L’abbiamo
sempre sostenuto , ma non perché siamo “apprendisti stregoni “ (come afferma il
politico brillante di turno ) ma semplicemente perché partendo dai problemi che
può generare un elettrodotto abbiamo avuto modo di leggere e apprendere dai
ricercatori e dalle ricerche scientifiche pubblicate che anche la telefonia cellulare espone a campi elettromagnetici (
in alta frequenza ) e che essendo più diffusa sul territorio appariva anche più
pericolosa.
Ora il
tribunale di Ivrea condanna l’Inail a corrispondere una rendita vitalizia da
malattia professionale al dipendente di una azienda cui è stato diagnosticato
il tumore dopo che per 15 anni ha usato il cellulare per più di tre ore al
giorno senza protezioni stabilendo un nesso casuale tra l’uso del cellulare (
utilizzato in modo scorretto ) e il tumore benigno.
Importante
anche la considerazione che viene fatta dallo studio legale che ha vinto la
sentenza ovvero che è necessario farne un uso consapevole senza demonizzarlo.
E ora ??? sarebbe opportuno incominciare a parlare di danni da esposizione ad alte e basse frequenze ( e da tutto ciò che le generano ), ed incominciare a gettare le basi per una società più rispettosa del diritto alla salute.
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