E' ripreso lo smantellamento delle linee aeree presso il cantiere di via Adriano (iniziato dal cantiere di via Manin)
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giovedì 13 dicembre 2018
martedì 11 dicembre 2018
BIOPIATTAFORMALAB, LA TERZA SERATA IL 12 DICEMBRE 2018, ALLE ORE 18.00 A CASCINA GATTI
Lo abbiamo sempre chiesto
e ribadito a qualsiasi tavolo a cui abbiamo partecipato, qualsiasi incontro
deve necessariamente essere fatto nel quartiere, non perché siamo privilegiati
ma perché siamo i primi ad esserne coinvolti, e siccome su quell’area avevamo
ben altre aspettative, ci sembrava corretto partire da Cascina Gatti su qualsiasi
confronto pubblico.
Hanno sempre detto di si
ma poi non l’hanno mai organizzato, ma ……. QUESTA VOLTA SI FA, ci siamo riusciti!!
Non buttiamo via l’unico
momento di confronto che abbiamo, per capire (prima di contestare) conoscere
cosa nascerà (perché ormai è già stato deciso) e proporre (perché il progetto
non è ancora stato ultimato e può essere modificato)
MERCOLEDÌ’ 12 DICEMBRE 2018 ORE 18,00 PRESSO IL SALONE PARROCCHIALE
DI VIA PISA A SESTO SAN GIOVANNI
È importante esserci,
farsi sentire, capire e partecipare
per
ulteriori info visita il sito ufficiale dell'evento al link : http://www.biopiattaformalab. it/
(non farti
prendere in giro partecipa)
mercoledì 5 dicembre 2018
COMUNE DI CINISELLO CHIEDE L'ELIMINAZIONE DEL CASELLO DELLA TANGENZIALE NORD ( E SESTO ???????)
Il consiglio comunale di Cinisello Balsamo, riunitosi martedì 27 novembre, ha approvato un ordine del giorno, presentato dalle opposizioni , che impegna il sindaco e la giunta ad attivarsi per richiedere l’eliminazione del pedaggio della barriera di Sesto San Giovanni sulla diramazione A52 (Tangenziale Nord).
CI AUGURIAMO CHE ANCHE A SESTO SAN GIOVANNI SI CI MUOVA IN QUESTA DIREZIONE, ANZI INVITIAMO IL SINDACO A NON FIRMARE NESSUN CONVENZIONE ( VISTO CHE E' IN SCADENZA).
Leggi QUI l'articolo completo su NORDMILANO24
martedì 4 dicembre 2018
INCENERITORE DI COPENAGHEN, COME FUNZIONA LA NUOVA COLLINA
Questo natale aprirà una pista artificiale da sci sul tetto del nuovo inceneritore di Copenaghen. L'impianto di Amager Bakke-CopenHill, il modello citato più volte dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, è stato inaugurato inaugurato l'anno scorso nel centro della città di fronte al mare. È costato 670 milioni di dollari e nel 2017 ha sostituito il vecchio inceneritore cittadino. Brucia 400.000 tonnellate di rifiuti l'anno e secondo le autorità locali dalla sua ciminiera esce soltanto vapore acqueo.
L’inceneritore di Copenaghen produce solo vapore acqueo? No, è una grande fake news fatta forse da chi ha forte
interesse a far costruire nuovi inceneritori.
Lo dice la stessa azienda che ha fornito il sistema di alimentazione del
forno e le tecnologie di depurazione dei fumi.
I fumi saranno ottimizzati, ma non è vero che l'impianto
nella capitale danese emetterà solo vapore acqueo. La Babcock & Wilcox
Vølund, azienda che ha fornito il sistema di alimentazione del forno e le
tecnologie di depurazione, assicura sulle "prestazioni avanzate" e
sulla qualità dell'aria ma precisa che comunque emetterà una quantità di monossido
di carbonio, ammoniaca, carbonio organico e ossidi di azoto (le quantità
non sono state rese note come non è stata resa nota la metodologia di
rilevamento)
Incomincia ad essere un po’ diverso da come l’hanno raccontata diversi
media italiani tra i quali il Corriere della Sera, certo le emissioni sono ottimizzate, la configurazione ambientale (TOTALMENTE
DIFFERENTE DA QUELLA DELLA PIANURA PADANA) consente un ricambio d’aria costante
grazie alle correnti oceaniche e artiche che puliscono di fatto l’aria, ma
comunque dal camino usciranno gas e al momento non se ne conoscono portata ne
quantità immessa, un po' diverso da un impianto ad emissioni zero.
