Molti scienziati sostengono la sola azione che questi campi possono avere sia il riscaldamento, eppure è chiaro che i livelli di esposizione che causano effetti biologici sostanziali riescono a produrre solo un riscaldamento minimo. Oggi questo mistero è stato risolto in un articolo del Prof. Martin Pall dell’Università di Washington, già autore di molti studi sulla Sensibilità Chimica Multipla, Sindrome da Fatica Cronica e Fibromialgia, pubblicato sul Journal of Cellular and Molecular Medicine, e disponibile gratuitamente online a questo link: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jcmm.12088/pdf
Questo
articolo revisiona 24 studi diversi nei quail l’esposizione a campi
elettromagnetici produce effetti biologici che possono essere bloccati usando
dei bloccanti dei canali di calcio, dei farmaci che bloccano l’azione dei
canali che bloccano l'azione dei canali del calcio dipendenti dal voltaggio (anche
detti “VGCCs”). La maggior parte di qeusti farmaci comprendono un blocco
dei canali di calcio di tipo L, dimostrando un blocco causato dagli antagonisti
specifici per questi bloccanti dei canali di calcio di tipo L; tuttavia, in
altri studi erano coinvolti alti tre classi di bloccanti dei canali di calcio
dipendenti dal voltaggio. Questi e altri studi dimostrano che le esposizioni
ai campi elettromagnetici agiscono parzialmente depolarizzando la carica
elettrica attraverso la membrana plasmatica delle cellule, attivando i bloccanti
dei canali di calcio dipendenti dal voltaggio e che è l'aumento dei livelli
intracellulari di calcio ad essere responsabili per la reazione all’esposizione
a campi elettromagnetici. Questi 24 studi implicano che il blocco dei canali di
calcio dipendenti dal voltaggio avviene in risposta a vari tipi di campi
elettromagnetici, compresi quelli a basse frequenze come quelli a 50 e 60 cicli
prodotti dalla corrente alternata dei nostri impianti elettrici, e ai campi
elettromagnetici a radiofrequenza e a micro-onde e i campi elettrici pulsati
ogni nanosecondi. Anche i campi elettrici statici agiscono attraverso I
bloccanti dei canali di calcio dipendenti dal voltaggio, in modo non
sorprendente perché influenzano anche la carica elettrica attraverso la
membrana plasmatica.
Forse è più sorprendente il fatto che
anche i campi magnetici statici agiscono attraverso questi stessi bloccanti dei
canali di calcio dipendenti dal voltaggio. Questo è un po’ sorprendente
perché i campi magnetici statici non producono cambiamenti elettrici negli
oggetti statici. Come puntualizzato nel nostro articolo, tuttavia, le
cellule viventi nel corpo sono raramente statiche, spesso si muovono
rapidamente in un fenomeno noto come “caos cellulare” (nota del traduttore: formazione
di una superficie cellulare in movimento che contiene un reticolo di filamenti polimerizzati).
Avendo risolto questo mistero di lunga data,
l’articolo procede nel considerare come l’attivazione dei bloccanti dei canali
di calcio dipendenti dal voltaggio può produrre due risposte ai campi
elettromagnetici, entrambe ben documentate: la stimolazione della crescita ossea
e la produzione di rotture singole di filamento del DNA nelle cellule esposte
ai campi elettromagnetici. E’ stato dimostrato ripetutamente che
l’esposizione ai campi elettromagnetici aumenta i livelli di ossido nitrico, in
alcuni casi quasi istantaneamente. Questi aumenti dell’ossido nitric
vengono prodotti attraverso la stimolazione da parte del calcio di due sintesi
di ossido nitric nelle cellule, iNOS e eNOS, che sono entrambi enzimi
dipendenti dal calcio. L’ossido nitrico nella cellula agisce producento
la maggior parte degli effetti fisiologici, stimolando la produzione del ciclo GMP
che stimola a sua volta la G-kinasi (questo è noto come percorso biochimico
NO/sGC/cGMP/G-kinasi). La maggior parte delle risposte patologiche all’ossido nitrico avvengono attraverso un altro percorso biochimico, dove l’ossido nitrico agisce come precursore del perossinitrico, un potente ossidante e un precursore di radicali liberi. L’articolo suggerisce che la stimolazione da parte dei campi elettromagnetici della crescita ossera, una risposta molto promettente dal punto di vista terapeutico, agisca attraverso lo stesso percorso biochimico. Questo fenomeno suggerisce anche che l’induzione di una rottura singola del filamento di DNA agisce attraverso un secondo percorso biochimico. E’ possibile che gli effetti benefici dei campi elettromagentici agiscano attraverso il primo percorso biochimico, mentre gli effetti patologici avvengano attraverso il second percorso biochimico. Chiaramente c’è bisogno di ulteriori studi sui meccanismi d’azione dei campi elettromagnetici.
Questo articolo può essere considerato in contesti pratici come importante per due ragioni:
1. Molti hanno affermato che non
possono esistere effetti biologici delle esposizioni a campi elettromagnetici
perché nessun plausibile meccanismo d'azione di queste esposizioni potrebbe
produrre tali effetti. Chiaramente queste affermazioni sono ormai superate.
2. Ora sappiamo in che direzione guardare
negli studi finalizzati alla comprensione dei meccanismi di azione delle
esposizioni a campi elettromagnetici. Tali studi devono guardare al ruolo dei VGCC,
del calcio intracellulare, dell’ossido nitrico e possibilmente del ciclo GMP o del
perossinitrito. Si può affermare, quindi, che questo lavoro è molto più “un
cambio di gioco”, un cambiare il punto di vista in una situazione in cui vi era
una sostanziale confusione verso una situazione in cui si possono fare domande
mirate e specifiche e a cui si può rispondere sperimentalmente.
Questo articolo, infine, non dice nulla circa l’elettrosensibilità
(spesso abbreviata come ES), una condizione in cui esposizioni precedenti a
campi elettromagnetici sembrano indurre una ipersensibilità di alto livello verso
alcuni tipi di campi elettromagnetici. La ES è simile alla Sensibilità Chimica Multipla
(MCS), in cui precedenti esposizioni chimiche producono una notevole ipersensibilità
chimica. Le sostanze chimiche agiscono nella MCS indirettamente con l'attivazione
dei recettori NMDA e i recettori NMDA hanno molte somiglianze con i bloccanti
dei canali di calcio dipendenti da voltaggio di tipo L. Aspettatevi, quindi, un
articolo futuro sulla proposta di meccanismo d’azione dettagliato per l’ES, con
le molte analogie e qualche differenza nei meccanismi d’azione della MCS e della
ES.