Dopo aver dato l’ok al 5G
in cambio di 5,5 miliardi di Euro adesso è ufficiale che il governo non
adotterà misure cautelative per proteggere la popolazione esposta alle
irradiazioni del 5G ne adotterà nessuna principio di precauzione su tali
esposizioni.
Purtroppo cambiano i
governi ma il “modus operandi” non cambia di una virgola, dal 1 gennaio 2019
faremo da cavie per il più grande esperimento sanitario a livello globale,
saremo esposti sette giorni su sette per 24 ore al giorno in campi
elettromagnetici in alta frequenza (multipli) e cumulativi ai campi in bassa
frequenza, all'elettrosmog generato di base da elettrodomestici presenti in
ogni abitazione e al campo elettromagnetico terrestre di fondo (al quale ci
siamo adattati in migliaia di anni durante la nostra evoluzione)
Le giustificazioni e
rassicurazioni a tale esposizioni sono sempre le stesse, basate sempre sulla
stessa superficialità e sugli interessi in gioco, dedotta in base a studi
vecchi di vent'anni ad oggi obsoleti e inadeguati per qualsiasi valutazione
preliminare sul rischio sanitario che si andrebbe ad incorrere (cancerogeno e
ad eventuali malattie correlate), a nulla sembrano servire ricerche condotte da
centri di ricerca del National Toxicology Program e dell’Istituto Ramazzini.
L’argomento viene
affrontato con un corretto spirito critico dal giornalista Maurizio Martucci
nell’articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano che invitiamo a leggere QUI