Ecco come si devono usare al meglio, telefonini, computer e microonde
I consigli
di Sergio Crippa, AIE Associazione Italiana Elettrosensibili che, insieme a La
Lampada di Aladino onlus di Brugherio, all’associazione Lorenzo Perrone, per la
prevenzione delle malattie oncologiche e oncoematologiche di Cologno Monzese e
all’associazione di via Sottocorno di Sesto San Giovanni, sono da tempo in rete
nel tentativo di occuparsi e di sensibilizzare su vari livelli relativamente ai
temi dell’elettrosmog.
L’inquinamento elettromagnetico artificiale,
generato da sempre più numerose e invadenti fonti-sorgente utilizzate
quotidianamente, ha raggiunto valori milioni di volte superiori a quello
del fondo naturale. Come possiamo proteggerci
dal “brodo elettromagnetico” nel quale siamo sempre più immersi e che da
anni, con sempre più precisione, la scienza indipendente identifica come
pericoloso per la salute umana e per l’ambiente?
In primo
luogo con la consapevolezza, certificata da centinaia di studi indipendenti,
che l’elettrosmog è dannoso per il delicato equilibrio bio-chimico di tutte le
forme viventi, aumentando il rischio anche di gravi malattie neuro degenerative
e tumori.
Poi,
adottando comportamenti di attenzione-precauzione quotidiana, semplici e di
buon senso, nell’utilizzo di tutti gli strumenti tecnologici con emissione elettromagnetica:
Smartphone
cominciamo
con l’inseparabile cellulare-smartphone (7 miliardi di utenze attive nel mondo)
che non va portato acceso a contatto del corpo: in particolare nel taschino
della camicia-giacca sul cuore e in tasca vicino agli organi genitali.
Procuriamoci un portacellulare schermato (abbattimento anche del 70% delle alte
frequenze) e utilizziamo gli auricolari o il viva voce nelle conversazioni,
possibilmente sempre brevi e possibilmente non in auto. Nell’acquisto di un
cellulare o smartphone, con l’aiuto di un esperto, scegliamo quello con il più
basso valore di SAR (tasso di assorbimento specifico). I cellulari-smartphone
non sono giocattoli o peluches e l’uso ai bambini dovrebbe essere proibito.
Anche agli adolescenti che hanno meningi e scatola cranica più sensibile e in
sviluppo, insegnamo ad utilizzarli con intelligenza: non accesi sotto il
cuscino la notte, ad esempio.
Computer
Passando ai
computer e portatili: nelle connessioni ad internet (come ci raccomandano tra
gli altri il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa) privilegiamo
soprattutto negli ambienti chiusi il cavo e la fibra ottica (cablatura),
piuttosto che le connessioni wireless (wi-fi) senza fili. Appoggiare il
portatile per ore sulle gambe, connessi con chiavetta o in wifi, produce
surriscaldamento e rischi accertati di riduzione della fertilità.
Cordless
Anche i
cordless è meglio utilizzarli con moderazione, perché sono di fatto delle
piccole stazioni radio-base in casa, e possono emettere valori elevati di volt/metro.
Verifichiamo che siano omologati e Eco-Dect ( bassi consumi e minori
emissioni).
Materassi a molle metalliche
Nella stanza
da letto e quindi nel momento delicato del sonno, è molto importante che le
nostre funzioni vitali notturne non
subiscano interferenze elettromagnetiche: perciò meglio evitare materassi a
molle metalliche, cuscini, lenzuola e coperte in tessuto sintetico, testiere e
strutture metalliche del letto, perché possono catalizzare la corrente “sporca”
dispersa nella stanza; attenzione anche a radio sveglie e modem-router wi-fi
accesi sul comodino.
Lampadine
neon
Le lampadine
al neon e in particolare quelle a basso consumo LFC, diversamente da quanto
spesso propagandato, sono oggi considerate da diversi studi fortemente
inquinanti: sia per la presenza di gas tossici, la difficoltà nello
smaltimento, le emissioni di campi elettromagnetici non irrilevanti e possibili
causa di disturbi oculistici e dermatologici. Molto meglio allora, illuminare
la casa con lampade a led: più ecologiche e con ridotte emissioni
elettromagnetiche.
Microonde
Infine anche
in cucina, meglio avere l’accortezza di tenersi a distanza (almeno 1 metro)
mentre il forno elettrico e in particolare il microonde, sono in funzione. Le
emissioni e le dispersioni causate da guarnizioni, griglie e sportelli
difettosi o usurati possono essere elevate.
Molto si
potrebbe ancora aggiungere e approfondire, in particolare riguardo gli
strumenti di “difesa” attiva più tecnici (filtri, tessuti, vernici, cavi e
pannelli schermanti) in caso di forti e disturbanti sorgenti elettromagnetiche
domestiche o sul luogo di lavoro (cabine elettriche, elettrodotti, antenne
radio o di telefonia).
Chi fa parte
dell’AIE?
Uomini e
donne, di ogni età, di diverse professioni (medici, fisici, ingegneri,
impiegati, casalinghe, artigiani, studenti, professionisti) che vivono sparsi
nel territorio nazionale.
Da alcuni
anni si sono accorti di accusare disturbi in prossimità di campi
elettromagnetici (c.e.m.) ad alta frequenza generati da telefonini, stazioni
radiobase, ripetitori radio-televisivi, radar, ponti radio e a bassa frequenza
generati da elettrodotti, elettrodomestici, computers, impianti elettrici delle
abitazioni. Le occasioni di esposizione
si sono verificate per la maggior parte di loro all’interno delle case, situate
in vicinanza di fonti elettromagnetiche ambientali, ma spesso anche nei luoghi
di lavoro o in situazioni individuali; la folgorazione da incidenti elettrici
può sensibilizzare ai c.e.m. alcuni dei soggetti colpiti. Tra i disturbi
riferiti: cefalea, insonnia o sonno non ristoratore, debolezza e facile esauribilità
fisica, riduzione della memoria e della concentrazione, dolori localizzati o
diffusi sia brucianti che lancinanti, disturbi dell’equilibrio, uditivi,
visivi, alterazioni dell’umore e del carattere, sbalzi pressori, palpitazioni
cardiache.
FONTE : NOIBRUGHERIO.IT