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venerdì 22 dicembre 2017

ABORTI SPONTANEI ED ESPOSIZIONI A CAMPI MAGNETICI: IMPORTANTE STUDIO AMERICANO

Un altro studio di rilievo sugli effetti dei CEM sulla salute umana, nello studio si cita solo il valore del CEM ma non le sorgenti (viene considerato una miscellanea tra sorgenti di alte e basse frequenze) prendendo in esame una giornata “tipo”  del soggetto esaminato ( casa, lavoro, ecc.. ).
Dovrebbe far pensare come possano influire l’esposizione di donne in stato di gravidanza alle basse frequenze, ovvero che vivono nei pressi di elettrodotti, centrali di trasformazione elettrica, cabine elettriche ecc.....  

Qui sotto trovate il link ad un’importante pubblicazione da parte di ricercatori americani che mette in evidenza un aumento del rischio quasi triplicato (statisticamente significativo) di manifestare aborti spontanei in donne in gravidanza esposte a livelli di campo magnetico elevato rispetto a valori di minore intensità. Il principale investigatore, dr.De-Kun Li, aveva pubblicato in anni precedenti dati similari. Lo studio ha un disegno prospettico (valore metodologico statistico di rilievo) e le misurazioni del campo magnetico sono state valutate attraverso strumenti di rilevazione utilizzati dai soggetti esposti (altro fattore qualitativo per lo studio in oggetto).


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Health risks linked to electromagnetic field exposure

Date:             December 13, 2017

Source:         Kaiser Permanente

Summary:
A study of real-world exposure to non-ionizing radiation from magnetic fields in pregnant women found a significantly higher rate of miscarriage, providing new evidence regarding their potential health risks.
A study of real-world exposure to non-ionizing radiation from magnetic fields in pregnant women found a significantly higher rate of miscarriage, providing new evidence regarding their potential health risks. The Kaiser Permanente study was published today in the journal Scientific Reports (Nature Publishing Group).

Leggi QUI la pubblicazione

FONTE : SCIENCEDAILY       

mercoledì 20 dicembre 2017

QUARTIERE ADRIANO, ARRIVANO I 18 MILIONI DI EURO DEL GOVERNO PER IL COMPLETAMENTO DEL QUARTIERE

Abbiamo appreso ieri dai giornali che il comune di Milano ha ricevuto la conferma dei 18 milioni di Euro per il completamento del quartiere Adriano.
Siamo sicuramente felici per l'ottenimento di tale finanziamento che servirà a realizzare la nuova scuola media, il prolungamento della metrotranvia 7, il parco e le bonifica ma apprendiamo anche (e non nascondiamo lo stupore) la nota che riguarda lo smantellamento (parziale) dell'elettrodotto di via Adriano / via Vipiteno, elettrodotto a doppia terna da 380 kv interrato solo parzialmente.
Lo stupore è d’obbligo perché solo fino a febbraio di quest’anno l’interramento o smantellamento per far posto al capolinea del tram era una sola idea presentata durante un incontro pubblico, ora sembra diventare realtà.
Attendiamo conferma di questa notizia per la quale abbiamo chiesto quale tipo di accordo è stato stilato con il gruppo TERNA, che cosa prevede e in che tempi, se c’è un cronoprogramma, ci congratuliamo per questo “regalo di natale “, atteso da decine di anni dai residenti del quartiere.
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Milano, 18 dicembre 2017 – È stata firmata oggi la Convenzione tra il Comune di Milano e il Consiglio dei Ministri per il finanziamento di 18 milioni di euro destinati alla rigenerazione del Quartiere Adriano. I fondi, ottenuti nell'ambito del bando nazionale per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, si aggiungeranno alle risorse già reperite dall'Amministrazione per completare le opere ancora da realizzarsi nel quartiere dopo il fallimento dell’operatore privato.
“Con questo provvedimento finisce definitivamente l’era Moratti al Quartiere Adriano – sottolineano gli assessori Pierfrancesco Maran (Urbanistica), Gabriele Rabaiotti (Lavori pubblici) e Marco Granelli (Mobilità) –. Si conclude un lavoro che ha consentito di recuperare 18 milioni di euro in fidejussioni e ora altri 18 milioni di euro dal Governo. Entro i prossimi 60 giorni avremo i progetti definitivi per la metrotranvia e per la scuola media in via Adriano 60, per cui abbiamo appena stanziato ulteriori risorse”.
Una delibera approvata dieci giorni fa, infatti, riguarda il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la demolizione della struttura di via Adriano 60 (importo stimato in circa 2,3 milioni di euro), per cui l’Amministrazione ha già realizzato la bonifica da amianto. Accanto a questa, in un’area contigua, sorgerà la nuova scuola dotata di mensa, che sarà finanziata per 7,8 milioni dal Governo, per 7.850.000 milioni dall’Amministrazione e per i restanti 800mila euro dalla Regione.
Altri 7,9 milioni di euro del Governo si aggiungeranno alla cifra equivalente recuperata dal Comune per la realizzazione del prolungamento della Metrotranvia 7, che oggi arriva a Precotto, fino a via Adriano. È in via di approvazione il progetto definitivo e l’entrata in servizio è prevista a primavera 2021. Poiché il capolinea del tram sarà vicino all’elettrodotto Terna già dismesso di via Adriano/via Vipiteno, il Comune ne ha chiesto e ottenuto lo smantellamento nel 2018


