Premessa, quando si governa e si realizza un progetto si è sempre esposti a critiche generate da punti di vista differenti, ma quando si governa e si nasconde un progetto del genere le critiche te le vai a cercare.........
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planimetria del progetto richiesta con accesso agli atti Prot.Gen.73135/2022 del 13/07/2022 |
Il parco (che ricordiamo non essere un giardino) fino a qualche anno fa era, da un punto di vista ecologico ed ambientale, un oasi proprio perché dimenticata dal politico di turno, la natura si era ripresa gli spazi tolti (ne abbiamo parlato bene nel post del 15 marzo 2021), alberi, rovi, animali selvatici, uccelli ed insetti di ogni tipo (in particolar modo le farfalle veri e propri ricettori di un ecosistema tornato sano) si potevano trovare con facilità intorno o sugli alberi da frutto in fiore o sulla frutta che generavano oppure nascosti nella selva di erba che cresceva a dismisura ma che rimaneva verde anche in periodi di siccità e in questo modo termoregolava la temperatura dell'area.
Da quando il comune ha incominciato, per così dire, a "gestirlo" per renderlo fruibile (così ci è stata raccontata) è incominciata la devastazione, con l'abbattimento di decine di alberi sani ed ora con una colata di asfalto, più simile ad una statale che ad pista ciclabile.
Nessun piano per la sicurezza né per una riforestazione e tutela ambientale, nessuna analisi o confronto su ciò che si è salvato (dalle precedenti azioni sconsiderate), continuando a rilevare da oltre cinque anni azioni unilaterali che di fatto stanno devastando il PARCO RURALE DELLA BERGAMELLA,
Ora considerando che manca totalmente la comunicazione, non c'è stato nessun confronto né in sede istituzionale (consulta dell'ambiente) né direttamente con le associazioni del territorio, nonostante abbiamo richiesto a più riprese informazioni e progetti relativi a questo progetto, constatiamo una deriva autoritaria, evidentemente frutto di un ego profondo che in realtà dimostra di disprezzare ogni confronto fino ad ora richiesto, perché evidentemente l'obbiettivo NON è costruire, ripristinare o salvaguardare un ecosistema, nel rispetto di progetti ambientali condivisi, ma far vedere che rappresentano la politica "del fare".
Ed è così che un giorno ci siamo alzati con il suono delle motoseghe che procedevano con abbattimenti indiscriminati, e un anno dopo ci siamo alzati trovandoci una colata di asfalto che definisce una ciclabile con una carreggiata variabile dai 4 ai 5 metri asfaltata che costeggia, per un tratto, una ciclabile esistente (ma di Milano .....) impermeabilizzando una vasta area del parco (che forse non ne aveva bisogno), distruggendo di fatto le aree umide che erano abitat di specie che avevano resistito a discariche e orti abusivi,
ora |
Non siamo contrari per partito preso, le ciclabili asfaltate in Europa, come a New York esistono, ma non sono frutto dell'ego smisurato del politico ma frutto di una progettazione ambientale condivisa, che le vede inglobate in veri e propri boschi o foreste urbane.
Qui non vediamo nessuna progettazione, nessun confronto né condivisione, solo devastazione e azioni random senza capo ne coda (se fino allo scorso anno si parlava di una ciclabile in terra battuta con una carreggiata da 3 metri che si snodava nel parco e si connetteva alla terrazza
progetto valido fino a qualche mese fa e sempre proposto agli incontri |
ora abbiamo una carreggiata variabile da 4 a 5 metri che di fatto passa esterna al parco senza nessun progetto collegato di riforestazione degno di una filosofia ambientale del nuovo millennio
progetto attuale richiesto con richiesta di accesso agli atti a luglio 2022 |
area di connessione prevista in via Manin |
carreggiata larga 4 metri asfaltata |
carreggiata larga 5 metri asfaltata |
Abbiamo una nuova isola di calore la dove non c'era, il cui utilizzo sarà limitato alle passeggiate domenicali, aumentando anche l'inquinamento luminoso, sempre a discapito della fauna che qui soggiorna e che invece avrebbe necessitato di più rispetto (anche in questo caso cose dette e ridette fino alla nausea).
Per chi corre a difendere tale operato accusandoci di lamentarci sempre, diciamo in anticipo che NOI nel tempo le proposte le abbiamo sempre fatte, in maniera molto trasparente, segnalando criticità e facendo proposte concrete perché abbiamo da sempre cercato di far comprendere (indipendentemente da chi governa) che opere di questo genere devono essere rispettose dell'ambiente specie se in un'area rurale, ciò che è stato fatto non ha senso, probabilmente non ci siamo riusciti non per colpa nostra ma perché sempre trattati con sufficienza e liquidati con una virtuale pacca sulla spalla.
A questo punto ci adopereremo (magari con raccolte firme o nelle sedi istituzionali) chiedendo che il parco venga tolto dalla gestione comunale e venga inserito insieme all'area del parco Media Valle del Lambro e al parco nord (riprendendo la proposta del sindaco di Milano di qualche anno fa) in un parco regionale tutelato altrimenti di questo passo si trasformerà di volta in volta in un giardino attrezzato per soddisfare le esigenze dell'elettorato di turno .......
Rimaniamo in attesa di incontrare a settembre l'assessore di competenza (l'ennesima volta negli ultimi 10 anni) per comprendere se si riesce ad evitare o minimizzare l'ennesima colata di cemento prevista per la terrazza Bergamina (ex Bottoni) ed in che modo si voglia procedere con la prossima consulta dell'ambiente, perché così NON va' bene, il rispetto, la condivisione e la programmazione (ad oggi mancati sul parco della Bergamella) sono valori fondamentali se si vuole proseguire in maniera costruttiva.
Il consiglio Direttivo dell'Associazione Sottocorno