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giovedì 9 gennaio 2014

SESTO «COMUNE AL LAVORO PER L’INTERRAMENTO DELL'ELETTRODOTTO»

Sesto san giovanni - Gli uffici tecnici comunali hanno già preso in mano i due progetti, depositati settimana scorsa dalla società Terna, per l'interramento delle linee ad alta tensione che passano in via Sottocorno.
Nei prossimi giorni, il Comune convocherà il comitato che da anni ha intrapreso la battaglia per chiedere un intervento di mitigazione. La questione ora è quella dei finanziamenti. L'ipotesi più onerosa prevede 4,5 milioni (Iva e possibili bonifiche escluse) per mettere sotto terra 1.300 metri di linee. «Incontreremo il Comune di Milano. L'elettrodotto è situato in entrambi i territori. Poi, la richiesta del progetto di fattibilità a Terna porta la sigla dei due municipi - spiega l'assessore all'Ambiente Elena Iannizzi -. L'atteggiamento è stato sempre di collaborazione assoluta, basti vedere divisione per le spese del piano». In una nota il M5Stelle invita a «non perdere altro tempo. L'investimento per lo studio è solo il primo passo. Pretendiamo che sia portato a termine il percorso».


FONTE : IL GIORNO GRANDE MILANO ( Art. del 09.01.2014 di Laura Lana )

martedì 7 gennaio 2014

IL BARBECUE DISTRUTTO A CASCINA GATTI ( MADONNA DEL BOSCO )


Era la meta preferita di tante gite domenicali di numerose famiglie del quartiere Cascina Gatti di Sesto San Giovanni, ma anche dei vicini di Cologno Monzese. Era perché qualche vandalo ha pensato bene di distruggere il forno per grigliate che si trova accanto al santuario della Madonna del Bosco di Sesto San Giovanni. Una piccola oasi di pace e tranquillità, in mezzo al caos metropolitano. A scoprire lo scempio è stata una Guardia ecologica Volontaria del Parco Media Valle Lambro, che ha postato su Facebook lo scatto (Ferdinando Baron, foto di Arselio Sbardella)


INIZIA IL 2014 E SI PARLA DI NOI .....


Terna: interrare le linee elettriche, ma senza costi


Sesto San Giovanni Terna: interrare le linee elettriche ma senza costì L'annuncio sembra promettere bene. «Con un anticipo di quasi tre mesi, Terna Rete Italia ha presentato al Comune di Sesto San Giovanni il progetto per l'interramento diparte delle 3 linee elettriche ad alta tensione che passano nell'area di via Sottocorno». Ma come spesso accade, la possibile beffa è nella coda: «il costo dell'operazione sarà a carico del richiedente». Come dire che i 4,5 milioni di euro preventivati li dovranno pagare i Comuni di Sesto e Milano, o il Comitato di cittadini che da anni si batte per l'interramento della linea, denunciandone la pericolosità per la salute. Perché secondo il gestore della rete «l'interramento non è necessario nè per motivi di salute (la linea rispetta i limiti della normativa italiana sui campi elettromagnetici), né per motivi di sicurezza e qualità». Tra il quartiere Adriano di Milano e Sesto San Giovanni c'è via Pasquale Sottocorno, dove su 150 abitanti si sono verificati 36 casi di cancro. Sospettato numero uno sono proprio i tralicci dell'alta tensione. Secondo Asl e Arpa, tuttavia, tumore e cavi non sono correlabili. Fatto sta che queste linee elettriche sono da anni in attesa di essere interrate, il Comune di Sesto ha deciso, d'accordo col Comune di Milano, di chiedere a Terna uno studio, anticipandone la spesa,il gestore ha presentato qualche giorno fa il progetto di interramento che riguarda 1.300 metri : 4,5 milioni di euro, costi di bonifica esclusi. Chi pagherà? «È presto per dirlo— afferma l'assessore all'Ambiente del Comune di Sesto Elena lannizzi (Prc) — dovremo consultarci col Comune di Milano».

