La richiesta: imporre agli operatori telefonici l’obbligo di comunicare che i cellulari sono dannosi per la salute perché possono provocare il cancro
Imporre agli
operatori telefonici l’obbligo di comunicare che i cellulari «sono dannosi per
la salute perché possono provocare il cancro», vietarne la pubblicità e
impedirne l’uso ai minori. Come avviene per le sigarette. Perché a rischio ci
sono 40 milioni di italiani, un numero ben superiore a quello dei fumatori.
Sono alcune delle richieste di una causa depositata al Tar del Lazio - la prima
in Italia di questo tipo - contro i ministeri dell’Ambiente, della Salute,
dello Sviluppo economico e della Ricerca, «colpevoli» di non divulgare i rischi
a cui sono sottoposti quotidianamente le persone che usano i telefonini senza
auricolare o vivavoce. Nella causa, si chiede al governo di avviare subito una
campagna pubblicitaria che divulghi i rischi di insorgenza dei tumori alla
testa.
Il ricorso è
stato depositato il 20 marzo dagli avvocati torinesi Renato Ambrosio, Stefano
Bertone e Chiara Gribaudo, dello studio legale Ambrosio e Commodo, a nome della
Apple, Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog, e di
Innocente Marcolini, un ex dirigente d’azienda bresciano che passava almeno
cinque o sei ore al giorno al cellulare. È diventato noto alle cronache perché
vinse in Cassazione contro l’Inail
nel 2012 la prima causa in Italia che stabilì un nesso tra il tumore alla testa
e l’uso del telefono cellulare. «Nonostante la sentenza della
Cassazione - spiega l’avvocato Bertone - e nonostante la divulgazione, nel
2011, da parte dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, sotto
l’egida dell’Organizzazione mondiale della Sanità, del fatto che le radiazioni
a radiofrequenza emesse dai telefoni mobili siano un agente possibile
cancerogeno per l’uomo, il governo non ha mai avviato una campagna di
prevenzione. Abbiamo scritto al ministero, sollecitandolo. La risposta è’ stata
che avrebbe agito nei limiti delle risorse disponibili. Come se la salute fosse subordinata a tipi di risorse. ( leggi QUI l'articolo completo )
FONTE : CORRIERE DELLA SERA