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mercoledì 23 aprile 2014

“HO SCOPERTO QUASI PER CASO COME CALCOLARE L’ELETTROSMOG CON L’IPHONE”

20 aprile - Mi chiamo Ivan Colasanti, vengo dalla provincia di Roma e sono uno studente di 23 anni presso la facoltà di ingegneria informatica dell’università “La Sapienza”.
Tutto quello che riguarda i gadget elettronici è stato da sempre il mio pane quotidiano, tanto da non fermarmi solamente a voler utilizzare la tecnologia ma soprattutto ad avere una grandissima curiosità su tutto quello che c’è dietro: dalla costruzione fino ai minimi dettagli di tutto quello che c’è dietro.
La mia idea nasce per caso: mi stavo recando ad un appuntamento utilizzando ilprogramma di navigazione integrato nel mio smartphone, quando mi sono chiesto in che modo riuscisse a captare l’orientamento così accuratamente, promettendomi di indagare una volta rientrato a casa.
Una veloce ricerca su internet ed ecco la risposta: un magnetometro molto preciso, integrato direttamente nel device ed in grado rilevare costantemente i mutamenti del campo elettromagnetico di base del nostro pianeta.
Qui è nata l’idea di iElectrosmog: perché sfruttarlo solamente per far funzionare una bussola, quando con i dovuti accorgimenti avrebbe potuto trasformarsi in uno strumento professionale per la rilevazione delle onde elettromagnetiche e quindi dei livelli di elettrosmog ?
Da quel giorno si sono susseguite diverse nottate di programmazione e test, mettendo in campo alcune nozioni acquisite sui banchi dell’università, ma soprattutto molta fantasia e la volontà di creare qualcosa che potesse essere utile alla collettività.
Il mio obiettivo era quello di creare un’applicazione funzionante che riportasse valori reali e che permettesse, a quei pochi interessati, di fare seria prevenzione. Ovviamente non ho mai pensato di poter competere con i soliti giochini che sono molto in voga in questo periodo, avevo quindi la consapevolezza si trattasse di un software “di nicchia”, però perché non tentare?
Dal giorno dell’approvazione e quindi entrata in commercio, non mi sono curato del numero dei download, essendo preso da diversi impegni… fino a quando ricevo la telefonata di un giornale locale : “abbiamo scaricato la tua app, vogliamo intervistarti”. Controllo i dati di vendita : in 3 giorni sfiorati i 1000 download, molti blog ne parlano, recensioni ottime.
Ero convinto che il mondo della tecnologia stesse prendendo una piega sbagliata, ero convinto che per emergere si dovessero creare esclusivamente contenuti con il solo scopo di volerci lucrare sopra, molto spesso inutili sotto il punto di vista funzionale: mi sono ricreduto in fretta.
Sicuramente la serendipità ha giocato un ruolo fondamentale nel portare a termine questo progetto ma, a distanza di una settimana dalla conclusione di questo piccolo progetto, posso dire di essere veramente soddisfatto e di aver imparato sicuramente una lezione: conviene puntare sempre in alto, avere ottime aspettative si rivelerà decisivo per il raggiungimento dei vostri obiettivi.

IELECTROSMOG, L'APP PER MISURARE L'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO


Di tutte le forme di inquinamento con le quali ci roviniamo quotidianamente la vita, quello elettromagnetico è il meno conosciuto e il meno studiato, tanto che molti non ne sospettano neanche l'esistenza. E invece il cosiddetto elettrosmog è un problema più serio di quanto si pensi, e anche se la comunità scientifica non è unanime nel riconoscerne i pericoli (gli anti-onda sostengono che i campi elettromagnetici possano causare tumori) l'attenzione alla questione è sempre altissima.
Come lo è anche il rischio di esagerazioni: c'è chi smette di usare il cellulare per paura di ammalarsi nonostante l'OMS abbia dichiarato che «a oggi, nessun effetto dannoso per la salute è stato riconosciuto come causato dall'uso di telefoni mobili», chi vive nel terrore delle microonde, chi protesta se si ritrova un ripetitore dietro casa. E poi c'è l'oggettività dei dati: la maggior parte dei Paesi del mondo che hanno adottato una legislazione a riguardo tendono alla prudenza e alla conservazione, provando a limitare la diffusione di prodotti potenzialmente pericolosi e incoraggiando all'attenzione i propri cittadini, in attesa di avere conferme definitive sul rischio legato all'elettrosmog.
Prudenza o meno, c'è un'App che siede fieramente al primo posto tra quelle più acquistate su App Store. Si chiama iElectrosmog, è un prodotto italiano (il creatore di chiama Ivan Colasanti) e, sfruttando il magnetometro presente nella bussola di iPhone, è in grado di misurare il campo elettromagnetico della stanza dove ci si trova, e fornire informazioni riguardo al rischio (o meno) nel quale siamo immersi. La descrizione dell'App promette di rilevare qualsiasi campo elettromagnetico circostante: «Ferrovie, condutture elettriche, apparecchi elettronici, antenne che emettono radiazioni», e «tiene conto del naturale campo magnetico emesso dal nostro pianeta e di quello emesso dallo smartphone stesso, escludendoli quindi dalla rilevazione». Come potete vedere dalle foto che trovate qui sotto, l'interfaccia di iElectrosmog è semplicissima e di facile lettura: se ci si trova in un contesto pericoloso, la scritta WARNING! in rosso non dovrebbe essere complicata da interpretare. L'App costa, per ora, .99 cent, prezzo di lancio valido ancora per qualche giorno. Se siete preoccupati dallo smog elettromagnetico, la soluzione è a portata di clic.


