Entro il 28 maggio 2020 i proprietari e gli Amministratori degli stabili pubblici e privati saranno obbligati a chiudere le canne di caduta per la raccolta dei rifiuti condominiali.
Non possiamo che condividere la scelta, d'altronde il problema si era posto quando si decise di procedere anche solo in via sperimentale nel quartiere di cascina gatti, alla raccolta differenziata, perché di fatto rendono difficile fare in modo corretto la raccolta differenziata e creano problemi igienico-sanitari, non è un problema di norme ma di educazione civica, di rispetto dell'ambiente di cultura che ancora non abbiamo
Leggi QUIl’ordinanza.
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giovedì 5 settembre 2019
martedì 3 settembre 2019
ANSES (AGENZIA FRANCESE SICUREZZA ALIMENTARE, OCCUPAZIONALE E AMBIENTE) RICONFERMA PERICOLI DI LEUCEMIA INFATILE PER ESPOSIZIONI A BASSE FREQUENZE
L’Ente pubblico francese,
ANSES ha pubblicato un documento di quasi trecento pagine che conferma
l'associazione ripetuta di effetti sulla salute (leucemia infantile)
dall'esposizione a campi elettromagnetici a bassissima frequenza (ELF-EMF). La
relazione scientifica raccomanda di ridurre al minimo le esposizioni, in
particolare per i bambini e le donne in gravidanza in "aree
sensibili".
ANSES ha finanziato varie
campagne di misurazione e ha rivisto le conclusioni della ricerca dal 2010
rilevando che i valori più alti di ELF-EMF sono stati trovati nelle immediate
vicinanze di strutture elettriche come trasformatori, sottostazioni e linee di trasmissione ad alta tensione (ELETTRODOTTI) che creano esposizioni
croniche, diurne e notturne.
Anche gli
elettrodomestici all'interno delle case possono generare alti livelli di campi
magnetici che però tendono ad avere esposizioni brevi e localizzate nell'area
circostante l'apparecchio.
L'Agenzia ha ribadito le
conclusioni del 2010 e ha formulato raccomandazioni aggiornate per ridurre
l'esposizione a ELF-EMF, tra cui:
- Le nuove scuole e ospedali NON devono trovarsi nelle immediate vicinanze di linee elettriche ad alta tensione.
- Sono necessari migliori controlli e riduzioni per le esposizioni professionali, in particolare per le donne in gravidanza, in particolare viene sottolineato che la l'esposizione del feto in alcune situazioni potrebbe subire esposizioni maggiori a quelli consentiti e che manca un’adeguata informazione.
- I produttori di macchine industriali che emettono ELF-EMF dovrebbero misurare le esposizioni associate e fornire ai clienti / utenti informazioni tecniche su tali esposizioni.
- Le normative attuali regolano solo i livelli di esposizione vicino alle linee di trasmissione e l'Agenzia ora raccomanda di estendere le normative per includere tutte le fonti di esposizione ELF-EMF alla popolazione generale.
domenica 1 settembre 2019
METANALISI CONDOTTA DAL'ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITA' SUGLI SMATPHONE - PARTE 5
La
petizione dei medici: "Tumori per i cellulari? Non è possibile
negarlo"
Quasi
5mila firme contro il documento che scagiona i telefonini:
"Sottostima i rischi"
«L'Istituto
Superiore di Sanità deve ritirare il rapporto sulla correlazione tra
utilizzo dei cellulari e cancro perché inadeguato a garantire al
meglio la salute pubblica».
Un'accusa
pesantissima quella lanciata dall'Associazione Italiana Medici per
l'Ambiente - Isde Italia che oltre ad invitare con forza l'Iss a
ritirare il rapporto ha anche promosso una raccolta di firme per
chiedere la rielaborazione del documento giudicato eccessivamente
rassicurante rispetto al rischio cancro in caso di esposizione
assidua alle radiazioni, le microonde emesse dai cellulari.
Un
sospetto inammissibile per un organismo governativo il cui principale
scopo sarebbe per l'appunto la tutela della salute pubblica. Nel
documento Iss si afferma che l'uso comune del cellulare non sarebbe
«associato all'incremento del rischio di alcun tipo di tumore
cerebrale» anche se si riconosce che esiste «un certo grado
d'incertezza riguardo alle conseguenze di un uso molto intenso» e
soprattutto rispetto «agli effetti a lungo termine dell'uso del
cellulare iniziato da bambini e di un'eventuale maggiore
vulnerabilità a questi effetti durante l'infanzia». Nonostante
questa incertezza gli esperti Iss ritengono che in base alle evidenze
disponibili non siano necessarie «modifiche sostanziali
all'impostazione corrente degli standard internazionali di
prevenzione dei rischi per la salute».
