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venerdì 20 dicembre 2013

ELETTROSMOG, TAR RESPINGE RICORSO VODAFONE A TRENTO

Secondo il tribunale amministrativo regionale il nuovo regolamento sull'inquinamento elettromagnetico per le alte frequenze "è un atto emanato dal Consiglio provinciale nell'esercizio del potere di indirizzo politico", e la sua impugnazione "è inammissibile"



Il Tar di Trento ha respinto il ricorso che era stato presentato da Vodafone contro il regolamento sulla protezione da elettrosmog, approvato con decreto del presidente della Provincia alla fine del 2012.
Secondo la sentenza 408 depositata il 16 dicembre, il Tar stabilisce che il regolamento, che impegnava la Giunta a redigere un piano provinciale di settore sulle infrastrutture delle comunicazioni, mirando alla massima riduzione dell’impatto paesaggistico-ambientale, è “un atto emanato dal Consiglio nell'esercizio del potere di indirizzo politico", e “la delibera consiliare con cui è stata approvata la mozione impugnata è atto privo di lesività, quanto meno sul piano della concretezza e immediatezza, cosicché la sua impugnazione è inammissibile, non solo per la natura intrinseca del provvedimento, ma anche per difetto di interesse".
( leggi QUI l'articolo completo di di Antonello Salerno )

giovedì 19 dicembre 2013

STUDIO INDIANO METTE SOTTO ACCUSA LE ANTENNE DEI CELLULARI

Uno studio condotto dai ricercatori del Netaji Subhas Chandra Bose Cancer Research Institute (NSCRI) ha scoperto che la radiazione emessa dai ripetitori dei cellulari sia pericolosa per la salute degli abitanti nelle zone circostanti. Sostiene che essa possa causare diversi disturbi come affaticamento, perdita di memoria, mal di testa, ipoacusia a problemi più gravi come le malattie cardiache, difetti congeniti e soprattutto cancro. Lo studio è stato condotto osservando 200 persone residenti in zone dove erano presenti molti ripetitori di cellulari nel centro di Kolkata. Praticamente tutti i partecipanti riportavano un qualche tipo di disagio fisico.
Il 70% soffriva di stanchezza, il 30% presentava una perdita parziale della memoria, il 20% soffriva di confusione e il 25% aveva disturbi del sonno, mentre il 20% presentava infezioni dermatologiche e circa il 12-15% aveva un danno uditivo con un 10% del campione che soffriva di problemi cardiaci. Metà dei partecipanti allo studio sosteneva di soffrire di problemi di concentrazione e il 30% sosteneva di soffrire di irritabilità. Lo studio ha anche scoperto che due neonati, nati negli ultimi sei mesi, presentava deficit congeniti.
L’aspetto più interessante evidenziato dallo studio è che la maggior parte dei soggetti osservati sosteneva che tutti i loro disturbi di salute sparivano quando lasciavano le loro case e si ripresentavano quando vi ritornavano.
Uno dei ricercatori, Mukhopadhya, sostiene che l’esposizione continuata ai campi elettromagnetici emessi dalle antenne dei cellulari può scatenare danni cellulari, portando al cancro e a disturbi cardiaci.
Lo standard di sicurezza previsto dalla legge indiana,che si basa sulle linee guida dell’International Convention for Non-Ionizing Radiation Protection, prevede un limite di 0.92 Watt per metro quadrato a 1,800 Mhz e di 0.47 Watt per metro quadrato a 900 MHz per un’esposizione di massimo un’ora al giorno. Nonostante ciò, gli esperti indiani ritengono che non sia sufficiente a tutelare la salute pubblica.

Il direttore del Chittaranjan National Cancer Research Institute (CNCRI), Dott. Jaydip Biswas, sostiene che le antenne dei cellulari non dovrebbero essere installate in aree molto popolate o vicino alle scuole.
L’oncologo Gautam Mukhopadhyay sostiene che l’esposizione continuativa a campi elettromagnetici ha un impatto sulla salute e che, se anche non dovesse causare tumori, è comunque in grado di causare una serie di malesseri che con il tempo possono produrre una malattia importante.
Il Prof. Sudarshan Neogi dell’ IIT-Kharagpur, che ha partecipato allo studio pilota sulla radiazione dei cellulari commissionato dal governo, ritiene che il limite di 0.92 Watt per metro quadro sia errato in quanto si basa su un limite temporale di esposizione di 6 minuti, ovvero prevede che ci siano 23 ore e 54 minuti di non esposizione per consentire il “raffreddamento” dei tessuti, mentre questo non avviene in aree con alta concentrazione di antenne.
In Italia il limite è 1 Watt per metro quadrato per esposizioni acute (19,4 V/m) e 0,001 Watt per metro quadro (ovvero circa 6 V/m calcolato su una media di 24 ore e non più di 6 minuti come avveniva prima del 2012) per esposizioni in aree dove si sosta più di 6 ore.

