Limana chiede
tempo per la delibera contro il tracciato Gli altri Comuni si esprimeranno nei
prossimi giorni
Vertice tra
sindaci per dire no all'elettrodotto a mezza costa Nevegal. Ponte nelle Alpi,
Belluno, Soverzene e Trichiana sono d'accordo a portare in consiglio comunale
la delibera congiunta per dichiarare la loro contrarietà all'ipotesi di
tracciato “B”, Limana chiede tempo e si stupisce della fretta dei colleghi:
«Perché dovrei approvare una delibera a dieci giorni dalla scadenza del mio
mandato?», si chiede Mario Favero.
I Comuni che
a maggio andranno ad elezioni, infatti, hanno tempo fino al 10 aprile per
chiudere le ultime pendenze. Poi potranno fare solo l'ordinaria
amministrazione. Vista la scadenza imminente, martedì il sindaco Massaro,
l'assessore pontalpino Ezio Orzes e il sindaco di Trichiana Giorgio Cavallet
hanno incontrato Favero per chiedergli che intenzioni aveva nei confronti della
famosa delibera, atto politico unitario dei Comuni che si oppongono al
tracciato dell'elettrodotto che passerebbe lungo la mezza costa del Nevegal per
ricollegarsi alla linea esistente a Triches (Limana).
È stata coinvolta
anche Trichiana: «Al momento siamo fuori dal progetto, ma prima o poi ci
interesserà quindi mettiamo le mani avanti», dice Cavallet, che porterà in
consiglio la delibera lunedì. Ponte lo farà martedì. Limana non ha ancora
deciso ma, spiega Favero: «Non ci sono i tempi per discuterne, proporrò alla
mia giunta di non presentarla. Non trovo corretto impegnare chi verrà dopo di
me a dieci giorni dalla fine del mio mandato. Nell'incontro mi hanno detto di
approvare la delibera altrimenti la Via nazionale approverà il tracciato B. A
me però non risulta sia così scontato».
Favero
ribadisce poi di voler conoscere l'intero progetto Terna (compresi gli sviluppi
futuri) per capire come sarà interessato il comune di Limana: «Dobbiamo cercare
una soluzione che accontenti tutti. Non sono contrario allo sviluppo, ma vanno
usate le migliori tecnologie possibili, che esistono». Infine: «Abbiamo fatto
due delibere e inviato alla Via 200 pagine di osservazioni contro il progetto
B. Perchè tutta questa fretta, adesso?».
La spiegano
Massaro e Orzes: «Mentre noi perdiamo tempo, la procedura di valutazione di
impatto ambientale va avanti. Abbiamo già perso due mesi, perché Favero ha la
bozza di delibera da gennaio. Quanto tempo vuole ancora per decidere? Tutti
abbiamo fatto delibere (votate in consiglio comunale, ndr) per dichiarare che
non vogliamo il tracciato B, ma quella congiunta avrebbe rafforzato la nostra
posizione. Sarebbe stato un chiaro segnale politico di unitarietà. È stato lo
stesso Favero a chiederla».( leggi QUI
l’articolo completo )
FONTE : CORRIERE DELLE ALPI