Ma
questa impostazione viene duramente respinta dall'Isde, rappresentata
dal presidente del Comitato Scientifico, Agostino Di Ciaula e dal
professor Benedetto Terracini già professore di Epidemiologia dei
tumori all'Università di Torino.
Gli
esperti dell'Isde fanno notare come nel rapporto Iss si riconosca che
«la normativa nazionale vigente, nel caso delle bande di frequenza
proprie della rete 5G, sia inadeguata a verificare l'esistenza di
livelli di esposizione certamente sicuri per la salute pubblica».
Ovvero che non si ha idea di quali potranno essere gli effetti sulla
salute del 5G. E in prospettiva abbiamo invece la certezza del fatto
che ci sarà «un incremento notevole del numero di impianti
installati sul territorio» e che «l'introduzione della tecnologia
5G potrà portare a scenari di esposizione molto complessi, con
livelli di campo elettromagnetico fortemente variabili nel tempo,
nello spazio e nell'uso delle risorse delle bande di frequenza».
Per
l'Isde dunque «non appare giustificabile ignorare o sottovalutare
ciò che già sappiamo e declassificare come irrilevante ciò che
ancora non sappiamo». Il rischio potenziale c'è, dicono in sostanza
gli esperti, e non va ignorato fino a che non mostrerà i suoi
effetti. In sostanza quello che è accaduto con la nicotina i cui
effetti nocivi sono stati minimizzati per decenni.
venerdì 30 agosto 2019
METANALISI CONDOTTA DAL'ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITA' SUGLI SMATPHONE - PARTE 4
Tumori
e cellulari, il rapporto dell’Istituto superiore di sanità è
stato giustamente criticato – il punto di Patrizia Gentilini Medico
oncologo ed ematologo, membro di Isde
E’
stato di recente pubblicato da parte dell’Istituto
Superiore di Sanità il
rapporto “Radiazioni a radiofrequenze e tumori: sintesi delle
evidenze scientifiche” finalizzato,
secondo gli autori, a presentare una “sintesi delle evidenze
scientifiche sull’esposizione a radiofrequenze… e sugli effetti
più temuti, i tumori”. Il
rapporto giunge a conclusioni rassicuranti circa i possibili rischi
per la salute umana, tanto che l’Ansa titolava la notizia il 7
agosto in
questo modo “ISS,
l’uso dei cellulari a lungo termine non aumenta il rischio tumori”.
Il
dibattito sugli effetti dei campi
elettromagnetici (CEM) sulla
salute si arricchisce quotidianamente di importanti evidenze
scientifiche di rischio, ed è più che mai acceso anche a causa
dell’implementazione della nuova infrastruttura
5G,
che aumenterà l’esposizione della popolazione alle radiofrequenze
in generale e, in particolare, alle onde millimetriche, mai usate su
così larga scala. In questo contesto il rapporto non poteva passare
sotto silenzio......
giovedì 29 agosto 2019
METANALISI CONDOTTA DAL'ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITA' SUGLI SMATPHONE - PARTE 3
Medici per l’Ambiente: “L’Istituto Superiore della Sanità ritiri il report tranquillizzante su cellulari e cancro”
“Il
rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sui rapporti tra
utilizzo dei cellulari e cancro è inadeguato a garantire al meglio
la salute pubblica”. La
posizione dell’Associazione
italiana medici per l’ambiente (Isde) è
dura e per nulla diplomatica, tanto da spingere la stessa a chiedere
il ritiro del documento in questione.
L’Istituto
Superiore di Sanità ha
recentemente pubblicato il rapporto “Istisan 19/11” (“Radiazioni
a radiofrequenze e tumori: sintesi delle evidenze scientifiche”)
che sostiene che “l’uso
comune del cellulare non sia associato all’incremento del rischio
di alcun tipo di tumore cerebrale”. Una conclusione molto distante
da quella dello studio dell’Istituto Ramazzini sul 3G. Il rapporto
dell’Iss, ammette “un
certo grado d’incertezza riguardo alle conseguenze di un uso molto
intenso”, così come “agli effetti a lungo termine dell’uso del
cellulare iniziato da bambini e di un’eventuale maggiore
vulnerabilità a questi effetti durante l’infanzia”.
Il commento critico
Gli
autori del rapporto ritengono che le evidenze disponibili, comprese
quelle recenti su modelli animali, “non giustificano modifiche
sostanziali all’impostazione corrente degli standard internazionali
di prevenzione dei rischi per la salute”. L’Isde ha
esaminato in dettaglio il rapporto Istisan. Nel
commento analitico,
vengono evidenziati “limiti e inadeguatezze” che portano
l’associazione a non condividere le conclusioni né la metodologia
adottata nell’elaborazione del rapporto.
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