Il Dott. Fiorenzo Marinelli del CNR di Bologna ritiene che sia necessario quanto prima tornare ad un modello di misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti invece che su 24 ore in quanto nel lungo periodo i picchi di emissione vengono nascosti dal calcolo matematico della media dei valori, di fatto nascondendo gli effetti profondi delle emissioni elettromagnetiche sulla materia vivente.
“In base alla nostra esperienza di ricerca si può affermare che si presentano con maggiore prevalenza sintomatologie e malesseri negli abitanti in prossimità delle fonti di emissioni di radiofrequenza”, conclude il Dott. Marinelli. “Il fatto che la radiofrequenza sia stata classificata nel 2011 come possibile cancerogeno per l’Uomo imporrebbe di tenere le antenne dei cellulari distanti dai luoghi di alta densità abitativa e soprattutto da luoghi sensibili come ospedali o scuole.”

Dott.ssa Francesca Romana Orlando
Vice Presidente di A.M.I.C.A.
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale


FONTE : Indian Times

martedì 17 dicembre 2013

SORRENTO ELETTROSMOG - IL COMUNE INIZIA IL CENSIMENTO

Censire le sorgenti elettromagnetiche presenti sul territorio comunale per verificare il livello di esposizione cui è soggetta la popolazione. È l’obiettivo di un progetto varato dalla Giunta e che troverà concreta attuazione nei prossimi giorni. Un provvedimento del servizio gare e manutenzione, infatti, prevede l’installazione di due centraline in altrettanti punti nevralgici della città. Le apparecchiature avranno lo scopo di monitorare la portata delle emissioni di campi elettromagnetici generati dagli impianti per la telefonia mobile e dai ripetitori radiotelevisivi. La società specializzata cui è stato affidato l’incarico di svolgere il servizio effettuerà anche uno screening del territorio, grazie a sofisticate strumentazioni per la geolocalizzazione, allo scopo di censire tutte le fonti di emissione. Una volta completato lo studio si potrà redigere una mappa delle sorgenti ed anche verificare se chi le ha installate è in possesso di tutte le necessarie autorizzazioni tecnico-amministrative. Il progetto dell’amministrazione consentirà anche di individuare aree idonee alla delocalizzazione degli impianti per le telecomunicazioni già esistenti. I risultati delle analisi ambientali saranno poi pubblicate, con cadenza quotidiana, sia sul sito internet dell’azienda (www.tesem.it), che su quello istituzionale del Comune di Sorrento. I cittadini potranno così sapere sempre quali sono i punti della città dove si registrano i picchi maggiori di elettrosmog. Ci saranno infine, diverse sessioni di misura presso aree critiche individuate dai tecnici dell’azienda e da quelli dell’ente. 

FONTE : POSITANONEWS.IT 

giovedì 12 dicembre 2013

ELETTRODOTTO RIZZICONI, NON SI FERMA LA PROTESTA

Il sinologo veneziano Scarpari  guida la mobilitazione dei cittadini: «C'è pericolo per la salute dei cittadini e per l’ambiente»


