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mercoledì 31 luglio 2013

LA SCIENZA COME STRUMENTO DI PROPAGANDA

di Nolwenn Weiler - Tradotto da  Barbara Simona Leva

Studi di parte, pseudo-perizie, finanziamenti occulti: a partire dagli anni ’50 gli industriali hanno iniziato a manipolare la scienza a loro beneficio. Le tecniche di depistaggio della scienza, inaugurate dai giganti della sigaretta, sono oggi utilizzate dai produttori di pesticidi e dagli scettici del riscaldamento globale. La decimazione delle api è diventata un “mistero” e il cambiamento climatico “relativo”. Strategie decifrate da Stéphane Foucart, giornalista scientifico, nella sua opera "La fabbrica della menzogna, in che maniera gli industriali ci mentono mettendoci in pericolo".
Basta!: Gli industriali hanno scelto di storcere la scienza, voi dite, per neutralizzare quello che potrebbe nuocere alle loro attività. Per esempio le rivelazioni sui disastrosi effetti sanitari di alcuni prodotti. Come fanno?
Stèphane Foucart: La tecnica “d’utilizzo della scienza” fu teorizzata da John Hill, un grande comunicatore americano. Gli industriali della sigaretta lo chiamarono a soccorso nel 1953, nel momento in cui venivano pubblicati i primi lavori scientifici sulla relazione tra sigaretta e cancro. A seguito di una riunione d’emergenza (1), John Hill stese un breve testo dove sosteneva, in sostanza: “La scienza è uno strumento molto potente, nel quale le persone hanno fiducia. Non la si può attaccare direttamente. Bisogna procedere diversamente. Bisogna quindi appropriarsi della scienza stessa, orientarla, metterla nelle nostre mani”. John Hill propose in particolare di creare un organo comune ai giganti della sigaretta, per finanziare la ricerca accademica, condotta in seno a laboratori universitari, per esempio. Centinaia di milioni di dollari saranno quindi introdotti nella ricerca tramite quest’organo. Per finanziare gli studi che conducono all’assenza di pericolo nel tabacco, ma non solamente. Hanno per esempio finanziato la ricerca genetica funzionale, che analizza i meccanismi molecolari allo scatenarsi delle malattie.
Questo tipo di ricerca è benefico per gli industriali: le origini ambientali delle malattie, e specialmente del cancro, sono “dimenticate” e occultate....

Leggi QUI l’articolo completo

giovedì 18 luglio 2013

MUOS, L'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: «NESSUN PERICOLO PER LA SALUTE»

La relazione sostiene che sono «rispettati i limiti previsti dalla legislazione in materia di protezione della salute umana dai campi elettromagnetici»

CATANIA – «Nessun pericolo per la salute». La relazione conclusiva dell'Istituto superiore di Sanità esclude l’impatto negativo dei campi elettromagnetici generati dalle antenne del sistema radar Muos degli Usa a Niscemi. «I risultati delle misure sperimentali effettuate dall'Ispra», ( leggi QUI l’articolo completo  )




NO COMMENT ….. ( PROBABILMENTE A BREVE CI DIRANNO CHE RESPIRARE OSSIGENO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE )

martedì 16 luglio 2013

CASO ILVA DI TARANTO : « I TUMORI DOVUTI ALLE SIGARETTE »

Una consulenza tecnica chiesta dal commissario straordinario ribalta le cause dell'aumento dei tumori a Taranto.

NO COMMENT .....

