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martedì 2 ottobre 2018

LINEE A.T.M. A SESTO FORSE CON IL BIGLIETTO DA 2 € E SICURAMENTE CON UN PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE LINEE


Lo abbiamo già annunciato nei nostri post precedenti, il presunto biglietto unico da 1,5€ valevole su tutta l'area metropolitana non ci sarà, il costo verrà portato a 2€, un aumento spropositato che nasconde una serie di tecnicismi atti a minimizzare i costi in modo da aumentare il disservizio iniziato già 5 anni fa, per il quale ci siamo mobilitati insieme al comitato di Cascina Gatti.

Piano piano esce lentamente in realtà il vero aumento, se andiamo a vedere come vogliono modificare l’offerta forse è anche ben più alto di quanto chiesto, dalle pagine del Giorno (perché dal comune di Sesto San Giovanni sembra non esistere più nessun dialogo) si vuole metter mano all'ennesima modifica delle linee in particolar modo alla 700,713 e 701.
Se ciò che viene riportato dal giornale (perché al momento non abbiamo avuto conferme ) è vero come si può concepire un collegamento del servizio pubblico che non consente di connettere le periferie con l’ospedale civile o il centro vaccinale di via Oslavia, di mancare la connessione con la metropolitana e contemporaneamente bloccare la circolazione dei veicoli euro 3 (il più grande parco macchine presente in Lombardia).
Nell'attesa di verificare la veridicità delle proposte e nel capire chi è l’ente preposto a definire Il Programma di Bacino, che sembra abbia proposto una serie di modifiche ai percorsi, agli orari e al numero di corse per i pullman che attraversano i Comuni del nord Milano, Ci continuiamo a domandare dov'è la città Metropolitana, nel frattempo ricordiamo che un servizio pubblico efficiente non si ottiene tagliando i servizi ma potenziandoli.

venerdì 28 settembre 2018

IL NOSTRO INTERVENTO SUL PROGETTO DI CONVERSIONE DELL'INCENERITORE DURANTE IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 26/09/2018


Siamo concordi che dall'analisi che ne emerge, la nuova piattaforma integrata CAP è ambientalmente migliorativa rispetto alla situazione attuale, inoltre abbiamo notato che avete inserito il trattamento di fanghi inquinati da cromo esavalente e la creazione di un bosco da piantumarsi di fronte al futuro inceneritore, questo lo apprezziamo.

Non vogliamo un inceneritore che inquini meno semplicemente, non vogliamo nessun tipo di inceneritore, chiediamo una soluzione alla gestione dei rifiuti ad impatto zero chiediamo che l’inceneritore venga chiuso con il progressivo estendersi della raccolta differenziata e demolito con le dovute bonifiche rimettendo l’area a disposizione della città all'interno del P.M.V.L. con la creazione di un bosco di piante autoctone magari creando una collina.


A questo progetto manca completamente una soluzione alternativa che preveda ad esempio il riciclo completo e totale dei rifiuti e su questo abbiamo perso 4 anni, alternativa che durante gli ultimi colloqui in comune ci era parsa esistere ma evidentemente si è deciso (politicamente) di proseguire con la soluzione scelta dalla precedente amministrazione.
Il progetto presentato non è la soluzione ambientale invocata dalla cittadinanza in questi decenni ma un business plane nato dalla esigenza industriale di CAP per lo smaltimento dei fanghi e diventato grazie ad incentivi statali un’opera di investimento con remunerazione del capitale nel medio periodo, non sappiamo cosa lascerà in futuro alla città sia in termini ambientali che economici.
La presentazione del progetto e l’analisi L.C.A. (Life Cycle Assestament) ha sicuramente obbiettivi condivisibili come
- Ridurre l’impatto ambientale
- Contenere l’impatto sociale (mantenendo l’occupazione dei 45 lavoratori)
- Mantenere un equilibrio economico senza aggravio di costi per la comunità
- Presentare un progetto che preveda la creazione di un impianto votato     all'economia circolare

Il nostro punto di partenza è completamente opposto, si prefigge di non avere nessuna struttura che inquini (emissioni zero o prossime allo zero) grazie ad un riciclo completo che generi effettivamente una economia circolare e molto rigido nella sua esecuzione, non ci poniamo il problema della garanzia del posto del lavoro perché come abbiamo già spiegato, un passaggio ad un riciclo dei rifiuti può solo portare ad un aumento dei posti di lavoro mentre non ci poniamo minimamente il problema dell’equilibrio economico, se l’eliminazione dell’inceneritore porta ad un aumento della tassa rifiuti di 10 / 20 o 50 euro ben venga la nostra priorità è rivolta ad una visione intransigente volta alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute della popolazione.

