Come ormai
accade di consueto basta una settimana di sole e bassa pressione che gli
inquinanti riprendono livelli di allarme e come succede ormai da decenni si
decide di limitare l'uso i mezzi privati (senza aumentare la presenza di mezzi
pubblici avendo eliminato i negozi di vicinato a favore di enormi centri
commerciali raggiungibili solo in auto) e a ridurre di 1°C del valore massimo
della temperatura.
Non vogliamo
minimizzare tali interventi (che del resto si sono SEMPRE dimostrarti insufficienti)
ma considerare l'idea che forse non bastano (o magari non sono quelli che
dovremmo adottare) e quindi incominciare ad affrontare il problema in modo differente con
una programmazione che riguardi sia il breve periodo ( emergenza ) che (soprattutto)
il lungo periodo.
Nel breve
periodo invitiamo gli amministratori a considerare di:
- Fermare (per
qualche giorno) il funzionamento degli inceneritori rallentando la raccolta e
creando degli accumuli per riprenderli con condizioni atmosferiche favorevoli,
gli inceneritori sono una “fucina” industriale riguardo alle polveri sottili.
- Aumentare il
numero di mezzi pubblici (se si decide di limitare l'uso dei mezzi privati è
obbligo aumentare frequenza e orari)
- Controllare
che i riscaldamenti funzionanti a gasolio rispettino effettivamente orari e temperature.
nel lungo
periodo :
- Programmare
l’eliminazione degli inceneritori con sistemi puliti basati sul riciclo dei rifiuti (incominciando anche a limitare la produzione di sostanze
tossiche difficilmente smaltibili)
- Programmazione
della sostituzione del parco esistente dei mezzi pubblici ( che ad oggi sono
anche più inquinanti dei mezzi privati ), non è tollerabile che l’industria
italiana progetti e costruisca mezzi che funzionano a idrogeno e li fornisca in
Cina, e noi continuiamo a far circolare mezzi degli anni 80.
- Programmazione
e finanziamento per l'incremento delle linee di superficie specie nell'hinterland milanese
per risolvere il grande problema di mobilità presente sul territorio
- Programmazione
rigida (ed incentivata) per la sostituzione di caldaie a gasolio purtroppo ancora presenti sul territorio.
- Analisi
urbanistica (a livello metropolitano) per ridurre il flusso di traffico ( e
quindi di gas e polveri sottili) nei centri urbani.
- Programmazione
seria di un "rimboschimento urbano" e non fatta cavalcando l'onda mediatica in prossimità di
elezioni.
Tutte cose
già dette più volte da Noi e da altri Comitati/Associazioni e sempre cadute nel
vuoto, così oggi siamo sempre punto e a capo, dando la colpa ai motori diesel o
alla legna che brucia in qualche caminetto.
Mentre
aspettiamo di conoscere il destino dell'inceneritore di Sesto san Giovanni (che speriamo un giorno di sostituire con un
bosco), invitiamo le istituzioni a svegliarsi da questo torpore e di
giungere a delle soluzioni degne di una società moderna e civile.