Il barone rampante, reso
celebre da Italo Calvino, aveva scelto di vivere su un albero perché rifiutava
di adeguarsi alle regole di un mondo omologato e inconsapevole. Ma questa è
letteratura. Oggi c’è Phil Inkley, un giovane inglese che da mesi vive da solo
in una roulotte in mezzo a un bosco nello Hampshire, nel sud dell’Inghilterra.
Lo ha fatto per sfuggire ai campi elettromagnetici che lui ritiene siano la
causa di tutta una serie di problemi di salute. Soffriva di continui mal di
testa, convulsioni, palpitazioni, e più di una volta ha sperimentato stati di
shock e di letargia. Così ha deciso di mollare tutto, lavoro, abitudini, vita
sociale, e di rifugiarsi in un bosco. E questa è la realtà. Ad accomunare
questi due bizzarri personaggi è il rifiuto di una civiltà che nel caso più
recente coincide con l’obbligo di essere ipertecnologici sempre e dovunque.
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