminata dalla natura puramente privata dell'impresa proponente


FONTE : Il Coordinamento Nazionale “NoElettrodotti Inutili”

giovedì 9 luglio 2015

ELETTRODOTTO, LANCIANO: VIDEO DEGLI SCONTRI - SPINTONI, FERITI E MALORI PER FERMARE OCCUPAZIONE TERRE



Elettrodotto Villanova- Gissi: a Lanciano (Ch), in località Sant'Onofrio, il tentativo dei tecnici Terna di occupare i terreni degli agricoltori si trasforma in una disperata prova di forza, in una sorta di rissa con spintoni, feriti e malori, seppur lievi. 


FONTE : ABRUZZOLIVETV