Il progetto che avete presentato sicuramente si presenta bene, ma lascia qualche dubbio :

 - Manca la parte del trattamento a freddo dei rifiuti solidi tanto osannato fino a due anni fa,
- L’analisi sulla rosa dei venti non la consideriamo affidabile (pag. 25/26/27) assomiglia molto all’analisi preliminare dell’acqua di prima falda dove si considerarono solo le zone industriali dismesse 
- Mancano dati su inquinamento acustico (o relativa stima) 
- Vengono indicati solo una parte di inquinanti 
- Non viene indicato il fine vita della struttura
- Preoccupano i più di 7000 mezzi che necessariamente vengono previsti per il corretto funzionamento dell’impianto (50 al giorno)
- Nella stima dei costi d’investimento mancano i costi relativi alla bonifica per la demolizione del forno
- Mancano i costi di compensazione ambientale per il quartiere
- Mancano chiarimenti sugli effetti della digestione anaerobica della FORSU
- L’analisi sulla salute pubblica è totalmente mancante
- Preoccupa la nascita di due linee di trattamento una linea fanghi e una linea umido
Non è chiara la quantità dei fanghi bruciati, si è passati da 7.000 t/a relative ai fanghi prodotti dal centro di sesto, ai fanghi generati nell’hinterland che a marzo veniva stimato in 14.000 t/a, ora sulla relazione compare la nota che è previsto il trattamento dei fanghi relativi alla provincia che ammonterebbero a 49000 + 12000 provenienti da san giuliano (totale 51.000) quota alla quale sembrerebbe si aggiungano anche una quota parte di umido
- Preoccupa la produzione di biogas in un ambito urbano, ovvero di quei sottoprodotti difficili da gestire e che possono trasformarsi in inquinamento delle falde o dei terreni, la quantità di Nox che viene emessa dalla produzione di biogas, che ricordiamo (in particolar modo il biossido di azoto) lascia perplessi
- Problema acqua di falda noto almeno da 15 anni non viene minimamente toccato
- Non capiamo il perché in un paese come la Danimarca si è costruito una collina per coprire un inceneritore e ridurre l’impatto ambientale mentre qui si continuano a presentare slide con edifici e colate di cemento.


Avevamo richiesto da anni uno studio epidemiologico sull'inceneritore di sesto con la geolocalizzazione degli eventi sul territorio e uno studio sul fall-out di ricaduta ovvero sulla ricaduta dei fumi e polveri ma purtroppo nonostante le varie rassicurazioni che vennero fornite quasi mensilmente non abbiamo nulla a riguardo, sarebbe stato uno studio importante proprio per l’analisi di comparazione che si sarebbe potuta fare.

Chi ci conosce sa bene che non facciamo allarmismo, ma riteniamo importante e necessario approfondire gli argomenti nel dettaglio per comprendere il progetto perché desideriamo un futuro diverso e per esperienza passata, le certezze che vengono proposte si sono poi dimostrate differenti dalla realtà.

Crediamo che l’ analisi sulla salute pubblica e la valutazione di impatto ambientale non debba essere affidata alla società incaricata del progetto ma vada richiesta ad un ente indipendente libero da conflitti economici o pressioni politiche, scelto dall'amministrazione comunale che valuti il progetto da un punto di vista ambientale e sanitario e su come  potrebbe mutare nel medio o lungo periodo con le immissioni rilasciate che si sommano ad una situazione già critica sul territorio dovuta ad una massiccia presenza di traffico veicolare, aumento di rotte aeree, emissioni industriali e riscaldamento a gasolio ancora presente.

