Non daremo giudizi ne indicazioni , riportiamo qui sotto le risposte come le abbiamo ricevute, lasciando al lettore che ci segue la possibilità di decidere e quindi scegliere.
1 - INDAGINE EPIDEMIOLOGICA
Visto che Regione Lombardia, circa 1 anno fa, si è formalmente impegnata ad attivare un servizio strutturato di monitoraggio epidemiologico al fine di tenere sotto controllo i casi/evento presenti in regione e, inoltre, visto che il distretto Cologno M. / Sesto San Giovanni ad oggi non è ancora coperto da tale monitoraggio, né tanto meno dal registro tumori, Le chiediamo, nella Sua qualità di candidato sindaco, come intende procedere e di quali strumenti intende dotare l’Amministrazione, al fine di tenere costantemente controllata la situazione sanitaria di Sesto, gestirne le cause che determinano condizioni di rischio e pericolo, e come intende trovare le soluzioni da adottare.
MONICA CHITTO’ - Trovo
molto grave che il registro tumori non sia stato ancora istituito.
Non lo può fare il Comune, ma come Sindaco continuerò a sollecitare
la Regione e l'ASST ( ex Azienda Sanitaria) perchè lo attivino, con
connessa indagine epidemiologica. La mia insistenza sarà uguale a
quella che ho messo nell'affrontare il tema dell'interramento
dell'elettrodotto che, con il finanziamento ottenuto insieme a Città
Metropolitana, si avvia a soluzione.
ROBERTO
DI STEFANO - Ci impegneremo a rendere effettivo questo servizio,
realizzando una collaborazione fra Ast, ospedali, istituzioni regionali e
coinvolgendo anche i comuni limitrofi. Quello che si desidera ottenere è non
solo una mappatura delle patologie (tumorali incluse) ma soprattutto una
mappatura delle aree ove si dovessero verificare picchi anomali, per poter
intervenire con bonifiche o altro strumento idoneo a risolvere l’eventuale
problema ambientale.
2 - CASELLO PRESENTE SULLA A52
Premesso che è prossima la scadenza della convenzione sottoscritta dal Comune di Sesto ( convenzione che non ha portato nessun beneficio ai residenti ), relativa a questa struttura e considerato l’enorme traffico di attraversamento, che interessa il Quartiere 5, è logico e conseguente chiederle come pensa di affrontare il problema.
MONICA CHITTO’ - La
mia Giunta ha ripreso in esame le convenzioni, predisposte con
Serravalle nei primi anni 2000 ma mai sottoscritte, riguardanti sia
le opere di compensazione conseguenti alla realizzazione del casello
(alcune delle quali, ad esempio quelle riguardanti il quartiere
Pelucca, poi comunque realizzate), sia aspetti più propriamente
demaniali (passaggi di proprietà). Di concerto con Serravalle spa
abbiamo ridefinito le opere di compensazione chiedendo che venga
confermato l'impegno alla realizzazione di un percorso ciclabile di
collegamento fra Sesto e Cologno e la messa in sicurezza del percorso
pedonale del Ponte di Via San Maurizio al Lambro. Circa il casello
esistente, abbiamo concordato con Serravalle spa che la nostra città
sarà scelta come primo campo di sperimentazione per la posa sulla
tangenziale dei pedaggi automatici sperimentati con successo sulla
Pedemontana, che possono almeno disincentivare il comportamento di
coloro che escono in città per evitare il pedaggio. Quanto al il
flusso di automobili che si riversa in città quando la tangenziale
est o la tangenziale nord vanno in tilt per un qualsiasi motivo, il
mio impegno sarà quello di evitare che il traffico di
attraversamento si riversi in una zona specifica della città,
utilizzando tutti gli interventi stradali possibili ( semafori,
incroci..).
ROBERTO
DI STEFANO - Ovviamente con una revisione dei percorsi dei mezzi pubblici,
per disincentivare il più possibile il traffico locale cittadino. Per ovviare
al traffico di attraversamento abbiamo già in programma l’attuazione di una ztl
con facilitazioni ai residenti.
3 - INQUINAMENTO DELL’ARIA
Al fine di tentare di limitare l’inquinamento locale, è favorevole ad una consistente piantumazione, che fiancheggi tangenziali e grandi vie di scorrimento sul territorio di Sesto, e quali altre iniziative ritiene di dover attuare per limitare la cittadinanza all’esposizione agli inquinanti ?
