Il 13 dicembre è stato pubblicato uno studio (innovativo nel suo genere) svolto da ricercatori dell'Università La Sapienza di Roma sulla genotossicità del Wi-Fi ovvero definisce nel dettaglio gli effetti sul DNA dell'esposizione ai campi elettromagnetici in alta frequenza generati da sistemi Wi-Fi e paragonabili a quelli generati dei cellulari.Lo studio è stato condotto sulle drosofile, ovvero sui moscerini della frutta, perché considerati degli elementi "standard" per gli studi di tossicità (come ad esempio studi su farmaci o sostanze chimiche) e dei quali si conosce molto bene il loro metabolismo ed apre muove prospettive sui criteri di sicurezza da adottare nei riguardi di esposizioni alle radiazioni da radiofrequenza. I ricercatori, infatti, hanno esposto le drosofile ad un router comune, come quelli che si trovano normalmente nelle case e negli uffici, e hanno osservato le modificazioni genetiche.
Questa ricerca è stata finanziata da borse di studio per progetti di ricerca della Sapienza Università di Roma (LP e UC) inoltre gli autori dichiarano assenza di conflitto di interesse e come si può leggere nel documento pubblicato i finanziatori non hanno avuto alcun ruolo nella progettazione dello studio; nella raccolta, analisi o interpretazione dei dati; nella stesura del manoscritto o nella decisione di pubblicare i risultati, tutte condizioni fondamentali per poter considerare attendibile uno studio scientifico.
clicca QUI per accedere direttamente alla pubblicazione sul sito di pubmed.gov
clicca QUI per accedere direttamente alla pubblicazione sul sito dell'Università La Sapienza di Roma
-----o-----o-----o-----o-----o-----o-----o-----o-----o-----o-----
WiFi Related Radiofrequency Electromagnetic Fields Promote Transposable Element Dysregulation and Genomic Instability in Drosophila melanogaster
Affiliations
Affiliations
- 1 Department of Biology and Biotechnology "C. Darwin", Sapienza University of Rome, 00185 Rome, Italy.
- 2 National Research Council of Italy (CNR), Istituto di Genetica Molecolare (IGM), 40136 Bologna, Italy.
- 3 ICEMS-CIRPS (Centro Interuniversitario di Ricerca Per lo Sviluppo Sostenibile), 00038 Valmontone (Rome), Italy.
- 4 ECERI (European Cancer Environment Research Institute), 1000 Bruxelles, Belgium.
Articolo PMC gratuito
Astratto
L'esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza artificiale (RF-EMF) è notevolmente aumentata negli ultimi anni, promuovendo così un crescente interesse scientifico e sociale nell'approfondire l'impatto biologico dei campi elettromagnetici sugli organismi viventi. L'attuale legislazione che disciplina l'esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza si basa esclusivamente sui loro effetti termici, senza considerare i possibili effetti nocivi non termici sulla salute derivanti dall'esposizione a lungo termine ai campi elettromagnetici. In questo studio abbiamo studiato gli effetti biologici non termici dell'esposizione indoor di basso livello a RF-EMF prodotti dalle tecnologie wireless WiFi, utilizzando Drosophila melanogastercome sistema modello. Le mosche sono state esposte a radiofrequenza a 2,4 GHz in un dispositivo a celle elettromagnetiche trasversali (TEM) per garantire campi controllati omogenei. I segnali sono stati continuamente monitorati durante gli esperimenti e regolati a livelli non termici. I risultati di questo studio dimostrano che la radiazione elettromagnetica WiFi provoca un'estesa decondensazione dell'eterocromatina e quindi una perdita generale di silenziamento epigenetico degli elementi trasponibili sia nei tessuti germinali che neurali. Inoltre, i nostri risultati forniscono la prova che i campi elettromagnetici a radiofrequenza correlati al WiFi possono indurre accumulo di specie reattive dell'ossigeno (ROS), instabilità genomica e anomalie comportamentali. Infine, dimostriamo che la radiazione WiFi può entrare in sinergia con Ras V12per guidare la progressione e l'invasione del tumore. Tutti insieme, questi dati indicano che le radiazioni a radiofrequenza emesse dai dispositivi WiFi potrebbero esercitare effetti genotossici sulla Drosophila e porre le basi per esplorare ulteriormente gli effetti biologici delle radiazioni elettromagnetiche WiFi sugli organismi viventi.