Qui sotto riportiamo una parte degli articoli usciti a riguardo.
Buona lettura 


FONTE : CORRIERE DELLA SERA  
FONTE : REPUBBLICA
FONTE : LETTERA 43

FONTE : IL SOLE 24 ORE

FONTE : LA STAMPA

FONTE : IL GIORNALE

FONTE : LA NAZIONE

FONTE : LIBERO
FONTE : IL MESSAGGERO

mercoledì 10 luglio 2013

ELETTRODOTTI : IL CONSIGLIO DI STATO DÀ RAGIONE AI COMITATI DEL BRENTA

Leggi QUI il testo della sentenza del consiglio di stato

AUTORIZZAZIONE UNICA PER LA REALIZZAZIONE DI ELETTRODOTTI DI RILEVANZA NAZIONALE

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n.3205 dello scorso 10 giugno, approfondisce la disciplina prevista dall’art. 1 sexies del d.l. n. 239 del 2003 (Disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo del sistema elettrico nazionale e per il recupero di potenza di energia elettrica).
L’art. 1-sexies del d.l n. 239 del 2003, come sostituito in sede di conversione dalla legge n. 239 del 2004, e successivamente modificato dall’articolo 27, comma 24, lettera a), della legge n.99 del 2009, prevede che le funzioni in merito alla realizzazione e all’esercizio degli elettrodotti facenti parte della rete nazionale di trasporto dell’energia elettrica sono di competenza dello Stato. Inoltre, dispone che l’autorizzazione unica per la realizzazione di elettrodotti di rilevanza nazionale sostituisce qualunque atto d’assenso e costituisce titolo per la realizzazione del progetto e che l’accertamento della conformità delle opere ai piani urbanistici ed edilizi è di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Il comma 3 dell’art. 1-sexies del medesimo decreto legge prevede, ulteriormente, che l’autorizzazione sia rilasciata a seguito di un procedimento unico, nel rispetto dei principi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241. Il procedimento può essere avviato sulla base di un progetto preliminare al quale “partecipano il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e le altre amministrazioni interessate nonché i soggetti preposti ad esprimersi in relazione ad eventuali interferenze con altre infrastrutture esistenti. Ai fini della verifica della conformità urbanistica dell’opera, è fatto obbligo di richiedere il parere motivato degli enti locali nel cui territorio ricadano le opere”. Corollario di tale disposizione è la necessaria partecipazione al procedimento della Regione e dei Comuni il cui territorio è interessato dal progetto. A questi non spetta, peraltro, l’accertamento della conformità delle opere ai piani urbanistici ed edilizi di cui è esclusivamente competente lo Stato, ma solo l’espressione di un parere.
Nel caso in cui l’autorizzazione unica delle opere progettate non dovesse essere conforme agli strumenti urbanistici comunali, ciò non comporterebbe l’illegittimità dell’autorizzazione stessa.

Nel caso in esame, i giudici di Palazzo Spada si soffermano, in particolare su un altro tema rilevante, quello attinente la compatibilità del progetto di un elettrodotto con i valori paesaggistici e ambientali,.... ( leggi QUI l'articolo completo ) 


FONTE : GIURDANELLA.IT rivista di diritto amministrativo

venerdì 5 luglio 2013

DIRETTIVA 2013/35/UE ELETTROSMOG E SICUREZZA SUL LAVORO


E’ stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale  Gazzetta europea del 29 giugno 2013 la direttiva  2013/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013  riguardante le  disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) (ventesima direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE) e che abroga la direttiva 2004/40/CE.
Possiede un ambito di applicazione rappresentato da  tutti gli effetti biofisici diretti e gli effetti indiretti noti, provocati dai campi elettromagnetici.
Mira, inoltre, alla determinazione dei valori limite di esposizione (VLE) da intendere come il frutto delle relazioni scientificamente accertate tra effetti biofisici diretti a breve termine ed esposizione ai campi elettromagnetici.
Dei valori limiti di esposizione vi sono diverse categorie: VLE relativi agli effetti sanitari», VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a effetti nocivi per la salute, quali il riscaldamento termico o la stimolazione del tessuto nervoso o muscolare; VLE relativi agli effetti sensoriali», VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a disturbi temporanei delle percezioni sensoriali e a modifiche minori delle funzioni cerebrali. A tali VLE si associa poi un livello di azione e cioè i  livelli operativi stabiliti per semplificare il processo di dimostrazione della conformità ai pertinenti VLE.
 La direttiva  2013/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013  contiene le seguenti definizioni:
«campi elettromagnetici», campi elettrici statici, campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo con frequenze sino a 300 GHz;
«effetti biofisici diretti», effetti provocati direttamente nel corpo umano dalla presenza di un campo elettromagnetico;
«effetti termici», quali il riscaldamento dei tessuti attraverso l’assorbimento di energia dai campi elettromagnetici nel tessuto;
«effetti non termici», quali la stimolazione di muscoli, nervi od organi sensoriali;
«effetti indiretti», effetti provocati dalla presenza di un oggetto in un campo elettromagnetico che possono divenire la causa di un rischio per la sicurezza o la salute.

