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mercoledì 6 maggio 2015

ELETTRODOTTO SOTTOCORNO / ADRIANO - COMUNICATO STAMPA

Visto che dopo 7 mesi dall'incontro avuto a Palazzo Marino con la quale si dichiarava aperta un'indagine epidemiologica sul quartiere, non abbiamo avuto nessun riscontro, a parte le indagini strumentali condotte da ARPA svolte rispettando un preciso calendario concordato , visto la totale estraneità dall'Unità Sanitaria Locale nel definire un protocollo di condivisione e incominciare a dialogare, visto come i comuni che ne hanno richiesto l'esecuzione si nascondano dietro una formale disponibilità che non si concretizza in nulla, in barba alle linee guida dell' I.S.E.E. accettate allora da tutti i presenti al tavolo di lavoro dopo sei solleciti dai quali non abbiamo avuto risposte sostanziali ma soltanto una formale disponibilità abbiamo la necessità di comprendere la reale volontà nel risolvere tale problema, quindi come richiesto da molti residenti abbiamo provveduto ad invitare il Sindaco di Sesto San Giovanni ad un incontro pubblico da tenersi in uno dei seguenti giorni 19 , 20 o il 21 maggio 2015 alle ore 18,00 in via Sottocorno o direttamente sotto i tralicci in via Adriano ( tempo permettendo ) , per spiegare come sta procedendo l'indagine epidemiologica sul quartiere e l'evolversi del progetto d'interramento ( argomento considerato di importanza primaria durante la campagna elettorale ) visto che abbiamo notato come il comune di Sesto San Giovanni non abbia allocato nessuna risorsa nel budget di previsione per il prossimo anno.

Il consiglio direttivo dell'Associazione Sottocorno ha scelto la data e l'orario considerandolo il più consono per un breve incontro informativo e di confronto, reputiamo che tale incontro e le risposte che ci devono essere date siano importanti visto l’impegno che abbiamo messo su ogni argomento in questi 4 anni sui temi ambientali, urbanistici e sanitari che abbiamo trattato e sollevato.

L’Associazione nel rinnovare l'invito, visto che ad oggi non è giunta nessuna risposta, rimane ottimista in una conferma (e non in un rifiuto) e comunque rimane disponibile a modificare la data dell’incontro richiesta.

Associazione di via P.SOTTOCORNO
via P.Sottocorno 18 - 20099 - Sesto San Giovanni (Milano)

martedì 5 maggio 2015

CAPONAGO: ASSEMBLEA PUBBLICA SU AMBIENTE E SALUTE

Venerdì 8 maggio 2015 alle ore 21,
l’Associazione Lorenzo Perrone onlus , in collaborazione con : 

  • La Lampada di Aladino onlus di Brugherio 
  • Associazione Sottocorno di Sesto San Giovanni
  • Associazione Italiana Elettrosensibili

darà vita ad un evento pubblico presso l'Oratorio di Caponago - Via Don Panigada proprio su questo argomento, e i temi trattati potrebbero essere di grande interesse anche per la zona in cui vivete.

Il relatore parlerà dei legami esistenti tra territorio, informazione e salute.

Seguirà un dibattito aperto


domenica 3 maggio 2015

RISULTATO PETIZIONE PER LA DIFESA DELLA SALUTE DALLE RADIAZIONI

La Dott.ssa Francesca Romana Orlando Vice Presidente di A.M.I.C.A. ci comunica che in data 30 aprile è stata spedita la petizione che ha ottenuto 12.794 adesioni raccolte su tutto il territorio nazionale .

Le firme raccolte dal 21 febbraio al 10 aprile , sono state consegnate in originale al primo destinatario, il Presidente della Repubblica.
Ne diamo notizia pubblicando qui sotto il ringraziamento di Francesca e il comunicato stampa ufficiale.
"E’ stato davvero commovente essere testimone di tanta buona volontà e di tanto impegno e desidero ringraziare a nome della Task Force dell’Elettrosmog tutti coloro che si sono attivati.Speriamo di avere presto dalle istituzioni un riscontro.A presto,Francesca"
 


lunedì 27 aprile 2015

COORDINAMENTO NAZIONALE NO ELETTRODOTTI

E' nato da poco, il suo intento è ammirevole , diamo il benvenuto al coordinamento nazionale NO Elettrodotti , e a tutti i comitati e le associazioni che come noi ne fanno parte.