MONICA CHITTO’ - Sono
assolutamente favorevole a piantumazioni specifiche a fianco delle
tangenziali e delle vie di grande scorrimento. Nuovi parchi (
Bergamella, appena inaugurato, il futuro grande Parco Urbano sulle ex
aree Falck) aiuteranno a migliorare la qualità dell'aria. Accanto a
questo intervento, m'impegno a favorire la mobilità dolce,
sostitutiva almeno in parte delle automobili: piste ciclabili
connesse con le stazioni della Metropolitana e loro potenziamento,
istituzione del servizio di bike sharing e potenziamento del servizio
di car sharing sono gli interventi che attiverò da subito.
L'elemento centrale è comunque quello delle politiche di risparmio ed efficientamento energetico.
L'elemento centrale è comunque quello delle politiche di risparmio ed efficientamento energetico.
ROBERTO
DI STEFANO - Ovviamente siamo favorevoli alla piantumazione ma vogliamo
fare di più. Abbiamo già presentato in passato una mozione (approvata ma mai
attuata) per l’installazione di due centraline di monitoraggio dell’aria in Via
Pisa e Via Marx.
4 - INCENERITORE DI VIA MANIN
Visto l'approssimarsi della scadenza del relativo mutuo, l’inceneritore continua a rappresentare un problema per la salute dei Cittadini e per l’ambiente. Le chiediamo quale soluzione si impegna a sostenere, invitandola a spiegare valutazioni, percorsi e tempistiche.
MONICA CHITTO’ - L'inceneritore
va chiuso entro il 2019, anno della scadenza dei mutui: il CORE, che
lo gestisce, d'accordo con il nostro Comune e con gli altri comuni
soci, ha incaricato CAP Holding di realizzare uno studio entro
quest'anno per sostituirlo con un polo tecnologico e di ricerca e una
bioraffineria verde. Lavorerò perchè entro la fine dell'anno si
assuma insieme agli altri comuni soci la decisione di spegnimento, da
realizzare nei tempi più contenuti possibile.
Ci tengo a ribadire che non rappresenta un problema per la salute: la nostra è una scelta ambientale, finalizzata ad aumentare il recupero dei rifiuti.
Ci tengo a ribadire che non rappresenta un problema per la salute: la nostra è una scelta ambientale, finalizzata ad aumentare il recupero dei rifiuti.
ROBERTO
DI STEFANO - L’inceneritore è obsoleto e con la legge regionale rientra
già nella categoria degli impianti da chiudere o riconvertire. Noi siamo per la
chiusura, attraverso la realizzazione della raccolta differenziata a rifiuti
zero. La chiusura comporta degli incentivi da parte di regione Lombardia, che
verranno reinvestiti per un ulteriore potenziamento della raccolta stessa.
Questo progetto verrà avviato alla scadenza del mutuo.
5 - P.M.V.L.
Visto che i tempi per il completamento del Parco Media Valle del Lambro si stanno allungando, chiediamo se è in grado di impegnarsi per la realizzazione dello stesso in tempi “rapidi “ e quali soluzioni / progetti ha per la connessione ai parchi / giardini adiacenti, invitandola a spiegare valutazioni, percorsi e tempistiche.
MONICA CHITTO’ - Questo
tema s'inserisce nel riassetto dei parchi previsto dalla legge
regionale. Il PMVL ha chiesto di rimanere struttura autonoma e la
Regione ha, proprio in questi giorni, accolto la richiesta.
L'autonomia dovrà essere riverificata fra cinque anni. E' un
riconoscimento importante del lavoro svolto dal Parco e dai comuni
che ne fanno parte.Ragionando sull'insieme del PMVL, credo necessario
che a valle dell'ampliamento ai comuni di Milano e Monza sia
necessario uno sforzo di progettazione e realizzazione incentrato
soprattutto sulla definizione di aree e percorsi che leggano questa
vasta area come un' unica unità territoriale. Per quanto riguarda il
Parco della Bergamella, che del PMVL fa parte, si stanno concludendo
i lavori di scavo, sistemazione ed irrigazione più rilevanti, mentre
entro la prossima primavera Italia Nostra realizzerà in modo
partecipato gli interventi sul verde. Nelle scorse settimane vi è
stato un'anticipo di questi lavori, con la piantumazione alla quale
hanno partecipato molti cittadini.
