La
petizione dei medici: "Tumori per i cellulari? Non è possibile
negarlo"
Quasi
5mila firme contro il documento che scagiona i telefonini:
"Sottostima i rischi"
«L'Istituto
Superiore di Sanità deve ritirare il rapporto sulla correlazione tra
utilizzo dei cellulari e cancro perché inadeguato a garantire al
meglio la salute pubblica».
Un'accusa
pesantissima quella lanciata dall'Associazione Italiana Medici per
l'Ambiente - Isde Italia che oltre ad invitare con forza l'Iss a
ritirare il rapporto ha anche promosso una raccolta di firme per
chiedere la rielaborazione del documento giudicato eccessivamente
rassicurante rispetto al rischio cancro in caso di esposizione
assidua alle radiazioni, le microonde emesse dai cellulari.
Un
sospetto inammissibile per un organismo governativo il cui principale
scopo sarebbe per l'appunto la tutela della salute pubblica. Nel
documento Iss si afferma che l'uso comune del cellulare non sarebbe
«associato all'incremento del rischio di alcun tipo di tumore
cerebrale» anche se si riconosce che esiste «un certo grado
d'incertezza riguardo alle conseguenze di un uso molto intenso» e
soprattutto rispetto «agli effetti a lungo termine dell'uso del
cellulare iniziato da bambini e di un'eventuale maggiore
vulnerabilità a questi effetti durante l'infanzia». Nonostante
questa incertezza gli esperti Iss ritengono che in base alle evidenze
disponibili non siano necessarie «modifiche sostanziali
all'impostazione corrente degli standard internazionali di
prevenzione dei rischi per la salute».
Ma
questa impostazione viene duramente respinta dall'Isde, rappresentata
dal presidente del Comitato Scientifico, Agostino Di Ciaula e dal
professor Benedetto Terracini già professore di Epidemiologia dei
tumori all'Università di Torino.
Gli
esperti dell'Isde fanno notare come nel rapporto Iss si riconosca che
«la normativa nazionale vigente, nel caso delle bande di frequenza
proprie della rete 5G, sia inadeguata a verificare l'esistenza di
livelli di esposizione certamente sicuri per la salute pubblica».
Ovvero che non si ha idea di quali potranno essere gli effetti sulla
salute del 5G. E in prospettiva abbiamo invece la certezza del fatto
che ci sarà «un incremento notevole del numero di impianti
installati sul territorio» e che «l'introduzione della tecnologia
5G potrà portare a scenari di esposizione molto complessi, con
livelli di campo elettromagnetico fortemente variabili nel tempo,
nello spazio e nell'uso delle risorse delle bande di frequenza».
Per
l'Isde dunque «non appare giustificabile ignorare o sottovalutare
ciò che già sappiamo e declassificare come irrilevante ciò che
ancora non sappiamo». Il rischio potenziale c'è, dicono in sostanza
gli esperti, e non va ignorato fino a che non mostrerà i suoi
effetti. In sostanza quello che è accaduto con la nicotina i cui
effetti nocivi sono stati minimizzati per decenni.