Il risultato certo della vicenda che ne è uscita dalla mobilitazione del comitato genitori della scuola di via XXV aprile contro l’impianto di bonifica dell’acqua potabile che doveva sorgere nel giardino della scuola, è la conferma che nell'acqua potabile è presente il cromo esavalente, e che l'impianto definito per tale bonifica è stato "concepito" in segreto senza informare la cittadinanza, come ad esempio il comitato genitori ma anche la consulta dell’ambiente (che rimane sempre l’ultima a conoscere i progetti ambientali), o meglio come si faceva un tempo con incontri pubblici (che in periodo di pandemia potrebbero essere sostituiti da incontri pubblici virtuali possibili su varie piattaforme).
Tutti preoccupati (giustamente) che venisse ridotto il giardino della scuola (poiché a Sesto San Giovanni non si trovano altri spazi a causa dell’elevato consumo del suolo compiuto negli ultimi cinquant’anni come abbiamo sempre sostenuto e continueremo sempre a sostenere), ma con rammarico, non abbiamo sentito nessuno preoccuparsi del fatto che CAP e il Comune abbiano deliberato un impianto di potabilizzazione da CROMO ESAVALENTE, che ricordiamo essere un
CANCEROGENO DI CLASSE 1
presente su una falda da sempre presentata sicura e potabile, senza dare nessuna spiegazione in merito.
Chiediamo spiegazioni su tale scelta, la pubblicazione delle analisi eseguite con gli elementi inquinanti rilevati e le relativa presenza (in micro grammi/litro), perché analizzando quanto successo troviamo punti che continuano a non essere chiari, è chiaro a tutti che non viviamo nei campi elisi ma in una città inquinata, ma è anche chiaro che la definizione di un progetto come questo stride con le rassicurazioni fatte negli ultimi anni alle nostre richieste di informazioni in merito.
A tale proposito abbiamo richiesto copie del progetto con una richiesta d’accesso agli atti protocollo n°0081826/2020, e le analisi dell’acqua eseguite sulla falda, ovvero l’acqua pescata e portata nei nostri rubinetti con una richiesta d’accesso agli atti, protocollo n°0081785/2020. Nei prossimi giorni incontreremo poi CAP per capirne i motivi tecnici di tale scelta.
Siamo contenti per la soluzione che salvaguardia il giardino scolastico (leggi QUI l'articolo), anche se (forse sbagliando) siamo più preoccupati per la qualità dell’acqua e per la salute pubblica.
Il Consiglio direttivo dell'Associazione Sottocorno