Il coordinamento ha una pagina Facebook raggiungibile al link : https://www.facebook.com/noelettrodotti?fref=nf

domenica 26 aprile 2015

L’ASSOCIAZIONE MEDICA CALIFORNIANA CHIEDE STANDARD DI SICUREZZA PIÙ STRINGENTI PER LE RADIOFREQUENZE NEGLI USA

Chiede in particolare di rivedere quanto non emerso negli standard attuali, ovvero considerare gli effetti non-termici , alla luce sia della classificazione 2B dello IARC che della pubblicazione di ricerche epidemiologiche che evidenziano con sempre più forza un nesso casuale tra radiofrequenze e danni tumorali.

Nell'agosto del 2013 l'Accademia Americana di Pediatria aveva lanciato analogo allarme e richiesta, senza alcun riscontro da parte del Governo.

Ne da notizia sul suo blog la RETE ELETTROSMOG-FREE ITALIA che commenta così i risultati di un evento analogo in Italia :”In Italia debbo dire che ha scaturito l'effetto esattamente opposto:  primo vanificando il sistema di misurazione (ora abbiamo la media giornaliera della esposizione!) e secondo - in itinere - la decuplicazione dei limiti di esposizione !!!”

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Monday, April 13, 2015

California Medical Association Calls for Stronger Wireless Communication Safety Standards

 

The California Medical Association (CMA) adopted a resolution that calls for re-evaluation of the safety standards for wireless communications in the U.S.
The Federal safety standards for wireless communications were designed to protect humans from the heating, or thermal, risks caused by exposure to microwave radiation. However, thousands of peer-reviewed studies have found bio-effects from exposure to low intensity, non-thermal levels of microwave radiation. Moreover, three independent, case-control studies have found a two-fold increased risk of brain cancer among adults who have used cell phones for ten or more years. And one study found a three-fold risk of brain cancer after 25 years of cell phone and cordless phone use.
In 2011, the World Health Organization’s International Agency for Research on Cancer declared that radio frequency energy is "possibly carcinogenic to humans", largely based upon the cell phone research.
The CMA’s “Wireless Communications Public Safety Standards Reevaluation” resolution “supports efforts to reevaluate microwave safety exposure levels associated with wireless communication devices, including consideration of adverse non-thermal biologic and health effects from non-ionizing electromagnetic radiation used in wireless communications.” In addition, the CMA “supports efforts to implement new safety exposure limits for wireless devices to levels that do not cause human or environmental harm based on scientific research.”
The CMA House of Delegates and Board of Trustees adopted the resolution, number 107-14, on December 7, 2014.  Cindy Lee Russell, M.D. introduced the resolution which she co-authored along with Ken Yew, M.D.
According to Dr. Russell:
"Physicians and scientists have recognized for years the dangers of ionizing radiation from x rays and nuclear weapons. Tissue is directly damaged causing cancer and a wide range of other health effects. The non ionizing microwave radiation from  wi fi routers, ipads, cell phones and cell towers has been thought to be harmless until the last few decades as a rapidly growing body of peer reviewed research has shown very troubling biological and health effects from even low levels of exposure. The studies have shown negative effects on cell structures, brain function, animals, and plants. Many experts feel this is a looming public health problem as the use of wireless technology swiftly rises in our homes, offices and schools. EMF standards need to be reevalauted and designed for safety based on the biologic effects on living structures not on heat as is now currently being done."
In August, 2013, the American Academy of Pediatrics, a professional organization representing 60,000 physicians, sent a letter to the FCC and the FDA urging the FCC to adopt radiation standards that: 
·                     "Protect children’s health and well-being ... Current FCC standards do not account for the unique vulnerability and use patterns specific to pregnant women and children. It is essential that any new standard for cell phones or other wireless devices be based on protecting the youngest and most vulnerable populations to ensure they are safeguarded throughout their lifetimes.
·                     Reflect current use patterns. The FCC has not assessed the standard for cell phone radiation since 1996 ... Many children, adolescents and young adults, now use cell phones as their only phone line and they begin using wireless phones at much younger ages. Pregnant women may carry their phones for many hours per day in a pocket that keeps the phone close to their uterus. Children born today will experience a longer period of exposure to radio-frequency fields from cellular phone use than will adults, because they start using cellular phones at earlier ages and will have longer lifetime exposures. FCC regulations should reflect how people are using their phones today.
·                      Provide meaningful consumer disclosure. The FCC has noted that it does not provide consumers with sufficient information about the RF exposure profile of individual phones to allow consumers to make informed purchasing decisions. The current metric of RF exposure available to consumers, the Specific Absorption Rate, is not an accurate predictor of actual exposure. AAP is supportive of FCC developing standards that provide consumers with the information they need to make informed choices in selecting mobile phone purchases, and to help parents to better understand any potential risks for their children. To that end, we support the use of metrics that are specific to the exposure children will experience." (http://apps.fcc.gov/ecfs/document/view?id=7520941318 )