ROBERTO
DI STEFANO - Il Parco Media Valle del Lambro dovrà essere collegato a
tutti i parchi e giardini di Sesto, Cologno e Milano (in particolare l’area di
Via Adriano). Il nostro obbiettivo è di creare una rete protetta, dando
priorità alle connessioni ciclabili e restituendo le aree ai Cittadini (con
attrezzature e strutture per giovani, per attività culturali e associative, giochi
per bimbi, campi da bocce, aree attrezzate per picnic ed altro ancora).
Ovviamente è inclusa la cura del verde e del decoro urbano. Il progetto sarà
avviato immediatamente e richiederà uno sviluppo ed un monitoraggio sui 5 anni
di governo.
6 - FAUNA P.M.V.L.
Premesso che in futuro, come ogni parco, si vedrà lo sviluppo di specie animali, che possono diventare un problema, soprattutto se non hanno predatori che ne limitano l’efficienza, Le chiediamo come intenda affrontare questo problema e quali azioni intende realizzare.
MONICA CHITTO’ - Il
Parco è stato pensato e realizzato come luogo di rifugio e
riproduzione di molte specie animali, in particolare degli uccelli
acquatici. Già oggi vivono peraltro nel Parco minilepri, fagiani e
ricci. Sono stati realizzati angoli a siepe per rifugio e
riproduzione delle anatre. Nel caso si sviluppassero specie alloctone
invasive, si lavorerà con i servizi preposti per il loro
contenimento, sempre nel rispetto dei diritti degli animali.
ROBERTO
DI STEFANO - Questo tema coinvolge direttamente sia le GEV che le
associazioni ambientaliste, Regione Lombardia e gli enti parco. Si dovrà
sviluppare una sinergia che porti al controllo e alla soluzione delle eventuali
criticità, creando un osservatorio permanente.
7 - RISPARMIO ENERGETICO
Le chiediamo come intenda affrontare una programmazione efficace, per realizzare sugli edifici pubblici interventi tesi al massimo risparmio energetico.
MONICA CHITTO’ - Su
questo tema, che ha uno stretto collegamento con tutte le tematiche
ambientali, intendo proseguire il lavoro svolto dal 2012 ad
oggi.Abbiamo redatto il Paes, piano d'azione per l'energia
sostenibile, che oltre a fare il punto della situazione su quanto
speso negli ultimo 10 anni per il risparmio energetico (oltre 10
milioni di euro, con un risparmio di ca 800.000 già maturato nelle
bollette - cappotti e infissi in tre scuole e nelle case erp di via
Marx 606, apposizione di pannelli fotovoltatici su nostri edifici ERP
i principali) programma gli interventi fino al 2020 ed oltre. Più ed
oltre che il risparmio, il tema riguarda l'efficienza energetica.
Vi
è un primo tema di metodo: qualunque intervento edilizio deve tener
conto del tema dell'efficienza (ad esempio, nel caso degli interventi
di prevenzione dello sfondellamento nelle scuole, si è prevista
anche la sostituzione delle luci tradizionali con luci led)
Ecco
le principali linee di azione, coerenti con la specificità della
nostra città:
•
assumere
tra gli obiettivi prioritari la riduzione dei consumi di energia
attraverso l’efficientamento del patrimonio edilizio esistente;
•
stimare
gli effetti delle azioni di efficientamento del patrimonio edilizio
esistente in termini di occupati diretti e indiretti;
•
sostenere
la formazione e l’aggiornamento professionale, attraverso
specifiche azioni (come lo Sportello Energia&Clima e i Cantieri
per l’energia);
•
arricchire
il percorso del distretto-cluster dell’energia nella prospettiva
della smart city, con la consapevolezza che la dematerializzazione
dei processi di gestione amministrativa, l’estensione dei servizi
on line, la promozione dello smart working/lavoro agile riducono la
domanda di spostamenti, i consumi di carta e l'impiego del tempo per
cittadini ed imprese, migliorando la qualità del lavoro;
•
monitorare,
gestire e verificare i consumi degli edifici comunali (e non solo)
attraverso le azioni Data Energy e Diagnosi energetiche, per
programmare i nuovi interventi di efficientamento – come la
sostituzione in corso degli apparecchi di illuminazione con
tecnologie a LED – a partire da un maggior numero di informazioni;
•
promuovere
azioni per incentivare l’impiego di mezzi e soluzioni a basso
impatto sull’ambiente urbano (trasporto pubblico, auto elettriche,
bici, mobilità pedonale, pedibus), l’uso condiviso dei mezzi di
trasporto (car sharing in chiave metropolitana) e dei servizi alla
mobilità delle merci (come gli sportelli per l’e-commerce).