FONTE : youtech.it

martedì 22 aprile 2014

ELETTROSMOG, ALLARME DEI PEDIATRI: ‘VIETARE IL TELEFONINO FINO A 10 ANNI’

Roma - «Vietare l’uso del telefonino ai bambini sotto i 10 anni». Più che un appello, quello lanciato dalla Società italiana di Pediatria preventiva e sociale, è un vero e proprio grido d’allarme nel nostro paese che è «al primo posto per numero di telefonini posseduti e in cui – specifica la dottoressa Maria Grazia Sapia, esperta delle relazioni tra il bambino e l’ambiente – l’età media degli utilizzatori si va abbassando sempre di più». Un allarme che si tradurrà al più presto in «linee guida per limitare il più possibile l’uso dei telefonino ai bambini, evitandone totalmente l’uso fino ai 10 anni e limitandone, con le dovute precauzioni, l’uso anche per i più grandi».

È vero che i bambini di oggi sono nativi digitali e che i telefonini ormai non servono più soltanto a comunicare e rappresentano per i bambini qualcosa di simile a un “parco giochi”, ma è anche vero che gli effetti dell’utilizzo dei cellulari sono sempre più evidenti.  «I telefonini – sottolinea Sapia – sono delle ricetrasmittenti che si appoggiano all’orecchio per parlare ed è provato che l’interazione dei campi elettromagnetici con un sistema biologico come quello umano provoca un aumento localizzato della temperatura nell’organismo. Le esposizioni molto prolungate possono determinare necrosi dei tessuti». Inoltre sono allo studio le relazioni tra l’uso del telefonino, la perdita di concentrazione e memoria, la minore capacità di apprendimento, l’aumento dell’aggressività e i disturbi del sonno dei più piccoli.  Un altro aspetto riguarda la dipendenza dal telefonino che può recare, dicono dalla SIPPS, «danni gravissimi allo sviluppo psichico e sociale, alla pari delle dipendenze da droga, alcol e fumo – conclude il presidente della SIPPS, Giuseppe Di Mauro -, oltre allo sviluppo di un vero e proprio isolamento dei ragazzi che invece di parlarsi continuano a comunicare tra di loro tenendo lo sguardo fisso sullo schermo». (wise society)

FONTE : OSTITV.IT

PER LA RETE WI-FI LA REGIONE LIGURIA DEVE TENER CONTO DELL'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO E DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE.

Legambiente chiede da tempo che una nuova normativa ponga come limite cautelativo il valore di 0,2 micro tesla, e renda obbligatoria la dichiarazione del campo magnetico generato da qualunque elettrodomestico alla distanza di normale utilizzo
Nei giorni scorsi a Vezzi Portio abbiamo sentito il Presidente Burlando dichiarare di voler estendere la rete Wi-Fi all'intera la regione Liguria per dare la possibilità a tutti di connettersi liberamente alla rete internet.
L'intervento darebbe quindi la massima copertura, oltre che sulla costa anche all'entroterra, venendo incontro alle richieste dei 115 Comuni che hanno già manifestato interesse per questa tecnologia.
L'operazione, secondo Burlando, dovrebbe essere completata entro il 2014, con il costo di circa mezzo milione di euro.
I “Verdi” savonesi, nel dichiarare di essere ovviamente favorevoli alla diffusione della banda larga internet perché più comunicazioni di dati e di informazioni significano più democrazia , ritengono necessario innanzi tutto, per un vero progresso, tenere conto dei principi di precauzione relativi alla salute, come richiesto dai più importanti istituti di ricerca.
I campi elettromagnetici hanno un'azione mutagena, capace cioè di modificare il DNA delle cellule. Le mutazioni genetiche possono provocare cancro e malattie degenerative in un certo numero di persone.
La discussione nel mondo scientifico riguarda solamente la quantità entro la quale il rischio di malattia può essere “socialmente accettabile”.
Campi elettrici e magnetici esistono già in natura, ma la maggior parte dei campi presenti nel nostro ambiente sono artificiali e legati a diverse tecnologie elettriche e elettromagnetiche.
Se è vero che i campi dei ripetitori Wi-Fi hanno una bassa intensità è altrettanto vero che, per il moltiplicarsi delle antenne necessarie alla telefonia mobile e alle televisioni, oltre a tutti gli altri congegni elettrici già presenti nelle nostre case(forni a microonde ecc.), i “limiti accettabili” vengono rapidamente superati.