FONTE : articolo del 04.01.2014 Corriere della Sera - ed. Milano (pag.5 ) di Ferdinando Baron
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Elettrodotto da interrare, c'è il progetto

«CON UN ANTICIPO di quasi tre mesi rispetto a quanto annunciato, Terna Rete Italia ha presentato al Comune di Sesto il progetto per l'interramento di parte delle tre linee elettriche a 220 kilovolt che passano nell'area di via Sottocorno». Lo ha comunicato in una nota ufficiale la società, che gestisce l'infrastruttura e che era stata incaricata di effettuare lo studio di fattibilità su costi e modalità per l'operazione. Al municipio sono arrivati due diversi piani. Il primo riguarda 1.300 metri di tratta e prevede una spesa di circa 4,5 milioni di euro. Una cifra assolutamente più sostenibile e in linea con le somme ipotizzate dal Comitato Sottocorno e che va ad archiviare le voci circolate mesi fa su un proibitivo costo di 12 milioni, che avrebbe compromesso tutta la battaglia portata avanti dai residenti della zona a confine tra Sesto e Milano. Proprio in ottica «risparmio», al Comune è arrivata un'altra ipotesi, sempre confezionata dall'operatore. «In una logica di massima L'AZIENDA «Non sarebbe un intervento per ragioni di salute Rispettati i limiti, già rigorosi» collaborazione Terna, a proprie spese, ha presentato anche un progetto alternativo - si legge nella nota - che prevede l'interramento di un minor tratto di elettrodotti, con l'obiettivo di contenere i costi dell'intervento, a beneficio del Comune». A essere interrati sarebbero, in questo caso, 600 metri di tratta, quella più a ridosso delle abitazioni. Non è escluso, sottolinea Terna, che si possano sommare eventuali costi di bonifica nel caso in cui i terreni ex industriali si rivelassero contaminati. IL PROGETTO selezionato, che riguarda una variante alla Rete di Trasmissione Nazionale, dovrà essere autorizzato dal ministero dello Sviluppo Economico. Sotterrare per intero i 1.300 metri di tratta per una spesa complessiva di 4 milioni e mezzo Nascondere nel suolo solo i 600 metri di tralicci più a ridosso delle abitazioni Senza risanamento del suolo, il cantiere avrà una durata massima di 18 mesi per interrare i 1.300 metri di linee ad alta tensione. «Siamo contenti che i tempi siano stati rispettati e aspettiamo ora una convocazione dal Comune per visionare i progetti e conoscere i dettagli - commenta Massimiliano Corraini, rappresentante del Comitato Sottocorno -. Vogliamo capire come è composto il quadro economico, come si arriva a quella cifra e ovviamente poterci confrontare con amministrazione e uffici sulle due proposte». Nelle scorse settimane, i residenti avevano lanciato la richiesta di razionalizzare le linee esistenti, eliminandone una e portando l'altra a 132 kilovolt, così da abbassare l'esposizione al campo magnetico e non perdere altro tempo in attesa dell'interramento. Perché l'elettrosmog fa male alla salute, ribadisce il Comitato che ha già contato 36 malati di cancro e una decina di decessi (gli ultimi poche settimane fa) su 150 residenti. Eppure Terna parla chiaro: «L'interramento non è necessario per motivi di salute, dal momento che la linea attualmente già rispetta non solo i limiti di attenzione ma anche gli obiettivi di qualità per quanto riguarda la normativa italiana sui campi elettromagnetici, che è la più restrittiva e severa in Europa».

FONTE : articolo del 04.01.2014 Giorno Grande Milano ( pag.7 ) di Laura Lana

lunedì 23 dicembre 2013

A U G U R I !!!!


Il 2013 per noi si chiude ricco di eventi , ci aspettavamo di ricevere il progetto d'interramento come promesso dal dirigente Adel Motawi di TERNA durante la trasmissione di RAI1 DEL 29 OTTOBRE 2013 , ma così non è stato.

Vi invitiamo a visionare QUI sul nostro sito il documentario LA COMUNITA' E L'ELETTRODOTTO" girato dall'Istituto Superiore della Sanità , dove di possono notare le sorprendenti affinità e che gli stessi problemi da noi riscontrati sono stati rilevati e certificati anche a Longarina ( RM) con una piccola differenza che li l'elettrodotto in questione è da 60 Kv ( il nostro è da 220 Kv )

Auguriamo a tutti coloro che ci seguono e che partecipano all'attività dell'Associazione i nostri migliori auguri di Buone Feste 2013 e uno speciale augurio per il 2014 che possa essere un anno importante per l'interramento dell'elettrodotto.

