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giovedì 30 gennaio 2014

TUMORI SI INTERVENGA

Riportiamo una nota apparsa sul giornale “METRO” a pagina 10  il giorno 28.01.2014 scritta dal lettore Alfredo

“Ogni anno in Italia 150 mila persone muoiono a causa dei tumori. Sarebbe come se qui al nord, città come Sesto San Giovanni e Cologno Monzese scomparissero di colpo. E il ministro della Salute che cosa dice? Assolutamente nulla o quasi, se non incoraggiare la vendita di arance e di azalee. Ci vuole ben altro o moriremo tutti. ALFREDO”

Caro Alfredo condividiamo appieno la tua analisi , hai colto con un’ottima sintesi il vero problema, è inutile fare centri di ricerca avanzati per poter curare il cancro e non fare niente per limitarne, contenerne o abbassare la sua diffusione e il numero di malati.

Crediamo che il particolato e gas generati da un aumento del traffico veicolare e dai sistemi a combustione , la presenza di amianto , inceneritori , linee elettriche ad alta tensione , antenne radio base, inquinamento chimico del terreno e dell’acqua di falda ( generato nel tempo da una industrializzazione incontrollata ) non possano coesistere in una società civile, che nel 2014 utilizza terminologie come “Bio” , “Green”, “Eco” con un abuso impressionante.


La vera prevenzione non è scoprire di avere il cancro nella fase iniziale ma far si che la popolazione non si ammali sfruttando le conoscenze esistenti ed intervenendo la dove è possibile, per le istituzioni incominciare questo percorso è doveroso.


mercoledì 29 gennaio 2014

IPOTESI ELETTRODOTTO OKROGLO-UDINE NON E' PROPRITA' REGIONE

(AGENPARL) - Trieste, 28 gen - In merito all'ipotesi di un elettrodotto Okroglo-Udine si registra la seguente dichiarazione del consigliere regionale Igor Gabrovec (PD-Ssk): "La posizione della Regione in merito all'ipotesi dell'elettrodotto Okroglo-Udine è piuttosto chiara: non è un nostro progetto, né una nostra priorità. Lo ha detto pubblicamente e a chiare lettere la presidente Debora Serracchiani dal palco del teatro Ristori a Cividale in occasione del Dan emigranta il 6 gennaio scorso e lo abbiamo ribadito il sottoscritto, assieme al capogruppo PD Cristiano Shaurli, sabato 18 gennaio a Bovec, in occasione di un incontro tecnico politico tra amministratori pubblici dell'area transfrontaliera. Se servirà un nuovo collegamento energetico significa che ci sarà compatibilmente con i diritti e le esigenze dei territori coinvolti. Nel caso delle Valli del Natisone, è da escludere una linea aerea che andrebbe a impattare mortalmente ogni possibilità di sviluppo di un'area ad alta vocazione turistico-paesaggistica. Le alternative ci sono: gli elettrodotti nei paesi civili e progrediti si fanno interrati, sfruttando corridoi già sacrificati quali linee ferroviarie, autostrade e simili. Questa è la nostra posizione e conseguentemente anche la nostra eventuale proposta".

FONTE : AGENZIA PARLAMENTARE

domenica 26 gennaio 2014

TACHICARDIA, VERTIGINI E CONVULSIONI. "NON POSSO USARE PC, TV E TELEFONINI"


Vertigini, tachicardia, rossore sul viso e sul corpo, conseguenze disastrose sull'intero equilibrio psico-fisico. Ecco che cosa succede a stare vicino a qualsiasi apparecchio che emana onde elettromagnetiche, almeno per le persone "elettrosensibili". Molte persone hanno le convulsioni quando parlano al telefono, altri svengono cuocendo cibi al microonde. E' il caso di Agnès, una donna francese che racconta il suo calvario: "Cellulari, televisioni, computer, tablet: qualsiasi mezzo tecnologico mi fa stare male. E ogni mese spendo 300 euro per 15 diversi medicinali".

LA STORIA DI JUDITH - "Essere elettrosensibili significa battersi tutti i giorni per continuare a condurre una vita normale", racconta Agnès a Le Figarò. "Per esempio, non posso nemmeno recarmi nel quartiere finanziario di Parigi, La Défense. Lì ci sono troppi apparecchi collegati, sto malissimo se vado lì. Quando mi trovo in una zona critica percepisco un'orribile impressione di formicolamento elettrico in tutto il mio corpo.Prima stavo male e non capivo che cos'era. A Natale del 2008 ho capito che i miei continui mal di testa e tutto il resto era dovuto alle onde elettromagnetiche. Nelle due settimane di vacanza ero stata bene poi tornata in ufficio e casa con i pc e il wi-fi sono tornata a stare malissimo. Per fortuna ha incontrato un medico che ha ascoltato seriamente i miei sintomi, ora per continuare a vivere normalmente devo assumere circa quindici medicinali per una spesa di 300 euro al mese".

