Nasce il catasto nazionale dei tralicci e di tutte le sorgenti di emissioni elettromagnetiche: il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Non ci saranno più scuse: con questo strumento, e con i catasti regionali, chi dovrà autorizzare l’installazione di impianti che espongono la popolazione a inquinamento elettromagnetico avrà la possibilità di sapere se tale esposizione diventa eccessiva. Ora l’incognita è: verrà usato per garantire la popolazione oppure no?
8 Maggio
2014 - Pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela
del territorio e del mare il provvedimento che sancisce la “Istituzione del Catasto nazionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici edelettromagnetici e delle zone territoriali interessate al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell'ambiente”, un supporto informativo
potenzialmente molto utile per le attività di monitoraggio e controllo
ambientale.
Il Catasto
Nazionale opererà in coordinamento con i catasti regionali, che forniscono al
Catasto Nazionale i dati e le informazioni di competenza regionale. Il catasto
potrà risultare utile per enti e istituzioni che dovranno valutare e
autorizzare eventuali nuovi impianti o controllare l’attività di quelli esistenti,
in modo da valutare correttamente l’impatto su ambiente e salute. Ma lo
strumento sarà utile anche ai cittadini. Infatti attraverso il Catasto
Nazionale sarà possibile conoscere l’ubicazione delle sorgenti sul territorio e
le loro caratteristiche tecniche, nonché identificare i gestori degli impianti.
Ancora, il Catasto sarà utile alla costruzione di mappe territoriali di campo
elettrico e magnetico, per rappresentare lo stato dell’ambiente.
Nell’Allegato
al Decreto viene descritta la struttura della base di dati che costituisce il
Catasto nazionale, con l’indicazione delle informazioni che devono essere
contenute, relative a sorgenti a radiofrequenze quali impianti per
telecomunicazione (stazioni radio base per telefonia mobile, trasmettitori
radiotelevisivi, ponti radio ecc.) e radar, e sorgenti a frequenze ELF di
maggiore interesse per l’impatto sull’esposizione della popolazione e, più in
generale, sull’ambiente ed il territorio (linee elettriche di distribuzione e
trasporto dell’energia elettrica ad alta ed altissima tensione).
In
particolare, per la struttura della base dati per le sorgenti a radiofrequenze
si fa presente che la tipologia di dati da gestire e le strutture da costruire
si riferiscono a dati anagrafici e legali dei gestori, dati anagrafici e
geografici del sito, caratteristiche fisiche dei sistemi irradianti, compresi i
diagrammi di irraggiamento orizzontale e verticale.
Per le
sorgenti a frequenze ELF le tipologie di informazioni si riferiscono ai dati
anagrafici e legali dei gestori, ai dati anagrafici della linea, ai dati
anagrafici e geografici, nonché alle caratteristiche fisiche di impianto,
sostegno, tronco, tratta e campata.
In entrambi
i casi sono a disposizione modelli di tabelle utili a fornire le informazioni
richieste per l’alimentazione del Catasto Nazionale.
FONTE : IL CAMBIAMENTO.it