MESSINA – Non si fermano le proteste contro la realizzazione dell’elettrodotto Sorgente Rizziconi nella zona tirrenica del messinese, dopo Pace del Mela, Serro e Rocca Valdina anche i residenti di Venetico Superiore si sono mobilitati da diverse settimane per dire no all’ultimazione della struttura e sono insorti contro Terra. Il comitato di cittadini, guidato da un veneziano il professore Maurizio Scarpari, sinologo di fama internazionale che da anni passa le sue vacanze nel bel borgo da fiaba, sono agguerriti e nei giorni scorsi hanno messo in atto una fiaccolata per manifestare contro l’opera. “Da anni passo diversi mesi qui – spiega Scarpari – , questo era un posto fantastico e tranquillo. Mi sono reso conto qualche mese quando ho visto il pilone installato da Terna del pericolo per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Qui i residenti non sapevano nulla e appena si sono accorti che la struttura passava in mezzo al centro cittadino e non dietro la collina si sono allarmati. E’ sotto gli occhi di tutti anche l’impatto ambientale pazzesco di questa struttura, che distrugge un paese storico. I danni si vedranno tra 10 o 20 anni quando i bambini di oggi che hanno tra l’altro, un campetto di calcio vicino al traliccio risentiranno di problemi di salute come è possibile vista la vicinanza di questa struttura. Terna non ha mai risposto alle nostre richieste e ci ha ignorato rimanendo sulle sue posizioni”.

DENUNCIA 170 PERSONE – “Noi così abbiamo presentato una esposto firmato da 170 abitanti alla Procura della Repubblica per ‘l’invasione’ di Terna nel nostro comune senza avvertire prima i cittadini. E’ chiaro a tutti che questo progetto non interessa la Sicilia, ma è solo una pedana di lancio per l’Africa, un progetto che interessa i produttori di energia europei che venderanno energia altrove. Noi non avremo nessun beneficio, ma il prezzo lo pagherà il nostro territorio. Stanno distruggendo un paese che ha una vocazione turistica con reperti architettonici e artistici unici e creeranno problemi alla salute. E non è un caso secondo me che sono tre i ministeri coinvolti nella fase autorizzativa quello dell’Ambiente, dello Sviluppo e dei Beni culturali, ma manca quello che dovrebbe essere il primo ad essere interessato: quello della Salute. Noi comunque, abbiamo scritto formalmente anche al ministero dell’Ambiente spiegando le nostre ragioni e speriamo che obbligherà Terna a fare una variante che non costa niente e che salverebbe un paese, spostando tutto dietro la collina. Il comitato chiede a Terna solo che sia modificato il tracciato riprendendo quello vecchio senza creare nessun impatto ambientale. E anche l’attuale amministrazione comunale, ha deciso nelle scorse settimane di proporre una variante all'azienda e a tutti gli enti interessati”. ( leggi QUI l’articolo  completo ).

martedì 10 dicembre 2013

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO, È ORA DI REAGIRE!

Sono tuttora oscuri gli effetti sulla salute umana e sull’ambiente del cosiddetto inquinamento elettromagnetico o elettrosmog, definito come quel particolare tipo di inquinamento causato dalle onde radio emesse dai campi elettromagnetici. Secondo alcuni studi scientifici, anche una debole esposizione a tali onde radio può provocare effetti biologici. Ad esempio il rallentamento della crescita dell’erba e di altri vegetali, la perdita dell’abilità di navigare dei piccioni o il calo della fertilità dei ratti. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che fa capo all’Organizzazione mondiale della Sanità, ha del resto classificato i campi elettromagnetici fra i fattori cancerogeni per l’uomo.
La legge applicabile, che è la quadro n. 36 del 22 febbraio 2001, distingue fra limiti di esposizione, valori di attenzione ed obiettivi di qualità. Il successivo decreto del presidente del consiglio dei ministri dell’8 luglio 2003 ha stabilito a quanto ammontano tali limiti, valori ed obiettivi. A riprova del carattere assolutamente incerto degli effetti prodotti dall’elettrosmog, la legge citata ha peraltro stabilito all’art. 4, lett. b, l’attuazione di “un programma pluriennale di ricerca epidemiologica e di cancerogenesi sperimentale, al fine di approfondire i rischi connessi all’esposizione a campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza”.
In attesa che i rischi vengano approfonditi, l’inquinamento elettromagnetico continua, anzi aumenta, dato il proliferare di impianti atti a produrlo, in particolare le antenne per la telefonia mobile. Né pare granché consolatoria la previsione, alla lettera f dello stesso articolo della “realizzazione di accordi di programma con i gestori di elettrodotti ovvero con i proprietari degli stessi o delle reti di trasmissione o con coloro che ne abbiamo comunque la disponibilità nonché con gli esercenti di impianti per emittenza radiotelevisiva e telefonia mobile, al fine di promuovere tecnologie e tecniche di costruzione degli impianti che consentano di minimizzare le emissioni nell’ambiente e di tutelare il paesaggio”. Quanti e quali accordi di programma sono stati infatti conclusi?