Staff Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

venerdì 20 dicembre 2013

ELETTROSMOG, TAR RESPINGE RICORSO VODAFONE A TRENTO

Secondo il tribunale amministrativo regionale il nuovo regolamento sull'inquinamento elettromagnetico per le alte frequenze "è un atto emanato dal Consiglio provinciale nell'esercizio del potere di indirizzo politico", e la sua impugnazione "è inammissibile"



Il Tar di Trento ha respinto il ricorso che era stato presentato da Vodafone contro il regolamento sulla protezione da elettrosmog, approvato con decreto del presidente della Provincia alla fine del 2012.
Secondo la sentenza 408 depositata il 16 dicembre, il Tar stabilisce che il regolamento, che impegnava la Giunta a redigere un piano provinciale di settore sulle infrastrutture delle comunicazioni, mirando alla massima riduzione dell’impatto paesaggistico-ambientale, è “un atto emanato dal Consiglio nell'esercizio del potere di indirizzo politico", e “la delibera consiliare con cui è stata approvata la mozione impugnata è atto privo di lesività, quanto meno sul piano della concretezza e immediatezza, cosicché la sua impugnazione è inammissibile, non solo per la natura intrinseca del provvedimento, ma anche per difetto di interesse".
( leggi QUI l'articolo completo di di Antonello Salerno )

giovedì 19 dicembre 2013

STUDIO INDIANO METTE SOTTO ACCUSA LE ANTENNE DEI CELLULARI

Uno studio condotto dai ricercatori del Netaji Subhas Chandra Bose Cancer Research Institute (NSCRI) ha scoperto che la radiazione emessa dai ripetitori dei cellulari sia pericolosa per la salute degli abitanti nelle zone circostanti. Sostiene che essa possa causare diversi disturbi come affaticamento, perdita di memoria, mal di testa, ipoacusia a problemi più gravi come le malattie cardiache, difetti congeniti e soprattutto cancro. Lo studio è stato condotto osservando 200 persone residenti in zone dove erano presenti molti ripetitori di cellulari nel centro di Kolkata. Praticamente tutti i partecipanti riportavano un qualche tipo di disagio fisico.
Il 70% soffriva di stanchezza, il 30% presentava una perdita parziale della memoria, il 20% soffriva di confusione e il 25% aveva disturbi del sonno, mentre il 20% presentava infezioni dermatologiche e circa il 12-15% aveva un danno uditivo con un 10% del campione che soffriva di problemi cardiaci. Metà dei partecipanti allo studio sosteneva di soffrire di problemi di concentrazione e il 30% sosteneva di soffrire di irritabilità. Lo studio ha anche scoperto che due neonati, nati negli ultimi sei mesi, presentava deficit congeniti.
L’aspetto più interessante evidenziato dallo studio è che la maggior parte dei soggetti osservati sosteneva che tutti i loro disturbi di salute sparivano quando lasciavano le loro case e si ripresentavano quando vi ritornavano.
Uno dei ricercatori, Mukhopadhya, sostiene che l’esposizione continuata ai campi elettromagnetici emessi dalle antenne dei cellulari può scatenare danni cellulari, portando al cancro e a disturbi cardiaci.
Lo standard di sicurezza previsto dalla legge indiana,che si basa sulle linee guida dell’International Convention for Non-Ionizing Radiation Protection, prevede un limite di 0.92 Watt per metro quadrato a 1,800 Mhz e di 0.47 Watt per metro quadrato a 900 MHz per un’esposizione di massimo un’ora al giorno. Nonostante ciò, gli esperti indiani ritengono che non sia sufficiente a tutelare la salute pubblica.

Il direttore del Chittaranjan National Cancer Research Institute (CNCRI), Dott. Jaydip Biswas, sostiene che le antenne dei cellulari non dovrebbero essere installate in aree molto popolate o vicino alle scuole.
L’oncologo Gautam Mukhopadhyay sostiene che l’esposizione continuativa a campi elettromagnetici ha un impatto sulla salute e che, se anche non dovesse causare tumori, è comunque in grado di causare una serie di malesseri che con il tempo possono produrre una malattia importante.
Il Prof. Sudarshan Neogi dell’ IIT-Kharagpur, che ha partecipato allo studio pilota sulla radiazione dei cellulari commissionato dal governo, ritiene che il limite di 0.92 Watt per metro quadro sia errato in quanto si basa su un limite temporale di esposizione di 6 minuti, ovvero prevede che ci siano 23 ore e 54 minuti di non esposizione per consentire il “raffreddamento” dei tessuti, mentre questo non avviene in aree con alta concentrazione di antenne.
In Italia il limite è 1 Watt per metro quadrato per esposizioni acute (19,4 V/m) e 0,001 Watt per metro quadro (ovvero circa 6 V/m calcolato su una media di 24 ore e non più di 6 minuti come avveniva prima del 2012) per esposizioni in aree dove si sosta più di 6 ore.