L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro(AIRC) che fa parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) delle Nazioni Unite e l' International Commision for Elettromagnetic Safety, hanno inserito i campi magnetici, sia quelli ad alta che a bassa frequenza, tra i fattori che possono provocare danni tumorali, anche se non c'è ancora accordo sulle dosi limite di esposizione.
I ricercatori dell'Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di un bambino di cinque anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte maggiore rispetto a quella di un adulto.
Lo stesso Consiglio d'Europa ha raccomandato di evitare la tecnologia Wi-fi nelle scuole per proteggere i più piccoli. Già molte scuole proibiscono, giustamente, l'installazione dei ripetitori
Wi-Fi nelle vicinanze. Infatti, sono proprio le nuove generazioni quelle più esposte all' accumulo nel tempo di stimoli mutageni, con conseguenti rischi di future malattie (Alzheimer ecc.).
A questo punto, sarebbe auspicabile un maggior impegno nel ridurre tutte le fonti di rischio e agevolare le trasmissioni via cavo: L'Italia ha una rete di 7500 km di cavi elettrici che, con una nuova tecnologia oggi disponibile, potrebbe benissimo fornire in modo capillare ovunque l'internet a banda larga, anche in luoghi impervi e isolati. Verrebbero ridotti moltissimo i ripetitori nocivi.
Molti ricercatori concordano nel definire un valore limite cautelativo per i campi magnetici a 0, 2 micro tesla, mentre la normativa vigente pone il limite a 100 micro tesla, cioè 500 volte più alto.
Legambiente chiede da tempo che una nuova normativa ponga come limite cautelativo il valore di 0,2 micro tesla, e renda obbligatoria la dichiarazione del campo magnetico generato da qualunque elettrodomestico alla distanza di normale utilizzo. I Verdi concordano.

Scrivono in una nota i Verdi Savonesi

FONTE : SAVONANEWS.it

sabato 19 aprile 2014

martedì 15 aprile 2014

ELETTRODOTTO DEL QUARTIERE ADRIANO: CHIESTI AD ARPA E ASL UNO STUDIO EPIDEMIOLOGICO E UNO SUI CAMPI ELETTROMAGNETICI

Comunicato stampa comune di Sesto San Giovanni   
Data di pubblicazione: 15/04/2014

I Sindaci di Milano Giuliano Pisapia e di Sesto San Giovanni Monica Chittò hanno scritto ad Arpa Lombardia e all'Asl Milano per chiedere uno studio approfondito sui campi elettromagnetici e uno studio epidemiologico sugli abitanti delle vie Sottocorno, Lombardia e per Crescenzago.
La vicenda è quella relativa all'elettrodotto di via Adriano, oggetto di molte preoccupazioni da parte degli abitanti della zona di confine tra Sesto San Giovanni e Milano a causa di una possibile nocività delle onde elettromagnetiche prodotte dall'impianto.
In seguito ad esposti dell'associazione di abitanti Sottocorno, già nel 2011 sono stati compiuti due rilievi in merito alle emissioni elettromagnetiche e recentemente Terna, gestore delle linee elettriche, ha presentato una studio di fattibilità dell'interramento e un progetto di massima chiesto dai due comuni.
Ora, per avere un quadro della situazione il più possibile chiaro, i sindaci di Milano e Sesto San Giovanni hanno chiesto ad Asl uno studio epidemiologico sistematico sugli abitanti delle vie Sottocorno, Lombardia e per Crescenzago per verificare "la presenza o meno di un'incidenza, di valore superiore alle medie, di problematiche di salute nei residenti del quartiere" e, "qualora questa fosse verificata si ritiene necessario un ulteriore approfondimento che vada nella direzione di definire un'eventuale correlazione diretta tra la presenza dell'elettrodotto e le problematiche di salute dei cittadini".
Contemporaneamente ad Arpa Lombardia "si richiede […] la rilevazione del campo induzione magnetica presso i condomini delle vie Sottocorno, Lombardia e per Crescenzago".