Il successivo art. 8 prevede inoltre il conferimento alle Regioni di importanti compiti, relativi a “a) l’esercizio delle funzioni relative all’individuazione dei siti di trasmissione e degli impianti per telefonia mobile, degli impianti radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione, ai sensi della legge 31 luglio 1997, n. 249, e nel rispetto del decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a), e dei principi stabiliti dal regolamento di cui all’articolo 5;
b) la definizione dei tracciati degli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV, con la previsione di fasce di rispetto secondo i parametri fissati ai sensi dell’articolo 4 e dell’obbligo di segnalarle;
c) le modalità per il rilascio delle autorizzazioni alla installazione degli impianti di cui al presente articolo, in conformità a criteri di semplificazione amministrativa, tenendo conto dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici preesistenti;
d) la realizzazione e la gestione, in coordinamento con il catasto nazionale di cui all’articolo 4, comma 1, lettera c), di un catasto delle sorgenti fisse dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, al fine di rilevare i livelli dei campi stessi nel territorio regionale, con riferimento alle condizioni di’ esposizione della popolazione;
e) l’individuazione degli strumenti e delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualità di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), numero 1);
f) il concorso all’approfondimento delle conoscenze scientifiche relative agli effetti per la salute, in particolare quelli a lungo termine, derivanti dall’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”.

Sono stati esercitate tali funzioni e come? C’è da dubitare che siano state esercitate in modo adeguato se è vero che il regolamento regionale vigente in materia è precedente alla legge-quadro citata e non prende per nulla in considerazione le antenne per la telefonia mobile. Il più recente (del 2009) Rapporto in materia redatto dall’Agenzia regionale per l’ambiente fa riferimento ad una legge che avrebbe dovuto essere approvata a breve ma di cui in realtà si sono perse le tracce.

In tale situazione di sostanziale inadempimento normativo continua come accennato il proliferare incontrollato di impianti suscettibili di produrre elettrosmog, in particolare i ripetitori di telefonia mobile. Da ultimo, ho avuto notizia di taluni che si stanno costruendo in zone residenziali ed agricole della nobile città di Fondi. Ma il fenomeno interessa varie parti della Regione Lazio e l’intero territorio nazionale.


Non sarebbe il caso di pronunciare, in nome del principio di precauzione, un’immediata moratoria alla costruzione di impianti di questo tipo? Nell’attesa che le istituzioni provvedano, i cittadini hanno il diritto e dovere di tutelarsi con la mobilitazione democratica a tutela della salute propria e dei loro figli e dell’ambiente.

lunedì 9 dicembre 2013

BRESSO, CITTADINI INFURIATI: "BASTA ANTENNE PER I TELEFONI"

Il sindaco Ugo Vecchiarelli ha pubblicato le richieste di Wind e H3G per installare nuove stazioni radio. I residenti si preoccupano per la propria salute

Bresso, 9 dicembre 2013

Alle compagnie telefoniche piace Bresso. Nel Comune più densamente popolato della Lombardia potrebbero arrivare quattro nuovi impianti di telefonia radiomobile, mentre uno già esistente, in via Ticino 9, potrebbe essere potenziato. Lo hanno scoperto da poco e con sgomento, i bressesi, e già si stanno mobilitando.

Nell’arco di meno di due settimane sia Wind sia Tre hanno chiesto alla giunta guidata da Ugo Vecchiarelli di potersi allargare sul territorio. È Wind a puntare più in alto, prospettando quattro nuove stazioni radio base in un'area molto ristretta vicino al confine con l'aeroporto. H3g, invece, chiede al sindaco di ammodernare l'impianto di via Ticino.

Vecchiarelli rigira la richiesta ai suoi concittadini. Non solo dandone notizia sull'albo pretorio, come richiede la legge: "Ho deciso di far pubblicare sul sito del Comune le manifestazioni di interesse degli operatori - spiega il primo cittadino - proprio per dare massima evidenza ai cittadini, che possono fare eventuali osservazioni. L'amministrazione non intende dare nulla per scontato". C'è tempo fino a venerdì per far sentire la propria voce sulla proposta Wind, mentre entro il 4 gennaio il Comune riceve le osservazioni sulla Tre. Si può fare un salto all'Ufficio del Protocollo oppure inviare un fax o una mail tramite posta elettronica certificata agli indirizzi ufficio.commercio@bresso.net e comune.bresso@legalmail.it.