Il Dott. Fiorenzo Marinelli del CNR di Bologna ritiene che sia necessario quanto prima tornare ad un modello di misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti invece che su 24 ore in quanto nel lungo periodo i picchi di emissione vengono nascosti dal calcolo matematico della media dei valori, di fatto nascondendo gli effetti profondi delle emissioni elettromagnetiche sulla materia vivente.
“In base alla nostra esperienza di ricerca si può affermare che si presentano con maggiore prevalenza sintomatologie e malesseri negli abitanti in prossimità delle fonti di emissioni di radiofrequenza”, conclude il Dott. Marinelli. “Il fatto che la radiofrequenza sia stata classificata nel 2011 come possibile cancerogeno per l’Uomo imporrebbe di tenere le antenne dei cellulari distanti dai luoghi di alta densità abitativa e soprattutto da luoghi sensibili come ospedali o scuole.”

Dott.ssa Francesca Romana Orlando
Vice Presidente di A.M.I.C.A.
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale


FONTE : Indian Times

martedì 17 dicembre 2013

SORRENTO ELETTROSMOG - IL COMUNE INIZIA IL CENSIMENTO

Censire le sorgenti elettromagnetiche presenti sul territorio comunale per verificare il livello di esposizione cui è soggetta la popolazione. È l’obiettivo di un progetto varato dalla Giunta e che troverà concreta attuazione nei prossimi giorni. Un provvedimento del servizio gare e manutenzione, infatti, prevede l’installazione di due centraline in altrettanti punti nevralgici della città. Le apparecchiature avranno lo scopo di monitorare la portata delle emissioni di campi elettromagnetici generati dagli impianti per la telefonia mobile e dai ripetitori radiotelevisivi. La società specializzata cui è stato affidato l’incarico di svolgere il servizio effettuerà anche uno screening del territorio, grazie a sofisticate strumentazioni per la geolocalizzazione, allo scopo di censire tutte le fonti di emissione. Una volta completato lo studio si potrà redigere una mappa delle sorgenti ed anche verificare se chi le ha installate è in possesso di tutte le necessarie autorizzazioni tecnico-amministrative. Il progetto dell’amministrazione consentirà anche di individuare aree idonee alla delocalizzazione degli impianti per le telecomunicazioni già esistenti. I risultati delle analisi ambientali saranno poi pubblicate, con cadenza quotidiana, sia sul sito internet dell’azienda (www.tesem.it), che su quello istituzionale del Comune di Sorrento. I cittadini potranno così sapere sempre quali sono i punti della città dove si registrano i picchi maggiori di elettrosmog. Ci saranno infine, diverse sessioni di misura presso aree critiche individuate dai tecnici dell’azienda e da quelli dell’ente. 

FONTE : POSITANONEWS.IT 

giovedì 12 dicembre 2013

ELETTRODOTTO RIZZICONI, NON SI FERMA LA PROTESTA

Il sinologo veneziano Scarpari  guida la mobilitazione dei cittadini: «C'è pericolo per la salute dei cittadini e per l’ambiente»


MESSINA – Non si fermano le proteste contro la realizzazione dell’elettrodotto Sorgente Rizziconi nella zona tirrenica del messinese, dopo Pace del Mela, Serro e Rocca Valdina anche i residenti di Venetico Superiore si sono mobilitati da diverse settimane per dire no all’ultimazione della struttura e sono insorti contro Terra. Il comitato di cittadini, guidato da un veneziano il professore Maurizio Scarpari, sinologo di fama internazionale che da anni passa le sue vacanze nel bel borgo da fiaba, sono agguerriti e nei giorni scorsi hanno messo in atto una fiaccolata per manifestare contro l’opera. “Da anni passo diversi mesi qui – spiega Scarpari – , questo era un posto fantastico e tranquillo. Mi sono reso conto qualche mese quando ho visto il pilone installato da Terna del pericolo per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Qui i residenti non sapevano nulla e appena si sono accorti che la struttura passava in mezzo al centro cittadino e non dietro la collina si sono allarmati. E’ sotto gli occhi di tutti anche l’impatto ambientale pazzesco di questa struttura, che distrugge un paese storico. I danni si vedranno tra 10 o 20 anni quando i bambini di oggi che hanno tra l’altro, un campetto di calcio vicino al traliccio risentiranno di problemi di salute come è possibile vista la vicinanza di questa struttura. Terna non ha mai risposto alle nostre richieste e ci ha ignorato rimanendo sulle sue posizioni”.