Inoltre con il prolungamento della Metrotranvia 7 è prevista la sistemazione degli incroci Tremelloni, Anassagora, Ponte Nuovo e la realizzazione di una grande rotonda che migliorerà la circolazione. Contestualmente verrà effettuata la bonifica dei terreni sottostanti.

Ulteriori 2 milioni di euro andranno a finanziare il completamento del parco pubblico da 50mila mq: i lavori del primo lotto sono quasi completati e sono a buon punto le opere di bonifica del secondo lotto che sarà realizzato con i fondi del Governo entro il 2018.
Gli ultimi 300.000 euro andranno a favore dello Studio sull'assetto idrogeologico dell’area finalizzato alla resilienza (per cui l’Amministrazione impiegherà altri 300mila euro), necessario alla pianificazione urbanistica del quartiere in relazione alla prossimità del fiume Lambro, e ai relativi possibili fenomeni alluvionali.

A questi interventi previsti nel quartiere si aggiunge il recupero della struttura abbandonata della RSA, che a seguito di gara da parte del curatore fallimentare è stata acquisita da un operatore che sta per iniziare i lavori per realizzare un centro polivalente per il quartiere entro il 2019, e l’intervento finanziato dal Governo per l’internamento dell’elettrodotto aereo che attraversa il parco di via Adriano e il parco rurale di Cascina Gatti.


Riguarda sempre il quartiere Adriano l'approvazione dello scorso 6 dicembre del progetto di restituzione a verde dell'area dell'ex campo nomadi di via Idro che era stato chiuso nel 2016. Entro l'estate MM, cui è stato affidato l'incarico, inizierà i lavori di abbattimento delle opere murarie, la rimozione dei sottoservizi, il relativo livellamento del terreno e la recinzione. I lavori avranno un costo di 1 milione di euro finanziati dal Comune.
Il quartiere è anche al centro del progetto di Fondazione Cariplo "La città intorno", volto alla rigenerazione delle aree urbane periferiche. Grazie all'accordo di collaborazione sottoscritto tra il Comune di Milano e la Fondazione, nella sede dell'ex Nido di Largo Bigatti sta nascendo un centro di aggregazione, coesione sociale e divulgazione culturale a disposizione della comunità.
È inoltre in corso l’escussione di polizze assicurative per un totale di 18 milioni di euro legate al fallimento dell’operatore privato che avrebbe dovuto attuare parte del Piano Integrato di Intervento Adriano Marelli/Cascina San Giuseppe. Si ricorda che l’Amministrazione, attraverso i poteri sostitutivi, si è già fatta carico di effettuare parte delle opere non realizzate per un ammontare di 10.850.000 euro, come le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, la demolizione delle strutture fatiscenti della Cascina San Giuseppe e la sistemazione a verde elementare delle aree adiacenti alla stessa.
L’Amministrazione, infine, a settembre ha adottato la Variante al Piano relativa all'ambito A, in fase di realizzazione da Adriano 81 S.p.A, che prevede la rimodulazione delle volumetrie e la conferma del progetto per il nuovo centro natatorio previsto nel quartiere.