In
particolare, il Piano d’azione per le energie sostenibili di Sesto
San Giovani Sesto2020 è mosso dai seguenti obiettivi generali:
1.
ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera oltre il 20% entro il 2020
come contributo locale all’incremento della temperatura della Terra
(mitigazione);
2.
incrementare la resilienza della città agli effetti negativi dei
cambiamenti climatici in atto (adattamento);
3.
ridurre i consumi di energia negli usi finali;
4.
aumentare l’efficienza energetica del sistema locale, per liberare
risorse e creare economie;
5.
contribuire allo sviluppo dell’economia verde – nei campi della
formazione, della produzione, dell’edilizia e dei trasporti –
anche come misura economica anticiclica;
6.
perseguire la transizione energetica, diminuendo la quota prodotta da
fonti fossili e rafforzando il ricorso a quelle rinnovabili, alla
produzione locale, alla generazione distribuita;
7.
garantire l’accesso ai servizi energetici, sicuri, sostenibili e
alla portata di tutti i cittadini;
8.
caratterizzare i processi amministrativi della città secondo modelli
di innovazione gestionale e tecnologica: aperti, condivisi,
trasparenti, intelligenti
9.
incrementare la consapevolezza diffusa sulle tematiche dell’energia
e della sostenibilità dello sviluppo;
10.
perseguire il modello della rete di scambio e cooperazione con le
città che hanno sottoscritto il Patto dei sindaci per l’energia
sostenibile.
L’azione
di efficientamento del patrimonio edilizio comunale comprende
interventi già realizzati fino all’anno in corso e quelli
programmati fino al 2020.
Dal
2005 al 2016 sono stati realizzati nove interventi di efficientamento
con un investimento complessivo di oltre dieci milioni di euro.
Entro
il 2010, si assume l'obiettivo di ridurre del 6% i consumi energetici
relativi agli edifici comunali, riscaldando con il teleriscaldamento
il palazzo comunale, 15 scuole ed altri 7 edifici comunali oggi
scaldati a metano. Attiveremo peraltro audit energetici sul
patrimonio pubblico e realizzare una rete di monitoraggio – con
contatori intelligenti e dati raccolti in remoto – per la
misurazione, il controllo e la gestione efficiente dei consumi
energetici degli edifici comunali, in una prospettiva di Smart City.
L’azione comprende anche l’istituzione di uno specifico Nucleo di
valutazione intersettoriale sui consumi energetici, finalizzato alla
verifica puntuale dei costi e delle possibilità di risparmio per le
utenze energetiche comunali. Illumineremo a LED scuole e palestre. A
tale azione si affiancherà il sezionamento degli impianti di
riscaldamento delle scuole e delle loro palestre, consentendo una
gestione separata degli orari di accensione; il relativo risparmio
energetico e la conseguente riduzione delle emissioni non sono state
stimate.
ROBERTO
DI STEFANO - Per il patrimonio edilizio pubblico occorre per prima
cosa realizzare la certificazione energetica degli edifici. L’efficientamento
energetico è un discorso da affrontare e pianificare anche verso l’edilizia
privata (con un piano di incentivi per chi ristruttura, con il coinvolgimento
delle associazioni di categoria). Ma risparmio energetico (se già noi abbiamo
il teleriscaldamento, che dovrà coprire l’intera Città) si realizza anche in
altri modi, meno eclatanti ma altrettanto importanti. Parliamo ad esempio di
installazione di valvole termostatiche, di illuminazione (che dovrà passare
interamente all’uso dei led per tutta l’illuminazione pubblica esterna ed
interna), di risparmio di carta (creando quanto più possibile un sistema in
rete che permetta sia al personale che ai cittadini di operare on line, con
conseguente estensione del wifi e della fibra ottica). A questo si aggiunge
un’opera di sensibilizzazione del personale sugli sprechi negli uffici e nelle
scuole. Un’idea già applicata da anni in alcune scuole della Lombardia è quella
dei “guardiani della luce”: agli studenti viene insegnato a leggere il
contatore scolastico e a monitorare l’uso delle luci. Con questo sistema si
sono ottenuti risparmi in bolletta dal 20% al 40%. Tutto questo piano, dalla
certificazione alla comunicazione comportamentale inizierà nei primi giorni di
governo e durerà per l’intera gestione.