Questi i canali ufficiali. Ma su Facebook si è già scatenata la bufera e c'è chi ha già pronta un'osservazione collettiva. A preoccupare i cittadini bressesi è la vicinanza degli eventuali impianti a edifici sensibili, scuole in primis. "E' fondamentale - si legge in una bozza di osservazione - rispettare il preminente interesse della salute pubblica". Ora tocca ai cittadini farsi sentire.


FONTE : ILGIORNO 

venerdì 29 novembre 2013

PROBLEMI GENERATI DAL WI-FI

La crescente implementazione di tecnologie wireless ha assunto negli ultimi anni un andamento esponenziale determinando la presenza di radiazioni elettromagnetiche  sia in alta che bassa frequenza a livello ambientale, sia abitativo che extra-abitativo. Oltre alla telefonia mobile ( in Italia un record mondiale di cellulari,tablet,i-pad, pro-capite)  ed alle relative stazioni radio-base di telefonia mobile ( che spuntano come funghi sui tetti delle nostre città  in una totale situazione di deregulation) la tecnologia WI-FI rappresenta indubbiamente uno tra i maggiori diffusori di queste radiazioni. Ormai in quasi tutte le abitazioni si riscontra la presenza di router emittenti ,rendendole di fatto un forno a microonde  che ammorba l'area abitativa 24/24 h e 365 giorni all'anno. 
Si assiste anche alla diffusione di queste frequenze  nell'ambito di spazi pubblici come piazze,biblioteche,scuole ( fatto molto grave) e parchi dove si riscontra non solo la presenza di una popolazione adulta ma anche molto giovane e e di per  è portatrice di maggiore vulnerabilità agli insulti esterni. Esiste un vastissimo corpo di letteratura scientifica che riporta in migliaia di pubblicazioni  la correlazione tra esposizione a radiofrequenze e microonde  e l'innescarsi di effetti biologico-sanitari  a livello cellulare,di animali da laboratorio e nell'uomo  che possono tradursi in  veri e propri stati di malattia sia a breve che a lungo termine :
1) danni al sistema neurologico
2) danni al sistema immunitario
3) danni al sistema endocrinologico
4) genotossico-tumorali
5) danni alla fertilità
6) disturbi dell'attenzione e dell'apprendimento
ma anche effetti che inducono ad aumentare ( esponenzialmente) fenomeni come l'elettrosensibilità che ora colpisce in Italia circa il 3% della popolazione  con 1.7 milioni di ammalati  con costi sociali per la collettività molto elevati.
Tali preoccupazioni sono state recepite dagli organismi internazionali, con significativi interventi della UE ( Risoluzione 2.4.2009) della Agenzie di protezione ambientale e sanitaria ( Aiom 2007-EEA, marzo 2008) nonché,da ultimo, dal Consiglio d'Europa( Raccomandazione ai Paesi membri dell'U.E, 27 maggio 2011).
Sulla spinta di queste evidenze alcuni paesi europei hanno assunto importanti provvedimenti cautelativi,come la Francia, dove l'uso dei cellulari è stato proibito nelle scuole elementari e medie e la Germania, dove il WI-FI è stato vietato in tutte le scuole pubbliche sin dal 2008.
Pertanto in ottemperanza al principio di Precauzione, in considerazione del fatto che  l'OMS attraverso lo IARC ha classificato le alte frequenze ( emesse da cellulari,corde-less,antenne di telefonia, WI-FI..) come " Possibili cancerogeni per l'uomo" la minimizzazione dell'impatto elettromagnetico ambientale si rende  urgente e non più procrastinabile
Ne va di mezzo seriamente la salute nostra e dei nostri figli.