Four resolutions signed by scientific experts who have published research on wireless radiation and health in scientific journals were submitted to the FCC. The resolutions call on governments to issue stronger regulations on wireless radiation, especially cell phone radiation. The declarations were signed by 98 scientists. For more information, see “Why We Need Stronger Cell Phone Radiation Regulations--98 Scientific Experts Who Signed Resolutions at http://www.saferemr.com/2014/08/why-we-need-stronger-cell-phone_4.html .”
Since 1997, twenty-two declarations have been signed by scientists and health professionals calling for stronger cell phone radiation regulations. For more information on these declarations, see http://www.magdahavas.com/international-experts-perspective-on-the-health-effects-of-electromagnetic-fields-emf-and-electromagnetic-radiation-emr/.
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Wireless Communications Safety Standards
California Medical Association (CMA) Resolution 107-14, Adopted December 7, 2014
     Resolved 1: That CMA supports efforts to reevaluate microwave safety exposure levels associated with wireless communication devices, including consideration of adverse non-thermal biologic and health effects from non-ionizing electromagnetic radiation used in wireless communications; and be it further

     Resolved 2: That CMA supports efforts to implement new safety exposure limits for wireless devices to levels that do not cause human or environmental harm based on scientific research.
CALIFORNIA MEDICAL ASSOCIATION HOUSE OF DELEGATES 2014
Wireless Communications Public Safety Standards Reevaluation
Introduced by Cindy Lee Russell, M.D.
Authored by Cindy Lee Russell, M.D. Cindyleerussell@gmail.com and Ken Yew, M.D. ken_yew@yahoo.com
resolutions@cmanet.org
The CMA resolution (including 62 references) can be found on the Parents for Safe Technology web site.
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Wi Fi in Schools: Are we Playing it Safe with our Kids?  

Cindy Russell, MD, The Bulletin (Santa Clara County/Monterey County Medical Association), March/April 2015, pp. 16-21.
Dr. Russell discusses the research which led to the adoption by the California Medical Association of the resolution calling for stronger wireless communication standards.

http://bit.ly/1HtJ9eU

FONTE : www.saferemr.com




venerdì 24 aprile 2015

PETIZIONE NAZIONALE CONTRO I NUOVI ELETTRODOTTI PER LA RAZIONALIZZAZIONE DEGLI ATTUALI E LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE

Fermate i cantieri dei mega-elettrodotti e avviate un processo di revisione dei nuovi progetti selezionando solo quelli necessari per i quali individuare soluzioni compatibili con le caratteristiche dei luoghi e la salvaguardia della salute dei cittadini.


