Qui sotto pubblichiamo la petizione lanciata da Comitato No Antenne Pedavena (Italy) che invitiamo a leggere e a sottoscrivere sul sito :
https://www.change.org/p/ministero-dell-ambiente-abolizione-legge-gasparri-e-tutela-contro-l-elettrosmog ( clicca sopra per accedere )
---------------------------------------------------------------------
Al Ministero dell’Ambiente, dell’Istruzione, della Salute e dello Sviluppo Economico
In data 27 dicembre 2013 , nel terreno di un privato cittadino del Comune di Pedavena , Belluno, alle porte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, in una zona ad alta densità abitativa, vicino ad una scuola dell’infanzia ed alla biblioteca civica, veniva installata un’antenna Telecom “BU-33” per trasmissione dati (4G) contro la volontà della popolazione (erano state raccolte 800 firme in quattro giorni nell’autunno 2012) e contro la volontà dell’amministrazione comunale che , in tal senso, aveva deliberato all’unanimità.
Delibera successivamente impugnata da Telecom per abuso di potere tramite ricorso al T.A.R., ma vinta dallo stesso comune di Pedavena nell’estate 2013.
Ciò è potuto avvenire solo in ottemperanza al dettato del Decr. Legisl. 259/2003 (Legge Gasparri).
In tutta Italia esistono crescenti e numerosi esempi di opposizione a questo tipo di installazioni in primis per motivi di salvaguardia della salute pubblica e della tutela del paesaggio, non ultimo dell’interesse puramente economico legato al diritto di godimento di una proprietà.
Ritenendo non indispensabile l’investimento di milioni di euro per la realizzazione di questi apparati tecnologici, senza tener conto che lo IARC (International Agency for Research on Cancer) nel 2011 ha classificato i campi elettromagnetici di radiofrequenza come possibili cancerogeni di “classe 2B” ,e soprattutto, avendo ben presente l’Appello di Friburgo del 2002 redatto e sottoscritto da un gruppo internazionale di medici e studiosi tra i più stimati nel mondo scientifico
CHIEDIAMO
Il rispetto del principio di precauzione (di cui all’art.191 paragrafo 2 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea) ;
- Una riduzione dei valori di esposizione innalzati nel 2012 all’interno del “decreto sviluppo-bis”, art.14 decreto-legge n.179 del 2012 da 6V/m a “0,6 V/m e nel medio termine ridurli a 0,2V/m” come espresso dal rapporto Bioinitiative 2012 e dall’ICEMS (International Commission for electromagnetic safety) citati anche dal Consiglio d’Europa e dal Parlamento europeo;
- Programmazione di periodici controlli sulle emissioni e sanzionare le inadempienze;
- Programmazione di adeguati investimenti su metodologie più sicure per la salute dell’uomo come reti via cavo in fibra ottica che ad oggi rappresentano l’unica tecnologica per trasmissione voce e dati efficiente e priva di controindicazioni per la salute dell’uomo;
- Programmazione della sostituzione delle antenne con la metodologia sopra citata;
- Garanzia della tutela della salute dell’uomo (art. 32 Costituzione) e la salvaguardia degli aspetti paesaggistico-ambientali dell’intero territorio nazionale (art. 9 Costituzione);
- Che parte degli utili derivati dall’extragettito della gara LTE , 4 M€ sono quelli ottenuti contro una previsione di 2,4 M€, vengano destinati alla ricerca scientifica sugli effetti dei campi elettromagnetici di radiofrequenza sugli esseri umani e per l’implementazione della fibra ottica.