Dr.Paolo Orio vice presidente Associazione Italiana Elettrosensibili

Bibliografia allegata:
  
Papers finding adverse biological effects or damage to health from Wi-Fi signals, Wi-Fi-enabled devices or Wi-Fi frequencies (2.4 or 5 GHz).
Papers listed are only those where exposures were 16V/m or below. Someone using a Wi-Fi-enabled tablet computer can be exposed to electromagnetic fields up to 16V/m. Papers are in alphabetical order. A file of first pages, for printing, can be found here (please pass on to schools).
Wi-Fi:
Atasoy H.I. et al., 2013. Immunohistopathologic demonstration of deleterious effects on growing rat testes of radiofrequency waves emitted from conventional Wi-Fi devices. Journal of Pediatric Urology 9(2): 223-229.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22465825

Avendaño C. et al., 2012. Use of laptop computers connected to internet through Wi-Fi decreases human sperm motility and increases sperm DNA fragmentation. Fertility and Sterility 97(1): 39-45.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22112647
Avendaño C. et al., 2010. Laptop expositions affect motility and induce DNA fragmentation in human spermatozoa in vitro by a non-thermal effect: a preliminary report. American Society for Reproductive Medicine 66th Annual Meeting: O-249 http://wifiinschools.org.uk/resources/laptops+and+sperm.pdf)
Aynali G. et al., 2013. Modulation of wireless (2.45 GHz)-induced oxidative toxicity in laryngotracheal mucosa of rat by melatonin. Eur Arch Otorhinolaryngol 270(5): 1695-1700.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23479077
Gumral N. et al., 2009. Effects of selenium and L-carnitine on oxidative stress in blood of rat induced by 2.45-GHz radiation from wireless devices. Biol Trace Elem Res. 132(1-3): 153-163. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19396408
Havas M. et al., 2010. Provocation study using heart rate variability shows microwave radiation from 2.4GHz cordless phone affects autonomic nervous system. European Journal of Oncology Library Vol. 5: 273-300.http://www.icems.eu/papers.htm?f=/c/a/2009/12/15/MNHJ1B49KH.DTL part 2.
Havas M. and Marrongelle J. 2013. Replication of heart rate variability provocation study with 2.45GHz cordless phone confirms original findings. Electromagn Biol Med 32(2): 253-266.https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23675629
Maganioti A. E. et al., 2010. Wi-Fi electromagnetic fields exert gender related alterations on EEG. 6th International Workshop on Biological Effects of Electromagnetic fields.http://www.istanbul.edu.tr/6internatwshopbioeffemf/cd/pdf/poster/WI-FI%20ELECTROMAGNETIC%20FIELDS%20EXERT%20GENDER.pdf
Margaritis L.H. et al., 2013. Drosophila oogenesis as a bio-marker responding to EMF sources. Electromagn Biol Med., Epub ahead of print.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23915130
Naziroğlu M. and Gumral 2009. Modulator effects of L-carnitine and selenium on wireless devices (2.45 GHz)-induced oxidative stress and electroencephalography records in brain of rat. Int J Radiat Biol. 85(8): 680-689.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19637079
Nazıroğlu M. et al., 2012. 2.45-Gz wireless devices induce oxidative stress and proliferation through cytosolic Ca2+ influx in human leukemia cancer cells. International Journal of Radiation Biology 88(6): 449–456.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22489926
Nazıroğlu M. et al., 2012b. Melatonin modulates wireless (2.45 GHz)-induced oxidative injury through TRPM2 and voltage gated Ca(2+) channels in brain and dorsal root ganglion in rat. Physiol Behav. 105(3): 683-92.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22019785
Oksay T. et al., 2012. Protective effects of melatonin against oxidative injury in rat testis induced by wireless (2.45 GHz) devices. Andrologia doi: 10.1111/and.12044, Epub ahead of print.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23145464
Papageorgiou C. C. et al., 2011. Effects of Wi-Fi signals on the p300 component of event-related potentials during an auditory hayling task. Journal of Integrative Neuroscience 10(2): 189-202. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21714138
(Wi-Fi alters brain activity in young adults:http://wifiinschools.org.uk/resources/wifi+brain+July+2011.pdf)
Shahin S. et al., 2013. 2.45 GHz Microwave Irradiation-Induced Oxidative Stress Affects Implantation or Pregnancy in Mice, Mus musculus. Appl Biochem Biotechnol 169: 1727–1751. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23334843
Türker Y. et al., 2011. Selenium and L-carnitine reduce oxidative stress in the heart of rat induced by 2.45-GHz radiation from wireless devices. Biol Trace Elem Res. 143(3): 1640-1650. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21360060
A few more studies of similar microwave frequencies at low exposures (6V/m or below):
(Not comprehensive)
Balmori A. 2010. Mobile phone mast effects on common frog (Rana temporaria) tadpoles: the city turned into a laboratory. Electromagn. Biol. Med. 29(1-2):31-35. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20560769