DENUNCIA 170 PERSONE – “Noi così abbiamo presentato una esposto firmato da 170 abitanti alla Procura della Repubblica per ‘l’invasione’ di Terna nel nostro comune senza avvertire prima i cittadini. E’ chiaro a tutti che questo progetto non interessa la Sicilia, ma è solo una pedana di lancio per l’Africa, un progetto che interessa i produttori di energia europei che venderanno energia altrove. Noi non avremo nessun beneficio, ma il prezzo lo pagherà il nostro territorio. Stanno distruggendo un paese che ha una vocazione turistica con reperti architettonici e artistici unici e creeranno problemi alla salute. E non è un caso secondo me che sono tre i ministeri coinvolti nella fase autorizzativa quello dell’Ambiente, dello Sviluppo e dei Beni culturali, ma manca quello che dovrebbe essere il primo ad essere interessato: quello della Salute. Noi comunque, abbiamo scritto formalmente anche al ministero dell’Ambiente spiegando le nostre ragioni e speriamo che obbligherà Terna a fare una variante che non costa niente e che salverebbe un paese, spostando tutto dietro la collina. Il comitato chiede a Terna solo che sia modificato il tracciato riprendendo quello vecchio senza creare nessun impatto ambientale. E anche l’attuale amministrazione comunale, ha deciso nelle scorse settimane di proporre una variante all'azienda e a tutti gli enti interessati”. ( leggi QUI l’articolo  completo ).

martedì 10 dicembre 2013

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO, È ORA DI REAGIRE!

Sono tuttora oscuri gli effetti sulla salute umana e sull’ambiente del cosiddetto inquinamento elettromagnetico o elettrosmog, definito come quel particolare tipo di inquinamento causato dalle onde radio emesse dai campi elettromagnetici. Secondo alcuni studi scientifici, anche una debole esposizione a tali onde radio può provocare effetti biologici. Ad esempio il rallentamento della crescita dell’erba e di altri vegetali, la perdita dell’abilità di navigare dei piccioni o il calo della fertilità dei ratti. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che fa capo all’Organizzazione mondiale della Sanità, ha del resto classificato i campi elettromagnetici fra i fattori cancerogeni per l’uomo.
La legge applicabile, che è la quadro n. 36 del 22 febbraio 2001, distingue fra limiti di esposizione, valori di attenzione ed obiettivi di qualità. Il successivo decreto del presidente del consiglio dei ministri dell’8 luglio 2003 ha stabilito a quanto ammontano tali limiti, valori ed obiettivi. A riprova del carattere assolutamente incerto degli effetti prodotti dall’elettrosmog, la legge citata ha peraltro stabilito all’art. 4, lett. b, l’attuazione di “un programma pluriennale di ricerca epidemiologica e di cancerogenesi sperimentale, al fine di approfondire i rischi connessi all’esposizione a campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza”.
In attesa che i rischi vengano approfonditi, l’inquinamento elettromagnetico continua, anzi aumenta, dato il proliferare di impianti atti a produrlo, in particolare le antenne per la telefonia mobile. Né pare granché consolatoria la previsione, alla lettera f dello stesso articolo della “realizzazione di accordi di programma con i gestori di elettrodotti ovvero con i proprietari degli stessi o delle reti di trasmissione o con coloro che ne abbiamo comunque la disponibilità nonché con gli esercenti di impianti per emittenza radiotelevisiva e telefonia mobile, al fine di promuovere tecnologie e tecniche di costruzione degli impianti che consentano di minimizzare le emissioni nell’ambiente e di tutelare il paesaggio”. Quanti e quali accordi di programma sono stati infatti conclusi?