8 - ACQUA DI PRIMA FALDA
Visto che la relazione di VIA del 2008 certifica un inquinamento da cromo esavalente dell’acqua di prima falda ( con presenze significative di cloroformio e tetracloroetilene ), chiediamo venga sospeso l’uso di detta acqua, per la gestione di laghetti o per l’irrigazione dei giardini, al fine di tutelare la salute dei residenti e l’ambiente. Inoltre, Le chiediamo quali soluzioni/azioni intenda adottare per la bonifica dell’acqua di prima falda , invitandola a spiegare valutazioni, percorsi e tempistiche.
MONICA CHITTO’ - Rispondo
con franchezza. L'acqua potabile è un bene prezioso, usarla per
irrigare i giardini e alimentare laghetti non è necessario ( diverso
è il tema degli orti, per i quali occorre utilizzare sempre acqua
potabile). Il prelievo dell'acqua per i laghetti e le rogge del parco
di Cascina Gatti avviene ad oltre 34 metri di profondità ed estrae
acqua "pulita", ancorché non potabile. L'inquinamento
della prima falda sta progressivamente ma costantemente migliorando
nel tempo.Tranne casi particolari e accertati, è appurato che questo
inquinamento ha carattere diffuso, è riconducibile cioè al
complesso di attività ospitate nel tempo nell'ampio territorio
collocato a nord di Milano, e solo nel caso in cui si riscontra un
rapporto di causa ed effetto è possibile intervenire ed obbligare al
risanamento. Peraltro, per quanto ci riguarda, la presenza di
un substrato argilloso e impermeabile ha spesso protetto la falda,
così come è stato verificato nei diversi interventi di bonifica e
risanamento ambientale eseguiti sul territorio comunale negli ultimi
anni. Massimo impegno, comunque, per il miglioramento della qualità
dell'acqua, sollecitando Regione e Città Metropolitana cui compete
questa funzione.
ROBERTO
DI STEFANO - Siamo decisamente favorevoli alla sospensione dell’uso
dell’acqua fino alla soluzione del problema. La nostra proposta è di avviare
immediatamente uno studio per la bonifica almeno del primo livello
nell’immediato. Saranno i tecnici preposti a fornire la soluzione: per noi è
già da scartare l’uso del sistema geotermico, che si è rivelato in molti casi
estremamente dannoso per il territorio.
9 - CEMENTIFICAZIONE DEL TERRITORIO
Premesso che la cementificazione del territorio comunale è arrivata al limite, Le chiediamo come intenda affrontare il futuro urbanistico della città.
MONICA CHITTO’ - Sesto
San Giovanni è una città con un territorio piccolo, collocato
all'interno di una fitta area metropolitana, praticamente tutto
edificato se si escludono le aree verdi ed i parchi. E' pertanto
impossibile consumare a scopi urbani nuovo territorio. Ciò che è
possibile fare è, da un parte, ridurre la pressione "antropica",
cioè la densità della città costruita, dall'altra è necessario
lavorare sulla qualità delle "aree verdi", da
incrementare, e sulla completa realizzazione del Parco della Media
Valle del Lambro. Circa le aree verdi, è necessario imparare a
progettarle e realizzarle tenendo conto della loro qualità,
manutenzione e fruizione ma anche di valenze più prettamente
ecologiche-ambientali come quelle relative al governo delle acque
(ritrazione idrica) o climatiche (vedi rete ecologica comunale appena
approvata). Circa la densità edilizia della città, che
evidentemente riguarda soprattutto la città recuperata o
ricostruita, è necessario ridurre le densità edilizie che,
peraltro, rendono difficile la realizzazione di tutte quelle attività
che abbisognano di edifici mono-planari (uno o due piani, massimo)
come, tipicamente, le attività produttive. L'altro grande tema è
quello della mobilità e in questo senso si ritengono maturi i tempi
per interventi che riducano drasticamente l'uso dei mezzi privati a
favore del trasporto pubblico e, soprattutto, della mobilità dolce
(ciclabile e pedonale). Circa la politica urbanistica e cioè la
redazione non più rinunciabile di un nuovo piano urbanistico e dei
trasporti riprendo alcune linee guida del mio programma.
