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sabato 2 ottobre 2021

IL CAMINO DELL'INCENERITORE E' STATO ABBATTUTO (MA LA CODA DI POLEMICHE E FALSE NOTIZIE PROSEGUE)

La folla sulla collinetta ha raccolto il nostro invito

Il camino dell'inceneritore è stato demolito ed in molti hanno raccolto il nostro invito a vedere la demolizione dalle collinette adiacenti, però su questo argomento notiamo, oltre alla solita strumentalizzazione politica ridicola, polemiche inutili e false notizie per cui ci teniamo a precisare leggendo post e articoli più o meno superficiali o pressapochisti, che la Biopiattaforma invierà al nuovo forno di incenerimento circa 16000 t/annue di residui secchi dei fanghi ricavati da 65 mila tonnellate annue prodotte dai 40 depuratori presenti nell'area metropolitana (e non regionale) che si contrappongono alle 70000 t/annue di rifiuti generici che venivano bruciate prima, non sarà un impianto più grande e più inquinante del precedente, ma sarà più contenuto, meno inquinante e meno impattante, del resto basta confrontare i camini, quello abbattuto aveva un diametro di 5 metri ed era alto 70 mt il nuovo avrà un diametro di 1,6 metri per un altezza compresa tra i 25 e i 30 metri, al controllo di quanto immesso nuovi sistemi di monitoraggio ambientali che non ci risultano essere mai stati in Italia con sensori al camino (nuovi e non riciclati dal precedente) e cinque centraline di monitoraggio installate nell'area circostante oltre ai cosiddetti "nasi elettronici per il monitoraggio degli odori" (argomento che tratteremo più avanti con un post dedicato).

Si può essere più o meno concordi sulla esecuzione di una centrale di questo genere in un area urbana, non sindachiamo le opinioni, rispettabili ed in parte condivise, ci preme però ricordare che questo progetto nato da una giunta di centro sinistra è stato confermato da quella di centro destra nella più totale apacità di una cittadinanza che è molto brava a scrivere sui social ma un assente nella vita della città ed anche se una parte si è svegliata, lo ha fatto purtroppo a tempo scaduto.


Ulteriori precisazione che ci preme dare viste le informazioni sbagliate che circolano, dopo un confronto con i tecnici di CAP Holding, possiamo confermare che Il camino è correttamente caduto nella direzione prevista, ma a causa di un cono di caduta stretto e di una deviazione avuta durante il cedimento della base demolita lo stesso è finito su parte della struttura che conteneva la fossa di raccolta che era in programma di essere riutilizzata, danno che però sarà rimborsato dall'assicurazione della società demolitrice.
Non è stata abbattuta nessuna palazzina uffici come del resto si può verificare recandosi davanti al complesso industriale.

martedì 7 settembre 2021

IL 20/09 - ABBATTIMENTO CAMINO INCENERITORE DI SESTO SAN GIOVANNI

Con un mese di anticipo sul cronoprogramma presentato, il 20 settembre è prevista la demolizione del camino dell'inceneritore di Sesto San Giovanni, evento che di fatto segna la fine dello smantellamento della vecchia struttura e l'inizio vero e proprio del progetto industriale che trasformerà il vecchio impianto nella BioPiattaforma.



Come ci è stato confermato la demolizione NON avverrà per implosione ma per demolizione meccanica e dovrebbe prevedere la chiusura delle strade adiacenti del complesso industriale (tangenziale compresa) per motivi di sicurezza.
Per chi fosse interessato sarà possibile seguire l'evento (previsto per le ore 22/22:30) da una diretta Facebook (posteremo il link appena possibile), o dalle colline del parco della Bergamella.






Appena avremo ulteriori informazioni/conferme di orari, chiusure, link per le dirette le comunicheremo sul sito

lunedì 28 giugno 2021

IL PROGETTO SULLA BIOPIATTAFORMA: AVEVAMO CHIESTO LA CHIUSURA DELL'INCENERITORE E LA RIMESSA DELL'AREA A BOSCO AL MONDO POLITICO (ANCHE A QUELLO CHE OGGI CAVALCA LA PROTESTA PER FINI ELETTORALI) SENZA MAI RICEVERE RISPOSTA