L’inceneritore però potrebbe diventare una attrazione
e cambierà significativamente l’approccio della popolazione con l’area
industriale migliorandone significativamente la qualità della vita ed è per
questo che il progetto della struttura della città danese si
configura come un modello da seguire indipendentemente
che si costruisca un inceneritore di rifiuti o di fanghi
La novità è il pendio lungo 200 metri sul tetto che scende da un'altezza di 90 metri, è stata realizzata una pista da sci larga 60 metri con fondo in plastica, (fornito dalla italiana Neveplast di Nembro - Bergamo), la struttura può accogliere fino a 200 sciatori e il biglietto dovrebbe costare 9,50 euro l'ora intorno alla pista verranno piantati alberi e realizzati sentieri per trekking, jogging e aree picnic. con una grande caffetteria con vista sul porto e da un ampio parcheggio, utilizzabile anche per eventi di pattinaggio.
un modo completamente nuovo di concepire un'area industriale.
L’inceneritore di Copenaghen produce solo vapore acqueo? No, è una grande fake news fatta forse da chi ha forte
interesse a far costruire nuovi inceneritori.
Lo dice la stessa azienda che ha fornito il sistema di alimentazione del
forno e le tecnologie di depurazione dei fumi.
I fumi saranno ottimizzati, ma non è vero che l'impianto
nella capitale danese emetterà solo vapore acqueo. La Babcock & Wilcox
Vølund, azienda che ha fornito il sistema di alimentazione del forno e le
tecnologie di depurazione, assicura sulle "prestazioni avanzate" e
sulla qualità dell'aria ma precisa che comunque emetterà una quantità di monossido
di carbonio, ammoniaca, carbonio organico e ossidi di azoto (le quantità
non sono state rese note come non è stata resa nota la metodologia di
rilevamento)
Incomincia ad essere un po’ diverso da come l’hanno raccontata diversi
media italiani tra i quali il Corriere della Sera, certo le emissioni sono ottimizzate, la configurazione ambientale (TOTALMENTE
DIFFERENTE DA QUELLA DELLA PIANURA PADANA) consente un ricambio d’aria costante
grazie alle correnti oceaniche e artiche che puliscono di fatto l’aria, ma
comunque dal camino usciranno gas e al momento non se ne conoscono portata ne
quantità immessa, un po' diverso da un impianto ad emissioni zero.
L’inceneritore però potrebbe diventare una attrazione
e cambierà significativamente l’approccio della popolazione con l’area
industriale migliorandone significativamente la qualità della vita ed è per
questo che il progetto della struttura della città danese si
configura come un modello da seguire indipendentemente
che si costruisca un inceneritore di rifiuti o di fanghi
La novità è il pendio lungo 200 metri sul tetto che scende da un'altezza di 90 metri, è stata realizzata una pista da sci larga 60 metri con fondo in plastica, (fornito dalla italiana Neveplast di Nembro - Bergamo), la struttura può accogliere fino a 200 sciatori e il biglietto dovrebbe costare 9,50 euro l'ora intorno alla pista verranno piantati alberi e realizzati sentieri per trekking, jogging e aree picnic. con una grande caffetteria con vista sul porto e da un ampio parcheggio, utilizzabile anche per eventi di pattinaggio.un modo completamente nuovo di concepire un'area industriale.
lunedì 3 dicembre 2018
21 NOVEMBRE 2018 - GIORNATA MONDIALE DELL'ALBERO ANCHE SE NESSUNO SE NE E' ACCORTO
Il 21/11 in tutta Italia si sarebbe dovuto festeggiare
la Giornata Nazionale degli Alberi e con loro le indispensabili
capacità che permettono la proliferazione della vita ovvero assorbire l’anidride carbonica e rilasciare
ossigeno, prevenire il
dissesto idrogeologico, proteggere
la biodiversità.