Il non avere condiviso il progetto nella sua forma preliminare tenendo nel più totale riserbo su tutte le varie fasi non è piaciuto. Il confronto con la cittadinanza, comitati e associazioni, avrebbe solo potuto arricchire il progetto a livello macroscopico portando in evidenza le criticità.  
Invitiamo nuovamente una vostra delegazione (non il vostro rappresentate per le pubbliche relazioni) ad un confronto svolto su 3 o 4 serate dove entrare nel merito nelle varie fasi del progetto spiegando e discutendo i vari punti.

L’Associazione Sottocorno non è contraria a prescindere, ma la percezione che continuiamo ad avere e che state dando è che sia stato già stato deciso tutto.


domenica 23 settembre 2018

CONSIGLIO COMUNALE APERTO ALLA CITTADINANZA PER IL PROGETTO DI CONVERSIONE DELL'INCENERITORE


Il comune di Sesto San Giovanni ha convocato per
Mercoledì 26 SETTEMBRE 2018 alle ore 20:00
un consiglio comunale aperto alla cittadinanza per illustrare il piano industriale presentato da CAP HOLDING-CORE S.P.A. sulla conversione dell’inceneritore di Sesto San Giovanni.

Invitiamo tutti a partecipare, per non passare altri 30 anni a borbottare inutilmente sulle scelte fatte e sull'inquinamento prodotto come si è visto in questi anni.
Partecipare è sempre importante per comprendere ed essere consapevoli delle scelte fatte e dei rischi nascosti, ancor di più se il progetto NON viene discusso e condiviso con la cittadinanza interessata come accaduto in questi ultimi due anni.


lunedì 17 settembre 2018

VIA LIBERA ALL'INVASO PER IL SEVESO AL PARCO NORD - FOLLIA POLITICA

Dopo il rinvio dei fondi per le periferie arriva un'altra bastonata per l’area del Nord Milano, arriva l’ok per la trasformazione del bosco di quattro ettari (SI UN BOSCO E CI SONO VOLUTI PIÙ’ DI VENT'ANNI PER AVERLO !!!!) in una vasca di laminazione, per contenere le acque del Seveso quando questo sarà in piena, nella speranza che basti a non far inondare il quartiere a Niguarda (utilizzato fino ad oggi come sfogo naturale a salvaguardia del centro cittadino).




Una follia visto come si è arrivati a tele scelta, escludendo le amministrazioni locali, non considerando le proposte alternative, non considerando l’inchiesta della Magistratura milanese che ha accertato che nel fiume Seveso vi sarebbero circa 1.420 scarichi abusivi e soprattutto non considerando l’impatto ambientale e sanitario che tale vasca creerebbe ai residenti (circa un migliaio), ai frequentatori del parco, non è chiaro poi come la nube creata da questo invaso potrebbe incidere su tutto il nord Milano.


Stiamo parlando di un invaso artificiale da 250 mila metri cubi che raccoglierà acque tra le più inquinate d’Italia, che a volte si tingono di ROSSO o di BLU a secondo degli inquinanti sversati.



Ai cittadini, comitati e associazioni che si battono contro questo scempio va tutta la nostra solidarietà e comprensione.

venerdì 14 settembre 2018

RIMOSSI 19 KM DI ELETTRODOTTI IN BRIANZA

Centotrenta tralicci rottamati insieme a 19 chilometri di vecchi elettrodotti, tutto questo solo in Brianza. Prosegue la razionalizzazione della rete elettrica locale di Terna in Lombardia.

L’intervento di demolizione, che Terna prevede di ultimare entro il 2018, è reso possibile dall'entrata in esercizio, a seguito di importanti opere di ammodernamento, della linea a 132 kV Stazzona – Verderio, e genererà effetti positivi per le comunità locali, restituendo alla provincia di Monza e Brianza circa 50 ettari di territorio liberato da servitù di servizio. Sono 7 i comuni che beneficiano delle demolizioni delle vecchie linee: Brugherio, Agrate Brianza, Vimercate, Burago di Molgora, Bellusco, Sulbiate e Aicurzio.
L’attività di razionalizzazione, che fa parte di un più ampio piano di riassetto della rete elettrica lombarda, sta interessando anche le province di Milano, Sondrio, Bergamo e Lecco, consentendo di dismettere complessivamente circa 150 Km di vecchi elettrodotti per un totale di circa 600 sostegni elettrici.
Leggi QUI l’articolo completo su MONZATODAY