Nuovi elettrodotti, grandi opere devastanti. Usiamo il denaro dei cittadini per manutenere la rete esistente.
Una selva di piloni rischia di coprire il Belpaese, dalla Sicilia al Friuli, dall'Abruzzo alla Toscana. I nuovi elettrodotti ad alta tensione che l'azienda Terna vuole realizzare sono quasi sempre grandi opere che aggravano i rischi per la salute, deturpano il paesaggio e minacciano il turismo rurale, espropriando la terra a migliaia di cittadini. Appalti miliardari per pochi mega-progetti quando sarebbe prioritario manutenere la rete esistente.
I sostegni, alti fino a ottanta metri e sui quali scorrono da 10 a 19 grossi cavi, vengono spesso realizzati in aree a rischio idrogeologico in un paese che frana a ogni pioggia, senza che vi siano controlli indipendenti sulla reale necessità delle opere. In Sicilia parte dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi è al momento sotto sequestro per gravi violazioni ambientali.
L’art. 9 della Costituzione Italiana “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Il nostro territorio, quando ben preservato e curato, offre lavoro a centinaia di migliaia di persone nel turismo e nell'agricoltura.
Chiediamo al Presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento di intervenire per:
-fermare i cantieri dei mega-elettrodotti, molti dei quali inutili, e avviare un processo partecipato dal basso di revisione dei nuovi progetti al fine di individuare solo quelli realmente necessari e, solo per questi, adottare soluzioni compatibili con le caratteristiche dei luoghi e la salvaguardia della salute dei cittadini;                
-assicurare la manutenzione della rete esistente per mitigarne l'impatto e migliorarne la sicurezza e l'efficienza;                                                                    
-attuare i piani di risanamento previsti;                                                                 
-produrre l’energia elettrica dove serve evitando al massimo i grandi trasporti; 
-creare una Commissione aperta alla partecipazione dei cittadini, come previsto dalla Convenzione di Aarhus, per valutare come intervenire nelle pochissime aree di reale criticità nella trasmissione con sistemi meno impattanti e più sicuri come le linee interrate schermate.
FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE VAI SU www.change.org

mercoledì 22 aprile 2015

LYMPHOMAS IN E MU-PIM1 TRANSGENIC MICE EXPOSED TO PULSED 900 MHZ ELECTROMAGNETIC FIELDS.

Storico articolo del 1997 ( quasi 20 anni fa ) dove i cellulari non erano certamente così diffusi e potenti, di Reapacholi che stranamente abbandonò la ricerca indipendente per diventare un oppositore del Principio di Precauzione, determinando quel fronte negazionista  che imperversa ancora oggi, con questo studio dimostrò un incremento di 2,4 volte di linfomi per topi esposti alle frequenze di un GSM 900 MHz. ( lo studio venne poi replicato per 2 volte con successo da ricercatori indipendenti australiani )

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Radiat Res.
 1997 May;147(5):631-40.

Author information

·  1Royal Adelaide Hospital, Australia.

Abstract

Whether radiofrequency (RF) fields are carcinogenic is controversial; epidemiological data have been inconclusive and animal tests limited. The aim of the present study was to determine whether long-term exposure to pulse-modulated RF fields similar to those used in digital mobile telecommunications would increase the incidence of lymphoma in E mu-Pim1 transgenic mice, which are moderately predisposed to develop lymphoma spontaneously. One hundred female E mu-Pim1 mice were sham-exposed and 101 were exposed for two 30-min periods per day for up to 18 months to plane-wave fields of 900 MHz with a pulse repetition frequency of 217 Hz and a pulse width of 0.6 ms. Incident power densities were 2.6-13 W/m2 and specific absorption rates were 0.008-4.2 W/kg, averaging 0.13-1.4 W/kg. Lymphoma risk was found to be significantly higher in the exposed mice than in the controls (OR = 2.4. P = 0.006, 95% CI = 1.3-4.5). Follicular lymphomas were the major contributor to the increased tumor incidence. Thus long-term intermittent exposure to RF fields can enhance the probability that mice carrying a lymphomagenic oncogene will develop lymphomas. We suggest that such genetically cancer-prone mice provide an experimental system for more detailed assessment of dose-response relationships for risk of cancer after RF-field exposure.


sabato 18 aprile 2015

ELETTROSMOG, DNA E TUMORI: IL LIBRO SHOCK

Un libro shock uscito negli Stati Uniti analizza ed espone gli studi che correlano i cellulari e le alterazioni biologiche negli esseri viventi. E l'autore afferma: "E' il più grande esperimento biologico mai autorizzato finora".