ELIMINIAMO IL CASELLO DI SESTO

Basta pagare Serravalle per un balzello che non serve più, l’investimento iniziale è stato ampiamente ripagato, lo abbiamo sempre sostenuto e lo sostenteremo sempre, si sta avvicinando la data della fine della convenzione sottoscritta dal comune di Sesto San Giovanni che non ha portato assolutamente nulla ai suoi residenti se non un aumento del traffico, inquinamento e relative patologie correlate.

- Via il casello di Sesto San Giovanni sulla Tangenziale Nord –

Oggi è fondamentale aver coraggio e lavorare per togliere definitivamente la barriera della Tangenziale Nord per ridurre il traffico pesante e di attraversamento a Sesto San Giovanni e il relativo inquinamento.

Sono troppe le promesse gratuite e fuori luogo che la politica fece ai cittadini sestesi, per più di 20 anni, com'era stato promesso una volta ammortizzati i costi sarebbe stato tolto e allora togliamolo, in troppi stanno facendo orecchie da mercante nella speranza che ci si dimentichi di quella promessa. 

martedì 5 dicembre 2017

MEDICO DI BASE A CASCINA GATTI - RISULTATO DEL TAVOLO APERTO IN REGIONE LOMBARDIA


Finalmente dovremmo essere arrivati alla soluzione .....

Nel pomeriggio di ieri, lunedì 4 dicembre si è svolto in Regione Lombardia il secondo incontro per il problema del medico di medicina generale di base che a breve verrà a mancare in quartiere.
Il tavolo costituito ci ha visto partecipi insieme ad una delegazione del Comitato di Cascina Gatti al Comune di Sesto (rappresentato dal Sindaco, Assessore Tittaferrante e consigliere comunale Valsecchi ), dai vertici di ATS e dalla Regione Lombardia.
Il Comune di Sesto San Giovanni si reso disponibile a mettere a disposizione i locali presenti in piazza della Chiesa 8 ( i locali erano utilizzati per il servizio piccoli e grandi, spazio poi chiuso dal 2014 )


L’impegno di ATS per assicurare ai cittadini l’assistenza da parte del medico di medicina generale si è manifestato subito assicurando, sia per i pazienti del dott.Tomatis, che per quelli della dottoressa De Palo la continuità del servizio nominando due incaricati temporanei in attesa delle nomine dei medici definitivi che dovrebbe arrivare nella “finestra” di Aprile 2018 .
Entrando nel merito delle situazioni segnalate si è evidenziato che la città di Sesto San Giovanni ha una disponibilità di 53 medici di medicina generale, che sono concentrati nella zona centrale della città, mentre sono in sofferenza le periferie, come la zona di Cascina Gatti , e proprio per l’eccessiva presenza sul territorio in molti studi ci sia disponibilità di posti, peccato che siano distanti dal quartiere, si segnala inoltre che entro il mese di febbraio dovrebbe inserirsi un medico in più nel Quartiere Pelucca.
Abbiamo segnalato inoltre anche che nel 2018 andrà in pensione un altro medico del quartiere sul quale bisognerà trovare una soluzione.
La direzione generale di ATS ha assicurato che in questa fase gli utenti 

NON DOVRANNO FARE NULLA 

il passaggio al medico provvisorio avviene in automatico, mentre quando verrà nominato il medico definitivo bisognerà recarsi c/o la sede di via Marx per confermare o scegliere un altro medico.
Abbiamo sollevato anche altri problemi come
·        una certa sofferenza del quartiere per una mancanza di medici pediatri
·        che non si abbassi il livello qualitativo, i medici uscenti molto spesso offrivano visite a domicilio e aperture dell’ambulatorio anticipate.
·        La centralità che deve avere lo studio medico, soprattutto su un’area molto ampia e popolosa come il quartiere ed è per questo motivo che preferiamo la localizzazione di un nuovo studio in Piazza della Chiesa 
·        il ripristino del poliambulatorio di via Marx, importante per tutta la zona che ha visto nel tempo sminuire l’offerta data.