Leggi QUI l’articolo sul Giorno sulla rimozione di 2,5 km di elettrodotti a Paderno e Verderio

giovedì 13 settembre 2018

INAUGURAZIONE NUOVO ACCESSO AL CENTRO SPORTIVO MANIN



Sabato 15 settembre 2018 verrà inaugurato il nuovo cancello del centro Manin, non è solo un cancello ma il nuovo ingresso al centro sportivo.
Non è una cosa da poco è, e rappresenta un cambiamento, al centro non si accede più da un’area industriale (come la via Manin) ma da via Mulino Tuono ovvero dal parco della Bergamella a due passi da Piazza della Chiesa, non sarà più necessario recarsi in macchina ma, per centinaia di ragazzi, si potrà andare a piedi, rendendo sempre più vivo il centro di Cascina Gatti e più sicura la zona.

Leggi QUI sul sito del comune di Sesto San Giovanni il programma completo della giornata.

mercoledì 12 settembre 2018

SITUAZIONE INTERRAMENTO ELETTRODOTTO DI VIA SOTTOCORNO - AGGIORNAMENTO AL 10 SETTEMBRE


Continuano incessanti i lavori all'interno del parco della Bergamella





in via Adriano si è chiusa la via Mulas per permettere i lavori di fianco ai tralicci d'interramento




Mentre nel primo tratto ( Via Molino Tuono / orti ) si è già provveduto a coprire lo scavo
  






martedì 11 settembre 2018

MANIFESTAZIONE DI SABATO 8 SETTEMBRE SUL BANDO PERIFERIE - ECCO COM'È' ANDATA

La manifestazione alla quale abbiamo aderito dando sostegno all'associazione ViviAdriano era contro la scelta fatta con l’attuazione del decreto «Milleproroghe» che ha spostato i fondi destinati al quartiere Adriano di due anni.
Fondi congelati sui quali l’associazione ViviAdriano ha voluto sollevare, giustamente, non solo il loro disappunto ma anche una certa insoddisfazione per la mancanta esecuzione di opere come la scuola media e il tram 7, promesse da decenni con cronoprogrammi regolarmente disattesi nonostante le continue rassicurazioni sulle aperture imminenti dei vari cantieri fatte di volta in volta dai politici locali e regolarmente disattese.
Nell'animo degli organizzatori NON doveva e non voleva  essere una manifestazione di parte, ed è proprio per questo che abbiamo dato il nostro appoggio a tale iniziativa. 


I PATTI NON HANNO COLORE
LA PERIFERIA AL CENTRO  

Lo scopo dichiarato era quello di far partecipare i massimi rappresentanti di Comune e Regione per sensibilizzarli a trovare una soluzione comune, ma purtroppo dalla regione nessun delegato del presidente Fontana si è presentato.
Il risultato, purtroppo, è stata una strumentalizzazione dell’evento che ha raggiunto anche momenti di tensione, avendo trasformato un presidio in uno scontro politico che almeno per ora non ha chiarito i dubbi dei residenti (che ad onore del vero hanno pensato bene di non presentarsi forse perché stufi di sentirsi raccontare sempre le stesse cose)


Lo avevamo già detto nel post del 5 settembre, era importante invece presentarsi per porre quella pressione alle forze politiche che è necessaria per arrivare ad una soluzione, che non riguarda solo il quartiere Adriano ma molto più ampiamente quel rapporto di reciproco rispetto tra Stato e Comuni su finanziamenti che NON DEVONO AVER COLORE POLITICO, ma unitamente allo sviluppo di quella società che oggi è imprigionata in opere che sembrano essere sempre più promesse elettorali di parte, che si sono avvicendate per decenni ma che in realtà hanno visto ben poco di operativo.