Nel 2013 l’Onu ha lanciato un allarme nel documento Millenium Developer Goals Report: nel giro di sei mesi si stimava che il numero di cellulari avrebbe potuto raggiungere quello degli abitanti sulla Terra. Questo non significa ovviamente che tutte le persone del mondo posseggono ad oggi un cellulare: ci sono infatti più di 91 Paesi che detengono una media di più di due cellulari a persona, altri meno. Ma il dato fa riflettere sull’uso spropositato di questo strumento da parte dell’uomo. Molti sono stati gli allarmi lanciati da studiosi e dalle istituzioni sugli effetti dannosi dei campi elettromagnetici, cellulari compresi, sulla salute dell’uomo. L’inquinamento elettromagnetico è, nell’opinione comune, uno dei temi maggiormente sentiti e avvertiti, uno dei temi su cui si ha poca informazione ma che crea, al tempo stesso, ansia e preoccupazione. La sua “intangibilità” e la sua “invisibilità” lo rendono ancor più preoccupante. Un libro, pubblicato negli Stati Uniti, ma non ancora in Italia, aiuta a fare maggiore chiarezza sull’argomento. Scritto da Martin Blank, docente universitario, ha un titolo eloquente, "Overpowered: What science tells us about the dangers of cell phones and other wifi-age devices”. L’autore spiega il problema dei campi elettromagnetici in modo diverso rispetto a quanto fatto finora. Egli afferma che tutti noi stiamo partecipando ad un esperimento non autorizzato, il “più grande esperimento biologico mai autorizzato finora, che si basa sul contatto giornaliero tra le nostre teste e i trasmettitori di onde ad alta frequenza, i cellulari appunto”. I conseguenti effetti negativi sulla salute umana possono richiedere decenni per svilupparsi. “Quindi dovremmo attendere molti anni per conoscere i risultati di questo esperimento globale – afferma l’autore – Ma ciò potrebbe essere troppo tardi per miliardi di persone”. Cosa fare allora? Da decenni oramai infuria un dibattito sulla questione. Un vero e proprio scontro a due facce. Da un lato ci sono coloro che sollecitano l’adozione di un approccio precauzionale al rischio (ed è questa la posizione di Blank), mentre si continuano a studiare gli effetti sulla salute umana all’esposizione dei campi elettromagnetici. Dall’altro lato ci sono coloro che insistono nell’aspettare una risposta definitiva e certa dei risultati prima di intraprendere qualsiasi azione. In questo gruppo ci sono ovviamente le industrie. Per il momento sta vincendo la seconda parte: è appunto sotto gli occhi di tutti il mercato tecnologico dei cellulari, con l’immissione nello stesso di nuovi e più sofisticati prodotti, sempre più appetitosi per l’uomo. L’industria infatti dà segnali tesi a tranquillizzare, mentre scienziati indipendenti e comitati di cittadini avvertono dei rischi. Gli Stati, che cedono all’asta le licenze, oscillano tra queste due posizioni.
Ma i cellulari non sono i soli generatori di campi elettromagnetici. Ci sono i forni a microonde, televisori e computer, l’intera rete elettrica, impianti di allarme di sicurezza, trasmettitori radiotelevisivi, e trasmettitori per la telefonia mobile. “Oggi, all’inizio del 21 secolo, siamo immersi pienamente in un calderone di radiazione elettromagnetica su base continua” – si legge nel libro. E, nonostante la scienza non abbia ancora risposto a tutte le domande poste sugli effetti dannosi o meno dell’elettromagnetismo sulla nostra salute, essa ha dimostrato però una vasta gamma di effetti biologici legati all’esposizione continua ai campi elettromagnetici. L’autore espone sedici studi scientifici che hanno ravvisato mutazioni del dna a cui fa seguito lo sviluppo dei tumori, in particolare quelli cerebrali: si calcola che il rischio è superiore del 240%tra coloro che fanno un uso quotidiano e prolungato del cellulare per 10 anni. Non solo, ma uno studio israeliano ha scoperto che le persone che utilizzano i telefoni cellulari per almeno 22 ore al mese hanno una probabilità del 50% in più di sviluppare tumori alla ghiandola salivare. E gli individui che vivevano per più di 10 anni nel raggio di 400 metri da una torre di trasmissione di telefonia mobile avevano un tasso di cancro tre volte superiore a quelli che vivevano ad una distanza maggiore. Gli studi ci sono. E tanti. A tal punto da spingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare ufficialmente che le microonde generate dall’uso dei cellulari,wi-fi, cordless o tablet sono “potenzialmente cancerogene”.
E in Italia qual è la situazione? Anche nel Bel Paese il problema è sentito, nonostante la presenza di leggi, non sempre rispettate. A regolare la materia è il Decreto Ministeriale n.381 del 10 settembre 1998, relativo al “Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana”. Esso fissa, tra le altre cose, il valore limite di 6 volt/metro dei campi elettromagnetici riguardanti la telefonia cellulare in corrispondenza di zone abitate. E demanda alle regioni e alle province la disciplina dell’installazione degli impianti al fine di garantire i limiti espressi dalla legge. Limiti che purtroppo nella maggior parte dei casi non sempre vengono rispettati. Ed è per questo che assume un’importanza elevata la vigilanza dei cittadini. Secondo il dott. Francesco Imbesi, del Centro Consumatori di Bolzano, sensibile alla materia, i cittadini attivi possono impegnarsi in molti modi per rendere migliori le nostre condizioni di vita, consigliando di porsi alcuni obiettivi: informare i consumatori, soprattutto giovani e bambini, sui rischi legati all’uso del cellulare; vigilare sulla pianificazione dei ripetitori da parte delle amministrazioni pubbliche; vietare l’utilizzo di cellulari nei mezzi pubblici; ridurre i valori di soglia, con l’obiettivo di sostituire i valori definiti unicamente in base agli effetti termici con valori stabiliti in base all’introduzione di principi medici di prevenzione.
In conclusione, analizzando con spirito critico gli studi scientifici pubblicati finora e considerando la sistematica sottostima del rischio che caratterizza il protocollo utilizzato, emerge con sufficiente chiarezza l’incremento del rischio di tumori alla testa osservabile dopo lunga latenza o uso prolungato dei telefoni cellulari.