LO STUDIO - Negli scorsi mesi è stata pubblicata una ricerca innovativa sul tema. Alcuni ricercatori svedesi hanno condotto uno studio presso la “Karolinska Institute” di Stoccolma (dipartimento di neuroscienze), giungendo al risultato che questo tipo di allergia esiste, anche se non è ancora riconosciuta a livello medico. Si manifesta con sintomi quali cefalea, vertigini, tachicardia, rossore sul viso e il corpo. Sono circa 20 anni che tale fenomeno viene studiato e osservato da parecchi studiosi, ma il “pioniere” in materia è sicuramente il dottor Olle Johansson, che ha dato voce a tutti coloro che si dichiarano, appunto, elettrosensibili. Tra questi, ci sono soggetti che hanno avuto vere e proprie convulsioni dopo aver parlato per un po’ di tempo al cellulare, o che non riescono a cuocere un cibo al microonde senza accusare disturbi fisici di varia intensità. Le conclusioni sono comunque allarmanti: le reazioni del nostro corpo alle onde elettromagnetiche possono avere conseguenze disastrose sull’intero equilibrio psico-fisico.

FRANCIA - E' legge la limitazione all'esposizione alle onde elettromagnetiche

Certo non siamo in Italia .......................................
E' stata appena approvata una legge - qui le prime notizie giornalistiche -  , che introduce:

- trasparenza, coordinamento e dialogo per la autorizzazione alla installazione delle antenne e stazioni radiobase , dando più poteri al comune
- bando dello uso del wi-fi ad asili con bambini  fino a 3 anni di età
- valutazione se usare le connessioni via cavo nelle scuole
- pubblicità ai cellulari proibita per un target di età inferiore a 14 anni
- riconoscimento della elettrosensibilità,  individuazione di zone a basso inquinamento da C.E.M. ( le cosiddette zone bianche )
- controllo più stringente sui limiti delle emissioni.

FONTE : LE MONDE

Il MUOS pressoché ultimato nel silenzio delle istituzioni

Comunicato stampa del 26-1-2014

L'innalzamento della prima parabola della stazione MUOS di Niscemi avviene nel più assoluto silenzio e disinteresse da parte delle istituzioni locali e di quegli amministratori che solo parole, e mai atti incisivi, hanno speso sulla vicenda. 
Nonostante in più occasioni sia stato denunciato il palese e colpevole travisamento del contenuto e delle conclusioni della relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, nonostante eminenti studiosi - tra cui lo stesso verificatore del TAR Sicilia - abbiano contestato sia il metodo scientifico usato, che la validità del monitoraggio eseguito da ISPRA, nonostante ancora il monitoraggio di ARPA Sicilia legittimi più di un sospetto di irregolarità commesse dai tecnici dell'ISPRA stessa, ebbene il Presidente della Regione, ignorato il parere dei tecnici nominati dalla sua stessa Giunta, ha dato il via libera ai lavori, tradendo la sua promessa elettorale con una vergognosa marcia indietro e sfuggendo al confronto con gli attivisti e la gente di Niscemi.
Crocetta ci ha lasciato soli, gli amministratori locali ci hanno lasciato soli.
Dov'è il Coordinamento dei Sindaci, che a più riprese ha promesso impegno e sostegno alle nostre iniziative, a cominciare da quelle legali, e che sono stati invitati a mezzo fax in più occasioni? Dopo un primo incontro ad Acate, ha avuto nuovamente la meglio il vecchio vizio del disimpegno.
Che fine ha fatto il Consiglio Comunale di Mirabella Imbaccari, la cui presidente, vantando un lungo passato di lotta contro il MUOS (!), aveva promesso un nuovo incontro per la metà di ottobre 2013? I Sindaci avevano promesso di mettere in contatto i propri uffici legali con i nostri avvocati ma, ad oggi, nulla è successo.
In questo quadro avvilente, chiediamo all'Amministrazione niscemese un sussulto di dignità e coraggio: smetta di accodarsi e si faccia, finalmente, promotrice di nuove e più incisive azioni di contrasto alla messa in funzione del sistema militare. Il sindaco organizzi subito un dibattito pubblico, nel quale la Giunta Regionale chiarisca pubblicamente, ai siciliani tutti, i motivi tecnici e politici delle proprie decisioni in merito al MUOS.

FONTE : NOMUOS

venerdì 17 gennaio 2014

«ELETTRODOTTI, ADESSO TERNA CI ASCOLTERÀ»

Comune di Venezia e Regione Veneto, con l’appoggio indiretto del ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e di quello dell’Ambiente, Andrea Orlando, sono decisi ad andare fino in fondo.
Se non vuole avere contro anche queste due amministrazioni pubbliche e due ministri - oltre ai Comuni della Riviera del Brenta e vari comitati di cittadini che già l’accusano di non voler interrare interamente la nuova linea dell’elettrodotto Camin-Dolo - Terna spa dovrà farsene una ragione e ripresentare un nuovo progetto per l’interramento, già previsto, del tratto che attraversa Malcontenta, scorporandolo dal resto del progetto, bocciato alla vigilia di Natale da una sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso del proprietario di Villa Sagredo (Vigonovo) contro il traliccio monostilo da 60 metri previsto che dovrebbe essere piazzato a circa 100 metri di distanza dallo storico edificio. Il progetto bocciato dai giudici dovrà, quindi, essere trasformato in due progetti distinti, come hanno formalmente chiesto gli assessori regionale e comunale, Renato Chisso e Gianfranco Bettin, ai vertici di Terna. Uno dei due nuovi progetti dovrà riguardare solamente l’interramento delle linee aeree di Terna che attraversano il Vallone Moranzani - tra Malcontenta e Marghera - dove dovrà sorgere la discarica di fanghi contaminati da idrocarburi ed altri composti organici tra i quali pcb e antiparassitari chimici presenti nei fanghi marini e fluviali che abbondano nella laguna di Venezia. Terna spa gestisce senza concorrenza la Rete di Trasmissione Nazionale con oltre 63.500 chilometri di linee elettriche in alta tensione. C’è ancora un anno di autonomia per garantire lo stato di avanzamento delle opere di «compensazione» previste dall’Accordo di programma Moranzani siglato nel 2008: dividere con rotonde e nuove bretelle il traffico stradale pesante (camion e Tir) dal resto; migliorare la rete idraulica per evitare nuovi allagamenti e approntare la mega discarica e l’impianto di trattamento dei fanghi scavati dai canali industriali da stoccare in sicurezza nel Vallone Moranzani, dove in seguito sorgerà il nuovo parco lineare di Malcontenta con tanto di collinetta.  ( leggi QUI l'articolo completo )

UNO STUDIO SULL'IMPATTO DEGLI ELETTRODOTTI DISPONIBILE SUL SITO DI ARPA PIEMONTE.

Arpa Piemonte ha recentemente presentato uno studio con l'analisi dell'esposizione a campi elettromagnetici indotti da elettrodotti in Piemonte. L'analisi è stata effettuata dal Dipartimento Radiazioni di Ivrea a partire dai dati geografici tematici già disponibili nel Geoportale (sezione tematica "Campi elettromagnetici") ed accessibili attraverso la specifica applicazione Mappatura Campi Elettromagnetici. Lo studio ha permesso di individuare alcuni comuni piemontesi per i quali è maggiore l'impatto degli elettrodotti sul proprio territorio.
L'attraversamento di aree urbane da parte di elettrodotti può infatti dare luogo ad esposizione della popolazione al campo magnetico a bassa frequenza emesso da queste infrastrutture. I livelli di esposizione dipendono sia dalla distanza dai conduttori, che formano le campate della linea elettrica e che trasportano la corrente, che dall'intensità della corrente stessa.
Per valutare le possibili criticità Arpa Piemonte ha messo a punto un indicatore basato sulla quantità di territorio edificato interessato da corridoi attorno ai tracciati delle linee elettriche aeree. Questi corridoi saranno di ampiezza variabile in funzione della tensione della linea e, quindi, della sua capacità di carico in termini di massima corrente trasportabile.

Gli esiti di questa indagine saranno utili sia per una migliore programmazione delle azioni di monitoraggio e controllo da parte dell'Arpa sia per una adeguata pianificazione degli interventi di compensazione da prevedere nell'ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano di Sviluppo di TERNA, che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale.