Abbiamo inoltre messo sul tavolo anche la preoccupazione per lo stato di precarietà in cui è caduta l’attività ambulatoriale del centro di Odontostomatologia , servizio erogato dalla società Servicedent srl di viale Matteotti 13 a Sesto San Giovanni, di fatto fallita per cui attualmente è presente un commissario fallimentare , su questo punto registriamo la volontà da parte di Regione Lombardia , che non ha nascosto le difficoltà presenti sia nella gestione del personale medico che nei fornitori , ma che ha espresso la volontà di mantenere in esercizio il presidio.

Non possiamo che essere soddisfatti della conclusione del tavolo, ringraziando tutti coloro che ci hanno aiutato e seguito e alle istituzioni che si sono rese disponibili, nella speranza che l'esperienza fatta possa servire in futuro in tutti gli altri casi in cui si manifestino delle criticità analoghe.

sabato 2 dicembre 2017

MEDICO DI BASE - APERTO UN TAVOLO IN REGIONE LOMBARDIA


L’ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO fortemente preoccupata dalla mancanza di informazioni in merito, ha sollecitato e ottenuto un tavolo in Regione Lombardia nel pomeriggio di lunedì 20 novembre, dove grazie all'interessamento del Sindaco di Sesto San Giovanni, abbiamo aperto un tavolo per capire se il problema a Cascina Gatti, che è strutturale per tutti i cittadini lombardi, possa trovare una soluzione in tempi ragionevoli con l'aiuto delle istituzioni coinvolte.

Abbiamo richiesto azioni immediate al fine di scongiurare la mancanza di un servizio che consideriamo un pilastro fondamentale della società attuale, sollecitando non solo un normale avvicendamento, ma bensì un naturale potenziamento del servizio visto che, in questi decenni, abbiamo assistito alla nascita di intere aree residenziali all'interno del quartiere.

Durante l’incontro abbiamo apprezzato il clima costruttivo trovato, consci delle difficoltà strutturali e normative che ha l'azienda sanitaria, abbiamo avuto un importante messaggio, non solo di comprensione del problema ma anche un reale impegno affinché tale problema venga risolto in tempi ragionevoli (considerando che siamo in prossimità delle feste natalizie).

E’da alcuni mesi che stiamo seguendo l’evolversi del problema, abbiamo sempre sperato che nei casi di pensionamento si operasse in un “normale avvicendamento”, ma, sollecitati dagli stessi medici abbiamo scoperto che da qualche anno a questa parte, con l'ultimo accordo nazionale tra ministero e medici è stato rimosso l'obbligo per un medico di essere presente all'interno di un ambito territoriale come sta succedendo a Cascina Gatti.

Il problema, che come abbiamo già detto, è noto da tempo fa unicamente riferimento al "Contratto nazionale medici di Medicina Generale Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di Medicina Generale ai sensi dell'Art. 8 del D.Lgs. 502 del 1992 e successive modificazioni e integrazioni", in questo caso La Regione Lombardia, contrariamente a quanto si continua ad affermare da più parti, non ha nessuna legge che norma questa materia, ma si deve attenere a quanto contenuto nel Contratto nazionale con le eventuali modifiche che ad esso sono state apportate.