L’ Associazione Sottocorno ha sempre chiesto nel corso degli anni la dismissione dell’inceneritore, la sua demolizione e la relativa bonifica dell’area da destinarsi a BOSCO ripristinando in questo modo la sede originaria dell’alveo del fiume Lambro. 
Questo perché, solo in questo modo, si sarebbero ELIMINATI totalmente le emissioni inquinanti e l'eventuale inquinamento acustico e olfattivo generato dal normale funzionamento dell’impianto.
Consideriamo vergognoso sentire oggi, a distanza di anni, proclami sulla trasformazione in atto dell'area industriale di via Manin.
Fondamentale precisare che tale scelta obbligava in tempi brevissimi ad una gestione dei rifiuti molto differente da quella attuale e votata a porsi come obiettivo il 100% sul recupero e riciclo del rifiuto stesso, cosa quasi impossibile anche solo vedendo cosa si raccoglie oggi in città nonostante le trionfali esclamazioni politiche a riguardo.
Invece la classe politica ha scelto, senza ascoltare la cittadinanza in maniera molto trasversale andando da una giunta di sinistra ad una giunta di destra, di procedere con un progetto di riconversione dell'impianto attraverso un progetto di revamping dell'area, che ci piace ricordare, per non togliere il merito a nessuno, che è stato partorito anni fa dalla giunta precedente guidata da Monica Chittò (con l'assessorato all'ambiente di Rifondazione Comunista) e sul quale dopo un lungo ed estenuante confronto siamo riusciti ad ottenere:
  • una data certa sullo “spegnimento” dell’inceneritore.
  • l’impegno di pubblicare (online) i valori delle emissioni e i limiti di riferimento.
  • far accettare limiti cautelativi (di molto inferiori ai limiti di legge).
  • far fare un processo di Valutazione di Impatto Ambientale (nonostante non ce ne fosse l'obbligo).
  • ottenere compensazioni ambientali per la città e la cittadinanza (e non come successo fino ad ora regalando alla società di turno concessioni e terreni e lasciando il nulla alla cittadinanza)
  • la possibilità di costituire un organo di monitoraggio che avesse indipendenza economica, di espressione a guida civica (i rappresentanti delle associazioni hanno la maggioranza in caso di parità di voto).
Non ci nascondiamo NON era quello che volevamo, ma riconosciamo che per la prima volta è stato messo in discussione un progetto calato dall'alto: aumentando di cinque milioni di euro l'investimento iniziale, migliorando lo sviluppo e il processo industriale iniziale.
Considerando che tutto questo è sostenibile 
  • da un punto di vista economico (senza aggravio di costi per la comunità), 
  • da un punto di vista occupazionale (non verranno lasciati a casa i lavoratori) 
e, anche se a qualcuno non piace ammetterlo, 
  • da un punto di vista ambientale
visto che i modelli definiscono proiezioni di emissioni che in alcuni casi saranno così basse da far fatica a rilevarle e complessivamente di molto inferiori a quelle emesse fino ad oggi, considerando che il progetto alternativo prevedeva la creazione di un impianto di incenerimento rifiuti pari a 100.000 tonn/annue ( non ai 14000 t/annue di fanghi ).
Rimane ancora del tutto oscuro il discorso sulla localizzazione corretta di un impianto del genere, che abbiamo sempre affermato non essere propriamente idoneo ad un'area urbanizzata come la nostra ed identificando l'area del depuratore di Rozzano come la migliore in tutta l'area metropolitana per un impianto di questo genere.
Ad oggi nessuno ha mai dato spiegazioni in merito, forse un giorno verremo a conoscere la verità , forse quando cadrà il muro di omertà che nasconde la scelta politica fatta.
Non ce la prendiamo con chi si è svegliato oggi oppure era presente in silenzio e solo ora si è interessato al problema, riteniamo però che chi allora sapeva e ha deciso volutamente di non esporsi, oggi, a distanza di cinque anni dallo sviluppo del progetto (datato 2016 e dove ora poco si può fare), ha deciso di fare propaganda: una propaganda che nasconde mezze verità quando a tempo debito ci si è VOLUTAMENTE TIRATI INDIETRO.
Alcuni si sono tirati indietro arrivando persino a nascondersi durante gli incontri pubblici, quando invece si poteva contestare il progetto e sostenere con forza un altro tipo di sviluppo su quell'area: questo comportamento lo consideriamo qualunquismo di stampo POLITICO.
I principi espressi su vari volantini che circolano sono sicuramente condivisibili, ma  bisognerebbe porsi la domanda del "perché espressi fuori tempo o meglio volutamente espressi fuori dai tempi."
Abbiamo attaccato "il sistema" QUANDO SI POTEVA OTTENERE QUALCOSA, contrapponendoci negli incontri pubblici, nei consigli comunali aperti e depositando (tramite PEC in data 8-08-18 ) nelle note al PGT un documento di 40 pagine suddiviso in 21 capitoli chiedendo espressamente nel punto 6 la CHIUSURA INCENERITORE E RIMESSA AREA A BOSCO in modo che facesse parte del PMVL, ma eravamo soli. 
Non abbiamo pregiudizi ideologici, ci poniamo degli obiettivi e, a differenza di qualcuno, spesso li raggiungiamo, anche se la realtà è differente da come viene esposta da chi si pone sull'altare della verità assoluta, come sempre si professa sempre bene, tutti perfetti ma si razzola sempre male e soprattutto ci si tira sempre indietro quando c'è da scontrarsi.
L'amarezza e la delusione nel leggere oggi posizioni estreme, condite da mezze verità è tanta.