La Giornata Nazionale degli Alberi dal
2011, con la legge n.10 del Ministero dell’Ambiente che
la riconobbe, viene celebrata ogni
21 novembre con l’intento di promuovere le politiche di riduzione delle
emissioni, la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate
all'albero e la vivibilità
degli insediamenti urbani. Accanto alle iniziative per la Giornata Nazionale
degli Alberi, si svolgono anche quelle per la Festa dell’Albero, un’iniziativa promossa
da Legambiente dal 2008 e che ha radici che affondando nelle antiche
tradizioni della nostra cultura.
Dall'analisi
del Centro Ricerca sui Consumi di Suolo, sviluppata sui database cartografici
europei che misurano le variazioni di uso del suolo nei Paesi dell’Unione
europea, emerge che ogni anno in
Italia vengono ricoperti dal cemento almeno 500 ettari di aree forestali.
Negli ultimi anni la distruzione di foreste ha proceduto al ritmo di oltre
2.000 ettari all'anno. Una perdita importante, se si considera che nel nostro
Paese i terreni forestali sono i nostri maggiori depositi di carbonio, tanto
che ogni ettaro contiene l’equivalente di mille tonnellate di CO2 sottratte
dall'atmosfera
domenica 2 dicembre 2018
BIOPIATTAFORMALAB, LA SECONDA SERATA IL 5 DICEMBRE 2018, ALLE ORE 18.00
E' importante esserci , farsi sentire , capire e partecipare (ed eventualmente protestare)
Purtroppo l'incontro si svolgerà allo spazio MIL in via Granelli 1 a Sesto San Giovanni, l'abbiamo detto e ridetto, ma la volontà e probabilmente il disegno di tener lontano i "critici" ha prevalso, altrimenti si sarebbe svolto (almeno una serata) a Cascina Gatti.
Purtroppo l'incontro si svolgerà allo spazio MIL in via Granelli 1 a Sesto San Giovanni, l'abbiamo detto e ridetto, ma la volontà e probabilmente il disegno di tener lontano i "critici" ha prevalso, altrimenti si sarebbe svolto (almeno una serata) a Cascina Gatti.
venerdì 30 novembre 2018
AFFERMARE CHE I CRITICI O GLI OPPOSITORI AL PROGETTO DI CONVERSIONE DELL’INCENERITORE SONO AFFETTI DALLA SINDROME DI NIMBY E’ UN INSULTO A CHI PER ANNI SI È INTERESSATO DEL PROBLEMA AMBIENTALE
la sindrome NIMBY è la sigla che riassume la locuzione inglese "NOT IN MY BACKYARD", ovvero "NON NEL MIO CORTILE".
La facile e
superficiale attribuzione della qualifica di NIMBY alle opposizioni al progetto squalifica a priori le eventuali valide argomentazioni portate
contro o di ausilio al il progetto stesso.
Le critiche
su vari aspetti del piano, dall'impatto ambientale alle valutazioni sulla sua
effettiva utilità fino alle osservazioni in merito agli interessi economici che
lo supportano, non possono essere considerate irrilevanti.
Pertanto,
l'argomento NIMBY (sindrome inventata decenni fa dalla classe politica per giustificare le proprie incompetenze) si presta ad essere usato pretestuosamente da quanti
sostengono il progetto.
Partendo
da questo troviamo fuori luogo l’aver dato a Nimby Forum la gestione
“imparziale” del tavolo, anche se abbiamo dei facilitatori ai tavoli gentili che hanno impostato e fatto conoscere una metodologia nuova di come poter affrontare un dibattito.