Erdinc O. O. et al., 2003. Electromagnetic waves of 900MHz in acute pentylenetetrazole model in ontogenesis in mice. Neurol. Sci. 24:111-116.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14600821
Fesenko E. E. et al., 1999. Stimulation of murine natural killer cells by weak electromagnetic waves in the centimeter range. Biofizika 44:737–741.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10544828
Fesenko E. E. et al., 1999. Microwaves and cellular immunity. I. Effect of whole body microwave irradiation on tumor necrosis factor production in mouse cells, Bioelectrochem. Bioenerg. 49:29–35.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10619445

Havas M. et al., 2010. Provocation study using heart rate variability shows microwave radiation from 2.4GHz cordless phone affects autonomic nervous system. European Journal of Oncology Library Vol. 5: 273-300.http://www.icems.eu/papers.htm?f=/c/a/2009/12/15/MNHJ1B49KH.DTL part 2.
Kesari K. K. and Behari J., 2009. Microwave exposure affecting reproductive system in male rats. Appl. Biochem. Biotechnol. 162(2):416-428.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19768389
Kesari K. K. and Behari J., 2009. Fifty-gigahertz microwave exposure effect of radiations on rat brain. Appl. Biochem. Biotechnol. 158:126-139.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19089649
Khurana V. G. et al., 2010. Epidemiological Evidence for a Health Risk from Mobile Phone Base Stations. Int. J. Occup. Environ. Health 16:263–267.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20662418

Maier R. et al., 2004. Effects of pulsed electromagnetic fields on cognitive processes – a pilot study on pulsed field interference with cognitive regeneration. Acta Neurologica Scandinavica 110: 46-52.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15180806
Nittby H. et al., 2008. Cognitive impairment in rats after long-term exposure to GSM-900 mobile phone radiation. Bioelectromagnetics 29: 219-232.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18044737
Novoselova E. G. et al., 1998. Stimulation of production of tumor necrosis factor by murine macrophages when exposed in vivo and in vitro to weak electromagnetic waves in the centimeter range Bofizika 43:1132–1333.

Novoselova E. G. et al., 1999. Microwaves and cellular immunity. II. Immunostimulating effects of microwaves and naturally occurring antioxidant nutrients. Bioelectrochem. Bioenerg. 49:37–41.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10619446
Otitoloju A. A. et al., 2010. Preliminary study on the induction of sperm head abnormalities in mice, Mus musculus, exposed to radiofrequency radiations from Global System for Mobile Communication Base Stations. Bull. Environ. Contam. Toxicol. 84(1):51-4. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19816647

Panagopoulos D. J.et al., 2010. Bioeffects of mobile telephony radiation in relation to its intensity or distance from the antenna. Int. J. Radiat. Biol. Vol 86(5):345-357. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20397839
Persson B. R. R. et al., 1997. Blood-brain barrier permeability in rats exposed to electromagnetic fields used in wireless communication. Wireless Networks 3: 455-461.
Pyrpasopoulou A. et al., 2004. Bone morphogenic protein expression in newborn kidneys after prenatal exposure to radiofrequency radiation. Bioelectromagnetics 25:216-27.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15042631

Salford L. G. et al., 2010. Effects of microwave radiation upon the mammalian blood-brain barrier. European Journal of Oncology Library Vol. 5:333-355.http://www.icems.eu/papers.htm?f=/c/a/2009/12/15/MNHJ1B49KH.DTL part 2.
Salford L. G., et al., 2003. Nerve cell damage in mammalian brain after exposure to microwaves from GSM mobile phones. Environ. Health Perspect. 111:881-883. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12782486

giovedì 28 novembre 2013

COMUNICATO STAMPA

Giorni fa abbiamo appreso che per l’interramento della linea di doppia terna da 220kV avvenuto alcuni anni fa nel PII Marelli il privato ha pagato 3,8 milioni di euro per circa 800 metri di interramento, la notizia , ( apparsa sul giornale LO SPECCHIO di Sesto San Giovanni) ci conforta soprattutto perché da alcune fonti del Comune si parlava di un’opera improponibile dal costo approssimativo di circa 12 milioni di euro.
La notizia giunta in associazione ci è stata confermata, quindi crediamo sia credibile che per proseguire l’interramento della stessa linea per un ulteriore km dovendo ripristinare solo 2 tralicci di interramento in via Manin , il costo sia anche inferiore (e non di poco) rispetto a quello sostenuto precedentemente.