Ci risulta che l'unico compito assegnato alle Regioni dal 1995 è quella di istituire un corso di formazione specifica in Medicina Generale per diventare medico di famiglia, scoprendo infatti che non è una specializzazione universitaria e viene così organizzato dalle Regioni e non dalle Università con un corso di durata triennale.
La lista finale dei Medici di Medicina Generale, integrata annualmente dai medici che hanno completato il triennio, viene poi depositata presso l'Ordine dei medici, che la gestisce in accordo con l'Assessorato al Welfare della Regione, da questa graduatoria e all'ambito di appartenenza i Medici di Medicina Generale vengono chiamati a ricoprire i posti dove si segnala una carenza MA non hanno nessun obbligo e possono anche rifiutarsi, nel caso in cui accettano, una volta assegnato l'ambito, devono procurarsi uno o più ambulatori o inserirsi in una Unità Complessa di Cure Primarie o in una Aggregazioni Funzionali Territoriali, collocazione che deve poi essere ritenuta idonea dall’ATS.

Speriamo di aver fornito in modo chiaro le spiegazioni che in molti ci chiedevano, ringraziamo chi ci ha aiutato a reperirle, troviamo strano come ogni qualvolta c’è un problema da affrontare incomincino le difficoltà a reperire regolamenti e norme, e a trovare le responsabilità.
 

Il prossimo incontro al tavolo aperto in Regione Lombardia è per Lunedì 4 dicembre 2017 alle ore 15.00, con il direttore Generale di ATS, Sindaco di Sesto San Giovanni, l'Assessore al Welfare fiduciosi di arrivare ad una soluzione condivisa.

mercoledì 22 novembre 2017

PM10 ED INQUINAMENTO SOPRA I LIMITI - FERMIAMO L'INCENERITORE

Come ormai accade di consueto basta una settimana di sole e bassa pressione che gli inquinanti riprendono livelli di allarme e come succede ormai da decenni si decide di limitare l'uso i mezzi privati (senza aumentare la presenza di mezzi pubblici avendo eliminato i negozi di vicinato a favore di enormi centri commerciali raggiungibili solo in auto) e a ridurre di 1°C del valore massimo della temperatura.
Non vogliamo minimizzare tali interventi (che del resto si sono SEMPRE dimostrarti insufficienti) ma considerare l'idea che forse non bastano (o magari non sono quelli che dovremmo adottare) e quindi incominciare ad affrontare il problema in modo differente con una programmazione che riguardi sia il breve periodo ( emergenza ) che (soprattutto) il lungo periodo.


Nel breve periodo invitiamo gli amministratori a considerare di:
  • Fermare (per qualche giorno) il funzionamento degli inceneritori rallentando la raccolta e creando degli accumuli per riprenderli con condizioni atmosferiche favorevoli, gli inceneritori sono una “fucina” industriale riguardo alle polveri sottili.
  • Aumentare il numero di mezzi pubblici (se si decide di limitare l'uso dei mezzi privati è obbligo aumentare frequenza e orari)
  • Controllare che i riscaldamenti funzionanti a gasolio rispettino effettivamente orari e temperature.
nel lungo periodo :
  • Programmare l’eliminazione degli inceneritori con sistemi puliti basati sul riciclo dei rifiuti (incominciando anche a limitare la produzione di sostanze tossiche difficilmente smaltibili)
  • Programmazione della sostituzione del parco esistente dei mezzi pubblici ( che ad oggi sono anche più inquinanti dei mezzi privati ), non è tollerabile che l’industria italiana progetti e costruisca mezzi che funzionano a idrogeno e li fornisca in Cina, e noi continuiamo a far circolare mezzi degli anni 80.
  • Programmazione e finanziamento per l'incremento delle linee di superficie specie nell'hinterland milanese per risolvere il grande problema di mobilità presente sul territorio
  • Programmazione rigida (ed incentivata) per la sostituzione di caldaie a gasolio purtroppo ancora presenti sul territorio.
  • Analisi urbanistica (a livello metropolitano) per ridurre il flusso di traffico ( e quindi di gas e polveri sottili) nei centri urbani.
  • Programmazione seria di un "rimboschimento urbano" e non fatta cavalcando l'onda mediatica in prossimità di elezioni.
Tutte cose già dette più volte da Noi e da altri Comitati/Associazioni e sempre cadute nel vuoto, così oggi siamo sempre punto e a capo, dando la colpa ai motori diesel o alla legna che brucia in qualche caminetto.