FONTE : COMUNE DI SESTO SAN GIOVANNI

COMUNICATO STAMPA RETENOELETTROSMOGITALIA

15 aprile 2014 - Riceviamo oggi e pubblichiamo il comunicato stampa emesso da ReteNoElettrosmogItalia
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SENTENZA GRANDI RISCHI (2012): VALE ANCHE PER LE RADIOFREQUENZE ?!

Le Istituzioni pubbliche garanti della sicurezza e la salute dei cittadini sono sempre più sollecitate a rivedere la corretta  attuazione del principio di precauzione nello uso, sempre più esponenzialmente intensivo, delle radiofrequenze nella vita sociale e privata di tutti noi.
La risposta che stanno dando è purtroppo  di mantenimento  dello status quo, sicuramente sollecitati dagli enormi interessi economici delle società di telefonia, dei telefoni cellulari, della elettronica,  etc. etc.
Ne sono brutti esempi i recentissimi:
- Comunità Europea che ha incaricato il suo Istituto scientifico SCENHIR  di fare ' il punto ': conclusione: < tutto va bene!> ; le uniche forti contestazioni arrivate dalle minoritarie e sparute forze della ricerca scientifica indipendente  hanno distrutto , tecnicamente, il documento da loro prodotto, che scientificamente ... ha voluto oscurare la rilevanza dei risultati di analisi epidemiologiche recenti. Vedere qui i dettagli
- Canada, che ha incaricato il suo Istituto scientifico Royal Society di fare ' il punto '; analoga evidenza:  <tutto va bene!> . Anche qui gli scienziati indipendenti   hanno demolito le conclusioni  ,anche perché hanno beccato due dei principali relatori del comitato del Royal Society , che avevano avuto finanziamenti ai loro laboratori dall'industria: vedere qui
Che dire ?
Vediamo molte analogie con la condanna dell'ottobre 2012 dei sette membri della Commissione Grandi Rischi  all'epoca in carica, che avrebbe fornito false informazioni circa l'improbabilità della forte scossa che la notte del 6 aprile 2009 causò la morte di 309 persone.               
Situazione analoga ?

Cordiali saluti

Per la Rete NoElettrosmogItalia
Dr Giorgio Cinciripini
Membro fondatore della Rete-esmog free Italia

( ReteNoelettrosmogItalia - www.retenoelettrosmogitalia.it )

venerdì 4 aprile 2014

BELLUNO - ELETTRODOTTO, VERTICE TRA I SINDACI

Limana chiede tempo per la delibera contro il tracciato Gli altri Comuni si esprimeranno nei prossimi giorni
Vertice tra sindaci per dire no all'elettrodotto a mezza costa Nevegal. Ponte nelle Alpi, Belluno, Soverzene e Trichiana sono d'accordo a portare in consiglio comunale la delibera congiunta per dichiarare la loro contrarietà all'ipotesi di tracciato “B”, Limana chiede tempo e si stupisce della fretta dei colleghi: «Perché dovrei approvare una delibera a dieci giorni dalla scadenza del mio mandato?», si chiede Mario Favero.
I Comuni che a maggio andranno ad elezioni, infatti, hanno tempo fino al 10 aprile per chiudere le ultime pendenze. Poi potranno fare solo l'ordinaria amministrazione. Vista la scadenza imminente, martedì il sindaco Massaro, l'assessore pontalpino Ezio Orzes e il sindaco di Trichiana Giorgio Cavallet hanno incontrato Favero per chiedergli che intenzioni aveva nei confronti della famosa delibera, atto politico unitario dei Comuni che si oppongono al tracciato dell'elettrodotto che passerebbe lungo la mezza costa del Nevegal per ricollegarsi alla linea esistente a Triches (Limana).
È stata coinvolta anche Trichiana: «Al momento siamo fuori dal progetto, ma prima o poi ci interesserà quindi mettiamo le mani avanti», dice Cavallet, che porterà in consiglio la delibera lunedì. Ponte lo farà martedì. Limana non ha ancora deciso ma, spiega Favero: «Non ci sono i tempi per discuterne, proporrò alla mia giunta di non presentarla. Non trovo corretto impegnare chi verrà dopo di me a dieci giorni dalla fine del mio mandato. Nell'incontro mi hanno detto di approvare la delibera altrimenti la Via nazionale approverà il tracciato B. A me però non risulta sia così scontato».
Favero ribadisce poi di voler conoscere l'intero progetto Terna (compresi gli sviluppi futuri) per capire come sarà interessato il comune di Limana: «Dobbiamo cercare una soluzione che accontenti tutti. Non sono contrario allo sviluppo, ma vanno usate le migliori tecnologie possibili, che esistono». Infine: «Abbiamo fatto due delibere e inviato alla Via 200 pagine di osservazioni contro il progetto B. Perchè tutta questa fretta, adesso?».
La spiegano Massaro e Orzes: «Mentre noi perdiamo tempo, la procedura di valutazione di impatto ambientale va avanti. Abbiamo già perso due mesi, perché Favero ha la bozza di delibera da gennaio. Quanto tempo vuole ancora per decidere? Tutti abbiamo fatto delibere (votate in consiglio comunale, ndr) per dichiarare che non vogliamo il tracciato B, ma quella congiunta avrebbe rafforzato la nostra posizione. Sarebbe stato un chiaro segnale politico di unitarietà. È stato lo stesso Favero a chiederla».( leggi QUI l’articolo completo )


