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sabato 30 novembre 2019
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giovedì 28 novembre 2019
IL NUOVO STADIO A SESTO SAN GIOVANNI ? PENSIAMOCI BENE
Sono
mesi che sentiamo voci o leggiamo articoli sul nuovo stadio di Inter e Milan (leggi QUI l’ultimo articolo uscito sul Giorno) a Sesto San Giovanni sulle
aree Falk in alternativa alla sua naturale destinazione: l'eventuale
ricostruzione a SAN SIRO.
Non
entriamo nel merito se sia giusto o no ristrutturare l’esistente o costruirne
uno nuovo di fianco, per chi ama Milano lo stadio è come il Duomo, la Scala, i
Navigli o la Darsena è uno dei luoghi speciali di questa metropoli, è un
monumento di identità per questa città.
Poniamo
però qualche ragionamento ai tanti proclami sentiti fino ad oggi che renderebbero
tale installazione la panacea per Sesto e per i suoi innumerevoli problemi
presenti sulle aree Falk.
Portare
uno stadio in quell'area significherebbe:
·
una nuova colata di cemento;
·
nuovi centri commerciali;
·
il raddoppio del traffico con conseguente aumento
dell'inquinamento veicolare in una zona totalmente priva di servizi (tram; bus o
metropolitane) e di strade già al collasso;
Il
problema del traffico sembra oltremodo essere il problema più sottovalutato. Stiamo
parlando di uno stadio dalla capienza di 50.000/60.000 persone che ogni tre
giorni circa invaderebbero Sesto, perché le due squadre, a parte qualche anno
storto, per natura hanno sempre sostenuto competizioni europee. A tutto questo
si andrebbe a sommare il traffico di circa 15.000/20.000 persone che
quotidianamente frequenterebbero la futura città della salute oltre ad
eventuali altri 10.000/15.000 nuovi residenti che i tanto acclamati speculatori
porteranno nell'area residenziale. A tutto questo va a sommarsi il normale
traffico quotidiano già reso a tratti insostenibile grazie ai caselli
autostradali "regalati" a Milano Serravalle già ampiamente ripagati
(per i quali chiediamo la dismissione).
NON SIAMO CONTRARI A PRESCINDERE,
ma
non ci sembra si sia analizzato bene l’impatto che tale opera possa portare
alla città che già ora conta più di 80.000 abitanti, con una urbanizzazione “folle”
e pochi servizi sul territorio accentrati per lo più nell’area centrale e
problemi di bonifiche non ancora risolte, date che ci preoccupa ulteriormente.
Considerando che:
Non abbiamo bisogno di uno stadio
ma di servizi sul territorio.
Non abbiamo bisogno di colate di
cemento ma di parchi e alberi e del rispetto dell’ambiente dal quale dipende direttamente
la nostra salute.
Non abbiamo bisogno di centri
commerciali, ma di rivalutare il commercio di vicinato per non diventare una
periferia “morta”.
Non abbiamo bisogno di un’area
isolata dalla città, ma di integrare le nuove aree in una città più vivibile.
Non abbiamo bisogno di nuove
strade più grandi, ma di servizi integrati come fermate della metropolitana,
metrotramvia, nuove linee di autobus efficienti.
E
soprattutto non abbiamo bisogno di progetti speculativi calati dall'alto (come
è sempre accaduto), per cui ci
aspettiamo un confronto vero su questo tema prima che diventi ufficiale, e invitiamo
il sindaco e la sua giunta ad attivarsi e confrontarsi con la cittadinanza su questo progetto.
Il consiglio direttivo dell’Associazione
Sottocorno
domenica 24 novembre 2019
LILIANA SEGRE CITTADINA ONORARIA DI SESTO SAN GIOVANNI
L’ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO non condivide le conclusioni del consiglio comunale di Sesto San Giovanni di martedì 19 novembre 2019.
Ci siamo presi qualche giorno prima di esprimerci e per comprendere le dinamiche di quanto successo, è palese che tale richiesta era, ed è una strumentalizzazione del personaggio, richiesta forse voluta per trovare spazi che non si riusciva a trovare sulla stampa e televisioni (anche se di punti a Sesto San Giovanni ce ne sarebbero).
Sul mancato riconoscimento della della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana SEGRE, vi state sbagliando.
In una città ricca di assessori non Sestesi le giustificazioni addotte non tengono, Liliana Segre come donna scampata ai campi di concentramento è, e rappresenta in pieno una cittadina Sestese del nuovo millennio, una donna portatrice di valori e di un passato che vediamo quasi dimenticare.
Per questo motivo invitiamo il sindaco e il consiglio comunale tutto a rivedere tale scelta, che sarebbe un semplice atto d’intelligenza da parte di chi governa la città.