Mentre aspettiamo di conoscere il destino dell'inceneritore di Sesto san Giovanni (che speriamo un giorno di sostituire con un bosco), invitiamo le istituzioni a svegliarsi da questo torpore e di giungere a delle soluzioni degne di una società moderna e civile.

giovedì 16 novembre 2017

CRONOPROGRAMMA INTERRAMENTO ELETTRODOTTO DI VIA SOTTOCORNO

Con l'interramento ci siamo, con ritardi che ancora nessuno ci ha giustificato, ma ufficialmente ci siamo!!
L'interramento è praticamente iniziato, da ottobre a dicembre Terna sta facendo (o rifacendo ancora non è chiaro) il bando per l'assegnazione dei materiali e delle opere, mentre il cantiere di fatto aprirà mercoledì 17 gennaio 2018 (come da crono-programma ufficiale che riportiamo qui sotto ) il cantiere chiuderà a dicembre 2018



come possiamo vedere i lavori di assegnazione per l'acquisizione dei materiali e assegnazione dei lavori sono già iniziati

mentre per le opere di interramento e rimozioni dei tralicci esistenti dovremmo aspettare ancora un po’



lunedì 13 novembre 2017

QUARTIERE DI SESTO SAN GIOVANNI RISCHIA DI ESSERE SENZA IL MEDICO DI BASE TREMILA RESIDENTI PREOCCUPATI



Tremila residenti e presto nessun medico di base.

Tremila abitanti ed un intero quartiere senza medico di base. Non siamo ancora a questo punto, ma il rischio è questo. Siamo a Cascina Gatti, quartiere di Sesto San Giovanni. Si inizia con una dottoressa da poco venuta a mancare: questo significa che i suoi pazienti dovranno, da subito, fare riferimento ad un altro professionista: in un'altra zona.
Qualcuno allora ha provato a cambiare medico, per restare nel proprio quartiere, ma all'Ats la risposta è stata netta: nessuno è disponibile ad accogliere nuovi pazienti. Infatti un altro dottore andrà in pensione a dicembre e un terzo tra circa un anno. 
Il quartiere è sul piede di guerra: i comitati dei cittadini definiscono irricevibile la proposta di Ats di rivolgersi a medici di altre zone e ricordano che, tra i residenti, ci sono anche anziani che hanno bisogno del medico di base molto spesso, anche più volte alla settimana, e non hanno la possibilità di prendere i mezzi pubblici per spostarsi.

Leggi QUI l’articolo completo su MILANOTODAY

FONTE : MILANOTODAY



COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO NO VASCA PARCO NORD

Riceviamo e pubblichiamo auspicando che si arrivi presto ad una soluzione che tenga conto degli effetti sulla salute e sull'ambiente che tale opera porterebbe una volta eseguita, auspichiamo inoltre che Regione Lombardia si adoperi in modo da fare tornare il Seveso un fiume degno di tale nome, e non uno dei tre fiumi più inquinati d’Europa e che lungo il suo corso, tra Brianza e Nord Milano, trova ancora attivi oltre 1.400 scarichi abusivi, alcuni dei quali fonte di grave inquinamento.



