La notizia è arrivata dopo natale ( leggi QUI l'articolo del corriere e QUI l'articolo di NordMilano24) , il sindaco di Milano
e dell’area Metropolitana ha chiesto un aumento di 50 centesimi del biglietto urbano chiedendo che diventi
operativo dal 2019, giustificandosi che per sette anni e mezzo il prezzo non
mai cambiato e accusando la regione Lombardia di non contribuire a sufficienza
al costo del servizio.
Ricordiamo che, a parte la cerchia dei bastioni, sia
in periferia ma ancor peggio nell'hinterland milanese il servizio risulta
scadente con mezzi che di ecologico hanno ben poco, molto spesso viaggiano al
limite, (con ammortizzatori scarichi o porte difettose, finestrini aperti o
riscaldamento bloccati, con non pochi problemi nel rispetto degli orari
indicati, sempre pieni negli orari di punta), e con differenze di costo del
biglietto che già adesso risulta pesante per chi abita appena fuori Milano (se
abiti a dieci metri dal cartello di confine assomiglia addirittura ad una presa
in giro).
Tutto questo in un contesto politico nazionale che
negli ultimi venti anni ha di fatto incentivato la vendita di auto diesel, non
ha attuato nessun protocollo di contenimento degli inquinanti, se non allestire
dei blocchi, ora anche degli euro 4, attuati per lo più con provvedimenti da
burocrati che con raziocinio (l’ultimo blocco è stato proclamato 36 ore prima
dell’arrivo di una BURRASCA INVERNALE preannunciata da tutti i servizi meteo).
Se va bene è una battuta post natalizia, se va male è la strumentalizzazione politica di un grave problema attuale mentre se si aumentasse veramente a 2 euro il biglietto URBANO (non osiamo immaginare cosa verrebbe fuori come costo del biglietto extra-urbano) sarebbe UNA FOLLIA.
Suggeriamo di lavorare sul biglietto unico metropolitano