  • leggi QUI l'articolo completo


  • leggi QUI la  la direttiva europea 2013/35/UE del 26 giugno 2013




venerdì 14 giugno 2013

ELETTRODOTTI - SENTENZA STORICA

Una sentenza storica quella emessa dal Consiglio di Stato a proposito dell’elettrodotto Dolo Camin. I comuni di Vigonovo, Saonara, Stra, Camponogara, Dolo e Fossò, da una parte, e i Comitati, dall’altra, dopo anni di lotta sono riusciti ad averla vinta su Terna e sui ministeri all’Ambiente, alle Attività produttive, delle Infrastrutture e Trasporti, nonché sulla Presidenza del Consiglio e sulla Regione Veneto. I ricorrenti si erano appellati contro i decreti ministeriali che avevano deciso la realizzazione dello sconcertante elettrodotto e avverso la sentenza del Tar del Lazio che quei decreti li aveva avallati.
E dire che Terna si era affrettata a dare inizio ai lavori e, ben convinta del suo strapotere, si faceva beffe di chi dubitava che la decisione del tribunale superiore potesse riformare la sentenza n. 4068 emessa dal Tar il 7 maggio 2012. Finalmente ha prevalso la ragione e il Comitato del Friuli Rurale che sin dal primo momento è sempre stato al fianco dei Comuni resistenti e degli amici del Comitati locali, plaude e festeggia con loro una vittoria che a ragione deve definirsi storica. A maggior ragione, per il fatto che a condurre la loro assistenza legale è stato lo stesso avvocato che difende i comuni contrari all’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest. Il Comitato per la Vita del Friuli Rurale si dice certo che la nuova Giunta regionale vorrà distinguersi da chi l’ha preceduta, per dare vita ad una serena revisione del progetto, più consona al valore ambientale delle nostre terre, alla realtà dei fabbisogni energetici e alla tecnologie in campo.
La fiducia nelle istituzioni e nel buon senso delle persone di buona volontà finirà per prevalere e poco importa se Terna ha voluto accelerare i tempi facendosi autorizzare da un inusuale decreto prefettizio l’accesso ai fondi dove fare quei necessari rilievi e sondaggi che evidentemente non ha mai fatto a tempo debito. Poco importa se per anni è riuscita a condizionare i media locali e, ancora oggi, a inondare la stazione ferroviaria di Udine con cartelloni pubblicitari magniloquenti, fatti apposta per acchiappare il consenso dei merli: noi affrontiamo gli eventi a piè fermo, armati di amore di Patria, di fiducia nella legalità e rincuorati dalla odierna sentenza del Consiglio di Stato.
Anche in Friuli Davide saprà vincere Golia e averla vinta su tutti i suoi camerieri e menestrelli!
Aldevis Tibaldi – Comitato per la Vita del Friuli Rurale

DIETRO LA VITTORIA

La battaglia legale sinora è costata 150mila euro

VIGONOVO – Oltre 150mila euro. È questa la spesa complessiva sostenuta da comuni, Comitati e da privati cittadini per i ricorsi presentati nelle varie fasi dibattimentali, prima al Tar del Lazio e poi al Consiglio di Stato. Gli oneri maggiori (45mila euro a testa) se li sono assunti le amministrazioni comunali di Vigonovo (Ve) e Saonara (Pd), i due paesi che con la realizzazione dell’elettrodotto avrebbero pagato più degli altri l’impatto ambientale nei loro rispettivi territori. (V.Com)