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I cittadini del quartiere Papa Giovanni di Bresso, rappresentati dal Comitato no vasca si dissociano da quanto riportato su Il Giorno nell'articolo "E dal Consiglio Europeo solo pacche sulle spalle", in cui si parla di malcontento dei bressesi.
I cittadini del quartiere, per il cui diritto alla salute e alla fruizione del verde il Comitato no vasca si sta battendo ormai da tempo contro la realizzazione del progetto della vasca nel Parco Nord, vogliono esprimere tutto il loro entusiasmo sia per la presa in carico della loro petizione e della loro battaglia da parte dell'onorevole Alberto Cirio sia per l'invio da parte della Presidentessa Wikstrom, della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, di una lettera alla Regione Lombardia con cui viene riferita la preoccupazione dei cittadini per i rischi legati al progetto e l'attenzione dell'Europa in merito alla questione e a possibili soluzioni alternative che evitino la distruzione di 4 ettari di area regionale protetta e la realizzazione di un impianto di raccolta di acque fortemente inquinate con il conseguente rischio della creazione di condizioni igienico-sanitarie critiche a pochissimi metri da un quartiere densamente abitato.
I cittadini della zona hanno profondamente apprezzato questo importantissimo gesto con cui l'Europa dimostra di prendersi carico dell'istanza sollevata dal quartiere e comprendono tutto il suo significato, consapevoli della grande sensibilità della Comunità europea in merito all'ambiente e alla tutela della salute pubblica. Gli abitanti del quartiere prospiciente l'area di Parco Nord, purtroppo individuata per il progetto della vasca, si rendono conto che l'intervento della Commissione Petizioni al loro fianco conferisce alla battaglia un nuovo peso, avendo finalmente visto ascoltate e accolte le loro istanze contro un progetto altamente impattante sull'ambiente e sulla vita della popolazione locale.
Il Comitato no vasca vuole anche sottolineare quanto sia stato fondamentale il ruolo dell'onorevole Alberto Cirio nel rendere possibile un iter rapido ed efficace per la petizione presentata dai cittadini.
Lo scorso aprile infatti Alberto Cirio ha voluto espressamente fare un sopralluogo di persona sull'area di Parco Nord su cui il Comune di Milano vorrebbe realizzare la vasca. In questa occasione ha incontrato gli abitanti della zona con cui si è confrontato a lungo, dimostrando grande sensibilità per la loro battaglia. È rimasto in stretto contatto con i cittadini in tutti questi mesi, rispondendo a tutte le loro domande. Anche l'11 luglio, giorno della discussione della petizione presso la Commissione petizioni, l'europarlamentare era presente in aula per ascoltare l'intervento della proponente della petizione e soltanto problemi di traffico, che hanno portato alcuni componenti della delegazione ad arrivare in Parlamento più tardi del previsto, gli hanno impedito di assistere alla discussione rimandata nella sessione del pomeriggio. Ma neanche in questo frangente imprevisto i cittadini si sono trovati soli, essendo intervenuto un collega a fare le veci di Alberto Cirio e a sostenere la loro richiesta.
Grazie all'Europa i cittadini del quartiere su cui pende un progetto così critico si sono finalmente sentiti accompagnati e sostenuti nella loro lotta.

Comitato no vasca

giovedì 9 novembre 2017

A CASCINA GATTI MANCANO I MEDICI DI BASE


Con un articolo apparso oggi sul Giorno a cura di Laura Lana (clicca QUI per leggere l’articolo completo) si ripropone con vigore il problema, già noto da tempo, che ancora oggi non sembra avere soluzione.

A gennaio 2018 (quindi tra circa 40 giorni) uno dei tre medici presenti nel quartiere andrà in pensione e AD OGGI NESSUNO HA INFORMATO (se non il medico stesso) gli abitanti delle soluzioni future, anzi a tutti sorge il dubbio che dal 1 gennaio l’area compresa tra LE TRE STRADE / LOMBARDIA / SOTTOCORNO / MARX rimarrà scoperta, mentre con la fine del 2018 e il pensionamento del secondo medico QUASI TUTTO IL QUARTIERE rimarrà scoperto.


L’ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO si unisce alla protesta chiedendo azioni immediate, è inammissibile che nel XXI secolo in un’area che si vanta di eccellenze sanitarie venga a mancare un SERVIZIO DI BASE di questo genere e soprattutto che non si sia organizzato e previsto, non solo un normale avvicendamento, ma bensì un naturale potenziamento del servizio visto che le istituzioni, in questi decenni, hanno autorizzato e permesso la nascita di intere aree residenziali all'interno del quartiere.


La proposta presentata dall'azienda sanitaria di rivolgerci agli studi presenti in altri quartieri NON È NEANCHE DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE.