Sabato,
26 Aprile 2014 - Pericoli per la salute e un rischio serio anche per
l'ambiente. I cittadini di Chiatri non hanno intenzione di restare a
guardare. E’ per questo che intendono segnalare anche all'autorità
giudiziaria alcuni aspetti legati alla realizzazione del nuovo
tracciato dell'elettrodotto che sta sollevando l'Oltreserchio
all'autorità giudiziaria. A farsi portavoce del malcontento della
popolazione è ancora una volta l'avvocato Cesare Ciacca che con una
lettera aperta si rivolge direttamente al sindaco Alessandro
Tambellini. L'avvocato accusa il primo cittadino di non aver avvisato
per tempo i cittadini di quanto stava avvenendo: “Su due profili -
si rivolge Ciacca al sindaco - Lei non può e non deve rimanere
neutrale: il primo è il pericolo di lesione del diritto
costituzionale alla salute, anche se riguarda pochi individui; il
secondo è la deturpazione dell’ambiente, del paesaggio e del
panorama, che nella zona di Chiatri, unica finestra diretta verso il
mare del Comune di Lucca, di cui è gioiello meraviglioso, è
pubblicamente segnalato, con specifica dicitura in pietra, al passo
del Quiesa, sul muro laterale di svolta dalla via Sarzanese verso la
strada che sale verso i Monti di Chiatri. Qui appaiono, agli occhi
degli stupefatti turisti, abitati, capanne, stalle di epoche dei
secoli passati e anche un pregiato edificio del ‘500, che, in tale
periodo, si dice fosse una succursale del Comune. E i Monti di
Chiatri, come gli altri abitati del paese che si distende in una
vasta area, verrebbero ad essere stretti in una morsa di due
elettrodotti, con una moltiplicazione di giganteschi piloni, veri e
propri ecomostri”.
“In
mezzo - prosegue Ciacca - verrebbero a trovarsi i ruderi del
castello, risalente a prima degli anni mille, distrutto dal Comune di
Lucca in una feroce guerra con il Castellano del luogo, il quale
aveva rapito la principessa Ermengarda, figlia del re Lotario, il cui
Stato si estendeva fra le coste dell’Inghilterra e della Francia,
della quale si era follemente invaghito mentre la Principessa
transitava lungo la via Francigena in pellegrinaggio di devozione
verso il Centro della Cristianità. Di Ermengarda rimangono tracce
in una tomba nei sotterranei dell’attuale Palazzo di Giustizia, in
via Galli Tassi e in una maestosa lapide in marmo, in lingua latina,
sul muro delle scale che salgono verso la Procura della Repubblica,
nello stesso edificio. Nella Chiesa di Chiatri Giacomo Puccini aveva
ascoltato il Te Deum, cantato dalle voci potenti dei contadini del
luogo, forgiate dalle dura vita agreste, Te Deum da Lui riproposto,
con la stessa robustezza nell’opera La Tosca, con il suono in
lontananza della campane di Bargecchia, che ancora si possono udire.
Storia, cultura ed ambiente rendono Chiatri un luogo incantato della
memoria, selvaggio e delicato, intatto e sacro nello scorrere dei
secoli, un altissimo pregio che si traduce in valore economico e
turistico da esaltare e non da soffocare e annichilire con immensi
piloni, alti 50 e 20 metri. Lei, forse, non si rende conto del tesoro
che Chiatri costituisce per la città di Lucca? E’ assolutamente
certo che i giganteschi piloni Terna, posti sul crinale delle
colline, in vista del mare, visibili dalla costa Tirrenica,
incombenti, con le loro immense campate di numerosi cavi, sulla
delicata trina degli oliveti, dei campi lavorati, dei boschi, di una
bellezza speciale per la varietà degli alberi e dei loro colori
costituirebbero un disastro del patrimonio paesaggistico,
storico-artistico, archeologico. Sono valori assoluti che devono
essere tutelati con la più completa determinazione ed energia. Con
l’attuazione del progetto Terna, il disastro ambientale e
paesaggistico sarebbe immenso ed irreversibile”.