domenica 16 maggio 2021

INIZIATA LA FASE DI DEMOLIZIONE DELL’INCENERITORE DI VIA MANIN

Dopo l’evento “simbolico” di spegnimento avvenuto il 31 marzo 2021, è iniziata ed ormai entrata nel vivo la prima fase del periodo di demolizione della struttura ovvero quella del “decommissioning” della struttura o meglio dello smantellamento degli arredi interni non recuperabili.


Nelle prime settimane di maggio saranno organizzate tutte le attività propedeutiche alla demolizione (consegna all’impresa per la demolizione, smontaggio dei macchinari, avvio delle bonifiche dei serbatoi …..) mentre a fine maggio, saranno organizzate le attività di ponteggio per le prime demolizioni della struttura.

Tra il mese di agosto e ottobre 2021 saranno avviate le demolizioni delle strutture che non saranno più riutilizzate, ovvero tutto l’impianto tranne lo stabile dove oggi risiedono gli uffici

La demolizione del camino largo 5 metri, avverrà tra il mese di ottobre e novembre 2021 e non avverrà con esplosione controllata come qualcuno sostiene sui social ma con una demolizione meccanica notturna che andrà a demolire la struttura su un letto di sabbia, con probabile chiusura dei tratti stradali adiacenti (tangenziale compresa), ma di questo verrà data comunicazione ufficiale quando sarà definito il progetto e condiviso con le istituzioni.

Il cosiddetto periodo relativo alle demolizioni si concluderà con la rimozione delle relative macerie che indicativamente dovrebbe coprire un periodo di circa 30 giorni.

Abbiamo richiesto un cronoprogramma dettagliato visto che al momento siamo in possesso di un documento preliminare che riporta delle tempistiche meno specifiche riguardanti tutta la progettazione e non solo le fasi della demolizione pur rimanendo valido verrà di volta in volta aggiornato con le relative fasi.

martedì 30 marzo 2021

31 MARZO 2021 - CERIMONIA DI SPEGNIMENTO DELL’INCENERITORE DI SESTO SAN GIOVANNI

 

Inizia di fatto il progetto di riconversione dell’inceneritore di Sesto San Giovanni, che diventerà un polo di economia circolare a 0 emissioni di CO2 di origine fossile con una cerimonia che avverrà mercoledì 31 marzo alle ore 10.00 e che sarà trasmessa in diretta su Facebook e YouTube.

L’evento è sicuramente importante dopo aver interrato l’elettrodotto riusciremo a spegnere definitivamente l’inceneritore, inizia il cammino del primo progetto di simbiosi industriale unico in Italia: la Biopiattaforma, che convertirà i fanghi di depurazione in energia pulita e bio-fertilizzanti e trasformerà la FORSU (frazione umida organica) in biometano.

A causa delle disposizioni di sicurezza anti-covid sarà una cerimonia "contenuta" dove saranno presenti solo:

  • il Governatore della Regione Lombardia
  • il Consigliere della Città metropolitana di Milano
  • il Sindaco di Sesto San Giovanni; 
  • il Sindaco di Cologno Monzese
  • il Sindaco di Segrate
  • il Sindaco di Pioltello
  • il Sindaco di Cormano
  • il Sindaco di Cinisello Balsamo;
  • il presidente di Gruppo CAP
  • il presidente del R.A.B. Biopiattaforma

 

Oltre ai giornalisti che possono accreditarsi contattando il numero 339.8179632

martedì 23 febbraio 2021

INSTALLATA CENTRALINA MOBILE A CASCINA GATTI PER RILEVARE LE EMISSIONI DELL'INCENERTORE

A seguito degli accordi raggiunti ai tavoli del progetto della Biopiattaforma, è stata installata a Cascina Gatti presso il centro Manin la centralina mobile per poter eseguire i rilevamenti dell’aria dal 15 di febbraio al 15 marzo 2021, prima della dismissione dell’inceneritore confermata per il 31 marzo 2021.

