Legambiente
contro le compagnie
Installazioni
a Porto Azzurro, Campo nell'Elba e Portoferraio. Nel primo caso il sindaco
esprime "perplessità", ma Soprintendenza e Arpat danno il via libera.
Gli ambientalisti: "Troppo vicine ai centri abitati"
Legambiente
torna alla carica contro l’installazione di antenne per la telefonia mobile
all’Isola d’Elba. Il territorio – attacca la sezione Arcipelago Toscano –
sembra essere “nuovamente alla mercé delle compagnie telefoniche che installano
dove e come vogliono le loro antenne, sfregiando paesaggi e habitat”.
L’associazione ambientalista parla di “occupazione anarchica” del territorio a
danno dell’ambiente “e dei diritti dei cittadini alla salute e
all’informazione”: agli 8 Comuni elbani (la maggior parte dei quali accusati di
“complice disinteresse“) viene perciò chiesto di sospendere le autorizzazioni
per nuove strutture fino a che non sarà approvato “un Piano comprensoriale per
la telefonia”. L’obiettivo è fare ordine tra le questioni di ordine
urbanistico, ambientale e paesaggistico. A puntare il dito contro “il
proliferare incontrollato di antenne” è anche il Comitato No elettrosmog.
Nel mirino
del Cigno Verde finiscono la stazione radio base Wind attualmente in
costruzione a Porto Azzurro (la pratica edilizia venne avanzata nel 2007 da
Nokia Siemens su incarico appunto della società di telefonia mobile), la
richiesta di autorizzazione per una nuova stazione Vodafone a Portoferraio e il
finto cipresso di 17 metri (“suppostone di plastica verde”) che a Campo
nell’Elba avvolge dall’agosto scorso l’antenna Vodafone. A Porto Azzurro il
caso è stato nei giorni scorsi sollevato da alcuni residenti e dal gruppo
consiliare di opposizione. Al sindaco è stata presentata un’interrogazione
poichè “la questione sta creando tra la popolazione un condivisibile allarme”.
Secondo Legambiente i cittadini non sarebbero stati adeguatamente consultati e
il manufatto in costruzione sarebbe troppo vicino alle abitazioni.
Luca Simoni,
sindaco di centrodestra di Porto Azzurro, precisa però che il Comune “non ha
mai rilasciato concessione edilizia”: l’amministrazione comunale – spiega il
primo cittadino – ha infatti sempre espresso “perplessità” sulla localizzazione
del manufatto, anche perché “quel terreno era stato destinato nel nuovo
Regolamento urbanistico a parcheggio pubblico”. La svolta a favore della
società è però arrivata a seguito della sentenza d’appello del Tar e dei pareri
favorevoli della Soprintendenza e dell’Arpat. Simoni precisa comunque che il
livello delle emissioni elettromagnetiche verrà costantemente monitorato.
Una
struttura simile potrebbe presto sorgere anche a Portoferraio, in località La
Biodola (anche in questo caso località balneare che d’estate è affollatissima).
La richiesta d’autorizzazione è stata presentata nelle scorse settimane al
Comune da parte della società Vodafone-Omnitel. Legambiente ricorda
polemicamente “le inamovibili antenne” piazzate in passato a Portoferraio in
località Puntale e sottolinea che la nuova antenna verrebbe installata “ancora
una volta a un passo dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ancora una
volta in un’isola che fa parte di un International bird area e di Rete Natura
2000 dell’Ue”. A chiedere di rigettare la richiesta di autorizzazione è anche
il “Comitato No elettrosmog”.
Lo scontro
sulle antenne per la telefonia mobile si era riacceso lo scorso agosto a
seguito dell’installazione a Campo nell’Elba di una stazione radio base
Vodafone. L’operazione è andata a buon fine malgrado oltre 400 firma di
protesta, la presentazione di alcuni esposti e roventi polemiche sul suo iter
autorizzativo . L’antenna, alta circa 17 metri, si trova in una vigna a una
cinquantina di metri dalle abitazioni. La struttura è stata nascosta e avvolta
all’interno di un finto cipresso di plastica. “Camuffamento” che aveva spinto
Legambiente a parlare appunto di “orribile suppostone di plastica verde”. La
“guerra” contro le antenne non è ancora finita.
FONTE : IL FATTO QUOTIDIANO