LUCCA - ELETTRODOTTO, IL COMUNE TENDE LA MANO AI CITTADINI

Ieri sera (2 aprile), nel corso dell’assemblea a Maggiano sui lavori pubblici partecipati, l’assessore con delega all’ambiente Francesca Pierotti, sollecitata dalle domande dei cittadini, è tornata a illustrare l’iter del riassetto dell’elettrodotto come proposto dalla società Terna Rete Italia al Ministero per l’Ambiente, che è titolato nel rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale.Come già spiegato nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale non ha ribadito di non aver dato alcun assenso al progetto di Terna. Quello che ha fatto il Comune di Lucca, al pari di altre municipalità interessate dal riassetto, è stato sottoscrivere, lo scorso mese di dicembre, un verbale del tavolo tecnico che è servito ad una prima individuazione delle fasce di fattibilità delle nuove linee, con la previsione della contemporanea demolizione di altri tratti di esse già esistenti e che insistono su zone densamente abitate. Lo stesso tavolo tecnico è inoltre servito a delineare una prima proposta di localizzazione della nuova stazione elettrica non definita nella sua specificità.
Altra cosa - spiega l'amministrazione - è invece il progetto vero e proprio, per il quale lo scorso 20 marzo Terna Rete Italia ha chiesto l’attivazione della Via al Ministero.Il Comune di Lucca, al pari degli altri Enti coinvolti (Provincia di Lucca e Regione Toscana) avrà tempo fino al 19 aprile per presentare le proprie osservazioni, che dovranno in particolare valutare l’impatto dell’opera dal punto di vista paesaggistico e idrogeologico. ( leggi QUI l’articolo completo )


CHIETI ELETTRODOTTO VILLANOVA-GISSI: I CITTADINI AUTOFINANZIANO I RICORSI

Un pranzo di sottoscrizione domenica 6 aprile per raccogliere i fondi che servono per i ricorsi in atto e per chiarire dubbi e punti critici dell’elettrodotto Villanova-Gissi. Continua anche a tavola la mobilitazione di centinaia di cittadini contro il tratto della nuova dorsale energetica adriatica, in via di realizzazione da parte di Terna, e che attraverserà sedici comuni della provincia di Chieti.
I lavori potrebbero cominciare questa estate, ma si moltiplicano le proteste per i magri risalimenti offerti ai cittadini a cui saranno espropriati i terreni.
Una ragione in più per tentare la via dei ricorsi contro il progetto e il tracciato dell’elettrodotto, Una strada legale che ha però un costo economico che non tutti però possono permettersi.
“Siamo sommersi dalle richieste dei cittadini - spiega Antonella La Morgia, presidente del Comitato ambiente salute e territorio (Cast) - contattati in questi ultimi mesi dalle società che hanno vinto la gara sulle pratiche di asservimento. Le persone sono insoddisfatte dai preventivi di indennizzo, in alcuni casi non sapevano ancora del passaggio dell’elettrodotto. Nella totale disinformazione che c’è stata sullo stesso procedimento, solo le persone che il Comitato è riuscito a raggiungere organizzando incontri nei vari territori hanno avuto conoscenza della reale portata dell’infrastruttura e dei relativi impatti sul territorio attraversato. C’è ancora chi pensa si tratti di normali pali della luce, quando invece stiamo parlando di un elettrodotto ad altissima tensione, pari a 380.000 volt, e di 140 tralicci alti anche 75 metri”. ( leggi QUI l’articolo completo )


FONTE : ABRUZZOWEB.IT