Per chi fosse interessato i dati raccolti verranno messi a disposizione alla fine di marzo con modalità che CAP comunicherà successivamente.

L’installazione prevista con gli accordi raggiunti dalle associazioni e comitati che hanno partecipato ai tavoli, è riuscita grazie alla conclusione positiva che c’è stata alla conferenza dei servizi che ha rispettato il cronoprogramma previsto, la localizzazione ha rispettato il principio di poter replicare i rilevamenti avvenuti negli anni precedenti (e quindi confrontabili) e la possibilità di poter connettersi alla rete elettrica in un luogo protetto.



domenica 26 gennaio 2020

MARTEDI' 28 GENNAIO 2020 CONSIGLIO COMUNALE APERTO SULLO STATO DI AVANZAMENTO DELLA BIO-PIATTAFORMA


Al contrario di quanto si afferma su varie piattaforme social, il consiglio comunale aperto NON è per scegliere se procedere o no sulla costruzione della bio-piattaforma, quello si svolse a novembre 2016 e ad esclusione dell'Associazione Sottocorno, Il comitato di Cascina Gatti e il rappresentante dei 5 stelle Massimo De Rosa non vide la partecipazione di nessuno dei gruppi o persone che oggi si dicono scandalizzate al progetto.
Lo scopo, piaccia o no è fare il punto sull'avanzamento dei lavori ad oggi del progetto, che ricordiamolo è stato portato dalla precedente giunta di centro sinistra (dopo averlo nascosto nella sua fase iniziale alla cittadinanza) e avvallato dalla presente di centro destra.

sabato 9 novembre 2019

RICHIESTO UN TERZO CONSIGLIO COMUNALE APERTO SUL PROGETTO DELLA BIOPIATTAFORMA - PER QUALE MOTIVO?



Non comprendiamo la richiesta sottoscritta dalle opposizioni su un terzo consiglio comunale aperto sulla biopiattaforma da eseguirsi ora (autunno 2019) su un progetto fatto, finito e approvato, possiamo anche concordare sulla gravità del mancato ricevimento della richiesta, ma la precisazione che facciamo è proprio sui contenuti che non sono mai stati nascosti a nessuno, anzi sono stati calendarizzati per tempo con la partecipazione fissa dell’azienda che non si è mai tirata indietro ad ogni contestazione o richiesta, forse da parte di qualcuno non c'è stata la volontà o la possibilità di partecipare, anche se quest'ultima ci risulta un po’ difficile da comprendere.
Se ci sarà un consiglio aperto ben venga, noi ci saremo, come ci siamo sempre stati a qualsiasi incontro istituzionale, pubblico o riservato, ma ribadiamo i forti dubbi sui contenuti e le proposte che arrivano ormai a tempo scaduto e che non sono mai state presentate nei tempi consoni.
Sembra che la politica si sia svegliata di colpo e stia cercando visibilità politicizzando una protesta, che possiamo considerare anche legittima da chi non era informato, ci pare però orchestrata a dovere a tempo scaduto.
Comprendiamo l'intento di riportare la discussione nell’unico posto "istituzionale" dove si dovrebbe discutere dei problemi della comunità ovvero la sala comunale, ma non vorremmo che sotto queste proteste ci sia qualcuno che stia lavorando per far saltare questo progetto per poi riproporre la costruzione di un inceneritore più grande (da 100.000 tonn./anno).
Vorremmo essere molto chiari, se il progetto di conversione prevede la formazione di  BOSCO ci siamo (è stata da sempre la nostra proposta), se si deve discutere sulla  BIOPIATTAFORMA, ci siamo come ci siamo sempre stati in questi ultimi tre anni, con le nostre proposte, dubbi e perplessità, ma attenzione perchè il progetto è in fase “avanzata”, se qualcuno invece volesse cogliere l'occasione per riproporre, anche solo l'ipotesi di un nuovo inceneritore (più potente in termini di volumi inceneriti) NO NON CI SIAMO e siamo pronti allo scontro.