Sotto
accusa anche i presunti rischi per la salute: “Le distanze di
sicurezza degli habitat dagli elettrodotti calcolate da Terna -
incalza Ciacca - non hanno nessuna certezza scientifica, mentre sono
notori in Italia i frequenti casi di leucemia e di tumori lungo tali
reti elettriche e il dibattito è ovunque in corso anche con molte
controversie giudiziarie nei confronti della Terna e dell’Enel.
Sarebbe gravemente turbata la serenità, l’identità della comunità
del vasto paese di Chiatri, identità che si connette intrinsecamente
all’ambiente”.
“Noi
- aggiunge Ciacca - non siamo disposti a fare da cavie e a sentirci
dare ragione sull’insufficienza di tali distanze soltanto dopo
avere constatato l’insorgenza dei tumori e delle leucemie, dopo
essere stati colpiti da patologie letali connesse
all’elettromagnetismo. A tale proposito le ricordo che lei è
responsabile della salute dei cittadini e che non può e non deve
tollerare spostamenti degli elettrodotti a favore di alcune zone e a
discapito di altre, nel caso concreto a discapito di Chiatri, i cui
abitanti pure Lei rappresenta. Spettava e spetta a Lei rilevare
immediatamente con forza e con sdegno, già prima di introdurre la
richiesta di indagine pubblica, che gli elettrodotti Terna, così
come progettati e posizionati, costituirebbero un disastro ambientale
ed un grave problema per la salute in tutte le zone in cui passano,
specie per Chiatri, gioiello unico del Comune di Lucca. Ma, perché
Lei, che è a capo del Comune più vasto e importante, ricco di
storia, di cultura, di arte e di siti di archeologia, non ha reagito
come il sindaco di Vecchiano che si è schierato subito con le
comunità che appaiono coinvolte e sacrificate dagli stessi
elettrodotti? Da un anno la Terna sta studiando il tracciato degli
elettrodotti. Da mesi e mesi, dal maggio 2013, Lei ha partecipato a
numerosi incontri con gli altri sindaci limitrofi e con la Terna, con
i quali ha sottoscritto un Verbale del tavolo tecnico di
concertazione, senza mai avvertire la nostra popolazione. Che senso
ha giustificare tale carenza di informazione accampando l’assenza
di un protocollo d’intesa da Lei non sottoscritto? Ma, la Terna ha
già presentato la domanda di valutazione di impatto ambientale al
Ministero dell’Ambiente, mostrando di aver superato e ritenuto
irrilevante la fase del fantomatico protocollo di intesa, atteso che,
per di più, il suddetto Verbale del tavolo tecnico è intestato:
Attuazione Protocollo di Intesa tra la Regione Toscana e Terna”.
“Non
è stata sollecitata una consapevolezza e una partecipazione viva ed
effettuale delle popolazioni - prosegue ancora Ciacca -. Queste sono
come schermate dalla rappresentanza istituzionale di enti che, però,
assai probabilmente, non ne rispecchiano gli umori, le proteste, gli
interessi, le scelte di vita nell’amenità della campagna
chiatrese. A questo punto, sembra, - in costanza di quel che
apparirebbe una Sua accondiscendente inerzia – che, per quanto
riguarda Chiatri, Lei non abbia preso posizione vigorosa contro i
pericoli alla salute e i danni all’ambiente. In pratica, sembra
che sia nell’aria il presentimento di una maturazione della
procedura verso una attesa di giudizio positivo del Ministero sul
progetto Terna. La quale sa che, quando arriva a presentare al
Ministero dell’Ambiente la richiesta di Via, con tutta la ponderosa
documentazione, anche se unilaterale e senza effettiva dialettica con
la popolazione, totalmente esclusa, come sopra descritto, il
risultato favorevole di accoglimento è già fortemente imbastito e
quasi scontato. Tanto che operai della Terna, o di ditta delegata,
stanno facendo in questi giorni una sistematica ricognizione del
tracciato dei nuovi elettrodotti con segni di vernice in loco. Essi
hanno rilasciato affermazioni, sulla strada, alle persone che
chiedono spiegazioni del loro operato, nel senso che è già stato
tutto deciso e che nessuno fermerà niente. Cosa dunque si aspetta e
come si discute su un piano di sterile formalismo? Dum Roma
consulitur, Saguntum espugnatur”.