La percezione è quella che lo scontro avuto tra Comune e Regione abbia poco effetto, forte del fatto che ognuno rivendica proposte o piani B in alternativa, ed onestamente da un confronto pubblico di questo genere non potevamo aspettarci altro, aspettando oggi come si esprimerà la Camera dei Deputati sul decreto che sposta il finanziamento del bando periferie, l’auspicio è che si inizi quanto prima un tavolo con Comune e la Regione Lombardia facendo partecipi gli attivisti dell’associazione ViviAdriano.

In fin dei conti si tratta di costruire una scuola media e di prolungare un tram non dovrebbe essere poi così difficile trovare insieme una soluzione.

Leggi anche gli articoli usciti su


venerdì 7 settembre 2018

SABATO 8 SETTEMBRE INAUGURAZIONE UFFICIALE ALMA BAR (EX TABIT) - CHIOSCO NEL GIARDINO FRANCA RAME

Sabato pomeriggio 8 settembre alle ore 16.00 è prevista l'inaugurazione dell'ALMA Bar nel giardino Franca Rame, stiamo parlando del chiosco che prima si chiamava Tabit e che, dopo un lungo periodo di chiusura, a riaperto.


clicca QUI per il link su google Maps


mercoledì 5 settembre 2018

SABATO 8 SETTEMBRE - MANIFESTAZIONE IN VIA ADRIANO PER CHIEDERE IL RISPETTO DEGLI IMPEGNI PRESI SUL BANDO DELLE PERIFERIE


L'ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO si unisce al rammarico espresso dall'Associazione ViviAdriano APS per lo slittamento dei finanziamenti previsti per il quartiere Adriano destinati a interventi fondamentali anche per la crescita e lo sviluppo del quartiere di Cascina Gatti, che è adiacente e contiguo al quartiere Adriano.
L'AssociazioneViviAdriano APS ha organizzato un presidio per sabato 8 settembre davanti al civico 60 di via Adriano per chiedere il rispetto degli impegni presi con la graduatoria del bando delle periferie (qui sotto il volantino dell’iniziativa)
La nostra posizione è, e rimane quella già dichiarata nel post del 30 di agosto, lo abbiamo già detto e lo ribadiamo, nessuno ha annullato i bandi per le periferie, questi sono stati posticipati di due anni, manifestare però è importante perché la scelta fatta con l’attuazione del decreto «Milleproroghe» è sicuramente uno sgambetto alle amministrazioni (indipendentemente dal loro colore politico) che si erano impegnate a cofinanziare i progetti di riqualificazione urbana, creando di fatto malcontento tra i cittadini che sono decenni che chiedono servizi e una qualità della vita civile.
Non vorremmo però che con la scusa del decreto milleproroghe ci sia la volontà o il pretesto di nascondersi con qualche scaricabarile all'immobilismo che abbiamo notato da tempo senza capirne i motivi reali.
Per essere più precisi ricordiamo che nel 2016 sono state escusse fidejussioni per 25 milioni di euro (anche se il comune ne dichiara 15, situazione non chiara) a seguito del fallimento dell’operatore che doveva realizzare parte delle opere pubbliche. 
Aggiungendo i 29 milioni già stanziati dal Comune di Milano, si arriva alla ragguardevole cifra di 54 (cinquantaquattro) milioni di euro
Ora ci domandiamo cosa è stato fatto in particolare con questo capitale, anche perché ulteriori opere, come la piscina comunale, dovrebbero essere realizzate a scomputo di oneri da parte di un operatore privato,(a cui il Comune di Milano sta dando più tempo del necessario per realizzarle e ad oggi non risulta l'apertura del  cantiere).

Ecco perché, alla luce di questo, nonostante lo slittamento del finanziamento, forse alcune opere si sarebbero potute iniziare e magari finire (come la scuola media), tale atteggiamento fa sorgere il dubbio che si voglia strumentalizzare il caso riproponendo una demagogia da propaganda (come purtroppo sembrerebbe confermare l'articolo uscito sul Giorno il 3 settembre).

SABATO 8 SETTEMBRE E' SICURAMENTE IMPORTANTE ESSERCI PER RECLAMARE UN ACCORDO GIÀ CONCLUSO COME E' ASSOLUTAMENTE IMPORTANTE CHE NESSUNA FORZA POLITICA TENTI DI STRUMENTALIZZARE L'EVENTO.