Leggi QUI ( o scarica ) lo studio

FONTE: ARPA PIEMONTE 

martedì 14 gennaio 2014

SESTO SAN GIOVANNI - LA FALDA ACQUIFERA VA RIPULITA

La falda acquifera va ripulita: tra Roma e i grandi gruppi è già battaglia in tribunale

LA BONIFICA dei terreni inquinati non è l'unica controversa: ancora più complicata si preannuncia quella dell'acqua di falda. I ministeri, tra le prescrizioni per il Sin, hanno inserito anche la messa in sicurezza d'emergenza della prima falda e un intervento di ripulitura unitario, coordinato dal Comune, che prevede la costruzione di una «barriera idraulica», ossia due linee di pozzi a nord e su della città, per ripescare l'acqua di prima falda, ripulirla, ri e infine riutilizzarla a scopo energetico o per usi non potabili. Il costo dell'intervento dovrebbe essere proporzionalmente suddiviso, come in un maxi-condominio, tra i proprietari delle aree, una dozzina tra grandi e piccoli operatori: Sesto Immobiliare (Falck), Gruppo Caltagirone (Vulcano e Deca), Gruppo Pasini (Marelli), Sarca (Metalcam), Alstom, Breda energia, Marcegaglia, Nichelcrome, Carbone-Burro-Panucci, Edison, Vetrobalsamo e Rfi (Rete ferroviaria italiana). Nel 2007 quasi tutti avevano aderito al progetto. Nonostante ciò, di fronte alle prescrizioni del ministero, molti hanno presentato ricorso al Tar. La partita si giocherà in aula, ma non solo. Proseguono infatti gli incontri al ministero che già lo scorso luglio aveva apportato modifiche alle proprie prescrizioni. Se non sarà individuata in modo condiviso la strada da percorrere, dovrà essere un giudice, o più d'uno, a indicarla.


FONTE : IL GIORNO GRANDE MILANO  ( art. di Patrizia Longo del 12.01.2014 )

giovedì 9 gennaio 2014

SESTO «COMUNE AL LAVORO PER L’INTERRAMENTO DELL'ELETTRODOTTO»

Sesto san giovanni - Gli uffici tecnici comunali hanno già preso in mano i due progetti, depositati settimana scorsa dalla società Terna, per l'interramento delle linee ad alta tensione che passano in via Sottocorno.
Nei prossimi giorni, il Comune convocherà il comitato che da anni ha intrapreso la battaglia per chiedere un intervento di mitigazione. La questione ora è quella dei finanziamenti. L'ipotesi più onerosa prevede 4,5 milioni (Iva e possibili bonifiche escluse) per mettere sotto terra 1.300 metri di linee. «Incontreremo il Comune di Milano. L'elettrodotto è situato in entrambi i territori. Poi, la richiesta del progetto di fattibilità a Terna porta la sigla dei due municipi - spiega l'assessore all'Ambiente Elena Iannizzi -. L'atteggiamento è stato sempre di collaborazione assoluta, basti vedere divisione per le spese del piano». In una nota il M5Stelle invita a «non perdere altro tempo. L'investimento per lo studio è solo il primo passo. Pretendiamo che sia portato a termine il percorso».


FONTE : IL GIORNO GRANDE MILANO ( Art. del 09.01.2014 di Laura Lana )

martedì 7 gennaio 2014

IL BARBECUE DISTRUTTO A CASCINA GATTI ( MADONNA DEL BOSCO )


Era la meta preferita di tante gite domenicali di numerose famiglie del quartiere Cascina Gatti di Sesto San Giovanni, ma anche dei vicini di Cologno Monzese. Era perché qualche vandalo ha pensato bene di distruggere il forno per grigliate che si trova accanto al santuario della Madonna del Bosco di Sesto San Giovanni. Una piccola oasi di pace e tranquillità, in mezzo al caos metropolitano. A scoprire lo scempio è stata una Guardia ecologica Volontaria del Parco Media Valle Lambro, che ha postato su Facebook lo scatto (Ferdinando Baron, foto di Arselio Sbardella)


INIZIA IL 2014 E SI PARLA DI NOI .....