Crediamo inoltre che tale valore potrebbe anche dimezzarsi visto che le linee risultano sotto impiegate (1 delle 4 linee è attualmente dismessa visto che manca la cima di caduta tra il tratto aereo e quello interrato), se solo TERNA accettasse di eseguire un’opera di razionalizzazione sulle 2 linee esistenti, magari eliminandone 1 e portando l’altra da 220 kV a 132 kV si potrebbero abbassare sia l’esposizione al campo elettromagnetico generato che i costi che si dovrebbero sostenere per l’interramento, che in questo caso scenderebbero ulteriormente, aiutando e non poco le istituzioni ad affrontare un opera costosa che si trasformerebbe in questo modo in un opera “sostenibile “ per qualsiasi comune.

mercoledì 27 novembre 2013

AL VIA LO STUDIO DI FATTIBILITÀ DEL PROGETTO PER L'INTERRAMENTO DELL'ELETTRODOTTO

COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI MILANO


Milano, 17 novembre 2013 – Sarà completato l'interramento dell'elettrodotto nel quartiere Adriano. La Giunta di Palazzo Marino, infatti, ha approvato le linee guida della convenzione tra Comune di Milano, Comune di Sesto San Giovanni e Parco Media Valle del Lambro per l’affidamento alla Società Terna Rete Italia, gestore e progettista della rete, della redazione del progetto di interramento dell’elettrodotto che insiste a cavallo dei due Enti locali e del parco.

La storia di questo elettrodotto risale agli anni Cinquanta, quando è stato realizzato per fare fronte alle richieste di energia dell’area nord Milano, dovute principalmente all’industrializzazione. Parte della rete che insiste sul Comune di Milano è già stata interrata o è in fase di interramento, a seguito di interventi edilizi, ma erano rimaste fino ad ora escluse le vie Adriano e Sottocorno.

A seguito di una serie di verifiche da parte di Arpa e Asl, che ha richiesto un intervento sulla base del principio di precauzione, i Comuni di Milano e di Sesto San Giovanni hanno deciso di richiedere alla società Terna Rete Italia uno studio di fattibilità per l’interramento della tratta che partendo da via Adriano arriva fino a via Daniele Manin. La redazione del progetto è stata affidata a giugno alla società per un totale di circa 14mila euro che saranno suddivisi tra il Comune di Milano (7.600 euro), il Comune di Sesto San Giovanni (3.200 euro) e il Parco Media Valle Lambro (3.200 euro).


mercoledì 20 novembre 2013

È ALLARME PER LE UOVA ALLA DIOSSINA

Siti inquinati, da Brescia a Mantova

Le sorprese, in queste uova, si chiamano diossina e pcb. Sostanze cancerogene trovate in misura superiore al limite consentito dalla legge europea (5 picogrammi per ogni grammo di grasso) in 23 pollai tra Milano, Sesto San Giovanni e Monza Brianza, in 15 allevamenti di Cerro al Lambro e in 9 di Mantova e hinterland ( tre in città, due a Bigarello, uno a San Giorgio, Porto Mantovano, Marmirolo e Borgoforte).
Sono i primi risultati del piano di monitoraggio promosso dal ministero della Salute in tutti i 57 siti inquinati di interesse nazionale (sette quelli lombardi), per verificare la presenza di contaminanti nelle uova e nel latte, chiaro indice di avvenuta contaminazione del ciclo alimentare.
I dipartimenti di prevenzione veterinaria dell’Asl hanno analizzato campioni di uova di 30 allevamenti per autoconsumo (non destinati a finire, quindi, sui banchi di negozi, mercati e supermercati) che si trovano nel raggio di dieci chilometri dal sito di Sesto San Giovanni, altrettanti per il polo industriale di Mantova, 31 per il sito di Cerro al Lambro ( leggi QUI l'articolo completo )

FONTE : CORRIERE DELLA SERA.it

FONTE : Nordmilano24.it