Nimby forum è infatti attivo dal 2004 con l'esplicito obiettivo
di analizzare e monitorare l’andamento della sindrome NIMBY, un osservatorio
permanente che gestisce l'unico database nazionale delle opere di pubblica
utilità che subiscono contestazioni
Giusto per
chiarirci, "nel mio giardino" ovvero nella zona di Cascina Gatti abbiamo
ereditato:
o
Un inceneritore
o
Un depuratore
o
Due elettrodotti che attraversano l’area urbana (di cui uno in fase d'interramento dopo anni di lotta)
o
Acqua di prima e seconda falda inquinata (problema che arriva
dalla Brianza mai affrontato - leggi QUI il post del 18/05/2016)
o
Terreni utilizzati come discariche sia di materiale inerte (non
bonificate) che di materiale tossico (rifiuti delle Falk) parzialmente
bonificate
o La tangenziale est che con il suo traffico segna il confine con Cologno Monzese
o
Traffico di attraversamento causato dal casello della tangenziale (leggi QUI il post del 20/12/2017)
o
Il fiume Lambro che insieme al Seveso vanta essere uno dei fiumi
più inquinati (è di qualche mese la pubblicazione di una ricerca che rilevava i
pesci che cambiano sesso - leggi QUI il post del 04/05/2018)
A Cascina Gatti NON ci sono persone affette dalla cosiddetta "sindrome di Nimby", serve più rispetto per chi da anni si mobilita per cambiare le cose, c'è invece un problema ambientale serio e qualsiasi progetto si voglia attuare deve necessariamente tener conto dell'attuale situazione e prevedere l'eliminazione o MINIMIZZARE al massimo l'impatto ambientale,oggi il rispetto delle vigenti norme di legge NON E' CONDIZIONE SUFFICIENTE a dare garanzie in merito.
A Cascina Gatti NON ci sono persone affette dalla cosiddetta "sindrome di Nimby", serve più rispetto per chi da anni si mobilita per cambiare le cose, c'è invece un problema ambientale serio e qualsiasi progetto si voglia attuare deve necessariamente tener conto dell'attuale situazione e prevedere l'eliminazione o MINIMIZZARE al massimo l'impatto ambientale,oggi il rispetto delle vigenti norme di legge NON E' CONDIZIONE SUFFICIENTE a dare garanzie in merito.
mercoledì 28 novembre 2018
SITI INQUINATI - L'ITALIA NE ESCE DISTRUTTA , IL RECORD IN LOMBARDIA (E SESTO S.G. C'E')
Se lo diciamo noi ci accusano subito di fare terrorismo psicologico ed arriva
subito il politico "intelligente"
che ci ricorda che stiamo creando allarmismo, e che questo è un reato per il quale si
rischia la denuncia, tutto questo è già successo e probabilmente succederà ancora ogni qualvolta affronteremo un problema ambientale.
La realtà presentata nel servizio di Milena Gabanelli su Dataroom di Corriere della Sera è anche più'
cruda di quello che noi affermiamo e coinvolge tutta
l’Italia (ed è per questo che non si deve scappare ma è importante affrontare il problema) compresa
Sesto San Giovanni (Sito di Interesse Nazionale
per eccellenza).
Con decenni di politica spazzatura, incompetenze, la
presenza a vario titolo di corrotti e mafiosi siamo riusciti letteralmente a
distruggere una nazione nella totale indifferenza di un popolo analfabeta nei
riguardi dei problemi ambientali, intenti a mantenere i propri miseri
interessi economici e politici, capace solo di rinfacciare (ai pochi che
si occupano di ambiente) “ma voi dove
eravate“ come se abitassero in un'altra dimensione, come se avessero
delegato a chi sa chi la tutela dell’ambiente e conseguentemente la tutela
della propria salute ricordandosene solamente quando la malattia arriva (perché
queste arrivano!!!).
Ora l’Ispra conta 12.482 siti
potenzialmente contaminati in tutta Italia, con un record di 3.733 casi in
Lombardia.
Le bonifiche che dovevano iniziare a
partire dal 1998 hanno visto una serie di finanziamenti hanno invece coperto i
costi di conferenze, politici buriosi, e forse le tasche di "tanti amici
degli amici" che con consulenze varie han fatto sì che non incominciassero
mai o forse se iniziate lo siano solo parzialmente.