lunedì 3 giugno 2013

LE PIANTE CHE MUOIONO VICINO ALLE ONDE WIFI

Un esperimento scientifico danese compiuto da un gruppo di ragazze della scuola secondaria superiore ha suscitato interesse in tutto il mondo e potrebbe farci cambiare idea riguardo la proliferazione dei dispositivi wireless nelle nostre case.
Secondo il sito web danese di notizie DR, cinque ragazze della prima classe superiore di Hjallerup hanno avviato l’esperimento dopo avere notato che quando la notte dormivano con il cellulare acceso accanto alla testa, il giorno successivo mostravano difficoltà a concentrarsi.
Non essendo in grado di condurre un esperimento sugli effetti dei segnali wireless sull’attività cerebrale, le ragazze hanno quindi deciso di osservare la crescita di piante vicino ai router WiFi – e i risultati hanno un che di sconvolgente.
Come riferisce il sito, sei vaschette di semi di crescione dei giardini sono state messe in una stanza senza alcun router WiFi, mentre altre sei vaschette dello stesso tipo sono state collocate in un’altra stanza, accanto a due router WiFi, i quali, stando ai calcoli delle ragazze, emettevano più o meno lo stesso tipo di onde di un comune cellulare.
Nel corso dei 12 giorni dell’esperimento, i semi nelle sei vaschette distanti dairouter sono cresciuti normalmente, mentre i semi vicino ai router non l’hanno fatto. Anzi, le foto diffuse mostrano che molti dei semi collocati vicino ai routersono diventati marroni e sono morti.
“Questo ha scatenato in Danimarca un acceso dibattito in merito ai possibili effetti negativi sulla salute da parte di telefoni cellulari e impianti WiFi,” ha detto alla ABC News Kim Horsevad, insegnante di biologia alla scuola di Hjallerup.
 La Horsevad ha affermato che parte della discussione sugli effetti negativi  dell’esperimento ha riguardato l’ipotesi che i semi di crescione si siano seccati a causa del calore emesso dai router WiFi utilizzati. Ha raccontato che nel corso dell’intero esperimento le studentesse hanno mantenuto sufficientemente idratati entrambi i gruppi di semi di crescione e che le temperature sono state regolate da termostati.
Secondo Popular Science uno studio simile è stato condotto tre anni fa in Olanda, quando i ricercatori osservarono che alcuni alberi nelle aree urbane stavano presentando “protuberanze” sulla corteccia. L’esperimento, effettuato dall’università di Wageningen, ha comportato l’esposizione per tre mesi di 20 alberi di frassino a vari tipi di radiazioni.  Gli alberi scelti per verificare la tolleranza a forti segnali WiFi cominciarono a manifestare tipici segni di malattia da radiazione, tra cui un aspetto lucido, simile al piombo, sulle foglie.
Riguardo all’attenzione che l’esperimento scientifico delle ragazze sta avendo, la Horsevad ha dichiarato che il professore di neuroscienze Olle Johanssen, insieme all’istituto svedese Karolinska, ha manifestato un grande interesse.

“Probabilmente [Johanssen] ripeterà l’esperimento in condizioni scientifiche, in un ambiente controllato e professionale,” ha detto la Horsevad. “Pertanto è ovviamente consigliabile attendere gli esiti dei suoi esperimenti  prima di incentrare importanti decisioni sui risultati dell’ esperimento delle ragazze.”

Fonte: Daniel Bean per ABC News (24 maggio 2013)

Traduzione di Gabriele Picelli per www.times.altervista.org

Guarda qui sotto il video


giovedì 30 maggio 2013

TROPPE ANTENNE NEL TERRITORIO SICILIANO

Lettera inviata da Scicli Bene Comune a Ragusa news 

Scicli - Siamo fortemente contrari al proliferare dell’installazione di macro-antenne sul territorio.
Si propone la costituzione di un Comitato contro l’elettrosmog per rispondere all’esigenza dei cittadini di autotutela riguardo il proliferare di antenne radio base per la telefonia mobile, al fine di giungere ad una pianificazione sensata dell’utilizzo delle tecnologie più avanzate, utili al principio di precauzione e minimizzazione dell’esposizione a fonti di elettromagnetismo auspicato dalla CEE e dalla OMS. Le macro antenne servono ai gestori di telefonia mobile per non perdere…


( Leggi QUI la lettera completa )

FONTE : RAGUSA NEWS

mercoledì 29 maggio 2013

ELETTRODOTTO DI MAGGIANO, UN CASO ANOMALO: TRALICCI TROPPO VICINI ALLE CASE

Se si affronta il problema dei campi elettromagnetici nel nostro territorio, l’attenzione deve essere posta sulla frazione di Maggiano: un caso definito come “un’anomalia” dal dottor Gregorio Loprieno, dirigente medico dell’unità operativa di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica dell’USL2. Così come rappresenta un’anomalia anche la zona di Ponte San Pietro, sebbene in questo caso i livelli di campo elettromagnetico registrati siano inferiori a quelli di Maggiano. Infatti, entrambe queste località sono attraversate dall’elettrodotto “La Spezia-Acciaiolo”: “Una linea – si legge sul sito di ARPAT - che attraversa un territorio particolarmente abitato in 15 comuni e tre province (Pisa, Lucca, Massa Carrara)” e che si estende per una lunghezza di 89,31 chilometri. E proprio per monitorare costantemente e, al contempo, fornire una stima dei livelli di esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dalla linea,....

( Leggi QUI l'articolo di Maria alessia Biancalana di mercoledì, 29 maggio 2013 )