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venerdì 12 dicembre 2014

ELETTROSMOG: IL GOVERNO ITALIANO PRONTO A INNALZARE I LIMITI DI ESPOSIZIONE

Pubblichiamo qui sotto un'articolo di Giuseppe Teodoro blogger di WILD ITALY che spiega la situazione che si verrà a creare a breve termine analizzata da un altro punto di vista , diverso da quello "istituzionale ".

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Il cerchio si chiude! Dopo lo “Sblocca Italia”, con la munifica elargizione di semplificazioni autorizzative, ecco in arrivo per le multinazionali delle telecomunicazioni il piatto forte: il governo Renzi si dichiara pronto ad innalzare i limiti di esposizione dei campi elettromagnetici per le radiofrequenze attualmente in vigore in Italia.
La notizia – una vera e propria bomba – si è sparsa nei giorni scorsi, dopo l’avvenuta presentazione alla Commissione Europea da parte del Governo italiano del Piano per la diffusione della banda ultralarga, quella “autostrada informatica” definita “l’infrastruttura portante dell’intero sistema economico e sociale”, a cui l’Italia dovrebbe allacciarsi per superare il divario digitale con gli altri Paesi europei.
Tra le misure contenute nel Piano figura quella di “uniformare i limiti nazionali a quelli europei in materia di elettromagnetismo” e “innalzare i limiti elettromagnetici”, ciò per favorire la realizzazione di un mercato unico digitale europeo, standardizzando regole ed opportunità.
Ma cosa significa tutto ciò? Che la rete delle infrastrutture di comunicazione elettronica, cioè l’insieme di antenne, tralicci e ripetitori posti a supporto dei servizi di telefonia mobile, fino ad oggi funzionale alle tecnologie “tradizionali” (gsm, umts, 2g e 3g,), da domani non sarà sufficiente a sostenere le tecnologie di ultima generazione (LTE), quelle che permetteranno di far viaggiare dati a velocità supersoniche, attraverso appunto la banda ultralarga.
La realizzazione, infatti, di una nuova rete di impianti funzionali al 4G non può essere concepita sfruttando il co-siting, ovvero l’utilizzo di uno stesso sito per allocarvi più antenne, come già avviene per gran parte della rete esistente, perché le emissioni elettromagnetiche aumenterebbero al punto da superare i limiti vigenti nel nostro Paese.
Da qui l’idea di innalzare le soglie di legge per uniformarle a quelle di gran parte del resto d’Europa.
E qui sta il problema: l’Italia è il paese dei record, ma anche delle contraddizioni. Ha una legislazione più rigida di tanti altri paesi europei, ma che paradossalmente non ha impedito di realizzare un parco antenne e tralicci più numeroso di quello esistente negli Stati Uniti!
E’ il terzo paese consumatore al mondo di servizi per telefonia mobile, ma vaste aree del territorio accusano il digital divide!
Qualcosa non quadra in questo assurdo panorama di numeri, in cui a rimetterci sono soprattutto le comunità di cittadini, che scontano in termini di rischio per la salute l’invasivo e consolidato fenomeno di “antenna selvaggia”, deprecabile compromesso al ribasso per la qualità della loro vita.

Non si tratta di qualificarsi ambientalisti, verdi o integralisti, per sostenere che la pretesa di aumentare i limiti elettromagnetici è ….. insostenibile!

L’Italia ...... ( leggi QUI l'articolo completo )

FONTE : WILDITALY

mercoledì 10 dicembre 2014

TERZO E ULTIMO INCONTRO SULL'ELETTROSMOG A BRUGHERIO

L’Associazione Sottocorno insieme a l’ Associazione Italiana Elettrosensibili, La Lampada di Aladino onlus di Brugherio e l’Associazione Lorenzo Perrone onlus di Cologno Monzese , con il patrocinio del Comune di Brugherio hanno organizzato tre serate informative sul tema dell'inquinamento elettromagnetico e avrebbero il piacere di averla tra i partecipanti all'evento nell'ultima serata conclusiva 

La partecipazione  è gratuita e aperta al pubblico.

Si parlerà di cos'è l'elettrosmog, elettrodotti, alte e basse frequenze, wi-fi, cellulari,… Ma fanno male o no? Come difenderci? Quali le fasce di popolazione più a rischio? Quali gli effetti biologico-sanitari a medio e lungo termine? Queste e molte altre le domande alle quali i relatori cercheranno di rispondere, relazionando e confrontandosi con il pubblico
  
La terza e ultima conferenza avrà luogo venerdì 12 dicembre pv alle ore 20.45
presso la Sala Consiliare del Comune di Brugherio ( piazza Cesare Battisti 1 )  e avrà come titolo :

"IGIENE ELETTRICA E ASPETTI LEGALI: COME DIFENDERSI DALL'ASSEDIO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI”

Come indicato dal sito del comune di Brugherio sarà possibile vedere la diretta streaming  Vai alla diretta streaming

Per info visita la pagina del comune di Brugherio  

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Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

venerdì 5 dicembre 2014

STUDIO SUGLI EFFETTI CAUSATI DAL VIVERE VICINO AD ANTENNE RADIO BASE DELLA TELEFONIA CELLULARE

Studio dove si rileva che la popolazione esposta alle radiazioni emesse dalle stazioni radio base di telefonia mobile entro 300 metri manifesta con una significatività statistica disturbi tipici dell'elettrosensibilità rispetto  a chi è esposto oltre i 300 m. Le conclusioni dei ricercatori sono assolutamente in linea con quanto esposto nel 2002 dal lavoro del grande ricercatore francese Roger Santini.

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Electromagn Biol Med. 2014 Sep;33(3):206-10. doi: 10.3109/15368378.2013.801352. Epub 2013 Jun 19.

HEALTH EFFECTS OF LIVING NEAR MOBILE PHONE BASE TRANSCEIVER STATION (BTS) ANTENNAE: A REPORT FROM ISFAHAN, IRAN.

Author information
1Department of Medical Physics and Medical Engineering, School of Medicine, Isfahan University of Medical Sciences , Isfahan , Iran.

ABSTRACT
BACKGROUND: In recent years, by tremendous use of mobile phone telecommunication, a growing concern about the possible health hazards has increased greatly among public and scientists. The mobile phone exposure has been shown to have many effects upon the immune functions, stimulating hormones, mammalian brain, sperm motility and morphology, and neurological pathologies syndrome. The aim of this study was to find out the psychological and psychobiological reactions of the people who are living near mobile phone base transceiver stations (BTS) antenna, in Isfahan, Iran.
MATERIALS AND METHODS: A cross-sectional study on 250 randomly selected inhabitants (133 women and 117 men) was performed in October 2012 till November 2012. The inhabitants were requested to complete a standardized questionnaire that focused on the relevant psychological and psychobiological reactions parameters. A computer program (SPSS version16.0, Chicago, IL) was used for statistical analysis using the Chi-square test with Yates correction. All the data were tested using a criterion level of p = 0.05.
RESULTS: The results showed that most of the symptoms such as nausea, headache, dizziness, irritability, discomfort,nervousness, depression, sleep disturbance, memory loss and lowering of libido were statistically significant in the inhabitants living near the BTS antenna (<300 m distances) compared to those living far from the BTS antenna (>300 m).

CONCLUSION: It is suggested that cellular phone BTS antenna should not be sited closer than 300 m to populations to minimize exposure of neighbors.
KEYWORDS:

Electromagnetic field; health effects; microwave radiation; mobile phone BTS
PMID: 23781985 [PubMed - in process]



giovedì 4 dicembre 2014

CONFERENZA DEL PROF MARTIN PALL



VIDEO del Prof Pall che illustra i suoi lavori che sono la base per la costituzione del modello scientifico di nesso causale degli effetti dei campi elettromagnetici sulla  salute umana, che passa attraverso i canali di ioni Calcio.

martedì 2 dicembre 2014

BARLETTA, AVVIATO SMANTELLAMENTO DEGLI ELETTRODOTTI RFI. CASCELLA: «RISPETTATI GLI IMPEGNI»

Giornata storica per i residenti dei quartieri Borgovilla e Patalini che, dopo decenni di attesa, ieri mattina finalmente hanno assistito all'avvio dei lavori di rimozione degli elettrodotti di proprietà della Rete Ferroviaria Italiana relativi alla tratta Barletta-Molfetta.

Ultimata infatti la prima fase, quella dell’interramento dei cavi, è iniziata la seconda tranche di lavori, cioè lo smantellamento e rimozione di tralicci e linee elettriche aeree ad alta tensione. Era dagli anni ’90 che i cittadini residenti chiedevano all'Amministrazione, attraverso numerose petizioni e raccolte di firme promosse da comitati spontanei, di procedere a rimuovere tali fonti di inquinamento elettromagnetico, ubicate a pochi metri dagli edifici, a tutela della loro salute.

“Così si rispettano gli impegni che l’Amministrazione comunale ha assunto con la città di Barletta”, ha dichiarato il sindaco Pasquale Cascella.

lunedì 1 dicembre 2014

CAMPI ELETTROMAGNETICI: IMPLICAZIONI BIOLOGICHE SULLE FORME DI VITA

Studio in cui si mettono in risalto gli effetti dei campi elettromagnetici su diverse forme di vita vegetali e animali.
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ELECTROMAGNETIC FIELDS: BIOLOGICAL IMPLICATIONS ON VARIOUS LIFE FORMS


Aman Preet Singh 1* and Ramneek Kaur2
1Department of Microbiology, Basic Medical Sciences Block, Panjab University, Chandigarh, INDIA-160014
2University Institute of Engineering and Technology, Panjab University, Chandigarh, INDIA-160014
Received for publication: February 05, 2014; Revised: February 11, 2014; Accepted: March 21, 2014

Abstract

The study of the biological effects associated with exposure to electromagnetic energy at radio-frequency/microwave frequencies is a mature scientific discipline. Exposure to electromagnetic fields has become an issue of concern for great many people and is an active area of biophysical research. It is clear that EMF is not going away from our lives as it has become an integral part. Therefore, it is necessary to give directions to the public, as well as companies involved in the area of EMF. This study confirms that artificial sources of anything are more dangerous than natural sources and opening the door for the acceptance of innovative and beneficial technologies. In the end this review is concluded with intense discussion to devise a strategy to overcome the health hazards posed by EMFs.

sabato 29 novembre 2014

FEMMINISMO – SCIENZA – SALUTE

Qui sotto pubblichiamo un articolo di Antonella Nappi, pubblicato il 3 ottobre 2014 sul sito della Libreria delle Donne di Milano ( sezione punto di vista ).

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Desidero un femminismo che studi e ragioni ogni ambito della esistenza. Vorrei coinvolgere le donne nell’esercizio dello sguardo critico su questioni che mi appaiono essere ancora delegate, come leggere gli attacchi speculativi che vengono fatti alla nostra salute e costruire una volontà di difenderla attraverso la salubrità ambientale. L’informazione muta la distribuzione del potere, come ben sappiamo dall’esperienza femminista. Penso che sia utile richiamare nelle donne la consapevolezza del sentimento identitario che ci proviene dal nostro corpo, lo reputiamo capace di una dose di salute e questo ci fa sentire forti. Laura Conti ha creato con i suoi scritti molta attenzione allo sfruttamento che viene operato sulla salute dai sistemi economici, sociali e politici. l suoi libri hanno restituito l’esperienza affettiva che ci lega al corpo e hanno mostrato il legame tra la salute e le condizioni ambientali, hanno stimolato l’investimento politico collettivo nei confronti dei temi ambientali.
 Sara Gandini ha affiancato all'intervento del gruppo di donne che si nomina: “Difendiamo la salute”, apparso nel sito della libreria delle donne alla voce “Punto di vista” il 23 maggio 2014, un articolo che tende a liquidare le preoccupazioni che loro segnalano. È il suo punto di vista, mi dico da mesi, mentre al contempo mi dispiaccio che così poco io riesca a fare per stimolare l’attenzione delle donne sulla delega che diamo al potere di maltrattare i nostri corpi e vorrei controbilanciare i suoi discorsi anch’io.
La medicina ci aiuta quando siamo ammalate ma è prima della medicina che può e deve agire la politica. La scienza è amabilissima nei suoi aspetti sinceri ma è difficilissimo preservarla dalle operazioni del potere. È importante che questo si sappia: non c’à vigilanza politica della popolazione sulla scienza ma una enorme delega.
La prevenzione dalle malattie deve essere una preoccupazione politica, le istituzioni la avocano a sé ma non la discutono con i cittadini, li tengono all’oscuro delle denunce di scienziati indipendenti sui danni che derivano da prodotti inquinanti e impediscono alla popolazione di confrontare, con gli agi che derivano da questi, le ricadute negative sulla salute. Invece la politica deve utilizzare la scienza e l’informazione per dare maggiore libertà di scelta agli individui.
 La longevità va compresa meglio: dagli studi di demografia sappiamo che sono scelte sociali e ambientali a garantire la salute, più della medicina (Massimo Livi-Bacci, Storia minima della popolazione del mondo, Bologna, Il mulino, 1998; Giuseppe Micheli, La transizione sanitaria del novecento in Italia, Milano, Istituto di Scienza della popolazione e del territorio, Università Cattolica, 2000). Graziella Caselli e Viviana Egidi, pubblicano da decenni ricerche che documentano i legami tra la salute e il contesto ambientale: il Sud povero ha avuto una salute magnifica rispetto alla media nazionale per tutto il secolo ’900 e una mortalità anticipata molto minore (1/3 rispetto alla media Italiana); il Nord industrializzato al contrario una pessima salute e una mortalità anticipata maggiore di 1/3 rispetto alla media nazionale. Il tardo sviluppo industriale del Veneto, dagli stessi dati medi del Sud lo ha precipitato in pochi anni alla stessa mortalità anticipata delle regioni industriali (V. Egidi, Trent’anni di evoluzione della mortalità degli adulti in Italia, in “GENUS”, Rivista internazionale di demografia, Università la Sapienza, Roma, gennaio-giugno 1984,; G. Caselli – V. Egidi, A new insight into morbility and mortality transition in Italy, in “GENUS, Università la Sapienza, Roma, luglio-dicembre 1991). Se nel complesso è aumentata la possibilità di vita di chi era nato ottanta, novanta e cento anni fa, è sbagliato pensare che la stessa cosa si presenti per chi è nato dopo, sono gli inquinanti assorbiti lungo la vita un fattore importante per la salute delle persone (Livi-Bacci, op.cit.; G. Caselli, Il contributo dell’analisi per generazioni allo studio della geografia della mortalità in “GENUS”, gennaio-dicembre, 1983; G. Caselli-V. Egidi, L’analyse des données multidimensionelles dans l’étude des relations entre mortalité et variables socio-économiques, d’environement et de comportement individuel, in “GENUS”, n. 2, 1981); in generale tutte le malattie degenerative sono collegabili all’inquinamento ambientale come molti tumori (Caselli-Egidi, 1981 op.cit.).
 Con il protrarsi della vita media sono cresciti costantemente gli anni statistici di vita non autosufficiente (circa 10) e da un decennio sono diminuiti statisticamente gli anni di vita in salute: aumentano cioè gli anni trascorsi assieme ad una malattia cronica e senza vie d’uscita (Livi Bacci ,op.cit., ed anche Lectio Magistralis, 4 giugno 2014, Roma, sede centrale Istat).
 Per gli uomini dal 2004 la vita in salute è scesa a 62 anni (era a 68,9), per le donne è scesa a 61 (era di 71); lo scrivono in una lettera pubblica (18/4/2014 10:41, In Italia continuano a diminuire gli anni di vita in salute, citando la fonte seguente: http://ec.europa.eu/health/indicators/echi/list/index_en.htm): Valerio Gennaro (UO Epidemiologia Clinica, IRCCS – AOU San Martino, IST – Istituto Nazionale per la Ricerca sul cancro, Genova), Giovanni Ghirga (pediatra, Ospedale San Paolo, Civitavecchia – RM), Laura Corradi, (sociologa, Università della California). Questa tendenza è condivisa da altri paesi europei.

La ricerca del 2013 fatta da AIOM con AIRTUM, I numeri del cancro in Italia, escludendo il cancro alla pelle, parla della possibilità di sviluppare un cancro nell’arco della vita per un soggetto su due, un po’ meno forse per le donne. Maria Letizia Rabbone, di Pediatri per un mondo possibile, ha illustrato ad un convegno di Difendiamo la salute come le prime vittime di ogni inquinamento siano i bambini, l’incremento ogni anno dei tumori infantili in Europa è dell’1,2% , in maggioranza nel primo anno di vita; in Italia nel primo anno di vita l’incremento medio è del 2,5%.

È sempre più difficile dimostrare una relazione causa-effetto in epidemiologia, per la presenza di una crescente multifattorialità di inquinanti, già Laura Conti (Questo pianeta, Editori Riuniti, Roma, 1983) sollecitava di rivolgersi alla probabilità e alla compatibilità degli effetti. Inoltre le ricerche epidemiologiche, quando comparano una serie di elementi ambientali nella loro ricaduta su popolazioni che abitano in contesti diversi, accertano ex-post ciò che queste cavie umane hanno subito, senza neppure immaginarlo. Il legame causa-effetto è decifrabile nei laboratori, con ricerche lunghe nel tempo e di vasta portata: l’eziologia richiederebbe grossi finanziamenti economici e politici, ha visto un grande impegno in Lorenzo Tomatis, quando fu lui a dirigere la IARC (International Agency for Research on Cancer): fece conoscere al pubblico internazionale, con una serie di monografie, i danni accertati di moltissime sostanze prodotte e vendute dall’industria. Nei suoi libri e articoli ha denunciato l’assenza di finanziamenti pubblici a queste ricerche e il successo che hanno invece ricerche che promettano di assolvere gli inquinanti. Ha denunciato anche le censure che subiscono i risultati delle ricerche che ostacolerebbero la vendita dei prodotti studiati (suggerisco l’articolo: Ambiente, sviluppo e salute: la grande distrazione, in Indipendenza, XI, 22, 2007; e i testi: L’ombra del dubbio, Sironi Editore nel 2008; Il fuoriuscito, Sironi 2005).

L’esempio recente di questo è l’assenza di informazione sull'utilizzo sempre più intensivo delle onde radio, eppure da decenni sono noti i danni di questi strumenti già utilizzati dai militari e molti scienziati nel mondo ne denunciano la diffusione come una gravissima minaccia per la salute pubblica, da tempo chiedono l’applicazione di un principio di precauzione. Un testo riassuntivo e comprensivo anche di quanto segue è quello steso in sette anni da ricercatori di tutto il mondo: Bioinitiative (http://www.bioinitiative.org/report/wpcontent/uploads/pdfs/BioInitiativeReport2012.pdf).
Laura Masiero (presidente dell’associazione contro l’elettromagnetismo fondata dal Biologo Angelo Levis, A.P.P. L. E.), con lei organizzammo l’ultimo convegno di Difendiamo la salute, letto l’articolo di Sara mi mandò la sua protesta perché la proponessi, se volevo, alla libreria delle donne: «L’intervento che ho letto nella parte che riguarda il rischio tumori da telefoni mobili a mio parere è discutibile e parziale […]  credo che la cosa migliore sia inviarti, in modo che poi tu possa anche girarli ad altre, alcuni articoli […] Andrebbe spiegato che gli studi che indicano dati negativi (a cominciare da Interphone) sono tutti finanziati dai gestori delle reti e dai produttori, lavoriamo su questo da anni; che l’inclusione delle radiofrequenze tra i “possibili cancerogeni” è un compromesso tra le parti in campo, che i dati positivi d’aumento del rischio ci sono e che a causa di questi dati la IARC ha dovuto decidere almeno per la classe 2B (IARC press, release 2011). Dati positivi (cioè affermativi) sui tumori cerebrali si trovano negli studi del gruppo di Hardell (Hardell, Carlberg Hansson-Mild 2006; Hardell, Carlberg, Soder, Soderqvist Hansson-Mild, 2013) e di molti altri autori (uno dei più recenti, Coreau, 2014) riportano un incremento statisticamente significativo (da >100% a >300%) di rischio di tumori cerebrali maligni (gliomi), benigni (meningiomi) e tumori benigni (neuromi) dell’acustico tra gli utilizzatori abituali (da 30 minuti/giorno) dopo 10 o più anni. Dovremmo aggiungere anche il neuroma del trigemino (caso Marcolini vs. Inail, vinto in Cassazione). Un recente studio dimostra come l’incremento di tumori cerebrali  (in 100 paesi) sia correlabile solo alla maggiore penetrazione dell’uso di telefoni mobili (De Vocht, Hannam, Buchan, 2013; Hardell, Carlberg, 2013). Per maggiori dati rimando agli articoli di Levis et al., allegati. / Mettere la nota?/ Infine andrebbe spiegato anche che la spinta economica e le pressioni dell’industria a negare qualunque rapporto tra esposizione e malattia, sono fortissime e invadono la ricerca in modo vergognoso e che i conflitti di interesse all’interno di Iarc sono pesantissimi.
 Quanto alla ionizzazione, beh! è un argomento che i negazionisti tirano in ballo sempre!
In realtà i campi elettromagnetici non-ionizzanti, come quelli prodotti da telefoni mobili e sistemi wireless, possono produrre effetti biologici importanti fino alla modifica del DNA, anche a livelli di intensità di campo elettrico molto piccole, anche a 0,1 microwatt/cmq (Yakimenko, Sidorik, Henshel, Kyrylenko, 2014)».

FONTE : LIBRERIA DELLE DONNE DI MILANO 

venerdì 28 novembre 2014

MORTALITY BY NEOPLASIA AND CELLULAR TELEPHONE BASE STATIONS IN THE BELO HORIZONTE MUNICIPALITY, MINAS GERAIS STATE, BRAZIL

Authors


a Minas Methodist University Center Izabela Hendrix, Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil
b Municipal Government of Belo Horizonte, Municipal Health Department, Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil
c UFMG—Universidade Federal de Minas Gerais-Belo Horizonte, Environmental and Sanitary Engineering Department, Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil
d UFCG—Universidade Federal de Campina Grande, Center of Electrical Engineering and Informatics, Academic Unit of Electrical Engineering, Paraíba State, Brazil
e MRE Engenharia (Electromagnetic Radiations Measurement—Engineering), Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil
f Faculty of Medical Sciences, Medicine-Belo Horizonte, Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil
g UFMG—Universidade Federal de Minas Gerais-Belo Horizonte, Urban Health Observatory, Belo Horizonte City, Minas Gerais State, Brazil

Abstract
Pollution caused by the electromagnetic fields (EMFs) of radio frequencies (RF) generated by the telecommunication system is one of the greatest environmental problems of the twentieth century. The purpose of this research was to verify the existence of a spatial correlation between base station (BS) clusters and cases of deaths by neoplasia in the Belo Horizonte municipality, Minas Gerais state, Brazil, from 1996 to 2006 and to measure the human exposure levels to EMF where there is a major concentration of cellular telephone transmitter antennas. A descriptive spatial analysis of the BSs and the cases of death by neoplasia identified in the municipality was performed through an ecological–epidemiological approach, using georeferencing. The database employed in the survey was composed of three data banks: 1. death by neoplasia documented by the Health Municipal Department; 2. BSs documented in ANATEL (“Agência Nacional de Telecomunicações”: ‘Telecommunications National Agency’); and 3. census and demographic city population data obtained from official archives provided by IBGE (“Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística”: ‘Brazilian Institute of Geography and Statistics’). The results show that approximately 856 BSs were installed through December 2006. Most (39.60%) of the BSs were located in the “Centro-Sul” (‘Central-Southern’) region of the municipality. Between 1996 and 2006, 7191 deaths by neoplasia occurred and within an area of 500 m from the BS, the mortality rate was 34.76 per 10,000 inhabitants. Outside of this area, a decrease in the number of deaths by neoplasia occurred. The greatest accumulated incidence was 5.83 per 1000 in the Central-Southern region and the lowest incidence was 2.05 per 1000 in the Barreiro region. During the environmental monitoring, the largest accumulated electric field measured was 12.4 V/m and the smallest was 0.4 V/m. The largest density power was 40.78 μW/cm2, and the smallest was 0.04 μW/cm2.

Highlights

Base Station (BS) clusters and deaths by neoplasia in the Belo Horizonte municipality have been identified. 
The mortality rate has been higher for the residents within an area of 500 m from the BS. 
The radiation superposition near the BS has also been observed; the nearer the stronger. 
Measured values stay below Brazilian Federal Law limits that are the same of ICNIRP. The human exposure pattern guidelines are inadequate. More restrictive limits must be adopted urgently

All the authors declare that they have no conflicts of interest.






( leggi QUI sul sito www.emfandhealth.com la ricerca completa )

giovedì 27 novembre 2014

A CROSS-SECTIONAL CASE CONTROL STUDY ON GENETIC DAMAGE IN INDIVIDUALS RESIDING IN THE VICINITY OF A MOBILE PHONE BASE STATION.

Nuovo studio (Gandhi 2014) in cui si evidenzia come risiedere entro 300 metri da una stazione radio base possa causare negli esposti seri danni al DNA che potrebbero sottendere a fenomeni di cancerogenesi.

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Author  : 
  • Gandhi G. ( Department of Human Genetics, Guru Nanak Dev University , Amritsar, Punjab , India ) ,
  • Kaur G, 
  • Nisar U.


Abstract

Abstract Mobile phone base stations facilitate good communication, but the continuously emitting radiations from these stations have raised health concerns. Hence in this study, genetic damage using the single cell gel electrophoresis (comet) assay was assessed in peripheral blood leukocytes of individuals residing in the vicinity of a mobile phone base station and comparing it to that in healthy controls. The power density in the area within 300 m from the base station exceeded the permissive limits and was significantly (p = 0.000) higher compared to the area from where control samples were collected. The study participants comprised 63 persons with residences near a mobile phone tower, and 28 healthy controls matched for gender, age, alcohol drinking and occupational sub-groups. Genetic damage parameters of DNA migration length, damage frequency (DF) and damage index were significantly (p = 0.000) elevated in the sample group compared to respective values in healthy controls. The female residents (n = 25) of the sample group had significantly (p = 0.004) elevated DF than the male residents (n = 38). The linear regression analysis further revealed daily mobile phone usage, location of residence and power density as significant predictors of genetic damage. The genetic damage evident in the participants of this study needs to be addressed against future disease-risk, which in addition to neurodegenerative disorders, may lead to cancer.

KEYWORDS: DNA damage; peripheral blood leukocytes; radiofrequency radiations




FONTE : EMF-PORTAL


mercoledì 26 novembre 2014

ELETTRODOTTO IN ABRUZZO: LA LUNGA STORIA DI UNA IMPOSIZIONE CON LA SCUSA DELL’ENERGIA PULITA

ABRUZZO. Prende sempre più corpo  la protesta contro l’elettrodotto Villanova-Gissi che è solo una parte del progetto Terna che dovrebbe continuare fino a Foggia e portare fin lì l’energia in arrivo dal Montenegro. Il tutto  anche attraverso un cavo sottomarino che dovrà “sbarcare” sulla costa pescarese e fino alla centrale di Villanova di Cepagatti.
La protesta continua anche oggi in viale Bovio sotto la sede della Regione Abruzzo dove è previsto un incontro tra istituzioni locali e Terna. Gli ambientalisti che si sono coagulati forse un po’ in ritardo chiedono ora che l’opera venga sospesa anche alla luce delle nuove incredibili incongruenze saltate fuori dalle carte tenute segrete per anni.
Gli ambientalisti chiedono anche che i sindaci che hanno già firmato accordi con Terna li annullino in autotutela perché «non vi saranno benefici effettivi per le popolazioni attraversate dall’opera dopo aver svenduto i terreni».

«OPERA STRATEGICA» La verità è che in provincia di Chieti la popolazione locale da anni sta cercando di opporsi al colosso dell'elettricità Terna e ad AbruzzoEnergia, società di proprietà di A2A (multiutility di Milano e Brescia che gestisce tra gli altri l'inceneritore di Acerra).
L’elettrodotto che attraversa l’Abruzzo è un'infrastruttura tecnologica considerata (fino al 2007) strategica per il trasporto dell'energia, ma da molti osteggiata perché «costosa e dall'impatto irreversibile sui territori».
 La pericolosità di quest'opera sarebbe data dai campi elettromagnetici che vengono considerati perfino dall'AIRC gravemente rischiosi per la salute umana.
Inoltre la presenza di questa grande opera porterebbe ad un notevole deprezzamento dei terreni e delle case.
Nell'ultimo mese il rapporto tra Terna e cittadini è precipitato perché hanno avuto inizio gli espropri. Ora che i presidi di centinaia di persone impediscono ai tecnici della società di entrare nei terreni sembra essersi aperto un tavolo presso la Regione che coinvolge i comitati dei cittadini.
D’Alfonso in prima battuta è sembrato spingere gli ambientalisti a posizioni più concilianti ma ora in presenza della documentazione saltata fuori ieri con gravissimi sospetti di illegittimità anche la Regione dovrà prendere atto che qualcosa non ha funzionato e rivedere la procedura.

leggi QUI l'articolo completo


FONTE : primadinoi.it