In Lombardia il Corriere e la Gabanelli
citano Sesto San Giovanni e le aree ex Falck (ma lo sappiamo non c’è solo
quello) secondo i dati Ispra c’è la presenza di metalli pesanti, Ipa,
idrocarburi e solventi clorurati. La bonifica (di competenza del Ministero
dell’Ambiente) è stata completata al 32 per cento, mentre la bonifica della falda acquifera
è pari a zero (vedi QUI il nostro post "SESTO S.G. -
ACQUA DI PRIMA FALDA - UN PROBLEMA CONOSCIUTO E MAI AFFRONTATO")
Vi invitiamo a leggere e vedere il servizio
di Milena Gabanelli sul corriere della sera cliccando QUI
Per la cronaca il servizio chiude spiegando
che l’Istituto Superiore di Sanità da anni monitora i rischi per la salute dei
circa 6 milioni di abitanti che vivono nelle aree dei 45 (su 58) siti più
contaminati d’Italia. Per chi ha meno di 25 anni, è stato registrato un aumento
di tumori maligni del 9% rispetto a chi vive in zone non a rischio”.
LA PRIMA SERATA AL "PROCESSO PARTECIPATIVO" SUL FUTURO DELL'INCENERITORE DI SESTO SAN GIOVANNI - COM'È' ANDATA
Lunedì 26 novembre abbiamo partecipato (dopo incontri avvenuti nelle sedi di zona,
due interventi in consiglio comunale e un tavolo tecnico svolto in sala giunta
a Sesto, e soprattutto dopo anni di lavoro svolto sul tema)
al percorso partecipativo "ideato" dai comuni, CAP e CORE, sia chiaro che tale percorso è
stato richiesto più volte negli ultimi cinque anni dall'Associazione
Sottocorno e dal comitato di Cascina Gatti senza mai ricevere risposte
(non ultima la richiesta che abbiamo presentato al tavolo tecnico del 15
ottobre svolto a Sesto), come ci auguriamo che quanto già discusso in
precedenza non venga "spianato"
da questa serie di incontri.
Avremmo gradito che tale percorso partecipativo fosse
iniziato sulla destinazione d'uso dell'area e non all'ennesimo
progetto calato dall'alto, che non rappresenta assolutamente una fase di
progettazione preliminare della biopiattaforma ma bensì una parentesi per
cercare di condividere ciò che è già stato deciso, anche se ad onor
del vero, notiamo una apertura (anche se tardiva) a porre delle variazioni al
progetto.
L’obiettivo che si propone è comunque meritevole,
visto che, come si legge dal sito di BioPiattaformaLab ,
il percorso si prefigge di :
- informare in maniera chiara e completa in
merito al progetto;
- confrontarsi in maniera aperta e
trasparente con il territorio, analizzando ragioni, caratteristiche, impatti e
ricadute del progetto stesso;
- migliorare e arricchire il progetto,
adattandolo al meglio al contesto in cui sarà realizzato.
Noi possiamo solo partecipare nella speranza si vogliano
cogliere veramente le segnalazioni che arrivano dal territorio, e che non si
usi tale piattaforma per far "digerire" alla cittadinanza una scelta
politica già fatta.
Tale preambolo è d'obbligo anche perché le serate
sono già state calendarizzate e salta subito all'occhio la totale mancanza di
un confronto aperto con il quartiere di Cascina Gatti, tale scelta fa dubitare
(e anche molto) sul fatto che ci si voglia confrontare veramente con il
territorio che in primis continuerà ad avere un impianto tecnologico di tale portata nelle
vicinanze.
Le prossime serate (già definite in tempo e luogo) sono:
martedì 27 novembre 2018
CON 11000 ALBERI TRASFORMANO UN'AREA EDIFICABILE IN UN BOSCO
A San Prospero (Parma) è successo qualcosa di fantastico
Giancarlo Spaggiari e il figlio Roberto in prossimità della trafficatissima via
Emilia hanno deciso di far nascere un bosco invece di cementificare, migliorando
la qualità dell'aria e salvaguardare la zona agricola piantando (insieme ad amici)
nella loro proprietà ben 11.000
piante in 10 ettari.
Querce, noci, frassini, cornioli, prugnoli, meli, olmi: un
argine verde, realizzato anche grazie a contributi dell'Unione europea, nei
confronti di nuove urbanizzazioni. Niente
cemento, solo piante in un'area che, faceva gola ai costruttori edili. Gli
Spaggiari hanno preferito declinare le offerte immobiliari e portare avanti un
progetto differente, che ci auguriamo possa essere replicato da qualcun altro.
QUI vedi l’articolo sul Corriere Della Sera
QUI vedi l’articolo su RAI NEWS
QUI vedi l’articolo su La Stampa
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