E’ stata
pubblicata sulla gazzetta ufficiale
Gazzetta europea del 29 giugno 2013 la direttiva 2013/35/UE del Parlamento europeo e del
Consiglio del 26 giugno 2013 riguardante
le disposizioni minime di sicurezza e di
salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti
fisici (campi elettromagnetici) (ventesima direttiva particolare ai sensi
dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE) e che abroga la
direttiva 2004/40/CE.
Possiede un
ambito di applicazione rappresentato da
tutti gli effetti biofisici diretti e gli effetti indiretti noti,
provocati dai campi elettromagnetici.
Mira,
inoltre, alla determinazione dei valori limite di esposizione (VLE) da
intendere come il frutto delle relazioni scientificamente accertate tra effetti
biofisici diretti a breve termine ed esposizione ai campi elettromagnetici.
Dei valori
limiti di esposizione vi sono diverse categorie: VLE relativi agli effetti
sanitari», VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a
effetti nocivi per la salute, quali il riscaldamento termico o la stimolazione
del tessuto nervoso o muscolare; VLE relativi agli effetti sensoriali», VLE al
di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a disturbi
temporanei delle percezioni sensoriali e a modifiche minori delle funzioni
cerebrali. A tali VLE si associa poi un livello di azione e cioè i livelli operativi stabiliti per semplificare
il processo di dimostrazione della conformità ai pertinenti VLE.
La direttiva
2013/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno
2013 contiene le seguenti definizioni:
«campi
elettromagnetici», campi elettrici statici, campi magnetici statici e campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo con frequenze sino
a 300 GHz;
«effetti
biofisici diretti», effetti provocati direttamente nel corpo umano dalla presenza
di un campo elettromagnetico;
«effetti
termici», quali il riscaldamento dei tessuti attraverso l’assorbimento di
energia dai campi elettromagnetici nel tessuto;
«effetti non
termici», quali la stimolazione di muscoli, nervi od organi sensoriali;
«effetti
indiretti», effetti provocati dalla presenza di un oggetto in un campo
elettromagnetico che possono divenire la causa di un rischio per la sicurezza o
la salute.
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- leggi QUI la la direttiva europea 2013/35/UE del 26 giugno 2013
FONTE : ALTERNATIVASOSTENIBILE.IT