In riferimento alla risposta data dall’assessore ci preme precisare che, come sanno bene Sindaco, Vicesindaco e Presidente della Consulta, oltre a tutti i concittadini che in questi anni ci hanno sostenuto e ci conoscono, non sventoliamo nessuna bandiera dell'ambientalismo, ne siamo mai dediti a strumentalizzare o creare confusione tra i cittadini, semmai vediamo problemi non risolti, o, come questo, generati dal nulla, informando (e non disinformando) la cittadinanza di quanto succede, non facciamo propaganda né tanto meno ci prestiamo a farne.
Fatta tale premessa sulla dichiarazione congiunta fatta pervenire alla stampa (leggi QUI l’articolo del IL GIORNO/MILANO) ci dispiace vedere come sia stato tirato in causa il Presidente della Consulta, chiamato ormai da anni a fare da “tutor” ad un assessore che non ha mai mostrato competenze in merito ai problemi ambientali presenti sul territorio che vadano oltre lo sfalcio dell’erba o la lotta alle zanzare.
Al consigliere Pogliaghi va’ il nostro ringraziamento per il lavoro svolto fino ad ora, comprendiamo come sia difficile per lui prendere una posizione in merito facendo parte della maggioranza, per cui non gli rimostreremo nulla ben sapendo come la pensa in merito.
Alle esternazioni avulse dell’assessore risponderemo con una serie di post per poter spiegare nel dettaglio alla cittadinanza le motivazioni che ci hanno spinto insieme ad altre associazioni del territorio a chiedere le sue dimissioni.
Incominciamo ad analizzare la documentazione che abbiamo e che rispecchia quanto le giunte e tecnici in varie sedi ci hanno sempre detto sull’esecuzione dell’area “terrazza”, ovvero “NON VERRANNO MAI ABBATTUTI GLI ALBERI ESISTENTI”.
L’affermazione trova per altro riscontro nella delibera di giunta 308/2019 dove si può leggere a pag.4 di 6 che:“Le superfici a verde esistente vengono mantenute rispettando le specificità di ogni ambito: (i) le aree poste a est della terrazza sono costituite da una grande radura con superficie a tappeto erboso adibita alle attività di gioco all’aperto (campo di calcio e calcetto); (ii) intorno alla radura sono mantenute le fasce boscate esistenti; (iii) le aree a sud sono mantenute a prato naturale alberato”.
Riepilogando, dalla delibera di giunta nel parco, come da regolamento, non si doveva piantumare nessun albero da frutto e soprattutto non si dovevano tagliare gli alberi (lo hanno scritto loro), praticamente è stato eseguito l’opposto.
- Si sono piantumati gelsi che generano more commestibili
- Si sono abbattuti alberi ed estirpato cespugli e rovi (fondamentali per il mantenimento della fauna selvatica)
Che il sindaco Di Stefano (e parte di questa amministrazione) abbia tra le sue priorità la cura e la tutela del patrimonio verde esistente, ci crediamo, lo informiamo solo che ha affidato tale compito ad una persona che si è dimostrata non qualificata, per cui rinnoviamo l’invito a rimuovere l’attuale assessore all’ambiente.