Il consiglio direttivo dell'Associazione Sottocorno
Ci siamo presi qualche giorno prima di esprimerci e per comprendere le dinamiche di quanto successo, è palese che tale richiesta era, ed è una strumentalizzazione del personaggio, richiesta forse voluta per trovare spazi che non si riusciva a trovare sulla stampa e televisioni (anche se di punti a Sesto San Giovanni ce ne sarebbero).
Sul mancato riconoscimento della della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana SEGRE, vi state sbagliando.
In una città ricca di assessori non Sestesi le giustificazioni addotte non tengono, Liliana Segre come donna scampata ai campi di concentramento è, e rappresenta in pieno una cittadina Sestese del nuovo millennio, una donna portatrice di valori e di un passato che vediamo quasi dimenticare.
Per questo motivo invitiamo il sindaco e il consiglio comunale tutto a rivedere tale scelta, che sarebbe un semplice atto d’intelligenza da parte di chi governa la città.
Il consiglio direttivo dell'Associazione Sottocorno
mercoledì 13 novembre 2019
COMUNICATO SU UNA NOSTRA PRESUNTA RICHIESTA DI UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO SULLA BIOPIATTAFORMA
In relazione all'articolo apparso sul giornale locale L'ALTRA SESTO in seconda pagina del mese di novembre, che riportiamo qui sotto
Precisiamo che:
Chiediamo immediata rettifica di quanto scritto in quanto
Precisiamo che:
- Non esiste un comitato ma bensì una Associazione Sottocorno
- Che MAI (e sottolineiamo MAI) abbiamo richiesto un consiglio comunale aperto per discutere del futuro dell'inceneritore a questa giunta soprattutto ora che ci stiamo avviando verso la fine di un percorso partecipato al quale abbiamo aderito fin dall'inizio, e la nostra posizione sull'argomento è chiara come si può chiaramente leggere sul post dedicato ( leggi QUI ).
- Che a NOI mai è stata negata una risposta dal sig. Fiorino
Chiediamo immediata rettifica di quanto scritto in quanto
FALSA E NON CORRISPONDENTE ALLA VERITÀ
sabato 9 novembre 2019
RICHIESTO UN TERZO CONSIGLIO COMUNALE APERTO SUL PROGETTO DELLA BIOPIATTAFORMA - PER QUALE MOTIVO?
Non comprendiamo la richiesta sottoscritta dalle
opposizioni su un terzo consiglio comunale aperto sulla biopiattaforma da
eseguirsi ora (autunno 2019) su un progetto fatto, finito e approvato, possiamo
anche concordare sulla gravità del mancato ricevimento della richiesta, ma la
precisazione che facciamo è proprio sui contenuti che non sono mai stati
nascosti a nessuno, anzi sono stati calendarizzati per tempo con la
partecipazione fissa dell’azienda che non si è mai tirata indietro ad ogni
contestazione o richiesta, forse da parte di qualcuno non c'è stata la volontà
o la possibilità di partecipare, anche se quest'ultima ci risulta un po’
difficile da comprendere.
Se ci sarà un consiglio aperto ben venga, noi ci
saremo, come ci siamo sempre stati a qualsiasi incontro istituzionale, pubblico
o riservato, ma ribadiamo i forti dubbi sui contenuti e le proposte che
arrivano ormai a tempo scaduto e che non sono mai state presentate nei tempi
consoni.
Sembra che la politica si sia svegliata di colpo e
stia cercando visibilità politicizzando una protesta, che possiamo considerare
anche legittima da chi non era informato, ci pare però orchestrata a dovere a tempo
scaduto.
Comprendiamo
l'intento di riportare la discussione nell’unico posto
"istituzionale" dove si dovrebbe discutere dei problemi della
comunità ovvero la sala comunale, ma non vorremmo che sotto queste proteste ci
sia qualcuno che stia lavorando per far saltare questo progetto per poi
riproporre la costruzione di un inceneritore più grande (da 100.000 tonn./anno).
Vorremmo essere molto chiari, se il progetto di conversione
prevede la formazione di BOSCO ci siamo
(è stata da sempre la nostra proposta), se si deve discutere sulla BIOPIATTAFORMA, ci siamo come ci siamo sempre
stati in questi ultimi tre anni, con le nostre proposte, dubbi e perplessità, ma
attenzione perchè il progetto è in fase “avanzata”, se qualcuno invece volesse cogliere l'occasione per riproporre,
anche solo l'ipotesi di un nuovo inceneritore (più potente in termini di volumi
inceneriti) NO NON CI SIAMO e siamo pronti allo scontro.
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