L’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia (affiliata
all’International Society of Doctors for the Environment – ISDE) esprime ancora
una volta grande apprezzamento e convinto sostegno all’azione e al lavoro di
studio e ricerca del Prof. Angelo Gino Levis, uno tra i più illustri scienziati
e studiosi internazionali in tema di interazioni tra campi elettromagnetici e
sistemi viventi.
Il Prof. Angelo Gino Levis, già Ordinario di Mutagenesi ambientale
all’Università di Padova e vicepresidente dell’Associazione APPLE (Associazione
Per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog) è anche tra i protagonisti che,
sulla scorta di studi, perizie e di una comprovata e rigorosa documentazione
scientifica, hanno chiesto al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio di
ordinare al Ministero della Salute e al Governo di effettuare immediatamente
una campagna di informazione pubblica su scala nazionale per rendere noto il rischio
di tumori determinato dall’utilizzo dei telefoni cellulari, e sulle modalità
per annullare o ridurre l’esposizione delle persone e in particolare dei
bambini a questi dispositivi tecnologici che emettono onde elettromagnetiche ad
altissima frequenza e che ogni giorno vengono utilizzati da oltre 40 milioni di
italiani.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro il 31 Maggio 2011 ha
classificato le radiazioni a radiofrequenza emesse dai telefoni mobili come “agente
possibile cancerogeno” per l’uomo, sulla base dell’aumento del rischio di
tumori cerebrali – fino al raddoppio, dimostrato in studi epidemiologici
effettuati su larga scala.
Il rischio di incidenza di neurinomi acustici nel lato della testa ove si è
utilizzato il telefono cellulare è più che raddoppiato nelle persone che
utilizzano telefoni cellulari da circa 10 anni e che abbiano un tempo di
esposizione giornaliero compreso tra 6 e 32 minuti per un totale di 1000/2000
ore complessive.
Con questa azione legale, che non ha precedenti in Italia, è stato chiesto
al TAR del Lazio di applicare il Principio di precauzione (art. 191 Trattato
dell’Unione europea) ovvero che anche in assenza di certezze definitive sul
legame causale tra esposizione a campi elettromagnetici e tumori, si ordini in
via di urgenza al Governo una azione di informazione diffusa e corretta al fine
di una concreta prevenzione nell’interesse della collettività nazionale.
Roberto Romizi, presidente dell’Isde Italia