FONTE : ILCAMBIAMENTO 

venerdì 17 aprile 2015

SI PARLA DI BUONA SCUOLA, MA IL DECRETO SVILUPPO DEL 2012 AUMENTA IL RISCHIO DA ELETTROSMOG

I medici, gli scienziati e le associazioni chiedono di "riportare la misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti anziché di 24 ore, questa richiesta riguarda anche gli edifici scolastici che per legge devono tenere sotto controllo gli effetti dell’elettrosmog.

In particolare sappiamo che l'attuale limite italiano per le radiofrequenze è di 6 Volt per metro per i luoghi ove si soggiorna per più di 4 ore.
A tal proposito in un articolo pubblicato su Repubblica.it il 26 febbraio, stabilito dal Dpcm dell'8 luglio del 2003, era riferito a una misurazione calcolata su una media di 6 minuti, che è il tempo in cui avviene la compensazione degli effetti termici dei campi elettromagnetici. Nel 2012 l'allora Governo Monti decise con il Decreto Sviluppo, e senza alcuna valutazione di carattere sanitario, di innalzare il tempo di misurazione dei campi a 24 ore, creando di fatto un artificio per aumentare i limiti di legge: di notte le antenne hanno emissioni molto basse perché i dispositivi mobili non sono in uso e tali valori compensano i limiti più elevati delle ore diurne nel calcolo della media". Quindi questi limiti aumentati possono elevare anche nelle scuole il livello di rischio da elettrosmog.
Nel caso specifico degli edifici scolastici il Decreto Sviluppo del 2012 risulta nel complesso incongruente con le tesi di messa in sicurezza delle scuole, tanto decantate nelle recenti riforme.

martedì 14 aprile 2015

ELETTROSMOG SE NE PARLA A MUGGIO' IL 16 APRILE 2015


Dopo le serate organizzate a Brugherio ( da ottobre a dicembre 2014 ) e a Cologno Monzese ( a febbraio e marzo 2015 ) le associazioni Sottocorno di Sesto S.G , ALP di Cologno M. ,La Lampada di Aladino di Brugherio e l’associazione Elettrosensibili  sono state invitate tenere un incontro con una singola serata informativa sul tema dell’inquinamento elettromagnetico 

“ELETTROSMOG: SAPERE, CAPIRE, PREVENIRE”


il 16 aprile 2015 alle ore 21.00 presso la sala civica di Palazzo Isimbardi  - Piazza IX Novembre a Muggiò




Ingresso libero