Il
nuovo Piano di Governo del Territorio deve basarsi su:
regole
semplici, di facile applicazione, che, mantenendo all'Amministrazione
Comunale un forte ruolo di regolazione e controllo, prevedano:
la
ridefinizione dei progetti di recupero di alcune aree dismesse
individuati negli anni passati; opportuni incentivi per il recupero degli edifici e degli spazi vuoti sparsi in
città, sia ex industriali che terziari, accanto a penalità per il
mancato riuso;
l’ammodernamento
del patrimonio edilizio residenziale complessivamente esistente ( sia
pubblico che privato), per rendere possibile il suo adeguamento alle
mutate esigenze delle famiglie, e per migliorarne le prestazioni
energetiche;
l’ulteriore
valorizzazione della rete delle aree verdi esistenti, sia di
interesse urbano, sia di livello metropolitano, come ad esempio i
grandi parchi ( Parco Nord, Parco della Media Valle del Lambro) per i
quali stanno mutando le regole per la gestione a seguito della legge
regionale di riforma;
la
strategia per la riprogettazione di piazze, strade, parcheggi e di
tutto ciò che costituisce il tessuto connettivo della città,con la
finalità di renderla più facile e più bella, attraverso il
coinvolgimento diretto dei cittadini e partendo dai tanti contributi
e progetti che in questi anni la città stessa ha prodotto come, ad
esempio, le idee che hanno alimentato la recente esperienza di
bilancio partecipativo.
ROBERTO
DI STEFANO - Il PGT sestese è già ai “massimi storici”. Con le
riqualificazioni delle aree Falck abbiamo raggiunto il livello massimo di
cementificazione. Per noi d’ora in poi si parlerà di livello zero per quanto
riguarda le nuove volumetrie. Si dovrà invece affrontare il discorso di
riqualificazione delle aree degradate o dismesse ma assolutamente non si aggiungeranno
volumetrie.
10 - ACCESSO AI FONDI PER LA BONIFICA
DI TERRENI E FIUMI
Premesso che, da una nostra ricerca risulta che il comune di Sesto San Giovanni non abbia avuto accesso alle risorse assegnategli dal Parlamento con la Legge 18 novembre 1996, n. 582 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 settembre 1996, n. 486, recante disposizioni urgenti per il risanamento dei siti industriali delle aree di Bagnoli e di Sesto San Giovanni", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 271 del 19 novembre 1996 ( QUI per leggere il testo di legge ), Le chiediamo in qualità di candidato sindaco se, una volta eletto si impegna a verificare tale mancanza ed a richiedere tali fondi, per completare la bonifica delle aree contaminate e la sistemazione dell’alveo del fiume Lambro.
MONICA CHITTO’ - Su
questo aspetto siamo già attivi, sia con il Ministero dell'Ambiente
che con Regione Lombardia, per l'ottenimento delle risorse come per
la riperimetrazione del SIN. Da Sindaco se sarò rieletta, proseguirò
le azioni già intraprese con ancor maggiore decisione ed informando
e coinvolgendo puntualmente i cittadini.
ROBERTO
DI STEFANO - La nostra risposta non può che essere favorevole: certamente
verificheremo la disponibilità dei fondi e li richiederemo per iniziare
immediatamente la bonifica. In contemporanea, inizieremo uno studio di
fattibilità per la sistemazione dell’alveo del Lambro. I tempi sono quelli
tecnici di verifica e riscossione.
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ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO E COMITATO CASCINA GATTI
ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO E COMITATO CASCINA GATTI
Ringraziano i candidati sindaci e i relativi staff per la disponibilità dataci e il rispetto dei tempi concordati che sappiamo non essere facile nel pieno della campagna elettorale.