Il successivo art. 8 prevede inoltre il conferimento alle Regioni di importanti compiti, relativi a “a) l’esercizio delle funzioni relative all’individuazione dei siti di trasmissione e degli impianti per telefonia mobile, degli impianti radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione, ai sensi della legge 31 luglio 1997, n. 249, e nel rispetto del decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a), e dei principi stabiliti dal regolamento di cui all’articolo 5;
b) la definizione dei tracciati degli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV, con la previsione di fasce di rispetto secondo i parametri fissati ai sensi dell’articolo 4 e dell’obbligo di segnalarle;
c) le modalità per il rilascio delle autorizzazioni alla installazione degli impianti di cui al presente articolo, in conformità a criteri di semplificazione amministrativa, tenendo conto dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici preesistenti;
d) la realizzazione e la gestione, in coordinamento con il catasto nazionale di cui all’articolo 4, comma 1, lettera c), di un catasto delle sorgenti fisse dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, al fine di rilevare i livelli dei campi stessi nel territorio regionale, con riferimento alle condizioni di’ esposizione della popolazione;
e) l’individuazione degli strumenti e delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualità di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), numero 1);
f) il concorso all’approfondimento delle conoscenze scientifiche relative agli effetti per la salute, in particolare quelli a lungo termine, derivanti dall’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”.

Sono stati esercitate tali funzioni e come? C’è da dubitare che siano state esercitate in modo adeguato se è vero che il regolamento regionale vigente in materia è precedente alla legge-quadro citata e non prende per nulla in considerazione le antenne per la telefonia mobile. Il più recente (del 2009) Rapporto in materia redatto dall’Agenzia regionale per l’ambiente fa riferimento ad una legge che avrebbe dovuto essere approvata a breve ma di cui in realtà si sono perse le tracce.

In tale situazione di sostanziale inadempimento normativo continua come accennato il proliferare incontrollato di impianti suscettibili di produrre elettrosmog, in particolare i ripetitori di telefonia mobile. Da ultimo, ho avuto notizia di taluni che si stanno costruendo in zone residenziali ed agricole della nobile città di Fondi. Ma il fenomeno interessa varie parti della Regione Lazio e l’intero territorio nazionale.


Non sarebbe il caso di pronunciare, in nome del principio di precauzione, un’immediata moratoria alla costruzione di impianti di questo tipo? Nell’attesa che le istituzioni provvedano, i cittadini hanno il diritto e dovere di tutelarsi con la mobilitazione democratica a tutela della salute propria e dei loro figli e dell’ambiente.

lunedì 9 dicembre 2013

BRESSO, CITTADINI INFURIATI: "BASTA ANTENNE PER I TELEFONI"

Il sindaco Ugo Vecchiarelli ha pubblicato le richieste di Wind e H3G per installare nuove stazioni radio. I residenti si preoccupano per la propria salute

Bresso, 9 dicembre 2013

Alle compagnie telefoniche piace Bresso. Nel Comune più densamente popolato della Lombardia potrebbero arrivare quattro nuovi impianti di telefonia radiomobile, mentre uno già esistente, in via Ticino 9, potrebbe essere potenziato. Lo hanno scoperto da poco e con sgomento, i bressesi, e già si stanno mobilitando.

Nell’arco di meno di due settimane sia Wind sia Tre hanno chiesto alla giunta guidata da Ugo Vecchiarelli di potersi allargare sul territorio. È Wind a puntare più in alto, prospettando quattro nuove stazioni radio base in un'area molto ristretta vicino al confine con l'aeroporto. H3g, invece, chiede al sindaco di ammodernare l'impianto di via Ticino.

Vecchiarelli rigira la richiesta ai suoi concittadini. Non solo dandone notizia sull'albo pretorio, come richiede la legge: "Ho deciso di far pubblicare sul sito del Comune le manifestazioni di interesse degli operatori - spiega il primo cittadino - proprio per dare massima evidenza ai cittadini, che possono fare eventuali osservazioni. L'amministrazione non intende dare nulla per scontato". C'è tempo fino a venerdì per far sentire la propria voce sulla proposta Wind, mentre entro il 4 gennaio il Comune riceve le osservazioni sulla Tre. Si può fare un salto all'Ufficio del Protocollo oppure inviare un fax o una mail tramite posta elettronica certificata agli indirizzi ufficio.commercio@bresso.net e comune.bresso@legalmail.it.

Questi i canali ufficiali. Ma su Facebook si è già scatenata la bufera e c'è chi ha già pronta un'osservazione collettiva. A preoccupare i cittadini bressesi è la vicinanza degli eventuali impianti a edifici sensibili, scuole in primis. "E' fondamentale - si legge in una bozza di osservazione - rispettare il preminente interesse della salute pubblica". Ora tocca ai cittadini farsi sentire.


FONTE : ILGIORNO