Terna: interrare le linee elettriche, ma senza costi


Sesto San Giovanni Terna: interrare le linee elettriche ma senza costì L'annuncio sembra promettere bene. «Con un anticipo di quasi tre mesi, Terna Rete Italia ha presentato al Comune di Sesto San Giovanni il progetto per l'interramento diparte delle 3 linee elettriche ad alta tensione che passano nell'area di via Sottocorno». Ma come spesso accade, la possibile beffa è nella coda: «il costo dell'operazione sarà a carico del richiedente». Come dire che i 4,5 milioni di euro preventivati li dovranno pagare i Comuni di Sesto e Milano, o il Comitato di cittadini che da anni si batte per l'interramento della linea, denunciandone la pericolosità per la salute. Perché secondo il gestore della rete «l'interramento non è necessario nè per motivi di salute (la linea rispetta i limiti della normativa italiana sui campi elettromagnetici), né per motivi di sicurezza e qualità». Tra il quartiere Adriano di Milano e Sesto San Giovanni c'è via Pasquale Sottocorno, dove su 150 abitanti si sono verificati 36 casi di cancro. Sospettato numero uno sono proprio i tralicci dell'alta tensione. Secondo Asl e Arpa, tuttavia, tumore e cavi non sono correlabili. Fatto sta che queste linee elettriche sono da anni in attesa di essere interrate, il Comune di Sesto ha deciso, d'accordo col Comune di Milano, di chiedere a Terna uno studio, anticipandone la spesa,il gestore ha presentato qualche giorno fa il progetto di interramento che riguarda 1.300 metri : 4,5 milioni di euro, costi di bonifica esclusi. Chi pagherà? «È presto per dirlo— afferma l'assessore all'Ambiente del Comune di Sesto Elena lannizzi (Prc) — dovremo consultarci col Comune di Milano».

FONTE : articolo del 04.01.2014 Corriere della Sera - ed. Milano (pag.5 ) di Ferdinando Baron
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Elettrodotto da interrare, c'è il progetto

«CON UN ANTICIPO di quasi tre mesi rispetto a quanto annunciato, Terna Rete Italia ha presentato al Comune di Sesto il progetto per l'interramento di parte delle tre linee elettriche a 220 kilovolt che passano nell'area di via Sottocorno». Lo ha comunicato in una nota ufficiale la società, che gestisce l'infrastruttura e che era stata incaricata di effettuare lo studio di fattibilità su costi e modalità per l'operazione. Al municipio sono arrivati due diversi piani. Il primo riguarda 1.300 metri di tratta e prevede una spesa di circa 4,5 milioni di euro. Una cifra assolutamente più sostenibile e in linea con le somme ipotizzate dal Comitato Sottocorno e che va ad archiviare le voci circolate mesi fa su un proibitivo costo di 12 milioni, che avrebbe compromesso tutta la battaglia portata avanti dai residenti della zona a confine tra Sesto e Milano. Proprio in ottica «risparmio», al Comune è arrivata un'altra ipotesi, sempre confezionata dall'operatore. «In una logica di massima L'AZIENDA «Non sarebbe un intervento per ragioni di salute Rispettati i limiti, già rigorosi» collaborazione Terna, a proprie spese, ha presentato anche un progetto alternativo - si legge nella nota - che prevede l'interramento di un minor tratto di elettrodotti, con l'obiettivo di contenere i costi dell'intervento, a beneficio del Comune». A essere interrati sarebbero, in questo caso, 600 metri di tratta, quella più a ridosso delle abitazioni. Non è escluso, sottolinea Terna, che si possano sommare eventuali costi di bonifica nel caso in cui i terreni ex industriali si rivelassero contaminati. IL PROGETTO selezionato, che riguarda una variante alla Rete di Trasmissione Nazionale, dovrà essere autorizzato dal ministero dello Sviluppo Economico. Sotterrare per intero i 1.300 metri di tratta per una spesa complessiva di 4 milioni e mezzo Nascondere nel suolo solo i 600 metri di tralicci più a ridosso delle abitazioni Senza risanamento del suolo, il cantiere avrà una durata massima di 18 mesi per interrare i 1.300 metri di linee ad alta tensione. «Siamo contenti che i tempi siano stati rispettati e aspettiamo ora una convocazione dal Comune per visionare i progetti e conoscere i dettagli - commenta Massimiliano Corraini, rappresentante del Comitato Sottocorno -. Vogliamo capire come è composto il quadro economico, come si arriva a quella cifra e ovviamente poterci confrontare con amministrazione e uffici sulle due proposte». Nelle scorse settimane, i residenti avevano lanciato la richiesta di razionalizzare le linee esistenti, eliminandone una e portando l'altra a 132 kilovolt, così da abbassare l'esposizione al campo magnetico e non perdere altro tempo in attesa dell'interramento. Perché l'elettrosmog fa male alla salute, ribadisce il Comitato che ha già contato 36 malati di cancro e una decina di decessi (gli ultimi poche settimane fa) su 150 residenti. Eppure Terna parla chiaro: «L'interramento non è necessario per motivi di salute, dal momento che la linea attualmente già rispetta non solo i limiti di attenzione ma anche gli obiettivi di qualità per quanto riguarda la normativa italiana sui campi elettromagnetici, che è la più restrittiva e severa in Europa».

FONTE : articolo del 04.01.2014 Giorno Grande Milano ( pag.7 ) di Laura Lana